CASA IMPERIALE D’ASBURGO

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Arc. 1503: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916), è stato Imperatore d’Austria, Re d’Ungheria, Re di Boemia e di molti altri territori; inoltre, dal 1º maggio 1850 al 24 agosto 1866, fu capo della Confederazione germanica. Regnò sul neo riformato Impero austro-ungarico dal 1867, mentre sul Regno Lombardo-Veneto fino al 1866. Apparteneva alla casa d’Asburgo-Lorena e fu di fatto l’ultimo vero sovrano assoluto per diritto divino fino alla morte. Nel dicembre 1848 suo zio Ferdinando I, ritenuto troppo debole per affrontare la crisi politica, abdicò al trono presso la città di Olomouc, come parte del piano del principe Felix Schwarzenberg per domare le rivoluzioni in Ungheria. Questo permise al diciottenne Francesco Giuseppe di accedere al trono dopo che il padre, Francesco Carlo d’Asburgo-Lorena, ebbe rinunciato alla successione; venne incoronato imperatore d’Austria il 2 dicembre 1848, su richiesta della sua famiglia. Il suo regno di quasi 68 anni ha superato la durata di ogni altro sovrano della sua dinastia, ma le scelte di governo in politica interna ed estera, ritenute reazionarie, lo imposero come il responsabile del disgregamento e della dissoluzione dell’Impero austro-ungarico. Abrogò nel 1851 le concessioni costituzionali e instaurò un regime assolutista e centralista. Il suo regno fu travagliato dalle spinte nazionaliste all’interno dell’impero. Le sconfitte militari nella seconda guerra d’indipendenza italiana (del 1859) e nella guerra austro-prussiana (del 1866) lo videro costretto a scendere a patti con i magiari e convertire l’Impero austriaco in due monarchie costituzionali: il compromesso del 1867 creò la doppia monarchia austro-ungarica come una vera e propria unione di due stati, ponendosi in una situazione di neutralità che durò per più di 40 anni. Sotto il suo regno crebbe l’opposizione alla crescente influenza della Russia nei Balcani, mentre si avvicinò all’Impero tedesco, firmando la Duplice alleanza. Il rifiuto di avviare un processo di riforme nella Cisleitania da parte di Francesco Giuseppe, nelle Terre della Corona di Santo Stefano, il non riconoscimento dell’élite magiara e il sempre più ampio conflitto tra le diverse nazionalità avviarono l’impero verso il collasso. Le tensioni in atto nei Balcani e la sovrastima delle forze militari dell’Austria-Ungheria condussero Francesco Giuseppe nell’estate 1914 a dichiarare guerra alla Serbia, aggressione che portò, nel quadro del meccanismo di alleanze tra potenze europee, a dare vita alla prima guerra mondiale. Nella vita privata visse molte tragedie: la fucilazione in Messico del fratello Massimiliano (nel 1867); la morte del suo unico figlio maschio ed erede, Rodolfo (nel 1889); la morte del fratello Carlo Ludovico (nel 1896); l’omicidio della moglie Sissi (nel 1898); l’assassinio del nipote Francesco Ferdinando a Sarajevo (nel 1914). Alla sua morte, nel 1916, seguì la sconfitta militare austro-tedesca nella Grande Guerra: i divergenti interessi nazionali dei popoli e la cacciata degli Asburgo-Lorena dall’Austria con la proclamazione della repubblica portarono alla dissoluzione dell’Impero il 3 aprile 1919. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

Onorificenze

Onorificenze austriache

Gran maestro dell'Ordine del Toson d'oro (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine del Toson d’oro (Impero austro-ungarico)
      2 dicembre 1848
Gran maestro dell'Ordine reale di Santo Stefano d'Ungheria (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine reale di Santo Stefano d’Ungheria (Impero austro-ungarico)
     2 dicembre 1848
Gran maestro dell'Ordine militare di Maria Teresa (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine militare di Maria Teresa (Impero austro-ungarico)
     2 dicembre 1848
Gran maestro dell'Ordine austriaco imperiale di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine austriaco imperiale di Leopoldo
     2 dicembre 1848
Gran maestro dell'Ordine imperiale della Corona ferrea - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine imperiale della Corona ferrea
     2 dicembre 1848
Gran maestro dell'Ordine imperiale austriaco di Francesco Giuseppe - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine imperiale austriaco di Francesco Giuseppe
     2 dicembre 1849 (fondatore)
Gran maestro dell'Ordine imperiale austriaco di Elisabetta - nastrino per uniforme ordinaria    Gran maestro dell’Ordine imperiale austriaco di Elisabetta
     17 settembre 1898 (fondatore)
Croce al merito militare di I classe con decorazione di guerra - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito militare di I classe con decorazione di guerra
     2 dicembre 1915
Medaglia di guerra - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di guerra
   
Croce per anzianità di servizio militare per ufficiali di I classe per 50 anni di servizio attivo - nastrino per uniforme ordinaria    Croce per anzianità di servizio militare per ufficiali di I classe     per 50 anni di servizio attivo
   
Medaglia d'oro per il 50º anno di regno di Francesco Giuseppe I (Signum Memoriae) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’oro per il 50º anno di regno di Francesco Giuseppe I (Signum Memoriae)
     21 ottobre 1898
Croce militare per il 60º anno di regno di Francesco Giuseppe I - nastrino per uniforme ordinaria    Croce militare per il 60º anno di regno di Francesco Giuseppe I
     14 agosto 1908

Onorificenze straniere

Gran Croce e Collare dell'Ordine di Carol I - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Croce e Collare dell’Ordine di Carol I
     1906
Cavaliere di gran croce dell'Ordine di Luigi d'Assia (Granducato d'Assia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine di Luigi d’Assia (Granducato d’Assia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Massimiliano Giuseppe (Regno di Baviera) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Massimiliano Giuseppe (Regno di Baviera)
   
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Cirillo e Metodio (Regno di Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Cirillo e Metodio (Regno di Bulgaria)
   
Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine reale di Kamehameha I (Regno delle Hawaii) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine reale di Kamehameha I (Regno delle Hawaii)
     1865
Cavaliere di gran croce dell'Ordine reale di Kalākaua (Regno delle Hawaii) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine reale di Kalākaua (Regno delle Hawaii)
     1878
Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine supremo della Santissima Annunziata (Regno d’Italia)
     1869
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d’Italia)
     1869
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine della Corona d’Italia (Regno d’Italia)
     1869
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Principe Danilo I (Regno del Montenegro) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine del Principe Danilo I (Regno del Montenegro)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Leone norvegese (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine del Leone norvegese (Norvegia)
     21 gennaio 1904
Senatore gran croce con collana del Sacro imperiale angelico Ordine costantiniano di San Giorgio (Ducato di Parma) - nastrino per uniforme ordinaria    Senatore gran croce con collana del Sacro imperiale angelico Ordine costantiniano di San     Giorgio (Ducato di Parma)
     6 settembre 1849
Cavaliere dell'Ordine supremo dell'Aquila nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine supremo dell’Aquila nera (Regno di Prussia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dell'Aquila rossa (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dell’Aquila rossa (Regno di Prussia)
   
Cavaliere dell'Ordine Pour le mérite (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Pour le mérite (Regno di Prussia)
     27 agosto 1914
Cavaliere di gran croce del Reale Ordine dinastico di Hohenzollern (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce del Reale Ordine dinastico di Hohenzollern (Regno di Prussia)
   
Croce di Ferro di I classe (mod. 1914, Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di Ferro di I classe (mod. 1914, Regno di Prussia)
     1914
Croce di Ferro di II classe per combattenti (mod. 1914, Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di Ferro di II classe per combattenti (mod. 1914, Regno di Prussia)
     1914
Cavaliere straniero del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (K.G., Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere straniero del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (K.G., Regno Unito)
     «Espulso nel 1915»
1867
decorato di Royal Victorian Chain (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria    decorato di Royal Victorian Chain (Regno Unito)
     «Revocata nel 1915»
1904
Cavaliere di gran croce onorario dell'Ordine reale vittoriano (G.C.V.O. (hon.), Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce onorario dell’Ordine reale vittoriano (G.C.V.O. (hon.), Regno Unito)
     «Espulso nel 1915»
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Andrea apostolo "il primo chiamato" (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Sant’Andrea apostolo “il primo chiamato” (Impero russo)
   
Cavaliere di IV classe dell'Ordine imperiale di San Giorgio (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di IV classe dell’Ordine imperiale di San Giorgio (Impero russo)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Sant’Aleksandr Nevskij (Impero russo)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale dell'Aquila Bianca (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale dell’Aquila Bianca (Impero russo)
   
Cavaliere di I Classe dell'Ordine imperiale di Sant'Anna (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I Classe dell’Ordine imperiale di Sant’Anna (Impero russo)
   
Cavaliere di I Classe dell'Ordine imperiale di San Stanislao (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I Classe dell’Ordine imperiale di San Stanislao (Impero russo)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede)
   
Cavaliere di gran croce dell'ordine militare di Sant'Enrico (Regno di Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’ordine militare di Sant’Enrico (Regno di Sassonia)
   
Cavaliere dell'Ordine di Milan il Grande (Regno di Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di Milan il Grande (Regno di Serbia)
     fino all’11 giugno 1903, Ordine soppresso
Balì Cavaliere di gran croce d'onore e devozione del Sovrano militare Ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria    Balì Cavaliere di gran croce d’onore e devozione del Sovrano militare Ordine ospedaliero di San             Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM)
   
Cavaliere di Collare del Reale e Distinto Ordine spagnolo di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Collare del Reale e Distinto Ordine spagnolo di Carlo III (Spagna)
   
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)
     9 luglio 1850

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Arc. 1155: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916). Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

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Arc. 414: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto. 

 

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Arc. 1015: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916).  Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

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Arc. 1156: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916).  Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien. 

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Arc. 1156: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916).  Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

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Arc. 1068: Francesco Giuseppe I d’Austria, (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916).  Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

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Arc. 2447: Francesco Giuseppe I d’Austria con i figli Rodolfo d’Asburgo-Lorena, Arciduca d’Austria e Principe ereditario della Corona d’Austria, Ungheria e Boemia (Vienna, 21 agosto1858 – Mayerling, 30 gennaio1889) e Gisella Luisa Maria d’Asburgo-Lorena, arciduchessa d’Austria e principessa reale d’Ungheria (Laxenburg, 12 luglio 1856 – Monaco di Baviera, 27 luglio 1932). Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Vienna.

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Arc. 1319: Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera (Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898), meglio nota come Sissi (più correttamente, “Sisi”), fu imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia come consorte di Francesco Giuseppe d’Austria. Nonostante fosse cresciuta relativamente libera da vincoli sociali e di comportamento normalmente imposti alla nobiltà mitteleuropea del XIX secolo e generalmente insofferente alla disciplina di corte a Vienna, nonché alle politiche imperiali e alle condizioni di vita dei popoli sottoposti alle autorità dell’Impero austro-ungarico, rimase un simbolo della monarchia asburgica, e per tale ragione il 10 settembre 1898 fu uccisa a Ginevra, in Svizzera, dall’anarchico italiano Luigi Lucheni. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

Onorificenze

Onorificenze austro-ungariche

Gran Maestro dell'Ordine dei Virtuosi - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine dei Virtuosi
   
Gran Maestro dell'Ordine della Croce Stellata - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine della Croce Stellata
   
Gran Maestro dell'Ordine dell'amore verso il prossimo - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine dell’amore verso il prossimo
   
Protettrice dell'Ordine di Elisabetta Teresa - nastrino per uniforme ordinaria    Protettrice dell’Ordine di Elisabetta Teresa
   

Onorificenze straniere

Rosa d'Oro (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria    Rosa d’Oro (Santa Sede)
   
Dama di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di San Carlo (Secondo Impero Messicano) - nastrino per uniforme ordinaria    Dama di Gran Croce dell’Ordine Imperiale di San Carlo     (Secondo Impero Messicano)
   
Dama Nobile dell'Ordine della regina Maria Luisa (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Dama Nobile dell’Ordine della regina Maria Luisa (Spagna)

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Arc. 1158: Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera ( Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898), meglio nota come Sissi (più correttamente, “Sisi”), fu imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia come consorte di Francesco Giuseppe d’Austria. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

 

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Arc. 1778: Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera ( Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898). Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien. 

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Arc. 2442: Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera ( Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898). Fotografia CDV. Fotografo: Rabeding & Monckhoven – Wien. 

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Arc. 2282: Gisella Luisa Maria d’Asburgo-Lorena, arciduchessa d’Austria e principessa reale d’Ungheria (Laxenburg, 12 luglio 1856 – Monaco di Baviera, 27 luglio 1932) e il fratello Rodolfo d’Asburgo-Lorena, Arciduca d’Austria e Principe ereditario della Corona d’Austria, Ungheria e Boemia (Vienna, 21 agosto 1858 – Mayerling, 30 gennaio 1889). Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

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Arc. 1016: Ferdinando Massimiliano d’Asburgo-Lorena (Vienna, 6 luglio 1832 – Santiago de Querétaro, 19 giugno 1867). Nacque nel Palazzo di Schönbrunn, a Vienna, secondo figlio dell’arciduca Francesco Carlo d’Asburgo-Lorena e della principessa Sofia di Baviera. Mentre a lui spettò il titolo di Principe Imperiale e Arciduca d’Austria, Principe Reale di Ungheria e Boemia, suo fratello Francesco Giuseppe divenne imperatore d’Austria e Re d’Ungheria. Dotato di particolare intelligenza, mostrò particolare propensione per le arti e un fervente interesse per le scienze e, segnatamente, per la botanica. Affascinato dalla marina militare, intraprese la carriera militare, raggiungendo presto alti gradi di ufficiale e intervenendo profondamente nel rinnovamento del porto di Trieste e nella costituzione della flotta dell’Impero austriaco, con cui l’ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff, alcuni anni più tardi, avrebbe vinto sull’ammiraglio Carlo Pellion di Persano alla battaglia di Lissa, nel corso della terza guerra di indipendenza. Il 27 luglio 1857, Carlotta del Belgio e Massimiliano si sposarono a Bruxelles. Alla corte di Vienna, ella fu molto apprezzata da sua suocera Sofia di Baviera, che vedeva in lei l’esempio perfetto di moglie per un arciduca austriaco. Carlotta detestava la cognata, l’imperatrice Elisabetta (nota come Sissi, la moglie di Francesco Giuseppe I d’Austria, fratello maggiore del marito). Particolarmente influenzato dalle idee progressiste in voga all’epoca, si fece una reputazione da “liberale” che lo aiutò a divenire, nel febbraio 1857, viceré del Lombardo-Veneto, in sostituzione del vecchio feldmaresciallo Radetzky che, per nove anni governatore generale, aveva dominato da vero autocrate il regno. Avvenuto il trapasso, il 10 marzo 1857, il fratello dell’imperatore giunse a Milano nel settembre successivo. Comandante generale del Regno fu nominato Ferenc Gyulay. Massimiliano era portatore di una nuova amnistia, del ritorno all’amministrazione civile e, soprattutto, offriva un volto meno inviso di quello del suo predecessore, tanto da fare temere per un momento a Cavour che l’Impero austriaco potesse uscire dal “vicolo cieco” nel quale Francesco Giuseppe e Radetzky l’avevano cacciato. Ma Massimiliano, sicuramente ben intenzionato, non recava né autonomia né libertà, e così l’Austria perdette l’occasione per una pace duratura. Quasi tutte le volte che l’arciduca tentò di riprendere l’iniziativa politica, attraverso rinnovati investimenti pubblici, ovvero con la costituzione di commissioni consultive cui partecipò parte della intellighenzia del regno (Cantù, Pasini, Jacini, e altri) che prefiguravano una maggiore autonomia amministrativa, egli si scontrò (e perse) con la volontà di Vienna e del fratello Francesco Giuseppe. L’anno successivo, nel 1859, l’armata austriaca, affidata a Ferenc Gyulay, affrontò una nuova guerra contro il Regno di Sardegna assistito, questa volta, da un nuovo e grande alleato, la Francia di Napoleone III, da cui venne sconfitta. L’Impero austriaco perdette la Lombardia e Francesco Giuseppe non poté opporsi alla successiva occupazione piemontese di Parma, Modena, Toscana, Bologna e, l’anno dopo, di Marche e Umbria. Inoltre nulla poté fare contro la spedizione dei Mille. Concluso il conflitto contro il Regno di Sardegna, nel 1859 Massimiliano fu congedato dal suo incarico di Viceré del Lombardo-Veneto, e con la moglie si ritirò a vita privata: soggiornarono principalmente a Trieste, dove fecero costruire il Castello di Miramare. Nel 1859 Massimiliano venne dapprima avvicinato da membri della nobiltà messicana guidati dal nobile messicano Josè Pablo Martinez del Rio con la proposta di diventare Imperatore del Messico, proposta allettante in quanto era improbabile una sua ascesa al governo di uno stato europeo a causa di suo fratello Francesco Giuseppe. Inizialmente non accettò, ma con la scusa della sua passione per la botanica partì per una spedizione scientifica alla volta del sud America nelle foreste del Brasile (1861). Nel frattempo, tuttavia, era scoppiata la guerra di secessione americana e l’imperatore dei Francesi Napoleone III ne aveva profittato per intervenire in Messico: il generale Forey prese Città del Messico e un plebiscito (di dubbia natura là ove si consideri che avvenne mentre le truppe francesi occupavano militarmente Città del Messico) confermò la caduta del Presidente in carica, Benito Juárez, e la proclamazione dell’Impero. In considerazione degli indubbi meriti guadagnati come governatore del Lombardo-Veneto e dell’evidente disagio maturato con il fratello imperatore, Massimiliano parve il candidato ideale alla instaurazione di una monarchia moderata. Accettò la corona nel 1863. Francesco Giuseppe, che venne a conoscenza dei piani del fratello solo poco prima della partenza, si vendicò, imponendogli la perdita di tutti i titoli che a lui competevano presso la casa regnante austriaca. Massimiliano salpò per il Messico assieme alla moglie dal castello di Miramare il 14 aprile 1864 a bordo del Novara. Massimiliano sbarcò a Veracruz il 28 maggio 1864, ma fin dall’inizio si trovò coinvolto in serie difficoltà con i liberali messicani, capeggiati dallo Juárez, che rifiutarono di riconoscerlo e continuarono a combattere le truppe francesi. L’Imperatore e l’Imperatrice Carlotta scelsero quale residenza il Castello di Chapultepec, sulla collina che sovrasta Città del Messico e che era stato rifugio degli antichi sovrani aztechi. Massimiliano, inoltre, fece costruire una larga strada che da Chapultepec raggiungeva il centro della città; in origine chiamata El Paseo de la Emperatriz (“Strada dell’Imperatrice”), è oggi nota come Paseo de la Reforma (“Viale della Riforma”). Poiché Massimiliano e Carlotta non avevano figli, adottarono Agustín de Iturbide y Green e suo cugino Salvador de Iturbide y de Marzán, entrambi nipoti di Agustin I, che aveva brevemente regnato quale Imperatore del Messico nel 1820. Ad Agustín venne assegnato il titolo di “Sua Altezza, il Principe di Iturbide” e venne proclamato erede al trono. Con disappunto degli alleati conservatori, Massimiliano adottò molte delle politiche liberali proposte dall’amministrazione Juárez, come la riforma terriera, la libertà di religione e l’estensione del diritto di voto alle classi contadine. Massimiliano dapprima offrì a Juarez l’amnistia se si fosse alleato alla “corona”, quindi, al suo rifiuto, ordinò la fucilazione di tutti i suoi sostenitori arrestati: si trattò tuttavia di un grave errore tattico che ebbe il solo risultato di esacerbare gli oppositori al suo regime. Dopo la fine della guerra di secessione americana (26 maggio 1865), gli Stati Uniti cominciarono a rifornire di armi i repubblicani giacché, dal 1866, l’abdicazione di Massimiliano, almeno al di fuori del Messico, sembrava ormai cosa fatta. Massimiliano, di converso, stava tentando di arruolare, per il suo esercito, ufficiali dell’Esercito statunitense (in particolare generali) da contrapporre alle forze di Benito Juárez. Tra questi, ormai quasi convinto ad accettare, vi era anche George Armstrong Custer. Nello stesso 1866, inoltre, Napoleone III, di fronte alla resistenza messicana e all’opposizione degli Stati Uniti, ritirò le sue truppe. L’Imperatrice Carlotta tornò in Europa per cercare appoggi al regime del marito dapprima a Parigi, poi a Vienna e a Roma dal Papa Pio IX, ma i suoi sforzi fallirono e, a causa di un profondo collasso emozionale (taluni parlano di infermità mentale), non rientrò in Messico. Dopo un breve periodo di tempo trascorso al Castelletto nel parco del Castello Miramare di Trieste, fu ricondotta in Belgio, dove visse al Castello di Bouchout a Meise sino alla morte (avvenuta il 19 gennaio 1927). Nonostante l’abbandono del Messico da parte dello stesso Napoleone III, il cui ritiro fu un duro colpo per la causa imperiale, Massimiliano si rifiutò di abbandonare a sua volta i suoi sostenitori e, ritiratosi nel febbraio 1867 a Santiago de Querétaro, vi sostenne un assedio durato alcune settimane. L’11 maggio l’imperatore Massimiliano decise di tentare una fuga attraverso le linee nemiche, ma venne intercettato e, sottoposto a una corte marziale, condannato alla fucilazione. Molti sovrani d’Europa e altre preminenti figure (tra cui Victor Hugo e Giuseppe Garibaldi) inviarono messaggi e lettere in Messico affinché fosse risparmiata la vita a Massimiliano, ma Juárez rifiutò di commutare la sentenza, ritenendo che fosse necessario inviare il segnale che il Messico non avrebbe mai più tollerato governi imposti da potenze straniere. La sentenza venne eseguita il 19 giugno 1867 da un plotone di esecuzione composto da sette unità; insieme con Massimiliano vennero fucilati i generali Miguel Miramón e Tomás Mejía. Il corpo di Massimiliano I venne imbalsamato ed esposto in Messico, dove lo andò a vedere anche Juárez (il suo unico commento fu: “Credevo fosse più alto”). In seguito fu ricondotto l’anno successivo a Trieste a bordo della stessa fregata su cui aveva fatto il viaggio del 1864. Fu da lì trasportato a Vienna e sepolto nella Cripta Imperiale. Fotografia CDV. Fotografo: Bingham – Paris.

Onorificenze

 

Onorificenze messicane

Gran Maestro dell'Ordine imperiale di Nostra Signora di Guadalupe - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine imperiale di Nostra Signora di Guadalupe
   
Gran Maestro dell'Ordine imperiale dell'Aquila Messicana - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine imperiale dell’Aquila Messicana
   
Gran Maestro dell'imperiale Ordine di San Carlo - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’imperiale Ordine di San Carlo
   

Onorificenze austriache

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Reale di Santo Stefano d’Ungheria
   

Onorificenze straniere

Cavaliere di gran croce dell'Ordine di Filippo il Magnanimo (Granducato d'Assia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine di Filippo il Magnanimo (Granducato d’Assia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dinastico della Fedeltà (Granducato di Baden) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dinastico della Fedeltà (Granducato di Baden)
   
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Uberto (Regno di Baviera) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di Sant’Uberto (Regno di Baviera)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine imperiale della Croce del Sud (Impero del Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine imperiale della Croce del Sud (Impero del Brasile)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine di Enrico il Leone (Ducato di Brunswick) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine di Enrico il Leone (Ducato di Brunswick)
   
Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie)
   
Cavaliere di gran croce del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito (Regno delle Due Sicilie)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Secondo Impero francese) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Secondo Impero francese)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine Reale Guelfo (Regno di Hannover) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine Reale Guelfo (Regno di Hannover)
   
Cavaliere dell'Ordine di San Giorgio di Hannover (Regno di Hannover) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di San Giorgio di Hannover (Regno di Hannover)
   
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d’Italia)
     1865
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d’Italia)
     1865
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi)
   
Cavaliere di gran croce del Reale Ordine militare della Torre e della Spada del valore, lealtà e merito (Regno di Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce del Reale Ordine militare della Torre e della Spada del valore, lealtà e merito
   
Cavaliere dell'Ordine Supremo dell'Aquila Nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo dell’Aquila Nera (Regno di Prussia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dell’Aquila Rossa (Regno di Prussia)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Andrea apostolo "il primo chiamato" (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Sant’Andrea apostolo “il primo chiamato” (Impero di Russia)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Aleksandr Nevskij (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Aleksandr Nevskij (Impero di Russia)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale dell'Aquila Bianca (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale dell’Aquila Bianca (Impero di Russia)
   
Cavaliere di I classe dell'Ordine imperiale di Sant'Anna (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I classe dell’Ordine imperiale di Sant’Anna (Impero di Russia)
   
Cavaliere di I classe dell'Ordine imperiale di San Stanislao (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I classe dell’Ordine imperiale di San Stanislao (Impero di Russia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dinastico della Corona Fiorata (Regno di Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dinastico della Corona Fiorata (Regno di Sassonia)
   
Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di               Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM)
   
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine di San Giuseppe (Granducato di Toscana) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine di San Giuseppe (Granducato di Toscana)
   

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Arc. 2895: Carlo Ludovico Francesco Giuseppe d’Asburgo (Schönbrunn, 30 luglio 1833 – Vienna, 19 maggio 1896). Nato a Schönbrunn il 30 luglio 1833, Carlo Ludovico intraprese ancora giovane la carriera militare pur controvoglia: i suoi interessi erano infatti spiccatamente orientati all’arte ed alla cultura in genere. Nel 1848 avrebbe dovuto iniziare col fratello Francesco Giuseppe un grand tour in Europa e nello specifico in Italia per visitare i domini austriaci del Regno Lombardo-Veneto, ma lo scoppio della rivoluzione di quell’anno lo costrinse a rientrare e con la famiglia si rifugiò a Olomouc, dove rimase sino al 1849. Come soldato, il 25 febbraio 1848 ottenne il grado di colonnello e divenne proprietario del 7º reggimento ulani dell’esercito imperiale austriaco. Dopo un viaggio in oriente nell’autunno del 1850 ed il completamento dei suoi studi, l’arciduca, seppur costretto, sotto il regno del fratello Francesco Giuseppe svolse diligentemente il compito di governatore generale del Tirolo al quale venne nominato il 30 luglio 1855, rimanendo in carica per sei anni. Il 29 luglio di quell’anno era stato inoltre nominato maggiore generale dell’esercito imperiale. Prendendo a cuore la cura della regione, ebbe grande interesse nella riforma del sistema scolastico locale, concentrandosi grandemente nell’espansione e nell’abbellimento della capitale, Innsbruck, dedicandosi allo studio ed alla conservazione degli edifici storici presenti in città. Attento allo sviluppo locale, promosse anche l’industria e di sua iniziativa istituì in Tirolo la prima mostra nazionale d’arte, divenendo anche protettore di diverse associazioni di artisti. Nella vita di Francesco Giuseppe, Carlo Ludovico giocò un ruolo fondamentale, non solo come fratello fedele ed alleato, ma anche come rivale d’amore, dal momento che a lui era stata originariamente promessa in sposa Elisabetta, la famosa “Sissi”, futura Imperatrice d’Austria e moglie di Francesco Giuseppe. Infine, l’11 aprile 1856 Carlo Ludovico sposò la principessa Margherita di Sassonia, la quale però morì dopo appena due anni di matrimonio. Profondamente scosso da questo accadimento, Carlo Ludovico meditò addirittura di entrare in monastero e di abbandonare la vita sociale, ma dopo un viaggio a Roma ed un incontro con papa Pio IX, ne riuscì sollevato e tornò a ricoprire i propri incarichi a Innsbruck. Il suo ritorno in Tirolo segnò l’inizio della programmazione della leva locale per l’imminente guerra contro il Piemonte e la Francia che durante la seconda guerra d’indipendenza diedero filo da torcere all’Impero. Il Vorarlberg si mobilitò sotto la guida di Carlo Ludovico rispondendo alla chiamata alle armi con un contingente di quasi 50.000 uomini di cui oltre 8.000 erano fucilieri. Terminata l’emergenza bellica, nel 1860 si aprì in Tirolo la questione circa l’unità religiosa della regione: da un lato Carlo Ludovico era condizionato dalla maggioranza cattolica del parlamento, ma come rappresentante di un governo costituzionale egli trovò più corretto garantire la libertà religiosa senza vincoli. Quando il 17 giugno 1861 diede disposizioni per un referendum popolare sulla questione, suo fratello Francesco Giuseppe si oppose decisamente a questa scelta, ribadendo la centralità della sola religione cattolica come parte integrante della cultura dell’Austria propriamente detta. In coerenza col proprio ruolo super partes ed in contrasto col fratello imperatore, Carlo Ludovico scelse quindi di dimettersi dalla propria carica di governatore l’11 luglio di quell’anno. Il 10 marzo di quello stesso anno era stato nominato dal fratello Feldmaresciallo luogotenente. Dopo aver lasciato la carica di governatore del Tirolo, Carlo Ludovico si dedicò essenzialmente ai rapporti diplomatici a favore dell’Impero, ripristinando tra le altre cose le relazioni tra Austria e Russia che si erano compromesse dopo la Guerra di Crimea. Il 28 ottobre 1884 venne promosso generale di cavalleria. Morto nel 1889 Rodolfo, figlio di Francesco Giuseppe, Carlo Ludovico divenne erede al trono austro-ungarico, anche se mantenne sempre un profilo basso a Corte. Carlo Ludovico morì alla Reggia di Schönbrunn, a Vienna, nella primavera del 1896 a causa di una febbre tifoidea contratta durante un suo viaggio al Cairo ed in Israele nell’inverno precedente. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

Onorificenze

Onorificenze austriache

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine del Toson d’oro
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Reale di Santo Stefano d’Ungheria
   
Medaglia di guerra - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di guerra
   
Medaglia per 25 anni di servizio militare per ufficiali - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia per 25 anni di servizio militare per ufficiali
   

Onorificenze straniere

Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dell’Elefante (Danimarca)
     21 luglio 1890
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d’Italia)
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d’Italia)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Andrea apostolo "il primo chiamato" (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Sant’Andrea apostolo “il primo chiamato” (Impero russo)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Sant’Aleksandr Nevskij (Impero russo)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale dell'Aquila Bianca (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale dell’Aquila Bianca (Impero russo)
   
Cavaliere di I Classe dell'Ordine imperiale di Sant'Anna (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I Classe dell’Ordine imperiale di Sant’Anna (Impero russo)
   
Cavaliere di I Classe dell'Ordine imperiale di San Stanislao (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I Classe dell’Ordine imperiale di San Stanislao (Impero russo)
   
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)
     7 gennaio 1870

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Arc. 2447: Ritratto della famiglia Imperiale: Da sinistra in piedi: l’Imperatore Francesco Giuseppe I, l’Arciduca  Massimiliano, Carlotta del Belgio, l’Arciduca Ludovico Vittorio, l’Arciduca Carlo Lodovico. Seduti da sinistra: L’imperatrice Elisabetta con i figli Rodolfo e Gisela, Sofia di Baviera e il marito Francesco Carlo. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

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Arc. 1082: Ritratto di famiglia dei fratelli Asburgo – Lorena. Da sinistra Arciduca Carlo Lodovico (Schönbrunn, 30 luglio 1833 – Vienna, 19 maggio 1896), l’Imperatore Francesco Giuseppe (Vienna, 18 agosto 1830 – Vienna, 21 novembre 1916), Arciduca Massimiliano (Vienna, 6 luglio 1832 – Santiago de Querétaro, 19 giugno 1867) e Arciduca Ludovico Vittorio (Vienna, 15 maggio 1842 – Salisburgo, 18 gennaio 1919). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

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Arc. 2629: Ferdinando I d’Asburgo-Lorena (Vienna, 19 aprile 1793 – Praga, 29 giugno 1875). Ferdinando I era il figlio maschio primogenito di Francesco I d’Austria e di Maria Teresa di Borbone-Napoli. Tra le sue sorelle ricordiamo la primogenita Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, che sposò Napoleone Bonaparte, Maria Leopoldina d’Asburgo-Lorena, imperatrice del Brasile, e un fratello Francesco Carlo d’Asburgo-Lorena, padre dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I. Sin dalla propria gioventù, Ferdinando ebbe una costituzione debole, soffrendo di epilessia, rachitismo e idrocefalia, il che non gli consentì di avere un’educazione appropriata al ruolo che avrebbe un giorno dovuto ricoprire. I suoi studi favoriti furono l’araldica, lo studio delle tecnologie e l’agraria che prediligeva largamente. Il suo carattere, non sempre facile e peggiorato dalle sue problematiche fisiche che lo rendevano chiuso a molti, lo faceva spesso esternare con espressioni atipiche. Nell’aprile del 1802 la sua educazione venne affidata al tutore Francesco Maria Carnea Steffaneo, il quale tentò di avvicinarsi notevolmente alla personalità del bambino, acculturandolo con successo. La madre Maria Teresa non si curò mai eccessivamente del piccolo e finì per relegarlo nelle mani di governanti e dame del suo seguito. La prima misura adottata dalla sua matrigna Maria Ludovica, poi, fu il licenziamento di gran parte degli insegnanti che seguivano Ferdinando ritenendo che essi fossero solo un’inutile spesa da sostenere nei confronti di una causa persa. All’età di 15 anni, Ferdinando su proposta della matrigna ottenne come educatore il barone Joseph von Erberg, il quale contrariamente a quanto previsto lo educò invece all’indipendenza dalla madre, insegnandogli anche se tardivamente a leggere ed a scrivere, oltre a cavalcare e danzare, introducendolo anche allo studio del pianoforte. Successivamente si acculturò nelle arti militari, scientifiche e tecniche. Malgrado tutti gli evidenti difetti di cui era portatore, Ferdinando era pur sempre il figlio primogenito dell’imperatore d’Austria e questo lo poneva nelle condizioni di dover apprendere ad utilizzare quegli strumenti che un giorno gli sarebbero serviti per governare. Ferdinando venne ammesso al Consiglio di Stato solo a partire dal gennaio del 1830, ma venne perlopiù escluso dalle decisioni di rilievo, relegato al mero ruolo di osservatore. Il 28 settembre 1830, infine, avvenne la sua incoronazione ufficiale a principe ereditario con la concessione del titolo di re d’Ungheria a Bratislava e anche questo fatto sollevò ulteriori polemiche: questo infatti avrebbe significato la sua ascesa al trono alla morte del padre, circostanza che fu oggetto di dispute a causa della sua controversa personalità. Come da tradizione Ferdinando donò 50.000 ducati d’oro ai più poveri dell’Ungheria e, su proposta di Metternich, venne ammesso all’Accademia Ungherese delle Scienze. Nel 1831, sempre su consiglio del Metternich, Ferdinando I sposò dapprima per procura e poi con rito religioso la principessa Maria Anna di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I e sua cugina di terzo grado, la quale mantenne sempre stretti contatti col suo paese d’origine e con le sorelle Maria Beatrice di Savoia (1792-1840), duchessa di Modena, Maria Cristina di Savoia, regina di Napoli e Maria Teresa di Savoia (1803-1879) duchessa di Lucca e poi di Parma. La coppia imperiale non ebbe figli per quanto l’archiatra di corte si fosse accertato che Ferdinando e la consorte potevano averne, ma che egli per primo trovava sconveniente continuare questa progenie “malata”. In occasione del matrimonio della coppia imperiale, poi, vennero avviati i lavori per la costruzione di un nuovo acquedotto per la città di Vienna che divenne poi noto col nome di Acquedotto dell’Imperatore Ferdinando. Nell’estate del 1832, a Baden, scampò a un tentativo di assassinio da parte del colonnello Franz Reindl che cercò di ucciderlo con un colpo di pistola ma il giovane principe riportò solo una leggera ferita. Dopo la morte del padre Francesco I, il 2 marzo 1835 Ferdinando ne fu il successore sul trono imperiale, il che però diede ampio spazio al suo consiglio dei ministri che ebbe vita facile data la sua scarsa capacità di imposizione, a tal punto che attualmente gli storici sono concordi nel ritrarre Ferdinando I come uno “spirito debole” con l’ironico soprannome di il Benigno. Proprio per sopperire alle inadeguatezze di Ferdinando, già suo padre e Metternich avevano messo a punto un gabinetto di governo noto come Conferenza di Stato Segreta che aveva appunto il compito di governare in vece dell’imperatore pur rimanendo nell’ombra, dal momento che dall’esterno la figura del sovrano doveva continuare a primeggiare come unica entità a guida dell’impero. Di questa conferenza segreta facevano parte quelli che divennero poi anche i suoi consiglieri più fidati: suo fratello Francesco Carlo (padre del futuro imperatore Francesco Giuseppe), il ministro Metternich ed il conte Franz Anton von Kolowrat-Liebsteinsky, oltre all’Arciduca Luigi d’Asburgo-Lorena, suo zio. Malgrado questo, Ferdinando aveva una buona conoscenza del suo impero, come pochi alla sua epoca; egli conosceva cinque lingue, era in grado di suonare due strumenti musicali, disegnare molto bene, cavalcare e tirare di scherma con destrezza, oltre a coltivare la sua passione per l’agricoltura che lo portò a puntare a nuove riforme per questo settore e ad interessarsi alle ultime conoscenze tecniche del suo tempo. Il 7 settembre 1836 egli ricevette ufficialmente anche la corona di Boemia a Praga, atto che culminò con la donazione di altri 50.000 ducati per opere pubbliche e caritatevoli. Il giorno della sua incoronazione a Re del Regno Lombardo-Veneto (6 settembre 1838) promulgò un’amnistia generale per tutti i detenuti per reati politici nelle province italiane dipendenti dall’Austria. Nel 1837, proprio durante il regno di Ferdinando I, avvenne forse il fatto più significativo della sua epoca: in quell’anno venne infatti aperta la prima ferrovia a vapore dell’Austria, la Kaiser Ferdinands-Nordbahn, seguita poco dopo da una prima ondata di linee private costruite da operatori del settore ferroviario, fatti che segnarono il definitivo inizio dell’industrializzazione del paese. L’anno seguente, previo un consulto con la sua famiglia, emise il Kaiserlich österreichisches Familienstatut, ovvero gli statuti della casata d’Asburgo che regolavano rigidamente il rango, i redditi ed i matrimoni nella casata imperiale. Dopo l’insurrezione viennese del marzo del 1848, Metternich venne costretto a dimettersi dalla sua carica di primo ministro dell’impero e Ferdinando si trovò ben presto senza la sua storica guida negli affari di governo, fatto che lo mise profondamente a disagio dal momento che il successore di questi, il conte Fiquelmont, era stato scelto proprio per distendere gli animi della popolazione col suo spirito progressista. Per evitare ulteriori problemi e scongiurare il rischio di nuove sollevazioni, il 15 marzo Ferdinando abolì la censura sulla stampa ed il 25 aprile di quello stesso anno decise di siglare la Costituzione Pillersdorf, ma queste riforme non soddisfacevano ancora i rivoluzionari, che puntavano alla sua definitiva rimozione dal trono austriaco per incapacità ed eccessiva ingerenza dei suoi ministri negli affari di stato. I rappresentanti della Guardia Nazionale costituita, i lavoratori e gli studenti insorti di Vienna si arresero solo il 15 maggio presso la Hofburg di Vienna quando seppero che Ferdinando aveva deciso di abdicare su consiglio del principe Felix Schwarzenberg. Ferdinando e la sua corte partirono dalla capitale austriaca il 17 maggio 1848 diretti a Innsbruck dove il sovrano contava di prendere del tempo aspettando che i moti rivoluzionari si calmassero. Quando l’imperatore, ritenendo ormai il pericolo come sorpassato, fece ritorno nella capitale a metà agosto del 1848, dopo la riconquista armata della capitale da parte del principe di Windisch-Graetz, venne costretto ad abbandonarla nuovamente per lo scoppio di alcune rivolte che lo fecero ritirare all’ex palazzo arcivescovile di Olomouc dove risiedette per qualche tempo e dove, il 2 dicembre, formalizzò la sua abdicazione in favore del nipote Francesco Giuseppe, figlio di suo fratello Francesco Carlo che aveva rinunciato ai suoi diritti al trono in favore del primogenito. L’ex imperatore, che conservò il proprio titolo di Altezza Imperiale, decise quindi di trascorrere l’ultima parte della sua vita al castello reale di Praga, ove si dedicò alla gestione dei possedimenti che a suo tempo aveva ricevuto in eredità dal Duca di Reichstadt, suo nipote, e che egli seppe far fruttare accumulando una fortuna personale notevole; tali somme, dopo la sua morte, saranno utilizzate dal nipote ed erede al trono per costituire una fondazione imperiale. Pare che giudicasse in maniera negativa (e sarcastica) l’opera di Francesco Giuseppe: poco dopo la battaglia di Sadowa – riandando con la mente alle sconfitte del 1859, alla perdita della Lombardia, all’esclusione definitiva dell’Austria dalla Germania, alla cessione del Veneto e all’umiliazione inflitta dalla Prussia – affermò: «Perché mi hanno cacciato via nel 1848? Sarei stato capace anch’io, quanto mio nipote, di perdere delle battaglie!”. Ferdinando I morì a Praga nel 1875, ad 82 anni. La salma, riportata in patria, come da tradizione della casata Asburgo, venne sepolta nella Cripta dei Cappuccini di Vienna, mentre il suo cuore venne sepolto separatamente nella Herzgruft della Chiesa agostiniana, sempre nella capitale austriaca. Fotografia CDV. Fotografo: A. Ost – Wien.

Onorificenze

Onorificenze austriache

Gran Maestro dell'Ordine del Toson d'oro (ramo austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine del Toson d’oro (ramo austriaco)
   
Gran Maestro dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine Reale di Santo Stefano d’Ungheria
   
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Maria Teresa - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine Militare di Maria Teresa
   
Gran Maestro dell'Ordine imperiale austriaco di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine imperiale austriaco di Leopoldo
   
Gran Maestro dell'Ordine imperiale della Corona Ferrea - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine imperiale della Corona Ferrea
   

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Luigi (Granducato d'Assia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Luigi (Granducato d’Assia)
   
Cavaliere dell'Ordine dinastico della Fedeltà (Gran Ducato di Baden) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dinastico della Fedeltà (Gran Ducato di Baden)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale della Croce del Sud (Impero del Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Imperiale della Croce del Sud (Impero del Brasile)
   
Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Ferdinando e al Merito (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Ferdinando e al Merito (Regno delle Due Sicilie)
   
Senatore di Gran Croce con Collana del Sacro Imperiale Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria    Senatore di Gran Croce con Collana del Sacro Imperiale Angelico Ordine Costantiniano di San                 Giorgio (Regno delle Due Sicilie)
     «Concessione del 26 agosto 1825»
Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo (Regno di Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dello Spirito Santo (Regno di Francia)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Regno di Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Regno di Francia)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Ordine Reale Guelfo (Regno di Hannover) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dell’Ordine Reale Guelfo (Regno di Hannover)
   
Cavaliere dell'Ordine Militare del Cristo (Regno di Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Militare del Cristo (Regno di Portogallo)
   
Cavaliere dell'Ordine supremo dell'Aquila Nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine supremo dell’Aquila Nera (Regno di Prussia)
   
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna)
     1831
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
   
Cavaliere dell'Ordine dinastico della Corona Fiorata (Regno di Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dinastico della Corona Fiorata (Regno di Sassonia)
   
Cavaliere dell'Ordine Reale dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Reale dei Serafini (Svezia)
     14 aprile 1835
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila d'Oro (ora Ordine della Corona del Württemberg, Regno di Württemberg) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dell’Aquila d’Oro (Württemberg)
   

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Arc. 2630: Sofia di Baviera (Monaco di Baviera, 27 gennaio 1805 – Vienna, 28 maggio 1872). Aveva un fratello maggiore, Massimiliano Giuseppe Federico, due sorelle gemelle più grandi, una sorella gemella, Maria Anna, una sorella minore Ludovica, futura madre di Elisabetta. Invece Ludovico (divenuto poi Ludovico I di Baviera) e le principesse Augusta Amalia Ludovica, Amalia Maria Augusta, Carolina Augusta, Elisabetta Ludovica di Baviera e Carlo Teodoro Massimiliano Augusto erano suoi fratellastri, nati dal primo matrimonio del padre. L’ambiziosa e intelligente Sofia volle che il primogenito ricevesse subito un’educazione consona al ruolo di imperatore. Riuscì infatti, in seguito alle rivoluzioni del 1848, a far abdicare il 2 dicembre il cognato, l’imperatore Ferdinando I d’Austria, gravemente malato di epilessia e intellettivamente limitato, e convinse il marito Francesco Carlo a rinunciare ai diritti sul trono. Quest’ultimo infatti non aveva mai negato di essere totalmente disinteressato alla politica e desideroso di svolgere una vita tranquilla senza il peso della corona. Sofia ne era al corrente e preferì rinunciare ad essere imperatrice per essere invece la potente madre di un imperatore. Per tutta la vita, infatti, Sofia si dedicò a consigliare il figlio, influenzandone la politica. Riteneva, inoltre, assai importante l’individuazione di una principessa adatta a ricoprire il ruolo di imperatrice consorte. La scelta, alla fine, cadde sulla umile e docile Elena di Baviera, figlia di sua sorella minore Ludovica. Nel conoscere la futura cognata Elisabetta, però, Francesco Giuseppe ne rimase così affascinato da preferire quest’ultima al posto della prescelta Elena. Sofia non era molto d’accordo con questa decisione ma l’imperatore fu irremovibile. L’arciduchessa fu dunque vittima del suo grandissimo amore per il figlio e per il suo Paese. È tuttavia sbagliato affermare che detestasse la nuora: entrambe avevano un carattere indubbiamente molto forte e, certamente, Sofia possedeva qualcosa in più di Elisabetta, essendo lei in grado di governare degnamente l’impero. È pertanto un errore ritenere Sofia la suocera che ostacola la vita della nuora in tutte le sue decisioni: l’arciduchessa pensava solo al bene della dinastia asburgica e dell’Impero austriaco. Con l’irrequieta nuora, comunque, iniziarono subito i problemi. La situazione precipitò quando nacque la prima nipote: Elisabetta voleva educare e tenere vicino a sé la figlia, Sofia invece riteneva che il compito spettasse soltanto a lei. Francesco Giuseppe diede ragione alla madre e, per tutta reazione, la moglie iniziò ad intraprendere una serie di viaggi per l’Europa, per fuggire dall’ambiente familiare opprimente. Un altro punto di disaccordo tra zia e nipote fu l’Ungheria: Sofia detestava gli ungheresi, popolo a suo avviso ribelle e ingovernabile; Elisabetta, spinta dal padre all’amore per quella terra sin dall’adolescenza, fu sempre più vicina al popolo magiaro che non agli austriaci. Il figlio prediletto da Sofia era però il secondogenito Massimiliano Ferdinando, molto amato dal popolo. Massimiliano nacque alla corte di Vienna proprio mentre vi si spegneva l’Aiglon, Napoleone II, l’unico sfortunato figlio di Napoleone Bonaparte e Maria Luisa d’Asburgo-Lorena: il giovane, debole e d’animo sensibile, era unito a Sofia da un profondo e fraterno affetto, tanto che i due si vedevano ogni giorno e la giovane arciduchessa era arrivata a cedergli le soleggiate stanze della reggia a lei destinate, in sostituzione di quelle umide e più squallide che il ragazzo occupava. Durante l’agonia Sofia, incinta di nove mesi, si offrì di comunicarsi con il ragazzo appena ventunenne affinché non si rendesse conto dell’imminente fine. Alcune malelingue attribuirono al giovane Napoleone la paternità di Massimiliano: tale voce, però, è da ritenersi del tutto priva di fondamento. Nel 1864 Massimiliano, in parte spinto dall’ambiziosa e bella moglie Carlotta del Belgio, aveva accettato di diventare imperatore del Messico ma questa decisione gli risultò fatale: nel 1867 i rivoluzionari messicani lo condannarono a morte, e nessun regnante europeo intervenne. La notizia ebbe un forte impatto tra le case regnanti; per Sofia, la madre, lo shock fu tale che non si riprese mai più e non uscì più dalla sua stanza. In occasione di una serata in teatro, il 9 maggio 1872, Sofia fu colpita da un raffreddore che si trasformò in polmonite. Le sue condizioni parvero subito disperate. Per dieci giorni la famiglia imperiale rimase al suo capezzale; Elisabetta, che si trovava a Merano, tornò di corsa a Vienna. Sofia Federica Dorotea Guglielmina (questo era il suo nome per esteso) morì alle tre di notte del 27 maggio 1872 all’età di 67 anni. Per l’Austria fu come perdere l’effettivo imperatore. Per Francesco Giuseppe fu la fine di ogni sostegno affettivo, morale e politico. Sebbene attualmente la figura dell’arciduchessa Sofia sia condizionata dalla rigida e inflessibile immagine interpretata da Vilma Degischer nei tre film su Sissi che vedevano come protagonista Romy Schneider, è da sottolineare l’importanza del ruolo che ricoprì a Schönbrunn. La nuora Elisabetta, infatti, era lontana per i suoi continui viaggi in Europa; Sofia ne faceva le veci con instancabile padronanza di sé a Vienna e in tutto l’Impero. L’arciduchessa, poi, era una vera esperta di politica internazionale ed in grado di gestire il governo del Paese e le relazioni estere con coerenza e decisione. Non è esagerato, dunque, definirla “l’unico vero uomo della corte asburgica”. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

Onorificenze

Dama dell'Ordine della Croce Stellata (Impero d'Austria) - nastrino per uniforme ordinaria    Dama dell’Ordine della Croce Stellata (Impero d’Austria)

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Arc. 2630: Ranieri Ferdinando d’Asburgo-Lorena(Milano, 11 gennaio 1827 – Vienna, 27 gennaio 1913). Ranieri Ferdinando Maria Giovanni Evangelista Francesco Ignazio d’Asburgo-Lorena, era figlio dell’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena e nipote dell’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

 

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Arc. 1775: Da sinistra: Arciduca Leopoldo Luigi d’Asburgo, Arciduca Ranieri Ferdinando d’Asburgo e Arciduca Ernesto Carlo d’Asburgo. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto. 

Arciduca Leopoldo Luigi d’Asburgo-Lorena (Milano, 6 giugno 1823 – Hörnstein, 24 maggio 1898). Leopoldo Luigi Maria Francesco Giulio Eustorgio Gerardo d’Asburgo Lorena era il figlio maschio primogenito dell’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena (1783-1853) e della principessa Maria Elisabetta di Savoia-Carignano (1800-1856) nonché nipote dell’Imperatore Leopoldo II. Egli nacque a Milano nel 1823 dove suo padre era di servizio come Viceré del Regno Lombardo-Veneto da poco costituito. Il fratello minore di Leopoldo Luigi, l’arciduca Ranieri Ferdinando (1827-1913), prestò servizio come primo ministro austriaco dal 1859 al 1861. Leopoldo seguì il padre nella carriera militare ottenendo il grado di Feldmarschall-leutenant (luogotenente generale) nell’esercito austriaco e nel 1867 ottenne il grado di generale di cavalleria. Divenne quindi proprietario del 53º reggimento di fanteria e del reggimento di lancieri russo-ucraini n. 13 nonché del 6º reggimento prussiano di fanteria. Durante la rivoluzione in Italia, Leopoldo risultò fondamentale per la cattura di Forte Marghera. Nell’ambito della ricerca finalizzata al miglioramento delle tecnologie militari, Leopoldo si dedicò a studi migliorativi per i guastatori, formando un moderno corpo di genieri, completamente rinnovato. Quando l’arciduca Massimiliano d’Austria accettò la corona dell’Impero del Messico nel marzo del 1864, l’Imperatore Francesco Giuseppe inviò Leopoldo al Castello di Miramare a Trieste per consegnare a Massimiliano il suo atto di rinuncia alle pretese sul trono austriaco. Tra i due cugini, ad ogni modo, non correva buon sangue e in particolare Massimiliano vedeva Leopoldo come uno dei possibili beneficiari di una sua rinuncia al trono ed è per questo che si rifiutò categoricamente di controfirmare l’atto sino alla visita di Francesco Giuseppe a Miramare, il 9 aprile 1864. Indubbiamente l’irritazione di Massimiliano crebbe ulteriormente quando Leopoldo venne nominato dal 1865 -25.febbraio 1868 ispettore generale delle truppi navali e la flotta col grado di Vice Ammiraglio nell’aprile del 1864. Dopo un ictus nel 1868 Leopoldo si ritirò a vita privata. La sua proprietà del castello di Hernstein nel 1880 venne completamente rinnovata e rimodellata storicamente con un progetto affidato all’architetto Theophil von Hansen il quale la trasformò in una splendida residenza di caccia. Altri problemi di salute costrinsero poi l’arciduca a trascorrere gli ultimi anni della sua vita su una sedia a rotelle. Morì celibe e senza figli a Hörnstein il 24 maggio 1898 e fu sepolto in una tomba della Cripta Imperiale di Vienna.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria   Cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro (austriaco)

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna) - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna)
 
Senatore di Cran Croce con Collana S.A.I. Ordine Costantiniano di San Giorgio (Parma) - nastrino per uniforme ordinariaSenatore di Cran Croce con Collana S.A.I. Ordine Costantiniano di San Giorgio (Parma)
                   «Concessione 1846»

Ranieri Ferdinando d’Asburgo-Lorena (Milano, 11 gennaio 1827 – Vienna, 27 gennaio 1913). Ranieri Ferdinando Maria Giovanni Evangelista Francesco Ignazio d’Asburgo-Lorena, era figlio dell’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena e nipote dell’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena. Sua madre era invece Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, figlia di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano e sorella di Carlo Alberto di Savoia. Ranieri era dunque cugino di primo grado di Vittorio Emanuele II di Savoia, di cui diventerà anche il cognato. Ranieri nacque a Milano nel 1822 dal momento che suo padre all’epoca della sua nascita era viceré di Lombardia all’interno del Regno Lombardo-Veneto e qui trascorse tutta la sua infanzia, rimanendo a corte a Palazzo Reale sino al 1848 quando i tumulti della Prima guerra d’indipendenza costrinsero la sua famiglia a fare ritorno in Tirolo. Ancora giovane intraprese la carriera militare e si distinse in diplomatica divenendo dal 1861 al 1865 primo ministro austriaco e consigliere dell’Imperatore dal 1857. Dal 1872 al 1906 fu al comando della k.k. Landwehr, l’esercito nazionale austriaco, che durante il suo comando fu trasformata da una milizia territoriale in una forza armata alla pari con l’esercito comune. Nel 1852 sposò Maria Carolina (1825-1915), figlia dell’arciduca Carlo d’Asburgo-Teschen, vincitore della battaglia di Aspern nel 1809. Il matrimonio fu felice e probabilmente la loro fu la coppia più nota della famiglia d’Asburgo per quell’epoca, anche se la loro unione non produsse eredi. Quello stesso anno divenne anche titolare di un reggimento di fanteria n. 59°, il “Salisburgo”. Nel 1854 l’arciduca Raineri acquisì una proprietà nella Wiedner Hauptstrasse 63 di Vienna, dove fece completare un maestoso parco, sfruttando la già presente struttura di un palazzo risalente al 1711-1712 ed appartenuto ad un ricco mercante, Leopold von Engelskirchner. In onore del nuovo proprietario, il palazzo mutò il nome in Palais Erzherzog Rainer (Palazzo “Arciduca Ranieri”) dove visse con la moglie sino alla sua morte. L’arciduca Raineri morì il 27 gennaio 1913 a Vienna, all’età di 86 anni, venendo sepolto poco dopo nel luogo tradizionale di sepoltura della famiglia imperiale asburgica, la cripta dei Cappuccini a Vienna, nella Toskanagruft. Sua moglie morirà due anni più tardi all’età di 90 anni. Fu sempre molto legato al nipote della moglie, l’arciduca Carlo Stefano d’Asburgo-Teschen, che lasciò erede dei suoi beni. Raineri fu un grande conoscitore delle arti e delle scienze nonché loro patrono, divenendo curatore dell’accademia delle scienze e protettore del museo austriaco di arte e industria. Nel 1873 fu presidente dell’esposizione universale di Vienna. Interessatosi alla papirologia, nel 1884 acquistò la collezione trovata a El Fayum (consistente in circa 100.000 pezzi) che donò nel 1899 alla biblioteca centrale austriaca. 

Onorificenze

Onorificenze austriache

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (austriaco) - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro (austriaco)
 
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere di Gran Croce dell’Ordine Reale di Santo Stefano d’Ungheria
 
Croce al merito militare di III classe - nastrino per uniforme ordinariaCroce al merito militare di III classe
 
Medaglia d'oro al merito militare (Signum Laudis) - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d’oro al merito militare (Signum Laudis)
 
Medaglia di guerra - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia di guerra
 
Medaglia d'onore per 50 anni di servizio militare per ufficiali - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d’onore per 50 anni di servizio militare per ufficiali
 
Medaglia per il 50º anno di regno per militari (Signum Memoriae) - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia per il 50º anno di regno per militari (Signum Memoriae)
 
Croce in bronzo dorato per il 60º anno di regno di Francesco Giuseppe - nastrino per uniforme ordinariaCroce in bronzo dorato per il 60º anno di regno di Francesco Giuseppe
 

Onorificenze straniere

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
 
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine dell’Aquila Nera
 
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine dei Serafini (Svezia)
                    5 dicembre 1908
 
 
Ernesto Carlo d’Asburgo-Lorena, (Milano, 8 agosto 1824 – Arco, 4 aprile 1899). Era il figlio dell’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena, viceré del Regno Lombardo-Veneto, e di sua moglie, Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, figlia di Carlo Emanuele di Savoia, Principe di Carignano e sorella di Carlo Alberto di Savoia. Ernesto iniziò la sua carriera militare nel presidio di Milano, e nel 1845 fu nominato colonnello e comandante del 48º Reggimento di fanteria. Nel 1847, è stato promosso a maggiore generale. Nel 1848, partecipò agli eventi della rivoluzione del 1848 a Milano, quando le truppe austriache dovettero ritirarsi dalla città. Nel 1849 venne inviato con il suo reggimento in Toscana, dove riuscì a conquistare Livorno e per un breve periodo e disperdere le truppe di Giuseppe Garibaldi. Per queste attività, nel 1850, venne promosso al rango di tenente generale. Nel 1850 era di stanza a Presburgo, e dal 1858 a Budapest, dove è stato nominato comandante del corpo di cavalleria. Nel 1866, ha partecipato a un’azione militare in Boemia. Nel 1867 fu nominato generale di cavalleria e nel 1868 si ritirò. Il 26 aprile del 1858 sposò quasi segretamente a Lubiana – in chiesa in matrimonio morganatico con la formula usata dal celebrante “testimoniun copulationis” – Laura Skublics de Velike et Bessenyö (6 luglio 1826-18 ottobre 1865). Laura proveniva da una famiglia della nobiltà ungherese. L’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria in precedenza aveva rifiutato di dare il consenso al matrimonio in quanto la baronessa Laura Skublics von Wallburg apparteneva ad un rango di nobiltà inferiore.Morì il 4 aprile 1899 ad Arco. Dopo la morte dell’arciduca, i suoi discendenti cercarono di rivendicare una parte del patrimonio del defunto arciduca. Tuttavia fallirono, in quanto le nozze tra l’Arciduca Ernesto e la baronessa Laura Skublics von Wallburg erano avvenute per matrimonio morganatico, unione – prevista per nobili di stirpe reale che sposavano una donna di rango sociale diverso – che comportava per la moglie la perdita dei diritti e dei privilegi del marito e l’esclusione dei figli dall’asse ereditario.

 

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria   Cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro
 
Croce al merito militare (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria   Croce al merito militare (Austria)
 
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinaria   Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Imperiale di Leopoldo
 
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna) - nastrino per uniforme ordinaria   Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna)
 
Medaglia di guerra - nastrino per uniforme ordinaria   Medaglia di guerra
 
Medaglia per il 50º anno di regno di Francesco Giuseppe per militari - nastrino per uniforme ordinaria   Medaglia per il 50º anno di regno di Francesco Giuseppe per militari

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Arc. 1476: Gruppo di famiglia: Arciduca Ranieri Ferdinando d’Asburgo-Lorena (a destra), Arciduca Guglielmo Francesco d’Asburgo Teschen (al centro) e Arciduchessa Maria Carolina d’Asburgo Teschen. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien.

Ranieri Ferdinando d’Asburgo-Lorena (Milano, 11 gennaio 1827 – Vienna, 27 gennaio 1913). Ranieri Ferdinando Maria Giovanni Evangelista Francesco Ignazio d’Asburgo-Lorena, era figlio dell’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena e nipote dell’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena. Sua madre era invece Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, figlia di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano e sorella di Carlo Alberto di Savoia. Ranieri era dunque cugino di primo grado di Vittorio Emanuele II di Savoia, di cui diventerà anche il cognato. Ranieri nacque a Milano nel 1822 dal momento che suo padre all’epoca della sua nascita era viceré di Lombardia all’interno del Regno Lombardo-Veneto e qui trascorse tutta la sua infanzia, rimanendo a corte a Palazzo Reale sino al 1848 quando i tumulti della Prima guerra d’indipendenza costrinsero la sua famiglia a fare ritorno in Tirolo. Ancora giovane intraprese la carriera militare e si distinse in diplomatica divenendo dal 1861 al 1865 primo ministro austriaco e consigliere dell’Imperatore dal 1857. Dal 1872 al 1906 fu al comando della k.k. Landwehr, l’esercito nazionale austriaco, che durante il suo comando fu trasformata da una milizia territoriale in una forza armata alla pari con l’esercito comune.  Nel 1852 sposò Maria Carolina (1825-1915), figlia dell’arciduca Carlo d’Asburgo-Teschen, vincitore della battaglia di Aspern nel 1809. Il matrimonio fu felice e probabilmente la loro fu la coppia più nota della famiglia d’Asburgo per quell’epoca, anche se la loro unione non produsse eredi. Quello stesso anno divenne anche titolare di un Reggimento di Fanteria n. 59°, il “Salisburgo”. Nel 1854 l’arciduca Raineri acquisì una proprietà nella Wiedner Hauptstrasse di Vienna, dove fece completare un maestoso parco, sfruttando la già presente struttura di un palazzo risalente al 1711-1712 ed appartenuto ad un ricco mercante, Leopold von Engelskirchner. In onore del nuovo proprietario, il palazzo mutò il nome in Palais Erzherzog Rainer (Palazzo “Arciduca Ranieri”) dove visse con la moglie sino alla sua morte. L’arciduca Raineri morì il 27 gennaio 1913 a Vienna, all’età di 86 anni, venendo sepolto poco dopo nel luogo tradizionale di sepoltura della famiglia imperiale asburgica, la cripta dei Cappuccini a Vienna, nella Toskanagruft. Sua moglie morirà due anni più tardi all’età di 90 anni. Fu sempre molto legato al nipote della moglie, l’arciduca Carlo Stefano d’Asburgo-Teschen, che lasciò erede dei suoi beni. Raineri fu un grande conoscitore delle arti e delle scienze nonché loro patrono, divenendo curatore dell’accademia delle scienze e protettore del museo austriaco di arte e industria. Nel 1873 fu presidente dell’esposizione universale di Vienna. Interessatosi alla papirologia, nel 1884 acquistò la collezione trovata a El Fayum (consistente in circa 100.000 pezzi) che donò nel 1899 alla biblioteca centrale austriaca.

Onorificenze

Onorificenze austriache

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (austriaco) - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro (austriaco) 
 
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere di Gran Croce dell’Ordine Reale di Santo Stefano d’Ungheria
 
Croce al merito militare di III classe - nastrino per uniforme ordinariaCroce al merito militare di III classe
 
Medaglia d'oro al merito militare (Signum Laudis) - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d’oro al merito militare (Signum Laudis)
 
Medaglia di guerra - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia di guerra
 
Medaglia d'onore per 50 anni di servizio militare per ufficiali - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d’onore per 50 anni di servizio militare per ufficiali
 
Medaglia per il 50º anno di regno per militari (Signum Memoriae) - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia per il 50º anno di regno per militari (Signum Memoriae)
 
Croce in bronzo dorato per il 60º anno di regno di Francesco Giuseppe - nastrino per uniforme ordinariaCroce in bronzo dorato per il 60º anno di regno di Francesco Giuseppe
 

Onorificenze straniere

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
 
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine dell’Aquila Nera
 
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell’Ordine dei Serafini (Svezia)
                   5 dicembre 1908

Guglielmo Francesco Carlo d’Asburgo-Teschen (Vienna, 21 aprile 1827 – Weikersdorf am Steinfelde, 29 luglio 1894). Guglielmo era figlio dell’arciduca Carlo d’Asburgo-Teschen e della principessa Enrichetta di Nassau-Weilburg, e ricevette per questo egli stesso il titolo di arciduca. Egli prese parte alle guerre in Italia tra il 1848 e il 1849 e nel 1859 venne nominato Commissario Supervisore d’Artiglieria. Nel 1862 divenne governatore della fortezza di Magonza e nel 1864 Ispettore Generale dell’artiglieria austriaca e venne nominato Feldmaresciallo Luogotenente. Nel 1866, alla Battaglia di Königgrätz, venne ferito e ricevette la medaglia al valore. Il 4 gennaio 1867 fu promosso dall’imperatore al grado di Feldzeugmeister. Fu, tra le altre cose, Gran Maestro dell’Ordine Teutonico dal 1863 alla propria morte (suo padre lo era stato brevemente prima di sposarsi). Guglielmo fu tra i primi a Vienna ad edificare un palazzo sulla Ringstraβe da poco inaugurata, dove fece realizzare il Palais Erzherzog Wilhelm su progetto di Theophil Hansen tra il 1864 ed il 1868. Wilhelm vendette successivamente il palazzo all’Ordine Teutonico nel 1870, ma continuò ad occuparlo da solo come Gran Maestro. Da allora, l’edificio è stato chiamato Deutschmeister-Palais. Nel 1882 a Baden, appena fuori Vienna, fece realizzare la sua villa di campagna preferita, la Eugen-villa, intitolata a suo nipote Eugenio e progettata da Franz Ritter von Neumann, che occupò dal 1886 quando venne completata. Fu il principale promotore della costituzione del Hofwaffenmuseum (oggi Museo di storia dell’esercito) a Vienna, il quale venne aperto al pubblico per la prima volta nel 1869. Morì il 29 luglio 1894 a Weikersdorf am Steinfelde, a causa di un incidente avvenuto presso la stazione ferroviaria locale, dove cadde e batté la testa morendo in giornata. Scomparve senza essersi mai sposato, ma si sa che ebbe una relazione con Maria Lutz dalla quale ebbe un figlio illegittimo Karl Rott (1860-1881). In suo onore, nel 1896 a Vienna nel distretto di Leopoldstadt, vicino al Prater, venne costruita la caserma d’artiglieria Erzherzog-Wilhelm-Kaserne.

Onorificenze

Gran Maestro e Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Teutonico - nastrino per uniforme ordinariaGran Maestro e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Teutonico
 

Maria Carolina d’Asburgo-Teschen (Vienna, 10 settembre 1825 – Baden, 17 luglio 1915). Era la figlia di Carlo d’Asburgo-Teschen, terzo figlio di Leopoldo II d’Asburgo-Lorena e di Maria Ludovica di Borbone-Spagna, e di sua moglie, Enrichetta di Nassau-Weilburg, figlia di Federico Guglielmo di Nassau-Weilburg. Suo padre era il vincitore della Battaglia di Aspern-Essling contro le truppe napoleoniche. Trascorse la sua infanzia a Weilburg, nella Bassa Austria. All’età di quattro anni, sua madre morì di scarlattina. Suo padre si occupò della sua educazione e quella dei suoi fratelli. Sposò, il 21 febbraio 1852, suo cugino l’arciduca Ranieri Ferdinando d’Asburgo-Lorena (1827-1913), figlio dell’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena, viceré del Regno Lombardo-Veneto, e di Maria Elisabetta di Savoia-Carignano. Ebbero un matrimonio felice ma non ebbero figli. Amichevole e informale di natura, Maria Carolina era profondamente religiosa e soffrì molto il fatto che non ebbe figli propri. Si prese cura dei membri più giovani della famiglia imperiale che iniziarono a chiamarla “zia”. Fondò numerose fondazioni per i bambini. Nel 1854, il marito acquistò un grande palazzo a Vienna, dove andarono a vivere. Nel 1912 la coppia assisti al declino dell’impero. Suo marito morì il 27 gennaio 1913. Maria Carolina morì il 17 luglio 1915, all’età di 90 anni.

Onorificenze

Dama dell'Ordine della regina Maria Luisa - nastrino per uniforme ordinaria   Dama dell’Ordine della regina Maria Luisa
 
 
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Arc. 1277: Maria Teresa d’Asburgo-Teschen, (Vienna, 15 luglio 1845Tubinga, 8 ottobre 1927). Suo padre era Alberto d’Asburgo-Teschen, figlio dell’arciduca Carlo d’Asburgo-Teschen e della principessa Enrichetta di Nassau-Weilburg; sua madre era la principessa Ildegarda di Baviera, figlia del re Luigi I di Baviera e della consorte Teresa di Sassonia-Hildburghausen. La famiglia trascorreva l’estate nel Castello Weilburg, costruito dal nonno paterno, l’arciduca Carlo, per la moglie, la principessa Enrietta di Nassau-Weilburg; mentre gli inverni li trascorrevano a Vienna, nel palazzo dell’arciduca Alberto, l’Albertina (oggi è un museo nel centro di Vienna). Il 18 gennaio del 1865 a Vienna, Maria Teresa sposò il duca Filippo di Württemberg, figlio del duca Alessandro di Württemberg (1804-1881) e della duchessa Maria d’Orléans, nata principessa di Francia. Nel 1891, il re Guglielmo II del Württemberg era senza eredi. Legittimo erede al trono era il principe Filippo, marito di Maria Teresa. Dal momento che era 10 anni più vecchio del Re venne dichiarato erede al trono il suo figlio maggiore, il principe Alberto, e di conseguenza fu educato alla gestione del regno e andò a vivere in castel Traunsee. Nel 1905, il principe Filippo vendette il palazzo a Vienna e con la moglie e la famiglia si trasferì a Stoccarda, nel Palazzo Ducale. Nel mese di ottobre del 1917, il principe Filippo, morì all’età di 79 anni. Nel 1918 il Regno di Württemberg cessò di esistere. Maria Teresa si trasferì allora nei pressi di Tubinga. Suo figlio e la sua famiglia si andarono a vivere, invece, in un castello in Alta Svevia, ricevuto dal Re nel 1919. Maria Teresa morì a Tubinga l’8 ottobre 1927.

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Arc. 3085: ( a destra) Richard Klemens II principe di Metternich-Winneburg zu Beilstein (Vienna, 7 gennaio 1829 – Vienna, 1º marzo 1895). Richard Metternich nacque a Vienna il 7 gennaio 1829 dal diplomatico Klemens, principe di Metternich-Winneburg zu Beilstein, di cui fu il maggiore dei figli maschi sopravvissuti, e dalla sua seconda moglie, la baronessa Maria Antonia von Leykam (1806–1829). Suo padre, che in precedenza era stato sposato con la contessa Eleonore von Kaunitz, aveva prestato servizio come ministro degli esteri e cancelliere dell’impero austriaco. I suoi nonni paterni furono il conte Franz George Karl von Metternich-Winneburg zu Beilstein, un diplomatico che prestò servizio presso il principe-arcivescovo di Treviri prima che alla corte imperiale, e sua moglie la contessa Maria Beatrix Aloysia von Kageneck. Nel 1855, Metternich seguì il padre nella carriera diplomatica, aggregandosi all’ambasciata austriaca al secondo impero francese a Parigi come Legationssekretär. L’anno successivo, fu nominato inviato dell’Austria nel regno di Sassonia e assunse l’incarico a Dresda. Nel 1861, l’imperatore Francesco Giuseppe emanò la patente di febbraio ed il successivo diploma di ottobre, con cui creava il nuovo Reichsrat austriaco. Metternich diventò membro ereditario della Herrenhaus, la camera alta del nuovo Reichsrat. Dal 1859 al 1870, Metternich prestò servizio come ambasciatore dell’impero d’Austria (dopo il 1867, dell’Austria-Ungheria) alla corte di Napoleone III di Francia. Durante questo periodo, sua moglie ebbe un ruolo di primo piano nella società parigina. Metternich tentò di convincere la Francia ad intervenire per conto dell’Austria durante la guerra austro-prussiana, ma non ebbe successo in questo tentativo. Nel 1857, mentre prestava servizio presso la corte imperiale, Metternich ricevette il massimo dei voti nel celebre dictée de Mérimée. Ritiratosi dalla carriera diplomatica, curò e organizzò la pubblicazione delle memorie di suo padre. Nel 1856, sposò la nipote, Pauline Sándor de Szlavnicza, figlia della sorellastra, la principessa Leontine von Metternich (nata dal primo matrimonio di suo padre) e del conte Moritz Sándor de Szlavnicza. Sua moglie fu in seguito comunemente nota come la principessa Pauline von Metternich. Morì il 1º marzo 1895. Dal momento che dal suo matrimonio erano nate tre femmine, dopo la sua morte, il titolo principesco passò al fratellastro, Paul von Metternich. 

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine del Toson d’oro (Austria)
   
Cavaliere di gran croce dell'ordine eeale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’ordine reale di Santo Stefano d’Ungheria
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Nostra Signora di Guadalupe (Impero messicano) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Imperiale di Nostra Signora di Guadalupe (Impero messicano)

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Arc. 1854: Pauline Clémentine Marie Walburga Sándor de Szlavnicza, principessa von Metternich-Winneburg zu Beilstein (Vienna, 25 febbraio 1836 – Vienna, 28 settembre 1921). Pauline nacque a Vienna nella nobile famiglia ungherese dei De Szlavnicza. Suo padre, conte Móric Sándor (1805–1878), descritto come “un cavaliere furioso”, era conosciuto in tutto l’impero asburgico come un cavaliere appassionato. Sua madre, principessa Leontine von Metternich-Winneburg (1811–1861), era una figlia del famoso cancelliere austriaco, principe Klemens von Metternich, autore dell’ordine europeo voluto dal Congresso di Vienna. Fu nella sua casa di Vienna che Pauline trascorse l’intera infanzia. Nel 1856, sposò suo zio, principe Richard von Metternich (1829–1895), suo nonno principe Metternich diventò anche suo suocero. La loro vita coniugale fu relativamente felice, nonostante le liaisons amorose di Richard con ballerine e cantanti d’opera ed ebbero tre figlie, la loro primogenita Sophie nacque nel 1857 e sposò Albrecht, principe di Oettingen-Oettingen und Oettingen-Spielberg; la seconda figlia, Pascaline (nata nel 1862), sposò il conte Georg von Waldstein-Wartenberg, un aristocratico ceco pazzo e alcolista che si diceva l’avesse uccisa nel delirio a Duchcov (attuale Repubblica Ceca) nel 1890. La figlia più piccola, Klementine (1870), fu gravemente ferita dal suo cane da bambina e decise di non sposarsi mai a causa del suo viso sfregiato. Pauline accompagnò il marito nelle sue missioni diplomatiche nella corte reale di Dresda e nella corte imperiale di Parigi, dove vissero per undici anni, dal 1859 al 1870, alla caduta del Secondo Impero. Pauline giocò un ruolo importante nella vita mondana delle corti sassone e francese e in quella austriaca dopo il 1870. In Francia divenne un’intima amica e confidente dell’imperatrice Eugenia, che all’epoca era considerata la regina incontrastata della moda (fu Pauline che fece incontrare per la prima volta l’imperatrice e Charles Frederick Worth, che divenne sarto personale di Eugenia). Pauline e Richard divennero figure di spicco nella dorata corte delle Tuileries di Napoleone III. Pauline fu inoltre una grande appassionata di musica e fu patrona di numerosi artisti tra i quali Richard Wagner, Franz Liszt, Charles Gounod e Camille Saint-Saëns. Diffuse la musica di Wagner a Parigi e quella del compositore ceco Bedřich Smetana a Vienna. Fu amica e tenne corrispondenza con Prosper Mérimée e Alexandre Dumas. Nella sua vita privata Pauline assistette a vari rivolgimenti e crisi. Quand’era bambina vide con i suoi occhi i moti del 1848 e nel 1870 rimase al fianco dell’imperatrice Eugenia durante la Guerra franco-prussiana e lei e suo marito l’aiutarono a riparare in Inghilterra quando la folla assaltò il palazzo imperiale. La principessa Pauline morì a Vienna nel 1921. Aveva visto l’apoteosi e il declino dei grandi imperi, quello asburgico e quello francese, e divenne un simbolo vivente di questi due mondi decadenti. Fotografia CDV. Fotografo: P. Petit – Paris. 

Onorificenze

Dama Nobile dell'Ordine della regina Maria Luisa - nastrino per uniforme ordinaria    Dama Nobile dell’Ordine della regina Maria Luisa

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