UFFICIALI
Arc. 1914: Dragoni: Carlo I di Romania, nato principe Carlo Eitel Federico Zefirino Ludovico di Hohenzollern-Sigmaringen in uniforme da ufficiale dei Dragoni della Guardia (Sigmaringen, 20 aprile 1839 – Sinaia, 10 ottobre 1914). Carlo nacque a Sigmaringen come Principe Karl von Hohenzollern Sigmaringen. Era il secondo figlio di Carlo Antonio, Principe di Hohenzollern-Sigmaringen e della moglie Principessa Giuseppina di Baden. Dopo aver concluso gli studi elementari, Carlo entrò nella Scuola per Cadetti di Münster e nel 1857 frequentò i corsi della Scuola di Artiglieria di Berlino. Fino al 1866, quando accettò la corona di Romania, fu un ufficiale prussiano. Prese parte nella seconda guerra dello Schleswig, in particolare all’assalto alla cittadella di Fredericia e a Dybbøl, esperienze che gli furono molto utili durante la guerra russo-turca. Anche se era abbastanza esile e non molto alto, il principe Carlo era ritenuto un ottimo soldato, in salute e disciplinato, e un bravo politico dalle idee liberali. Conosceva molte lingue europee e la sua famiglia era imparentata con i Bonaparte, infatti godeva di relazioni molto strette con Napoleone III di Francia. La Romania all’epoca era sotto influenza della cultura francese e la raccomandazione di Napoleone del Principe Carlo pesava molto negli ambienti politici rumeni, come anche pesava la parentela con la famiglia reale prussiana. Ion Brătianu fu il politico rumeno inviato a negoziare con Carlo e la sua famiglia la possibilità di incoronazione al trono di Romania. L’ex sovrano rumeno Alexandru Ioan Cuza era stato espulso dal Paese e la Romania era nel caos. Siccome la sua elezione era stata l’unica ragione dell’unione della Valacchia e della Moldavia all’interno del Principato danubiano, la nazione correva il serio pericolo della dissoluzione. Il giovane Carlo dovette viaggiare in incognito per Düsseldorf-Bonn-Friburgo-Zurigo-Vienna-Budapest, a causa del conflitto esistente tra il suo paese e l’Impero austriaco. Viaggiò con il nome falso di Karl Hettingen e quando mise piede sul suolo rumeno, Brătianu gli si inginocchiò davanti e gli chiese di unirsi a lui nella carrozza (al tempo la Romania non disponeva di ferrovie). Il 10 maggio 1866 Carlo entrò a Bucarest. La notizia del suo arrivo era stata trasmessa tramite telegrafo e il nuovo sovrano fu salutato da una grande folla, ansiosa di vederlo. A Băneasa gli furono consegnate le chiavi della città; come segno del destino, il suo arrivo fu salutato da una lunga pioggia dopo un lungo periodo di siccità. Il nuovo sovrano pronunciò il giuramento in francese: “Giuro di difendere le leggi della Romania, di preservare i suoi diritti e l’integrità del suo territorio”. Immediatamente dopo l’arrivo nel Paese, il Parlamento della Romania adottò il 29 giugno 1866 la prima Costituzione, una delle più avanzate dell’epoca, in quanto permetteva lo sviluppo e la modernizzazione dello stato della Romania. Con una mossa audace, la Costituzione scelse di ignorare l’allora dipendenza della nazione dell’Impero ottomano, costruendo la via per l’indipendenza. L’articolo 82 diceva: “I poteri del sovrano sono ereditari e hanno inizio da Sua Maestà, il Principe Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen, in linea maschile attraverso il diritto del primogenito, con l’esclusione delle femmine e della loro prole. I discendenti di Sua Maestà dovranno essere allevati con religione Ortodossa orientale”. Dopo la proclamazione dell’indipendenza (1877), la Romania divenne uno stato sovrano a tutti gli effetti. Dal 1878 Carlo ebbe il titolo di Altezza Reale. Il 15 marzo 1881 fu modificata la Costituzione per affermare, tra le altre cose, che da allora il Capo di Stato sarebbe stato chiamato Re, mentre l’erede sarebbe stato detto Principe reale. Nello stesso anno Carlo fu incoronato Re. L’idea di base di tutte le costituzioni reali della Romania era che il re comanda senza governare. Si ritiene che Carlo fosse una persona fredda, sempre attento al prestigio della dinastia che aveva fondato. La moglie, Elisabetta, diceva che il re portava la corona anche la notte; il sovrano era infatti molto meticoloso e cercava di imporre il proprio stile su tutti coloro che lo circondavano. Anche se devoto al suo ruolo di principe e re rumeno, non dimenticò mai le sue radici tedesche. In 48 anni di regno (il regno più lungo di ogni principe rumeno mai esistito), aiutò la Romania a riconquistare l’indipendenza, aumentando il suo prestigio, ristabilendo l’economia e fondando una dinastia. Nei Carpazi, costruì il Castello di Peleș, ancora oggi una delle attrazioni turistiche più note. Il castello fu costruito in stile tedesco, in memoria delle origini del re, Durante il suo regno, furono costituite anche le prime università rumene a Iași e a Bucarest. Dopo la guerra russo-turca, la Romania ebbe la Dobrugia e Carlo ordinò la costruzione del primo ponte sul Danubio, tra Fetești e Cernavodă, collegando la provincia neo-acquisita con il resto del Paese. Il lungo regno di Carlo aiutò il veloce sviluppo dello stato rumeno, ma verso la fine del suo regno e con l’inizio della prima guerra mondiale, il re di origine tedesca volle entrare in guerra al fianco delle Potenze Centrali, mentre l’opinione pubblica rumena stava dalla parte della Triplice Intesa. Carlo aveva firmato un trattato segreto nel 1883 che aveva legato la Romania alla Triplice Alleanza, e anche se il trattato poteva essere attivato solo in caso di attacco da parte dell’Impero russo verso uno degli stipulatori del trattato, Carlo fu convinto che la cosa più conveniente e onorevole da fare era quella di entrare in guerra a fianco dell’Impero tedesco. Carlo tenne una riunione di emergenza con i membri del governo, parlando loro del trattato segreto e esponendo le sue opinioni. Una delle cause della sua morte, avvenuta il 27 settembre/10 ottobre 1914 potrebbe essere dovuta al forte disaccordo che trovò nel governo. Il futuro re Ferdinando, sotto l’influenza della moglie Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha, principessa britannica, fu meglio disposto ad ascoltare il volere dell’opinione pubblica. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Onorificenze rumene
Onorificenze straniere

Arc. 2712: Dragoni: Ufficiale del Reggimento Dragoni della Guardia in gran montura con cappotto. Fotografia CDV. Fotografo: C. Suck -Berlin.

Arc. 1278: Dragoni: Ufficiale superiore di un Reggimento Dragoni in gran montura. Fotografia CDV. Fotografo: P. Graff – Berlin.

Arc. 2509: Dragoni: Ufficiale inferiore di un Reggimento Dragoni in montura da parata. Fotografia CDV. Fotografo: O. Wigand – Wiesbaden.

Arc. 2058: Dragoni: Ufficiale inferiore di un Reggimento Dragoni in gran montura con cappotto. Fotografia CDV. Fotografo: E. Milster – Berlin. Datata 1867.

Arc. 1278: Dragoni: Ufficiale inferiore di un Reggimento Dragoni in piccola montura con cappotto. Fotografia CDV. Fotografo: L. Haase & Comp. – Berlin.

Arc. 1279. Dragoni: Ufficiale inferiore di un Reggimento Dragoni in piccola montura con cappotto. Fotografia CDV. Fotografo: Meltzer – Berlin.

Arc. 1305: Dragoni: Ufficiale inferiore di un Reggimento Dragoni in piccola montura con cappotto. Fotografia CDV. Fotografo: E. Herold & Riemann – Breslau.

Arc. 1424: Dragoni: Ufficiale inferiore del Reggimento Dragoni Magdeburg n. 6 in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: F. Brandt – Flensburg.

Arc. 2325: Dragoni: Ufficiali di un Reggimento Dragoni in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

Arc. 720: Dragoni: Soldato volontario di 1 anno del Reggimento Dragoni della Guardia in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: L. Haase – Berlin – Koeln – Breslau.

Arc. 729: Dragoni: Soldato volontario di 1 anno del Reggimento Dragoni della Guardia in montura da campagna. Fotografia CDV. Fotografo: L. Haase & Co. – Berlin.

Arc. 1601: Dragoni: Soldato volontario di 1 anno di un Reggimento Dragoni della Guardia in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: C. Schwartz & Comp. – Berlin.

Arc. 1601: Dragoni: Soldato volontario di 1 anno di un Reggimento Dragoni in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: C. Dreske – Berlin.

Arc. 2323: Dragoni: Musicante di un Reggimento Dragoni in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: W. Scheer – Gleiwitz.

Arc. 1800: Dragoni: Soldato di un Reggimento Dragoni in piccola montura. Il pickelaube è da parata. Fotografia CDV. Fotografo: F. Boden – Glatz.

Arc. 1489: Dragoni: Soldato di un Reggimento Dragoni in piccola montura. Fotografia CDV. Fotografo: Bayer.