Arc. 2666:Auguste Charles Joseph de Flahaut de La Billarderie, conte de Flahaut de La Billarderie (Parigi, 21 aprile 1785 – Parigi, 2 settembre 1870). Nacque a Parigi, figlio di Talleyrand e di Adelaide Filleul, in seguito Madame de Souza-Botelho, moglie di Alexandre Sébastien de Flahaut de La Billarderie, conte di Flahaut de La Billarderie, decapitato ad Arras nel 1793, il quale lo riconobbe come proprio figlio. Sua madre lo portò con sé in esilio nel 1792 e rimasero all’estero fino al 1798. Entrò nell’esercito come volontario nel 1800 e ricevette la sua provvigione dopo la battaglia di Marengo. Divenne aiutante di campo di Murat e fu ferito nella battaglia di Landbach nel 1805. A Varsavia incontrò Anna Poniatowska, contessa Potocka, con la quale divenne rapidamente intimo. Dopo la battaglia di Friedland ricevette la Legion d’Onore e ritornò a Parigi nel 1807. Servi in Spagna nel 1808 e in seguito in Germania. Nel frattempo la contessa Potocka si era stabilita a Parigi, ma Charles de Flahaut aveva ormai incominciato una liaison con Hortense de Beauharnais, regina d’Olanda. La nascita del loro figlio fu registrata a Parigi il 21 ottobre 1811 come Charles Auguste Louis Joseph Demorny, in seguito conosciuto come duca di Morny. Flahaut combatté con distinzione nella campagna di Russia del 1812 e nel 1813 diventò generale di brigata, aiutante di campo dell’imperatore, e, dopo la battaglia di Lipsia, generale di divisione.Dopo l’abdicazione di Napoleone nel 1814 si sottomise al nuovo governo, ma fu iscritto nell’elenco dei pensionati nel mese di settembre. Fu assiduo nelle sue frequentazioni della regina Ortensia fino a che i Cento giorni non lo riportarono nuovamente nel servizio attivo. Una missione a Vienna per assicurare il ritorno di Maria Luisa risultò fallimentare. Era presente a Waterloo e successivamente cercò di porre Napoleone II sul trono. Fu salvato dall’esilio dall’influenza di Talleyrand, ma fu posto sotto sorveglianza della polizia. Scelse quindi di ritirarsi in Germania e poi in Gran Bretagna, dove sposò a Edimburgo il 20 giugno 1817 Margaret Mercer Elphinstone (1788-1867), figlia dell’ammiraglio George Elphinstone, 1° visconte Keith e, dopo la morte di quest’ultimo, 2ª baronessa Keith per proprio diritto. L’ambasciatore francese si oppose al matrimonio e Flahaut e rassegnò le dimissioni. Sua figlia maggiore Emily Jane sposò Henry Petty-FitzMaurice, 4º marchese di Lansdowne. Sua figlia minore Georgiana Gabrielle (m. 16 luglio 1907) sposò il 2 febbraio 1871 il marchese de Lavalette, che morì nel 1881. I Flahaut ritornarono in Francia nel 1827 e, nel 1830, re Luigi Filippo diede al conte il grado di Tenente Generale e lo fece pari di Francia. Rimase strettamente connesso con la politica di Talleyrand e fu, per un breve periodo nel 1831, ambasciatore a Berlino. Fu poi assegnato alla casa del duca d’Orléans e, nel 1841, fu inviato come ambasciatore a Vienna, dove rimase fino al 1848, quando fu congedato e si ritirò dall’esercito. Dopo il coup d’état del 1851, fu di nuovo impegnato attivamente e dal 1860 al 1862 fu ambasciatore alla corte di St James’s. Morì a Parigi il 2 settembre 1870. Fotografia CDV. Fotografo: Disderi – Paris.
Onorificenze
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Legion d’onore
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Leopoldo
Commendatore dell’Ordine Militare di Sant’Enrico
Arc. 2666:Jean Ernest du Cos, visconte de La Hitte (Bessières, 5 settembre 1789 – Gragnague, 22 settembre 1878). Jean-Ernest du Cos de La Hitte proveniva da una nobile famiglia della Guascogna conosciuta fin dall’XI secolo. Aveva, prima della Rivoluzione francese, i titoli di conte e visconte di La Hitte e Montaut, primi baroni di Fezensac e Armagnac conferiti a diversi gentiluomini della camera del re, governatori locali e “illustri ufficiali”. Dopo buoni studi, entrò all’École Polytechnique (1807). Passato nel 1809 alla Scuola di Applicazione di Artiglieria e Ingegneria di Metz come allievo Sottotenente. Il 1 ottobre 1810 lasciò la scuola, ammesso come Sottotenente nell’8° Reggimento Artiglieria a piedi. Condusse con distinzione le ultime campagne dell’Impero in Spagna. Lì “il suo coraggio” gli valse successivamente il grado di primo Tenente e di secondo Capitano nello stato maggiore d’artiglieria. Alternativamente Aiutante di Campo dei generali Boucher e Berge, fu con quest’ultimo che rientrò in Francia quando il territorio nazionale minacciato costrinse Napoleone a richiamare intorno a sé tutto il suo corpo d’élite. Ducos fu poi promosso al grado di primo Capitano del 3° Reggimento Artiglieria. Il Generale Berge era tra coloro che pensavano di dover aderire alla restaurazione dei Borboni. Il Capitano La Hitte seguì allora l’impulso del suo generale ma, al suo ritorno dall’isola d’Elba, il giovane ufficiale fu congedato il (1 aprile 1815). Il 26 luglio dello stesso anno fu reintegrato nel suo grado e continuò le sue funzioni di Aiutante di Campo del suo ex generale. Fece allora parte dell'”esercito di Francia e Belgio”, agli ordini del duca di Angoulême. Il 12 luglio 1815 ricevette la Croce di Ufficiale della Legion d’Onore e, un mese dopo, divenne comandante di battaglione nello stato maggiore d’artiglieria. Il comandante La Hitte, per i servizi resi, “merita l’attenzione dei principi della famiglia reale, che desiderano affezionarsi sempre più a questo eminente soldato”. Il 20 settembre 1815 fu nominato Capitano dell’artiglieria a cavallo della Guardia Reale. Il 9 aprile 1819 allora capo squadriglia di questo corpo d’élite, grado che gli conferì il grado di Tenente Colonnello. Nell’aprile 1823 prestò servizio nella campagna di Spagna come Tenente Colonnello nello stato maggiore di artiglieria del 1°, 2° e 3° corpo dell’esercito dei Pirenei e si distinse in diversi scontri. Aiutante di campo del “Delfino” (Luigi di Francia (1775-1844, duca di Angoulême), promosso Colonnello nel corpo d’artiglieria, il 6 luglio 1823, fu il de La Hitte a comandare l’artiglieria al quartier generale del Trocadéro, il 31 agosto 1823, contribuendo così potentemente alla resa di questo importante luogo. “Presto la Grecia chiamerà l’Europa a una generosa crociata”. Il colonnello de La Hitte chiese l’onore di arruolarsi nell’esercito e, il 24 luglio 1828, prese parte alla spedizione Morea come comandante in capo dell’artiglieria. “La sua abile direzione, il suo intrepido coraggio che ha contribuito ai nostri trionfi, il grado di maresciallo di campo è il compenso dei suoi gloriosi sforzi, 22 febbraio 1828. » Tornato in Francia, il duca di Angoulême lo assegnò alla sua casa militare, come Aiutante di Campo. Ducos entrò poi a far parte del comitato di artiglieria di cui divenne uno dei membri più influenti. Il colpo del ventaglio di Hussein Dey, dey di Algeri dette l’opportunità alla Francia di organizzare la spedizione di Algeri (1830) in cui il Generale de La Hitte prende il comando dell’artiglieria agli ordini del Tenente Generale de Bourmont. I rapporti di quest’ultimo attestano che “è grazie all’abilità con cui il generale La Hitte dirige le nostre batterie che il successo della giornata del 19 giugno (Battaglia di Staouëli) suggella il destino del Dey di Algeri” dal successivo luglio, il giorno dopo la breccia di Fort l’Empereur. La Rivoluzione di luglio del 1830 interruppe temporaneamente la sua carriera perché la monarchia di luglio era sospettosa e diffidente nei confronti di M. de La Hitte. Il 27 gennaio 1831 fu licenziato e il 23 maggio 1832 fu ammesso alla riserva di stato maggiore. Il 26 marzo 1838, il re Luigi Filippo I di Francia riparava a questa ingiustizia richiamandolo in servizio attivo e il 28 marzo nominandolo comandante della scuola di artiglieria di Besançon. Il 29 ottobre 1839 tornò in Algeria per assumere l’incarico di comandante superiore dell’artiglieria nonostante la recentissima morte della moglie. Dopo essersi distinto nelle battaglie di Mouzaïa e Médéah, citato più volte per la sua eccellente condotta nei rapporti del maresciallo Valée, il governo di luglio lo ricompensò con il grado di Tenente Generale. De La Hitte tornò in Francia all’inizio di novembre 1840 e si dedicò a un lavoro più tranquillo in cui mostrò un’elevata capacità amministrativa. Fu così chiamato a diverse ispezioni, tra cui gli importanti risultati legati alla sua illustre formazione, che gli valsero, il 27 aprile 1846, la croce di Grande Ufficiale della Legion d’Onore. Presidente del comitato di artiglieria e direttore del deposito centrale di quest’arma nel 1846, era responsabile del monitoraggio degli armamenti della costa continentale della Repubblica e dell’isola di Coye. Costretto al ritiro da un decreto del governo provvisorio (1848), il Generale de La Hitte, di cui erano ben noti i sentimenti antirepubblicani, si unì subito al partito di Luigi Napoleone Bonaparte. Il 13 novembre 1849 Bonaparte, presidente della Repubblica francese, incaricò il Tenente Generale de La Hitte di andare a rappresentare la Francia a Berlino; tuttavia, non avendo il sig. de Rayneval accettato il ministero degli Affari esteri che gli era stato offerto il 31 ottobre, de La Hitte prese posto agli affari esteri e fu nel Consiglio dei ministri il 17 novembre, prima di tornare al suo incarico. Fu sotto la sua amministrazione che il Papa, allora profugo a Gaeta, tornò a Roma, e quando l’Inghilterra volle costringere la Grecia a sottomettersi alle sue ingiuste pretese, M. de La Hitte non esitò a richiamare da Londra l’ambasciatore. Questo colpo di forza dovette impressionare il gabinetto britannico, perché poco dopo gli fu data soddisfazione e il trattato di Londra sostituì quello di Atene. Dimessosi da ministro degli affari esteri “per non incorrere nella responsabilità della destituzione del Generale Changarnier che il capo del governo aveva irrevocabilmente deciso”, il signor de La Hitte fu sostituito, il 9 gennaio 1851, da Drouin di Lhuys. Il Generale de La Hitte fece un primo infruttuoso tentativo parlamentare a Parigi, durante le elezioni suppletive del 10 marzo 1850, per entrare nell’Assemblea legislativa, ma fu più felice, il 3 novembre dello stesso anno, e divenne rappresentante del Nord, sostituendo Il Wallon, che si era dimesso. Mantenne il suo seggio solo per un breve periodo: il Generale de La Hitte aveva accettato la vita parlamentare solo in conseguenza della sua posizione di ministro e per devozione agli affari pubblici. Nel maggio 1851 rassegnò le dimissioni da rappresentante e fu nominato, il giorno stesso delle dimissioni, Ispettore Generale del 1° distretto d’artiglieria; un mese dopo divenne anche Ispettore Generale dell’École Polytechnique. La Hitte aderì al colpo di stato del 2 dicembre 1851, fece parte della Commissione consultiva e con decreto imperiale del 26 gennaio 1852 venne chiamato al Senato. Fu anche membro del suo 1° Consiglio Generale del 25 aprile dello stesso anno. Gran Croce della Legion d’Onore dal 10 agosto 1853, sedette per tutta la durata del Secondo Impero tra i fedeli sostenitori del governo di Napoleone III e tornò alla sua vita privata il 4 settembre 1870. Nel 1858 svolse un ruolo di primo piano nell’adozione degli obici rigati per l’esercito francese, promuovendo allo stato maggiore le idee del Tenente Colonnello Treuille de Beaulieu. I nuovi cannoni, costituenti quello che d’ora in poi fu chiamato Sistema Lahitte, entrarono in servizio durante la campagna d’Italia (1859). Fotografia CDV. Fotografo: Disderi & C. – Paris.
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
Ufficiale della Legion d’onore
Commendatore della Legion d’onore
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Medaglia di Sant’Elena
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Carlo III
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 915:Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, detto Gerolamo (Jérôme) oppure Plon Plon, (Trieste, 9 settembre 1822 – Roma, 17 marzo 1891). Napoleone Giuseppe Carlo era figlio di Girolamo Bonaparte (1784 – 1860), fratello minore di Napoleone Bonaparte, e della principessa Caterina di Württemberg (1783 – 1835). Il Principe Napoleone, o Plon-Plon, come veniva chiamato dai famigliari, fu ufficiale dell’esercito del Württemberg dal 1837 al 1840. Nel 1848 fu un membro dell’Assemblea costituente in Francia. Durante l’impero del cugino Luigi Napoleone (Napoleone III) divenne generale di divisione nell’esercito francese e prese parte, in tale funzione, alla guerra di Crimea. Siccome questa guerra andava per le lunghe, il principe Napoleone lasciò le truppe. L’opinione pubblica francese perciò lo accusò di vigliaccheria, ma il generale François Certain de Canrobert lo difese, giustificando il suo abbandono con la «insalubrità e scomodità della vita negli acquartieramenti». Durante la seconda guerra di indipendenza italiana del 1859 comandò il V Corpo. Nel biennio 1864 / 1865 fu membro del Consiglio Segreto. Nel 1876 fu eletto alla Camera dei Deputati francese. Dopo la morte di Napoleone Eugenio Luigi, figlio di Napoleone III, nella guerra degli Zulu (1879), divenne il capo riconosciuto della famiglia Bonaparte.Il 16 gennaio 1883 il principe Napoleone fu arrestato a Parigi per aver sponsorizzato un plebiscito a favore del suo diritto al trono e nel 1886, a causa della sua potenziale pretesa al trono imperiale, fu bandito dal territorio francese. Morì nel 1891 ed il suo corpo venne inumato presso la basilica di Superga, a Torino. Napoleone Giuseppe Carlo sposò il 30 gennaio 1859 Maria Clotilde di Savoia (Torino, 2 marzo 1843 – Moncalieri, 25 giugno 1911), figlia del re di Sardegna (e poi d’Italia) Vittorio Emanuele II.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaglia d’oro al valor militare
«Per il valore dimostrato nella Battaglia di Magenta»
Cavaliere dell’Ordine dei Serafini
12 settembre 1856
Arc. 410:Charles-Marie-Augustin de Goyon in tenuta di gala da Generale di Divisione (Nantes, 13 settembre 1803 – Parigi, 17 maggio 1870). Charles Marie Augustin era il figlio di Michel Augustin, Visconte de Goyon, prefetto napoleonico poi gentiluomo di camera del re Carlo X, e di Pauline Antoinette Hippolyte de La Roche-Aymon, contessa de Goyon, che era stata Dama di compagnia (1815-1825) di Sua altezza reale Maria Teresa Carlotta di Borbone-Francia; la nonna materna, la marchesa de La Roche-Aymon (cameriera di casa Beauvilliers), fu Dama di compagnia della regina Maria Antonietta; entrambe avevano condiviso la sfortuna di quella infelice regina; arrestate con lei nel Palazzo delle Tuileries, condotte alla Prigione dell’Abbazia, poi in altre prigioni. Entrato nella scuola speciale di Saint-Cyr nel 1819, ne uscì nel 1821 come sottotenente nel 17º Reggimento dei Cacciatori a Cavallo, fece la campagna di Spagna (1823) e fu distaccato come ufficiale d’ordinanza del Tenente Generale marchese de la Roche Aymon (suo zio materno), comandante della 10ª Divisione del 4º Corpo d’Armata in Catalogna, e fu decorato con la croce di cavaliere dell’Ordine di Carlo III di Spagna. Nel 1825 fu promosso tenente nel 1º reggimento dei corazzieri della regina e il 4 luglio 1830, capitano nello stesso reggimento. Nel mese di agosto dello stesso anno, per senso di lealtà nei confronti dell’antico regime, lasciò il servizio attivo e si fece mettere in congedo senza trattamento. Nel 1832, ritenendo di aver sufficientemente soddisfatto il suo debito di riconoscenza, il conte Goyon riprese la carriera che amava, in qualità di capitano nel 4º Ussari. Il 16 novembre 1836 a Parigi, sposò Henrietta Oriane de Montesquiou-Fezensac. Nel 1838, fu nominato addetto d’ambasciata al seguito dell’ambasciatore in Spagna, Raymond de Montesquiou, II duca di Fezensac, suo patrigno. Ci restò solo pochi mesi e, al ritorno in Francia, ebbe l’onore di un incarico piuttosto importante da parte di Sua maestà la regina Cristina, che a testimonianza della sua soddisfazione, lo nominò commendatore dell’Ordine di Isabella la Cattolica. Venti anni dopo, a Roma, in riconoscimento dei suoi servizi nella Città Santa, su ordine di Sua Maestà Isabella II di Spagna, fu insignito della Gran Croce dello stesso ordine. Alla fine dello stesso anno 1838 rientrò in servizio nel 1° Ussari e il 15 gennaio 1839 conseguì il grado di maggiore, il 28 del mese di aprile 1841 fu nominato Cavalierato della Legion d’onore, nel 1843 passò al 12° dragoni come tenente colonnello, e nel 1845 ebbe il comando del 2º reggimento dell’arma. Poco dopo la rivoluzione del febbraio 1848, essendo stato chiamato a Parigi con il suo reggimento, il colonnello Goyon poté rendere un importante servizio quando, il 15 maggio, l’Assemblea nazionale fu invasa da un'”orda di faziosi”. Grazie all’energia e la determinazione da lui dimostrata in questa grave circostanza, riuscì a ristabilire l’ordine minacciato. Durante la sanguinosa repressione dei giorni del mese di giugno, il 2º dragoni fu onnipresente: all’Assemblea Nazionale, la Bastiglia, il Faubourg Saint-Antoine, la barriera del Trono. ” Il 2º dragoni ha ricevuto in questa occasione ricompense ben meritate; e il suo comandante, già cavaliere della Legion d’Onore dal 28 del mese di aprile 1841, fu nominato Ufficiale dello stesso ordine da un decreto speciale del 28 luglio 1848, concernente i suoi servizi.” Nel 1850, il 9 gennaio, Goyon rifiutò il grado di generale di brigata reclamato per lui dall’opinione pubblica e che gli era stato conferito dal Principe-presidente. Chiese, come favore personale, di rimanere al comando del 2° dragoni a cui si sentiva particolarmente legato, almeno fino a quando il reggimento fosse rimasto a Parigi. Il 19 aprile, alla vigilia del trasferimento del suo reggimento a Lione, Goyon fu comunque promosso generale ed il 24, fu nominato comandante in capo della Scuola di Cavalleria di Saumur. Egli la migliorò e gettò le basi per i progressi realizzati dai suoi successori. È nell’esercizio di questo comando che fu nominato commendatore dell’Ordine del Cristo (Portogallo) come riconoscimento della cura che aveva profuso nell’addestramento militare dato ai giovani ufficiali portoghesi che gli erano stati affidati. Il 12 febbraio 1852, il conte de Goyon ebbe l’onore di entrare a far parte degli aiutanti di campo dell’imperatore. Fu costretto, a causa di questa nuova posizione, ad abbandonare in maggio il suo comando della Scuola di Cavalleria, tanto più che il 19 aprile dello stesso anno fu nominato commissario straordinario del governo per i prigionieri politici. Il 5 ottobre 1856, sostituì il generale di Montréal, messo a riposo per limite di età, al comando della divisione impegnata nella occupazione di Roma (1856 – 28 maggio 1862). De Goyon interpretò tale missione come una costante manifestazione di rispetto e di devozione della Francia nei confronti del Sommo Pontefice, ottenendone la immediata e completa fiducia. Per questo motivo il 10 giugno 1857 ottenne la Gran Croce dell’Ordine di Pio IX. Sotto il suo comando furono realizzate le nuove fortificazioni di Civitavecchia. L’imperatore, preso atto del beneplacito del senato, lo elevò con decreto del 25 maggio alla dignità di senatore. Il 28 maggio entrò per sorteggio a far parte del primo ufficio, e ne fu immediatamente nominato presidente, carica che egli accettò di buon grado anche perché era una implicita approvazione del suo operato a Roma. Il Senato fece di più nominandolo uno dei suoi vice-segretari. Nel senato, il conte de Goyon si si schierò con i bonapartisti cattolici. Nel mese di ottobre 1861 il generale Goyon fu richiamato a Parigi, dove l’Imperatore, per rendere meno gravoso il suo impegno, il 6 novembre lo promosse comandante in capo della forza di occupazione assegnandogli un altro generale di divisione. Tornato a Roma, dove ebbe i complimenti del Papa per la promozione, riprese le sue funzioni che continuarono forse con minore difficoltà, dal momento che tutto ciò che poteva essere fatto sotto il profilo militare era già stato realizzato ed ora si trattava solo di conservare i risultati raggiunti. Giunse l’anno 1862 e, con esso, la crisi iniziata il 3 marzo con l’insediamento del governo Rattazzi e destinata a durare diversi mesi. Chiamato a comandare, il 2 marzo 1867, il 6º Corpo d’armata di stanza a Tolosa, l’anno successivo, novembre 1868, fu posto in congedo per raggiunti limiti di età, nonostante lui avesse rivendicato il diritto di restare in servizio attivo per aver rivestito a Roma il ruolo di comandante in capo. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’onore
Médaille militaire
Cavaliere dell’Ordine di Carlo III (Regno di Spagna)
Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Gran Croce dell’Ordine di Sant’Anna
Commendatore dell’Ordine di Leopoldo
Cavaliere di Gran Croce dell’Insigne e reale ordine di San Gennaro (Regno delle Due Sicilie)
1860.
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Carlo III
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica
Commendatore dell’Ordine del Cristo (Portogallo)
Cavaliere d’onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
Arc. 2171:Charles-Marie-Augustin de Goyon in gran tenuta da Generale di Divisione (Nantes, 13 settembre 1803 – Parigi, 17 maggio 1870). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 2656:Charles-Marie-Augustin de Goyon in gran tenuta da Generale di Divisione (Nantes, 13 settembre 1803 – Parigi, 17 maggio 1870). Fotografia CDV. Fotografo: J. Deplanque – Paris.
Arc. 1792:Charles-Marie-Augustin de Goyon in gran tenuta da Generale di Divisione (Nantes, 13 settembre 1803 – Parigi, 17 maggio 1870). Fotografia CDV. Fotografo: Pierson – Paris.
Arc. 1821:Charles-Marie-Augustin de Goyon in montura ordinaria da Generale di Divisione (Nantes, 13 settembre 1803 – Parigi, 17 maggio 1870). Fotografia CDV. Fotografo: E. Desmaisons – Paris.
Arc. 2671:Charles-Marie-Augustin de Goyon in montura ordinaria da Generale di Divisione (Nantes, 13 settembre 1803 – Parigi, 17 maggio 1870). Fotografia CDV. Fotografo: Pesme – Paris.
Arc. 2084:Gustave Olivier Lannes de Montebello (Parigi, 4 dicembre 1804 – Pennedepie, 29 agosto 1875). Figlio del celebre generale napoleonico Jean Lannes, Gustave Olivier crebbe col mito della figura del padre che morì quando lui aveva appena cinque anni e decise pertanto di seguirne le orme. Entrò come volontario nel corpo di cavalleria dell’esercito francese al tempo della Restaurazione, prendendo parte alla Spedizione di Algeri del 1830, ove si distinse in una serie di piccoli combattimenti, ottenendo il grado di capitano degli spahis. Nello stesso anno, dopo essere tornato in patria, prestò servizio durante l’insurrezione in Polonia contro la Russia, facendo nuovamente ritorno in Francia per poi essere promosso nel 1840 a capo squadrone e nominato Colonnello del 7º reggimento cavalleggeri nel 1847. Luigi Napoleone Bonaparte decise di prenderlo come suo aiutante di campo durante la sua presidenza nella Seconda repubblica francese e lo mantenne in tale carica anche dopo il colpo di stato del 2 dicembre 1851 che fece assurgere il Bonaparte al ruolo di imperatore. Fu lo stesso Napoleone III a volerlo promosso Generale di Brigata il 22 dicembre 1851. Qualche tempo dopo, sua moglie venne nominata dama d’onore dell’imperatrice. Nominato Generale di Divisione (28 dicembre 1855), nel 1861 venne incaricato di una missione a Roma presso papa Pio IX. Nel 1862 venne nominato comandante del corpo d’occupazione in Italia.Nel 1863, il corpo d’occupazione venne ridotto ad una sola divisione di tre brigate e un reggimento di cavalleria (il 4° ussari). Richiamato in patria, dal 1865 il generale di Montebello comandò la divisione di cavalleria della Guardia Imperiale e nel 1864 venne nominato Cavaliere di Gran Croce del prestigioso ordine della Legion d’onore. Il 6 gennaio 1867 venne nominato senatore e dal 1869 entrò nella riserva dell’esercito. Morì nel castello di Blosseville dove si era ritirato, nel 1870. Il generale Lannes sposò il 18 gennaio 1847 a Parigi, Adrienne (Nantes 30 ottobre 1826 – Parigi 8 giugno 1870), dama d’onore dell’imperatrice Eugenia, figlia di Alban de Villeneuve-Bargemont (1784-1850), prefetto, deputato per Var e per il Nord. Fotografia CDV. Fotografo: L. Cremière & C.ie – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce della Legion d’Onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Onorificenze straniere
Commentatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 983:Gustave Olivier Lannes de Montebello (Parigi, 4 dicembre 1804 – Pennedepie, 29 agosto 1875). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 1684:Émile Mellinet in grande tenuta da Generale di Divisione (Nantes, 1º giugno 1798 – Nantes, 20 gennaio 1894). Figlio del generale Anne François Mellinet, generale dell’armata francese e poi di quella belga dopo l’indipendenza del paese, e di sua moglie Rosalie Malassis, la coppia ebbe due figli per poi divorziare nel 1803. Inseguendo le orme paterne, Émile scelse ancora giovanissimo di intraprendere la carriera militare. Il 2 ottobre 1813, divenne membro della guardia nazionale nel dipartimento della Loira inferiore. Venne posto sotto la guida del generale Brouard come sottotenente dell’88º reggimento di fanteria di linea, dal 25 febbraio 1814, col quale assistette alla battaglia di Parigi dove venne ferito il 30 marzo di quello stesso anno. Il 4 settembre, venne posto in riserva a seguito dell’80º reggimento di fanteria, divenuto poi il 96° dal 25 aprile 1815. Assistette all’assedio di Metz dove ricevette un colpo di lancia che lo ferì ad una guancia il 14 luglio 1815, lasciandogli una vistosa cicatrice sul volto che lo contraddistinguerà per il resto della sua vita. Licenziato, dal 6 settembre 1815 Émile rimase inattivo. Passò alla legione dipartimentale dell’Orne dall’11 marzo 1816 dove rimase sino all’11 dicembre 1820. Richiamato in attività nel 5º reggimento di fanteria leggera dal 22 gennaio 1823, prese parte alla spedizione di Spagna; all’assedio di Saint-Sébastien, venne colpito da un proiettile alla guancia sinistra il 26 aprile 1823, motivo per cui venne decorato con l’Ordine di Carlo III. Venne promosso tenente il 6 giugno 1823. Il 6 febbraio 1828, venne annesso al 5º reggimento di fanteria della Garde Royale. L’11 agosto 1830 ottenne il brevetto di capitano e venne affiliato al 4º reggimento di fanteria leggera dal 16 dicembre di quello stesso anno. Promosso chef de bataillon del 35º reggimento di fanteria di linea dal 27 agosto 1839, dal 30 settembre 1840 comandò il 5º battaglione di cacciatori a piedi. Nel 1841, lasciò la sua unità per l’Algeria, sbarcando a Mostaganem il 22 giugno di quello stesso anno. Rapidamente seppe farsi notare dal generale Bugeaud che di sua mano scrisse un rapporto lodevole sul suo conto, dicendo: “Questo ufficiale superiore, pieno d’istruzione e di onore, sarà ben posto alla testa di un reggimento”. Venne nuovamente citato in occasione dei combattimento del 30 e 31 agosto, del 4 e 5 settembre contro i Flittas ed i Beni-Ouragh sulle montagne dell’Ouarsenis. Nel giugno del 1842, il generale d’Arbouville, comandante della divisione d’Orano, lo citò nuovamente in un suo rapporto per atti lodevoli. Venne nuovamente citato il 13 luglio 1842 per il coraggio dimostrato nella spedizione a Chélif, come pure nella presa di Blida. Il comandante Mellinet compiva all’epoca 28 anni di servizio con 3 campagne, 3 ferite sul campo e 7 citazioni, venendo promosso tenente colonnello del 41º reggimento di fanteria di linea, dal 16 ottobre 1842. Destinato al 32º reggimento di fanteria di linea, lo raggiunse il 13 giugno 1844. Ebbe modo di distinguersi nella spedizione a Mascara e nella battaglia di Tili-Ouanek. Promosso al grado di colonnello del 1º reggimento straniero dal 15 marzo 1846, ottenne il suo comando in un periodo in cui l’Algeria si trovava in piena insurrezione. Il reggimento venne organizzato quindi sotto il suo comando in tre battaglioni: il primo a Orano, Mostaganem e Mascara, il secondo a Orano, Le Sig, Mostaganem, Ténès e Khamis, il terzo a Oran, Sidi Bel-Abbès, Mostaganem e Khamis. Nel febbraio del 1846, il 1º reggimento della legione straniera terminò la costruzione della strada che univa Tenira a Sidi Bel-Abbès, la quale avrebbe permesso di compiere agevolmente le manovre necessarie a controllare l’intera area militarmente. Il 7 aprile 1847, su questa stessa strada Mellinet condusse un grande convoglio per le operazioni militari a sud di Oran. Dopo l’affare di Moghar el-Foukani, il 27 aprile e quello di Aïn Sefra del 1º maggio, il generale Cavaignac si complimentò coi legionari e propose Mellinet per la croce da ufficiale della Legion d’onore, decorazione che questi ricevette a Tlemcen, davanti alle sue truppe. Il 1º gennaio 1848, il duca d’Aumale, governatore dell’Algeria, eresse il circondario di Sidi Bel-Abbès a suddivisione territoriale e ne concesse il comando militare al colonnello Mellinet. La situazione però appariva ormai riappacificata dal momento che l’emiro Abd el-Kader si era rimesso nelle mani del principe, grazie anche all’influenza del generale Pélissier. Il 17 dicembre successivo, presso Oran ed in presenza del 1º battaglione, il colonnello Mellinet ricevette dal generale Pélissier la nuova bandiera destinata al suo reggimento, delineata nel 1848. Nell’aprile del 1849, Mellinet diresse una colonna per la costituzione di un accampamento a El Aricha, non mancando di intervenire a pacificare la parte meridionale della provincia di Oran dove gli animi della popolazione venivano infiammati dalle predicazioni di Sidi cheik ben-Talieb. Nel 1850, Mellinet venne impiegato nella repressione dei gruppi di briganti marocchini nella suddivisione territoriale di Tlemcen tra il febbraio ed il settembre di quello stesso anno. Per decreto presidenziale del 2 dicembre 1850, il colonnello Mellinet venne proclamato generale di brigata e rimpiazzato in Algeria dal tenente colonnello Lesueur de Givry del 7º reggimento di fanteria di linea, il quale venne poi sostituito dal colonnello Bazaine, del 55°. Mellinet venne nominato comandante della 2ª brigata di fanteria di Lione e posto sotto gli ordini del generale de Castellane, il 15 febbraio 1851 oltre ad ottenere il comando della 2ª brigata di fanteria a Lione dal 23 novembre 1851. Il 31 maggio 1854, comandò la 1ª brigata di fanteria della Garde Imperiale, con la quale combatté nella Guerra di Crimea. Promosso generale di divisione il 22 giugno 1855, venne ferito nell’Assedio di Sebastopoli l’8 settembre di quello stesso anno. Comandante della divisione di fanteria della Garde Imperiale, rientrò dalla Crimea il 22 dicembre 1856 e venne nominato ispettore generale del 1° arrondissement di fanteria per il 1856. Nel corso della battaglia di Magenta ebbe un ruolo fondamentale nelle operazioni di attraversamento del fiume Ticino nel corso della battaglia di Magenta del 1859, combattendo alacremente negli episodi di Ponte Nuovo, Ponte Vecchio e Boffalora, durante la seconda guerra d’indipendenza italiana, distinguendosi alla testa dei suoi uomini e vedendosi uccidere sotto la sella ben due cavalli nel corso delle operazioni. Il 2 giugno 1863, venne posto ufficialmente in riserva e venne nominato membro del consiglio nazionale dell’Ordine della Legion d’onore dal 5 luglio di quello stesso anno, nonché comandante superiore della Garde Nationale del dipartimento della Senna dal 23 ottobre 1863. Il 15 marzo 1865, Napoleone III lo nominò senatore. A Nantes, rimpiazzò il generale Bernard Pierre Magnan come gran maestro del Grand’Oriente di Francia, rimanendo in carica dal 1865 al 1870. Il 15 settembre 1869, diede le dimissioni dal suo comando alla Garde Nationale della Senna, ma riprese il suo servizio attivo nel 1870 con lo scoppio della guerra franco-prussiana. Venne posto al comando dei depositi della Garde Imperiale a Parigi dal 17 agosto 1870 e venne nominato membro del comitato per le fortificazioni della capitale dal 20 agosto di quello stesso anno. Amico personale dell’imperatrice Eugénie, fu lei a permettergli di lasciare Parigi indisturbato quando la repubblica venne proclamata il 4 settembre 1871 dopo la sconfitta dell’esercito francese. Posto a riserva dall’8 febbraio 1871, con decreto del 1 settembre 1878 venne definitivamente pensionato dall’esercito francese. Durante gli anni del pensionamento, divenne una delle figure più popolari nella vita pubblica della città di Nantes: favorì lo sviluppo delle arti e delle lettere, in particolare al teatro di Compiègne; appassionato di musica, contribuì all’organizzazione della musica reggimentale e compose anche qualche pezzo per banda; eminente bibliofilo, donò al Ministero della Guerra francese la sua collezione di opere bibliografiche militari ed alla biblioteca municipale di Nantes un prezioso fondo di autografi. Morì il 20 gennaio 1894 alla straordinaria età di 95 anni. Venne sepolto al fianco di sua moglie (1801-1882) nel cimetière Miséricorde di Nantes. All’epoca della sua morte era uno degli ultimi sopravvissuti delle guerre napoleoniche, ed in particolare fu l’ultimo ufficiale noto ad essere morto di quell’epoca. Fotografia CDV. Fotografo:L. Cremière – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’onore
Ufficiale dell’Ordine delle Palme Accademiche
Medaglia di Sant’Elena
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaille coloniale con barretta “Algerie”
Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia (Regno di Sardegna)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Leone di Zähringen
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito di San Michele (Regno di Baviera)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona di Quercia (Granducato di Lussemburgo)
Cavaliere di Grande Stella dell’Ordine del Leone e del Sole (Impero persiano)
Cavaliere di I Classe dell’Ordine della Corona Ferrea (Impero austriaco)
Cavaliere di I classe dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
Cavaliere dell’Ordine Imperiale di Sant’Aleksandr Nevskij (Impero di Russia)
Commendatore dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno (Stato Pontificio)
Cavaliere dell’Ordine di Carlo III (Regno di Spagna)
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Regno di Sardegna)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 1730:Émile Mellinet in grande tenuta da Generale di Divisione (Nantes, 1º giugno 1798 – Nantes, 20 gennaio 1894). Fotografia CDV. Fotografo: Alophe – Paris.
Arc. 1420:Charles Denis Sauter Bourbaki in gran montura da Generale di Divisione (Pau, 22 aprile 1816 – Bayonne, 22 settembre 1897). Figlio del colonnello greco Constantin Denis Bourbaki (1787–1827), morto nell’ambito della guerra d’indipendenza greca, decise giovanissimo di intraprendere la carriera militare. Ammesso alla École Spéciale Militaire de Saint-Cyr, nel 1836 raggiunse gli Zuavi, poi promosso Tenente della Legione Straniera ed aiutante di campo del re Luigi Filippo. Il suo primo combattimento avvenne in Africa: Capitano degli Zuavi nel 1842, Tenente Colonnello del 1º Reggimento Zuavi nel 1850, Colonnello degli Zuavi nel 1851, Generale di Brigata nel 1854. Comandò una parte delle truppe algerine in Crimea, distinguendosi nelle battaglie di Alma, Inkerman e Sebastopoli. Divenuto Generale di Divisione nel 1857, e comandante a Lione nel 1859, partecipò alle battaglie di Magenta e Solferino (Seconda guerra di indipendenza) a capo della 3ª Divisione del III Corpo d’armata francese, venendo comandato per un certo tempo nel corpo di occupazione a Cremona. Una volta in Francia ottenne il comando delle divisioni di Besançon, Grenoble e Metz. Nel 1862 il suo nome fu ventilato quale candidato al trono vacante di Grecia. Dal dicembre 1865 a capo della 1ª Divisione della Guardia imperiale, il 7 luglio del 1869 venne nominato aiutante di campo dell’imperatore Napoleone III. Il 27 luglio 1870 l’imperatore gli affidò il comando della Guardia Imperiale. Nel corso della guerra franco-prussiana nell’autunno del 1870 operò nell’Armata del Reno e giocò un grande ruolo nell’assedio di Metz. Lasciò la città con un salvacondotto, per obbedire ad un supposto ordine di convocazione da parte di Napoleone III, già esule ad Hastings in Inghilterra, dopo la disastrosa battaglia di Sedan. Riguadagnata rapidamente la Francia, offrì i suoi servizi al nuovo ministro della guerra, Léon Gambetta, e ricevette il comando dell’Armata del Nord. Destituito il 10 novembre, fu trasferito all’Armata della Loira. Obiettivo strategico dell’azione di entrambe le armate era liberare Parigi dall’assedio al quale era stata sottoposta dai prussiani e dai loro alleati, sin dal 19 settembre, 17 giorni dopo la capitolazione di Napoleone III a Sedan. Nel frattempo veniva concepito un ambizioso piano per liberare Parigi prendendo a tergo le truppe nemiche, attraverso un vasto movimento strategico da Bourges all’Alsazia passando per Belfort. Tale improba azione era affidata all’Armata dell’Est, il cui comando venne affidato al Bourbaki. All’iniziativa doveva partecipare Giuseppe Garibaldi, con i suoi corpi di volontari che agivano nella regione di Digione (battaglia di Digione). L’esercito che il governo provvisorio della neonata Repubblica francese aveva messo a disposizione del Bourbaki era mal equipaggiato e peggio addestrato. Ma seppe cogliere una prima vittoria il 9 gennaio (battaglia di Villersexel), procedendo poi a tentare di soccorrere la guarnigione di Belfort, al comando del Pierre Philippe Denfert-Rochereau, assediata sin dal 3 novembre. Il 16 gennaio Bourbaki comanda l’assalto alle posizioni tedesche intorno a Belfort. L’assalto costringe il nemico a rinserrarsi verso le mura della città, quando il generale ordina di recuperare le posizioni iniziali. Il 17 gennaio viene respinto un contrattacco portato da un reggimento del Baden. Il 18 Bourbaki ordina la ritirata, senza nemmeno aver impiegato per intero le forze a propria disposizione. Nel momento sommo della propria carriera militare (cosiddetta battaglia di Lisaine) il Bourbaki peccò, secondo gli storici militari francesi, di un eccesso di prudenza e di un eccesso di stima dell’avversario che gli sarebbero costati la campagna. La guarnigione di Belfort non avrebbe comunque capitolato sino alla firma dell’armistizio generale, il 18 febbraio. La ritirata di Bourbaki verso Besançon veniva interrotta dai tedeschi del Manteuffel che muoveva in direzione di Besançon, e sospinta verso la Svizzera. Dei 150 000 componenti iniziali dell’armata, gli 84 000 ancora in armi, in rotta ed affamati, raggiungono la frontiera in località Verrière-de-Joux il 31 gennaio. Il Consiglio federale elvetico decide una mobilitazione parziale dei riservisti di Vaud, Neuchâtel e Ginevra a copertura del Giura, al comando del generale Hans Herzog. Già il 28 gennaio i francesi avanzarono richiesta di internamento in Svizzera. Il 1º febbraio Herzog sottoscrisse la convenzione a Verrière-de-Joux. Armi, munizioni e materiali sarebbero stati abbandonati alla frontiera. Tra il 1º ed il 3 febbraio 1871 87 000 uomini e 12 000 cavalli passarono la frontiera e vennero internati in tutti i cantoni della Confederazione, salvo il Ticino. La scena dell’internamento è immortalata in un celebre panorama opera di Genevois Edouard Castres, conservato a Lucerna. Gli internati sarebbero stati rimpatriati fra il 13 ed il 22 marzo successivo. Il passaggio dell’Armata dell’Est è ricordato in Svizzera come la prima grande azione umanitaria organizzata dalla Croce Rossa, ed una significativa testimonianza della politica di neutralità del Paese. In ogni caso, la Confederazione ottenne dalla Francia un rimborso pari a 12,1 milioni di franchi. Bourbaki medesimo il 26 gennaio delegò le proprie funzioni al generale Justin Clinchant, e tentò il suicidio con un colpo di pistola non andato a segno. Venne trasferito in Svizzera ove poté riprendersi. Nel luglio 1871 Bourbaki venne nominato di nuovo governatore militare della piazza di Lione, sino al 1879. Nel 1881 venne costretto al ritiro nella riserva. Nel 1885 si candidò senza successo al Senato. Paradossale il destino della memoria del generale in Francia: i matematici francesi nel 1935 costituirono l’Associazione Bourbaki, mentre i militari utilizzano a tutt’oggi l’espressione «armata alla Bourbaki» per indicare un gruppo disorganizzato di armati, con uniformi eterogenee e privo di rigore militare. Fotografia CDV. Fotografo: Mayer & Pierson – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Legion d’onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaille Coloniale con baretta “Algerie”
Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Croce d’oro dell’Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)
Compagno dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (3 battaglie)
Arc. 1733:Louis RenéPaul de Ladmirault in gran tenuta da Generale di Divisione (Montmorillon, 17 febbraio 1808 – Sillars, 1º febbraio 1898). Ladmirault nacque il 17 febbraio 1808 a Montmorillon da un’antica famiglia appartenente alla piccola nobiltà di Poitou. Suo padre aveva abbandonato la Francia allo scoppio della Rivoluzione francese. Ladmirault frequentò la prestigiosa École spéciale militaire de Saint-Cyr dal 1826 (nella medesima classe del futuro maresciallo di Francia, François Certain Canrobert). Al suo diploma nel 1829, ottenne il grado di sottotenente del 63º reggimento di fanteria di linea. Nel 1831 venne promosso tenente del 67º reggimento di fanteria per poi essere inviato in Algeria dove rimase per i successivi 22 anni della sua carriera. Venne promosso all’incarico di adjudant-major nel 1834, divenendo quindi capitano del corpo degli zuavi nel 1837, ed infine maggiore nel 1840. Nel medesimo anno venne trasferito al 2º battaglione di fanteria leggera e posto in carico della regione di Cherchell. Nominato tenente colonnello nel 1842, venne promosso al pieno rango di colonnello degli zuavi nel 1844 e poi a quello di Generale di Brigata nel giugno del 1848, posto al comando della provincia di Médéa. Nel 1852 venne richiamato in Francia e promosso Generale di Divisione il 14 gennaio 1853. Prese parte alla seconda guerra d’indipendenza italiana al comando della 2ª divisione del 1º corpo d’armata comandato dal maresciallo Achille Baraguey d’Hilliers, prendendo parte alla battaglia di Magenta e soprattutto alla battaglia di Solferino dove venne ferito per ben due volte. Nel 1863 venne creato comandante della 2ª divisone della guardia imperiale francese, nel 1865 divenne vice-governatore dell’Algeria francese e quindi venne nominato senatore nel 1866. Dopo un periodo come comandante del campo militare di Châlons, assunse il comando del II corpo d’armata a Lille nel 1867. Nel corso della guerra franco-prussiana venne posto al comando del IV corpo d’armata (l’Armata del Reno) prendendo parte alle battaglie di Mars-la-Tour e Saint-Privat; durante quest’ultimo scontro respinse l’attacco tedesco a Amanvillers. Dopo la capitolazione dell’esercito francese, ad ogni modo, divenne prigioniero di guerra dei tedeschi. Venne liberato per prendere parte all’assalto contro la Comune di Parigi, durante il quale guidò l’assalto alla Porta di Saint-Ouen ed a Montmartre. Dopo la soppressione della Comune, venne nominato governatore militare di Parigi, incarico che mantenne sino al 1878. Succedette contemporaneamente a maresciallo Mac-Mahon come comandante dell’Armata di Versailles quando quest’ultimo divenne presidente di Francia. Senza successo tentò anch’egli la scalata alla presidenza nel 1879. Si ritirò a vita privata e morì novantenne a Sillars il 1 febbraio 1898. Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaille coloniale con barretta “Algerie”
Onorificenze straniere
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
Arc. 853:Louis RenéPaul de Ladmirault in gran tenuta da Generale di Divisione (Montmorillon, 17 febbraio 1808 – Sillars, 1º febbraio 1898). Fotografia CDV. Fotografo: Le Jeune – Paris.
Arc. 2166:Charles Guillaume Marie Appollinaire Antoine Cousin Montauban, conte di Palikao in gran tenuta da Generale di Divisione (Parigi, 24 giugno 1796 – Versailles, 8 gennaio 1878). Entrato nel luglio 1814 nella Compagnia delle Guardie del Corpo Monsieur, nel dicembre del 1815 è nominato Sottotenente nel 3° Corazzieri e frequenta la Scuola di Saumur e poi, nel 1820, la Scuola di Stato Maggiore. Nominato Tenente nei Cacciatori dell’Orne nel 1822, partecipa alla guerra di Spagna come Aiutante di Campo del Generale Toussaint. Nel 1827 passa al 1° Reggimento dei Granatieri a Cavallo della Guardia Reale. Servì in Algeria dal 1831 al 1857 e ottenuta una rapida promozione, fu nominato generale di divisione Comandante la Divisione di Orano nel 1855. Dal 1857 al 1860 svolse vari incarichi in Francia, prima di essere inviato in Cina nel 1860 al comando delle truppe francesi nella campagna congiunta anglo-francese avente l’obbiettivo di costringere i cinesi a rispettare il trattato di Tientsin del 1858. In questa veste sconfisse una grossa forza cinese a Pa-li-ch’iao (in francese Palikao), presso Pechino, il 21 settembre ed entrò nella capitale cinese il 12 ottobre. Il suo nome fu coinvolto tra quello dei responsabili del saccheggio e dell’incendio dei palazzi d’estate al di fuori di Pechino, fatti che suscitarono grossa indignazione in tutto il mondo, messi in atto dalle sue stesse truppe. Egli tuttavia conservò ampia fama in patria e ottenne la nomina a senatore in dicembre e il titolo di Conte di Palikao nel 1862, conferitogli da Napoleone III. Dopo lo scoppio della guerra franco-tedesca il 19 luglio del 1870, Palikao fu designato primo ministro dalla reggente imperatrice Eugenia il 9 agosto 1870, a seguito delle dimissioni di Émile Ollivier, giunte all’indomani dell’insuccesso francese presso Woerth. Il suo governo, che durò meno di un mese, fu testimone della caduta del Secondo Impero. Palikao fece pesare il proprio ruolo politico sulle personalità militari nel corso del conflitto: con la sua influenza poté costringere il maresciallo di Francia Patrice de Mac-Mahon, al comando dell’Armata di Châlons, ad operare un rischioso ricongiungimento con l’altra armata in cui era diviso l’esercito francese, quella di François Achille Bazaine, costretta all’interno di Metz dall’accerchiamento prussiano. Il primo ministro spiegò a Mac-Mahon che la sua strategia fu dettata dal timore dello scoppio della rivoluzione a Parigi. Essa si sarebbe potuta verificare qualora l’armata francese avesse realizzato un arretramento su Parigi e avesse abbandonato Bazaine al proprio destino. La decisione del capo dell’esecutivo imperiale avrà effetti nefasti sull’esito della guerra e provocherà il successivo attanagliamento delle forze di Mac-Mahon. Montauban sarà spodestato dalla rivoluzione repubblicana del 4 settembre, seguita alla definitiva sconfitta a Sedan delle forze francesi, che condusse alla creazione della terza repubblica francese. In fuga verso il Belgio, si ritirò a vita privata. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Médaille commémorative de la expedition de Chine
Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Piano (Santa Sede)
Arc. 955:Charles Guillaume Marie Appollinaire Antoine Cousin Montauban, conte di Palikao in gran tenuta da Generale di Divisione (Parigi, 24 giugno 1796 – Versailles, 8 gennaio 1878). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 1312:Charles Guillaume Marie Appollinaire Antoine Cousin Montauban, conte di Palikao in gran tenuta da Generale di Divisione (Parigi, 24 giugno 1796 – Versailles, 8 gennaio 1878). Fotografia CDV. Fotografo: Mayer & Pierson – Paris.
Arc. 2662:Alphonse Henri d’Hautpoul in gran montura da Generale di Divisione (Versailles
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
27 dicembre 1814
Ufficiale della Legion d’onore
aprile 1821
Commendatore della Legion d’onore
21 agosto 1823
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
14 aprile 1844
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
11 dicembre 1851
Cavaliere dell’Ordine di San Ferdinando (Regno di Spagna)
1823
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Carlo III (Regno di Spagna)
18 ottobre 1830
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Nichan Iftikar (Tunisia)
23 febbraio 1847
Gran Cordone dell’Ordine di Leopoldo (Belgio)
12 febbraio 1850
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1850
Arc. 2170:Filiberto Mollard in montura di gala da Generale di Divisione (Albens, 13 maggio 1801 – Chambéry, 23 giugno 1873). Era figlio di Jean Mollard-François e Marie-Anne Michaud, sorella del futuro barone Pierre Michaud. Nacquero otto figli. I due più anziani morirono durante le campagne napoleoniche. I due più giovani, Jean-François e Philibert, fecero carriera nell’esercito. Hubert Heyriès quindi commise un errore nel presentare il barone Michaud come il patrigno del generale Filiberto Mollard. Suo fratello, il generale Jean-François Mollard, nato 17 agosto 1795 ad Albens, morì il 21 novembre 1864 a Torino, fece la scelta dopo il 1860 di rimanere in Italia. Soprannominato “chiaro di luna” diventò generale della brigata di Savoia nel 1849 e si ritirò nel 1852. Guardia del Corpo a 17 anni, divenne poco dopo ufficiale di fanteria e partecipò alla campagna del 1848 divenendo Maggiore per merito di guerra per il fatto d’armi di Villafranca, Tenente Colonnello pure per merito di guerra a Valeggio e meritando la medaglia d’Argento al Valor Militare a Goito. Colonnello Comandante il 17° Reggimento Fanteria nel novembre 1848, al combattimento della Sforzesca (1849) ebbe una seconda Medaglia d’Argento. Prese parte alla guerra di Crimea al comando della 5^ Brigata provvisoria e si meritò la menzione onorevole. Maggior Generale nel 1855, comandò la Brigata Piemonte. Nella campagna del 1859 comandò la 3^ Divisione ed a San Martino fu decorato della Croce di Grand Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia e fu promosso Tenente Generale per merito di guerra. Nel 1860, con l’annessione della Savoia alla Francia, seguì le sorti del suo paese natio e divenne Aiutante di Campo di Napoleone III. Nel 1866 fu ammesso al senato imperiale e fu inoltre un membro del Consiglio dipartimentale della Savoia. Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Commedatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Grand’Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
16 gennaio 1860
Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
18 giugno 1856
Medaglia d’argento al valor militare
Goito – 1848
Medaglia d’argento al valor militare
Sforzesca – 1848
Menzione Onorevole
Crimea – 1855
Onorificenze straniere
Commendatore della Legion d’onore
4 giugno 1856
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
12 gennaio 1860
Médaille commémorative de la campagne d’Italie (1859)
Medaglia britannica di Crimea
Arc. 2084:Joseph Édouard de La Motte-Rouge in gran montura da Generale di Divisione (Pléneuf-Val-André, 3 febbraio 1804 – Hénansal, 29 gennaio 1883). Joseph Édouard de La Motte-Rouge nacque a Pléneuf-Val-André, nel dipartimento francese della Côtes-du-Nord, il 3 febbraio 1804, da Joseph Marie de La Motte-Rouge, signore di La Motte-Rouge, e di sua moglie Agathe Julie de La Motte de La Guyomarais. Intrapresa la carriera militare, si formò presso la scuola militare di Saint-Cyr dal 1819 al 1821. Fu destinato come luogotenente inferiore del 22º Battaglione di fanteria di linea nella spedizione di Spagna del 1823, ove rimase ferito. Successivamente partecipò ai combattimenti di A Coruña e di San Sebastián, e fece parte delle forze d’occupazione a Madrid fino al 1825. Nel 1830 prese parte alla rivoluzione belga, combattendo agli ordini del maresciallo Étienne Maurice Gérard e partecipando ai combattimenti contro il Regno d’Olanda che terminarono con la presa di Anversa del dicembre del 1832, venendo promosso capitano. Il 12 aprile 1840 sposò Clémentine Marie Pocquet de Livonnière. Successivamente venne nominato Generale di Brigata poco tempo il dopo il colpo di Stato in Francia del 1851 che portò al potere Luigi Napoleone. Ferito a Varna durante la guerra di Crimea del 1853-1856, prese parte alla battaglia dell’Alma, distinguendosi poi nella battaglia di Inkerman. Promosso Generale di Divisione nel giugno 1855, ottenne il comando della 2ª Divisione dell’Armata d’Oriente, distinguendosi ancora nella battaglia di Traktir. Fu comandante della 15ª Divisione militare a Nantes, della 1ª Divisione del 2º Corpo d’armata comandato dal generale Patrice de Mac Mahon, col quale combatté la seconda guerra d’indipendenza italiana del 1859. La sua divisione partecipò alla battaglia di Turbigo ed alla battaglia di Magenta, combattute rispettivamente il 3 e il 4 giugno 1859. Lo stesso corpo militare ebbe un ruolo fondamentale nella battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859.Joseph Edouard svolse anche attività politica divenendo candidato alle elezioni della circoscrizione della Côtes-du-Nord del 1869. Prese parte quindi alla battaglia di Sedan del 1870 ottenendo il comando della 15ª Divisione militare e poi dell’Armée de la Loire. Ottenuto il governatorato di Orléans il 6 ottobre 1870, fu costretto a lasciare la città pochi giorni dopo il suo insediamento, l’11 ottobre, a seguito della sconfitta contro i prussiani, venendo immediatamente destituito e rimpiazzato dal generale Louis d’Aurelle de Paladines. Morì nel suo castello de la Motte a Hénansal, il 29 gennaio 1883. Due anni dopo la sua morte, la città di Nantes gli intitolò il ponte “Général-de-la-Motte-Rouge”. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Médaille commémorative de la expedition in Mexique
Onorificenze straniere
Cavaliere di I classe dell’Ordine di San Stanislao (Impero russo)
Grand’Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
Cavaliere di II classe dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
Cavaliere Commendatore dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 2172:Joseph Vinoy in gran montura da Generale di Divisione (Saint-Étienne-de-Saint-Geoirs, 10 agosto 1803 – Parigi, 27 aprile 1880). Nato da famiglia della piccola borghesia, il padre Pierre era un conciatore di pellame e sindaco del piccolo comune di Saint-Étienne-de-Saint-Geoirs che in gioventù era stato fervente rivoluzionario. Rimasto vedovo nel 1793, si risposò l’anno seguente con Marguerite Isérable, dalla quale ebbe i figli Joseph e Emile. Probabilmente per assicurargli un’istruzione altrimenti non accessibile alle famiglie di modesta condizione, come era uso all’epoca, Joseph fu avviato alla vita ecclesiastica, ma prima di prendere i voti comprese che il sacerdozio non era fatto per lui e decise di abbandonare il seminario. Nel 1823 si arruolò nella Guardia Reale iniziando la carriera militare da semplice soldato. Come sergente del 14º reggimento di fanteria prese parte alla campagna d’Algeria del 1830 e si distinse nella presa di Algeri, ottenendo la nomina a sottotenente. Rimase di stanza in Africa per 25 anni, al comando di reparti coloniali. Il 3 dicembre 1850 si sposò con Amélie Lourmand, trentaquattrenne figlia di un commerciante di Nantes, dalla quale ebbe l’unico figlio Georges, morto all’età di sette mesi. Convinto bonapartista, nel 1851 appoggiò il colpo di Stato di Napoleone III, contribuendo a soffocare la flebile rivolta repubblicana nei comuni della Vaucluse. Nel 1852, promosso colonnello, fu incaricato di costituire il 2º reggimento Zuavi, del quale ebbe il comando fino al 1853, quando venne nominato Generale di Brigata e inviato con il corpo di spedizione francese nella guerra di Crimea. Si distinse particolarmente nella battaglia di Malachov e nell’assedio di Sebastopoli, ricevendo il grado di Generale di Divisione, il 22 settembre 1855. Data la sua esperienza e l’enorme prestigio goduto tra la truppa, per la sua costante presenza tra le linee durante i combattimenti, nel 1859 fu chiamato da Adolphe Niel nel IV corpo dell’armata francese che determinò le sorti della seconda guerra d’indipendenza. Al comando della 2ª divisione, che condusse personalmente da Lione ad Alessandria per il Colle del Moncenisio, Vinoy partecipò alla battaglia di Magenta e alla battaglia di Solferino e San Martino, difendendo strenuamente la posizione di Casa Nuova e Quagliara durante i feroci combattimenti della battaglia di Medole. Tornato in Patria, nel 1865 fu posto a riposo per raggiunti limiti d’età e nominato senatore, ma fu richiamato in servizio attivo nel 1870, dopo le prime disastrose fasi della guerra franco-prussiana, e posto al comando del XIII corpo d’armata. La partenza per il fronte fu immediatamente seguita dalla disfatta di Sedan e Vinoy indirizzò immediatamente le truppe alla difesa della capitale, dirigendo i combattimenti nella zona Sud durante l’assedio di Parigi. Il 6 aprile 1871 fu nominato Gran Cancelliere dell’Ordine della Legion d’Onore, mantenendo la carica fino al 28 febbraio 1880. Poco prima di morire promosse una sottoscrizione per il restauro dell’hôtel de Salm, cui elargì un importante contributo finanziario. Nel 1923 venne denominato Vinoy, in suo onore, un comune canadese del Québec, dal 1996 accorpato al comune di Chénéville. Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Commendatore della Legion d’onore
4 giugno 1856
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
12 gennaio 1860
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana
Onorificenze straniere
Cavaliere di II classe dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
Compagno dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Commedatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 2672:Joseph Vinoy in gran montura da Generale di Divisione (Saint-Étienne-de-Saint-Geoirs, 10 agosto 1803 – Parigi, 27 aprile 1880). Fotografia CDV. Fotografo: Disderi – Paris.
Arc. 411: Joseph Vinoy in gran montura da Generale di Divisione (Saint-Étienne-de-Saint-Geoirs, 10 agosto 1803 – Parigi, 27 aprile 1880). Fotografia CDV. Fotografo: Disderi – Paris.
Arc. 2175:Louis Henri François de Luzy-Pelissac in gran tenuta da Generale di Divisione (Miribel (Drôme), 13 agosto 1797 – Roybon, 28 maggio 1869). Entrato nell’esercito durante la Restaurazione, fu colonnello nel 1844 e generale di brigata nel 1848. Servendo in Algeria, fu generale di divisione nel 1854. Fu nominato grande ufficiale della Legion d’Onore il giorno dopo la battaglia di Solferino. Marchese nel 1860 con decreto. Consigliere generale del cantone di Romans-sur-Isère, è stato deputato della Drôme dal 1863 al 1869, in maggioranza a sostegno del Secondo Impero. Nominato senatore il 6 maggio, è morto poche settimane dopo. Fotografia CDV. Fotografo: Levitsky – Paris.
Onorificenze
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
1859
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
1859
Arc. 2991:Édouard Jean Étienne Deligny in gran montura da Generale di Divisione (Ballan – Ballan 24 febbraioTenente il 27 dicembre 1840, Capitano il 19 ottobre 1844, ottenne il permesso di passare con il suo grado al Battaglione di Fanteria Indigena ad Orano l’8 maggio 1848; promosso comandante di Battaglione pochi mesi dopo, non lasciò la colonia fino al maggio 1859. Ricevette la Croce d’Ufficiale della Legion d’Onore il 28 luglio 1849 e le spalline di Tenente Colonnello nella 75° Reggimento di Linea il 10 maggio 1852. Colonnello il 30 dicembre 1852, nel 1854 effettuò la spedizione a Sebaou, in cui fu colpito alla testa il 20 giugno, tra il villaggio di Taourirt e Djemma-si-Saïd. Stava eseguendo la ritirata, dopo essersi fatto padrone di tutti i villaggi dell’Ath Menguelet, quando i Kabyles accorsero da tutte le parti, salirono il crinale con tanto ardore quanto agilità, man mano che le truppe francesi crescevano. Approfittando dei minimi ostacoli che il terreno offriva loro, diresse un fuoco feroce contro i bassi scaglioni francesi. Fu in uno di questi scontri che il Colonnello Deligny, al culmine della mischia, fu ferito gravemente alla testa. Stava per cadere prigioniero dei Cabili quando, con uno sforzo supremo, i soldati che erano con lui riuscirono a strapparlo dalle loro mani. Divenne Generale di Brigata il 31 luglio 1855. Citato nell’ordine del giorno dell’esercito del 13 agosto e nel rapporto sulla lotta contro i Cabili del Djurdjura, fu nominato, il 29 luglio, comandante in riconoscimento della sua buona condotta. Fu messo a disposizione del Governatore dell’Algeria, che lo incaricò della riorganizzazione del circolo Tizi-Ouzou. Nel settembre 1856, il Generale Deligny contribuì alla sottomissione della Confederazione di Guetchoulas, Il villaggio di Djemma, addossato alle ultime propaggini del Djurdjura, circondato sugli altri due lati da profondi burroni: è qui che i Cabili avevano deciso di difendersi. Per impadronirsene, diresse un attacco regolare contro il nemico. Quattro battaglioni al comando del Generale Deligny si avvicinarono all’altura su due colonne, ma se ne impadronirono solo dopo un aspro combattimento che costò un numero considerevole di morti e feriti. Nel 1857, Deligny partecipò alla spedizione nella Grande Cabilia, sotto il Maresciallo Randon. L’11 luglio, in combattimento sulla scoscesa cresta di Illiten, in marcia verso il nemico alla testa della sua brigata, fu gravemente ferito da un proiettile nella parte superiore del torace. Guarito dalla ferita, fu chiamato in Francia nel 1859, dopo 19 anni trascorsi ininterrottamente in Africa. Otto mesi dopo, il 1° ottobre, tornò in Algeria. Prese parte alla spedizione nel Marocco del 1859. Generale di Divisione nel 1860, Grande Ufficiale della Legion d’onore il 30 dicembre 1862, Gran Croce il 7 giugno 1865 e comandante della provincia di Orano, di cui fu governatore per 10 anni. Fu chiamato a comandare il campo di Chalons nel 1869, dopo essersi distinto a Isly e in Italia. Fece la campagna di Germania nel 1870, combatté sotto Metz e fu fatto prigioniero a Munster. In seguito fu chiamato in tutta fretta da M. Thiers a Versailles, il quale gli offrì il comando delle truppe per marciare su Parigi dove era scoppiata la Comune. Ma rispose con orgoglio a M. Thiers che non avrebbe mai accettato un lavoro del genere e che avrebbe potuto cercare nel suo entourage soldati più ambiziosi che capaci, che non avrebbero chiesto di meglio per trovare un rapido avanzamento in questa occasione. Ebbe poi il comando del 4° corpo d’armata che fondò a Le Mans nel 1873, poi fu nominato ispettore generale nel 1879. Messo in riserva il 13 dicembre 1880, il generale Deligny si ritirò il 12 dicembre 1881. Morì nella sua proprietà a La Goupillière nel 1902 a Ballan, dove si era ritirato nella terra di famiglia al momento del pensionamento. Fu per breve tempo deputato dell’Indre-et-Loire nel 1871. Fotografia CDV. Fotografo: Disderi – Paris.
Onorificenze
Ufficiale della Legion d’onore
28 luglio 1849
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
30 dicembre 1862
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
7 giugno 1865
Arc. 1582:Louis Jean-Baptiste d’Aurelle de Paladines in grande uniforme da Generale di Divisione (Le Malzieu-Ville, 9 gennaio 1804 – Versailles, 17 dicembre 1877). Louis Jean-Baptiste d’Aurelle de Paladines nacque a Le Malzieu-Ville, Lozère, e venne educato al Prytanée national militaire e alla prestigiosa Accademia Militare di St Cyr, da cui uscì nel 1824 senza però aver ottenuto alcun grado a causa della sua insubordinazione. Nominato Tenente nel 1830 e Capitano nel 1834, prestò servizio in Algeria tra il 1841 ed il 1848, divenendo Tenente Colonnello e venendo nominato ufficiale della Legion d’Onore; prese parte alla campagna per la repressione della Repubblica romana del 1849 e in quella occasione ottenne il grado di Colonnello. Appoggiò il colpo di Stato del 2 dicembre 1851 di Luigi Bonaparte e come ricompensa fu nominato Generale di Brigata. Durante la Guerra di Crimea del 1853-56 fu promosso Generale di Divisione e Commendatore della Legion d’Onore. Nella campagna dell’esercito francese in Lombardia, nel 1859, Aurelle de Paladine prese il comando della 9ª Divisione a Marsiglia, incaricata dei rifornimenti, e nel 1868 ottenne il rango di Grand’Ufficiale e di gran croce della Legion d’Onore. Messo in riserva nel 1869, venne richiamato al comando della piazza di Marsiglia allo scoppio della Guerra franco-prussiana del 1870. Dopo la prima presa di Orléans da parte dei tedeschi, nell’ottobre del 1870 venne posto dal governo di Difesa nazionale al comando dell’armata della Loira, in sostituzione del generale Joseph-Édouard de La Motterouge. Nell’addestramento delle truppe a Salbris si distinse per certi suoi comportamenti crudeli, facendo giustiziare numerosi soldati allo scopo di «rinforzare la disciplina». Ricevuto l’ordine di liberare Orléans, dopo aver tergiversato per due settimane, con forze tre volte superiori attaccò i prussiani a Coulmiers e, pur subendo più perdite rispetto a quelle dei nemici, li costrinse a evacuare Orleans. Tuttavia non approfittò del successo e subì il contrattacco delle truppe prussiane: dopo le sconfitte rimediate a Beaune-la-Rolande e a Orleans, dovette ritirarsi costringendo anche la delegazione governativa a rifugiarsi, il 9 dicembre 1870, da Tours a Bordeaux. Accusato d’incapacità, fu sostituito dal generale Alfred Chanzy e si ritirò a vita privata a Belley. Fu richiamato nel gennaio del 1871 per essere messo a capo della Guardia nazionale di Parigi durante l’assedio della Capitale francese. L’8 febbraio 1871 venne eletto all’Assemblea Nazionale, in rappresentanza dei dipartimenti di Allier e Gironde, e partecipò con altri quattordici ufficiali ai negoziati di pace tra la Francia e la Germania. Il 18 marzo dello stesso anno, a seguito della sollevazione comunarda, fu costretto a fuggire da Parigi e si rifugiò a Versailles. Gli fu allora concesso il comando della legione di stanza a Bordeaux, ma si ritirò definitivamente dal servizio militare nel 1872, pubblicando La Première armée de la Loire per difendersi dalle accuse di incapacità rivoltegli da Charles de Freycinet nel libro La guerre en province pendant le siège de Paris. Nominato senatore a vita nel 1875, appoggiò il partito monarchico. Morì a Versailles nel 1877. Fotografia CDV. Fotografo: Langerock – Paris.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (3 battaglie)
Arc. 2456:Jacques Camou in gran montura da Generale di Divisione (Sarrance, 1º maggio 1792 – Sarrance, 8 febbraio 1868). Nato a Sarrance nel dipartimento francese dei Pirenei Atlantici, Camou iniziò la propria carriera militare il 6 settembre 1808 come sergente del 1º battaglione cacciatori di montagna (corrispettivo francese degli alpini italiani). Sotto Napoleone I egli servì nelle guerre d’Italia, partendo con l’armata di Spagna nel 1811, e tornando in Italia nel 1813, ricevendo tre ferite nella schermaglia di Saint-Hermangors in Illiria, presso la fonte del Tagliamento. Nel 1815 passò nell’armata delle alpi. La sua carriera militare venne interrotta nel 1815 al crollo del regime napoleonico, ma nel 1817, prestò nuovamente servizio come luogotenente. Egli partecipò nel 1823 alla Guerra Civile Spagnola del 1820-1823, con un corpo di spedizione spagnolo. Nel 1830 venne inviato in Algeria, dove raggiunse il grado di brigadiere generale nel 1848. Qui si distinse particolarmente nell’assedio di Zaatcha, città e oasi della provincia di Costantina, che venne definitivamente conquistata dai francesi il 26 novembre 1849 dopo lunghi combattimenti. Quattro anni più tardi, venne promosso al rango di maggiore generale e divenne il comandante della divisione militare di stanza ad Algeri. Successivamente Camou prese il comando della 2ª Divisione di fanteria della Guardia Imperiale e partecipò alla Guerra di Crimea, distinguendosi in episodi come l’Assedio di Sebastopoli del 1854 e nella Battaglia della Cernaia nel 1855, oltre a partecipare poi nel corso della Seconda guerra d’indipendenza italiana alle operazioni della gloriosa Battaglia di Magenta, in Italia, che fu uno dei cardini del raggiungimento dell’unità del paese, nel 1859. Nel 1857 ottenne la Gran Croce della Legion d’onore e il 30 dicembre 1863, venne nominato Senatore. Morì nella nativa Sarrance nel 1868, all’età di 75 anni. Fotografia CDV. Fotografo: G. Prevot – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’onore
Medaglia di Sant’Elena
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Onorificenze straniere
Cavaliere di I classe dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
Cavaliere comandante dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 2659:Jacques Camou in gran montura da Generale di Divisione (Sarrance, 1º maggio 1792 – Sarrance, 8 febbraio 1868). Fotografia CDV. Fotografo: L. Cremière & E. Hanfstaengl – Paris.
Arc. 2452: Paul Victor Jamin in gran montura da Generale di Divisione ( Montmédy 3 marzo 1807 – 1868). Figlio del Generale Jean-Baptiste, sposò il 24 maggio 1834 Stéphanie Antoinette Eugénie Maurin. Allievo a Saint Cyr (1823-1825), Sottotenente del 3 ° Reggimento di Fanteria leggera all’uscita dalla scuola militare speciale, Tenente nel 1831, era un ufficiale d’ordinanza di suo padre nominato al comando di una divisione della esercito del nord durante la campagna belga. Capitano nel 1833, entrò nella casa del re e divenne l’ufficiale d’ordinanza di Luigi Filippo. Capo di battaglione nel 1840 fu assegnato alla persona del duca di Aumale con il quale prestò servizio in Algeria dal 1840 al 1848. In questa veste partecipò alla cattura di Abdel-Kader (16 maggio 1843), fu ferito nello scontro di Mésounech (15 marzo 1844), che seguì l’occupazione di Biskra, e assistette alla battaglia di Isly (14 agosto 1844). Colonnello dal 19 agosto 1847, fu prima Aiutante di Campo del duca di Aumale, poi governatore generale d’Algeria, quando scoppiò la rivoluzione del 1848. Jamin prese il comando dell’8 ° Reggimento di linea e partecipò alle operazioni di pacificazione in Algeria. Generale di brigata il 31 gennaio 1852, comandò le Divisioni militari di Meuse, Allier e, nel 1854, quelle di Loiret, Yonne ed Eure-et-Loir. Messo a capo della 1^ Brigata della 2^ ID dell’Esercito del Nord (23 marzo 1855), fece parte di questa unità del corpo di riserva dell’Esercito dell’Est durante la Guerra di Crimea ottobre 1855 – luglio 1856 e al suo ritorno comandò le Divisioni militari di Allier, Loiret e Marne. Sotto gli ordini del generale de Montauban, prese parte alla spedizione in Cina (1860-1861), fu promosso a Maggiore Generale il 14 agosto 1860 e si distinse a capo di una brigata durante l’avanzata delle truppe a Pechino. Il 2 maggio, comandò la 4^ divisione militare a Châlons, divenne membro del comitato consultivo della fanteria il 9 marzo 1864 e partecipò a missioni di ispezione generale per la fanteria fino alla sua morte nel 1868. Il 1° agosto 1846 era succeduto al comando della fanteria a suo padre, nominato pari di Francia come deputato della Mosa al 3 ° collegio di Montmédy. Rieletto nel settembre 1847, perse il suo mandato durante la rivoluzione del 1848. Era stato un grande ufficiale della Legion d’Onore dal 27 dicembre 1861. Cavaliere dell’Ordine di Leopoldo del Belgio. Comandante del Regio Ordine di Francesco I delle Due Sicilie. Cavaliere Straordinario dell’Ordine Reale di Carlo III di Spagna. Comandante del Micham-Iftikar di Tunisi. Cavaliere di 3a classe dell’Ordine Reale e Militare di Saint-Ferdinand di Spagna. Ricevette la medaglia cinese. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
Médaille commémorative de la expedition de Chine
Cavaliere dell’Ordine di Carlo III (Regno di Spagna)
Commendatore dell’Ordine di Leopoldo (Belgio)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Nichan Iftikar (Tunisia)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Ferdinando (Regno di Spagna)
Gran maestro del Reale ordine di Francesco I
Arc. 2671:Paul Victor Jamin in gran montura da Generale di Divisione ( Montmédy 3 marzo 1807 – 1868). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 1426:Pierre Louis Charles Achille de Failly (Rozoy-sur-Serre, 21 gennaio 1810 – Compiègne, 15 novembre 1892). Uscito diciottenne dalla scuola militare di Saint-Cyr, ebbe il suo battesimo del fuoco a Parigi, nel massacro della rue Transnonain, il 15 aprile 1834, guadagnandosi una reputazione di crudeltà. A 41 anni era colonnello e dopo la campagna di Crimea, divenne Aiutante di Campo di Napoleone III e Generale di Divisione, col qual grado fece la campagna del 1859 in Italia e fu alle battaglie di Magenta e di Solferino. Nel 1867, messo a capo del corpo di spedizione che operò in difesa del papa contro i volontari garibaldini, decise col peso delle armi francesi il combattimento di Mentana e acquistò in Italia triste notorietà per una frase, forse non esattamente interpretata, del suo rapporto ove era detto: “nos fusils chassepots(nuovi fucili a retrocarica francesi usati per la prima volta in combattimento) ont fait merveilles”. Nominato senatore nel 1868, fu nella guerra franco-germanica del 1870-71 alla testa del 5° corpo dell’Armata del Reno, e si attribuì a sua imperizia il non essere intervenuto il 6 agosto né alla battaglia di Woerth né a quella di Spickeren. Nelle giornate di Beaumont e di Sedan la sua condotta non fu esente da critiche. Caduto prigioniero, pubblicò al suo ritorno un opuscolo, Campagne de 1870. Operations et marches du 5me corps, Parigi e Bruxelles 1871), che non valse a distruggere del tutto le censure mossegli. Da allora si ritrasse a vita privata. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Grand officier della Legion d’Onore
Médaille militaire
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Federico (Regno di Württemberg)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
Cavaliere di II classe dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
Medaglia d’argento al valor militare (Regno di Sardegna)
Croce di Mentana (Stato Pontificio)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 2660:Adolphe Antoine Richenpanse (Colmar, 12 aprile 1800 – Avermes, 3 settembre 1862). Adolphe Antoine Richenpanse nacque a Colmar, in Alsazia il 12 aprile 1800, figlio del generale napoleonico e barone dell’Impero Antoine Richepanse e della sua seconda moglie, Marie Joséphine Charlotte Antoinette de Damas. Intrapresa giovanissima la carriera militare, dopo gli studi a Saint-Cyr venne destinato all’Algeria assieme al fratello maggiore Eugène Charles François. Prese parte all’assedio di Costantina del 1836 dove suo fratello però rimase ucciso. Dopo la morte di suo fratello venne riconosciuto al titolo di barone Richepanse (9 settembre 1837). Il 27 aprile 1845 venne promosso Colonnello comandante del 1º Reggimento di Cacciatori d’Africa. Il 26 maggio 1859 venne nominato Generale di Divisione, grado con cui prese parte alla seconda guerra d’indipendenza italiana dove ebbe modo di distinguersi alla battaglia di Magenta prima ed in quella di Solferino poi. Grand’ufficiale della Legion d’onore, si sposò il 12 novembre 1841 con Constance du Broc de Segange, dalla quale però non ebbe eredi. Morì al Castello di Segange presso Avermes, il 3 settembre 1862.
Onorificenze
Grand’ufficiale dell’Ordine della Legion d’onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Arc. 2992: Yvelin de Beville barone Luois Gaspard Gustave Adolphe in gran montura da Generale di Divisione Aiutante di Campo dell’Imperatore ( Rouen 24 maggio 1806 – Vignory à Cernoux 05 gennaio 1885). Allievo del Politecnico nel 1823, divenne Sottotenente alla Scuola di Applicazione di Metz il 1° ottobre 1825. Il 31 gennaio 1828 venne trasferito nel 1° Reggimento Genio e il 1° ottobre 1829 venne promosso Tenente. Capitano l’11 maggio 1832 fu nominato comandante di Battaglione il 14 gennaio 1844. Il 19 dicembre 1849 ottenne il grado di Tenente Colonnello e il 29 dicembre dello stesso anno la nomina a Ufficiale d’Ordinanza del Presidente Luigi Napoleone Bonaparte. Il 19 dicembre 1851 venne promosso Colonnello e Aiutante di Campo dell’Imperatore Capo del gabinetto Topografico dal 2 dicembre 1852 al 4 settembre 1870. Il 2 dicembre 1852 fu prefetto di Palazzo e il 16 maggio 1855 ottenne il grado di Generale di Brigata. Nella spedizione di Crimea fu comandante del Genio del Corpo d’Armata di Riserva e nel 1859 fece parte dell’Armata d’Italia nella campagna contro l’Austria. Il 12 agosto 1861 fu promosso Generale di Divisione e il 1° ottobre 1861 fu Ispettore del Genio, Membro del Comitato delle Fortificazioni e Membro del Consiglio Generale Seine-et-Marne. il 5 settembre 1870 fu collocato a Disposizione, nella Riserva il 25 maggio 1871 e in ritiro il 24 febbraio 1879. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Ufficiale della Legion d’onore
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Commedatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 2085:Charles Auguste Frossard in gran montura da Generale di Brigata (Versailles – Châteauvillain ). Entrò nell’esercito dall’École polytechnique nel 1827, assegnato al corpo del Genio. Prese parte all’assedio di Roma nel 1849 e a quello di Sebastopoli nel 1855, dopo il quale fu promosso a generale di brigata. Quattro anni dopo, come generale di divisione e capo del Genio nella Seconda guerra di indipendenza italiana, attrasse l’attenzione di Napoleone III, che lo pose a capo della propria guardia e lo nominò precettore militare del principe. Durante la campagna combatté nella battaglia di Magenta e a quella di Solferino dove meritò l’elevazione al rango di Grand Ufficiale della Legion d’Onore. Fu una delle principali autorità militari che nel periodo 1866-1870 si dedicarono ad analizzare e a preparare l’inevitabile guerra con la Germania imperiale, e allo scoppio della Guerra franco-prussiana gli fu offerta dal sovrano la scelta fra il comando di un corpo d’armata e il posto di comandante del Genio al quartier generale. Scelse il comando del II Corpo d’armata. Il 6 agosto 1870 tenne le posizioni nel corso della battaglia di Spicheren sino a che l’arrivo dei rinforzi tedeschi e viceversa il ritardo delle altre forze francesi lo costrinsero alla ritirata. Prese poi parte alle battaglie svoltesi nei pressi di Metz, e fu coinvolto col proprio corpo d’armata nella resa dell’armata di Bazaine. Diede alle stampe nel 1872 un Rapport sur les operations du 2 corps.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Médaille militaire
Onorificenze straniere
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Cavaliere di I classe dell’Ordine di San Stanislao (Impero russo)
13 gennaio1857
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Regno di Sardegna)
10 giugno 1857
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia (Regno di Sardegna)
Cavaliere Commendatore dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
26 aprile 1856
Grand’Ufficiale dell’Ordine di Leopold
Cavaliere dell’Ordine di Sant’Anna II Classe
chevalier de 2e classe de l’ordre de Pie IX ()
Arc. 2167:Simon-François Prosper Allouveau de Montréal in gran montura da Generale di Divisione, (Château de la Bachellerie château de la Vialle, La Croisille-sur-Briance
Onorificenze
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
Arc. 2667:Simon-François Prosper Allouveau de Montréal in gran montura da Generale di Divisione, (Château de la Bachellerie château de la Vialle, La Croisille-sur-Briance
Arc. 2456: Louis Alfred Le François in grande montura da Generale di Brigata (La Fère, 23 novembre 1808 – Paris, 5 dicembre 1876). Figlio di un Colonnello di Artiglieria fu destinato dalla sua infanzia alla vita militare. Entrato alla Scuola Politecnica nel 1828, fu Capitano nel 1837. Addetto militare all’ambasciata di Francia a Costantinopoli nel 1848 fu inviato dal Generale Aupick in Serbia e poi in Bulgaria tanto da fare di lui uno dei massimi esperti dei Balcani. Questa missione del tutto speciale e di fiducia da lui abilmente condotta e messa in luce dal suo generale gli valse il grado di comandante di squadrone e da parte del sultano la decorazione dell’Ordine di Nicham Iftikar. La conoscenza che aveva acquisito dei paesi danubiani lo designò naturalmente a fare parte dell’Armata d’Oriente. Nel marzo 1854 venne promosso Tenente Colonnello e incaricato di organizzare e comandare il parco d’Artiglieria della spedizione. In questo importante incarico dimostrò le sue notevoli qualità di amministratore e di comandante. Ricevette in terra di Crimea la Croce di Ufficiale della Legion d’Onore e gli spallini da Colonnello e le insegne di Cavaliere Compagno dell’Ordine del Bagno. Rientrato in Francia assunse il comando del Reggimento Pontieri che lasciò solo per il comando del Reggimento della Guardia in partenza per la campagna d’Italia. Come in Crimea anche in questa campagna dimostrò le sue doti venendo premiato con la croce di Commendatore della Legion d’Onore e la promozione a Generale di Brigata nel 1861. Nel 1864 fu, a Metz, comandante della Scuola d’Applicazione di Artiglieria e Genio e anche qui le sue alte qualità si manifestarono nel modo più completo. Il 21 aprile 1866 passò all’Intendenza Militare in qualità di Intendente Generale Ispettore. Nel 1869 fu chiamato alla presidenza del Comitato d’Amministrazione. Durante la guerra franco-prussiana fu incaricato di ispezionare i convogli diretti verso le armate impegnate in combattimento e venne chiamato a Châlon e a Vernon per organizzare il Treno degli Equipaggi. Il 5 novembre 1872 l’Intendente Generale Le François, fu nominato dal Presidente della Repubblica membro del Consiglio Superiore della Guerra e l’anno successivo Grande Ufficiale della Legion d’Onore. Fotografia CDV. Fotografo: Carette – Lille.
Onorificenze
Ufficiale della Legion d’onore
1854
Commendatore della Legion d’onore
1859
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
1873
Cavaliere Compagno dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
1854
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Nichan Iftikar (Tunisia)
1848
Arc. 2168: Yusuff (Giuseppe Vantini) in gran montura da Generale di Divisione ( Isola d’Elba 18.. – 1866). Rapito dai corsari barbareschi e condotto a Tunisi, divenne il segretario del Bey, partecipando ancora giovanissimo ad alcune spedizioni militari. Costretto a fuggire, si mise al servizio della Francia e partecipò alla spedizione di Algeri, durante la quale divenne Capitano dei Cacciatori Algerini. Dopo aver ricevuto alcuni incarichi delicati e pericolosi, verso la fine del 1831 batté i Cabili, spingendosi fino a Miliana. Con un piccolo numero di soldati si impadronì di Bona e la tenne fino all’arrivo dei rinforzi, respingendo frattanto molti attacchi degli indigeni. Fu nominato Bey di Costantina, ma l’esercito francese che lo accompagnava fu respinto nel novembre del 1835 ed egli dovette abbandonare il grado. Propose un piano per la pacificazione dell’Algeria, cui si ispirò poi il Generale Bugeaud, del quale lo Yusuff fu uno dei principali collaboratori. Combattè con successo contro Abd el Kader e nel 1842 venne promosso Colonnello Comandante gli Spahis d’Algeria. Partecipò alla presa della smalah di Abd el Kader e alla battaglia di Isly. L’anno seguente fu nominato ispettore generale della cavalleria. Partecipò alla guerra di Crimea come comandante di una Divisione Turca. Tornato in Algeria, ebbe il grado di Generale di Divisione. Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Arc. 2168:Yusuff (Giuseppe Vantini) in piccola montura da Generale di Divisione ( Isola d’Elba 18.. – 1866). Fotografia CDV. Fotografo: Moulin – Paris.
Arc. 2453:Charles Gabriel Félicité Martin des Pallières (Courbevoie, ). Era il figlio di Jean Marie Ange, capitano e Caroline Roper Curzon. Entrò nella scuola militare di Saint-Cyr nel 1841. Prestò servizio in Marocco (1844), Senegal (Grand-Bassam 1851-1853), Crimea (Sebastopoli 1854-55). Sposò Marie-Hélène Morgantini a Livorno (Italia) nel giugno 1857. Prestò servizio in Cocincina (Saigon, 1858-60), in Cina (Zhoushan, 1860), ancora in Senegal (1863-1865), fu Generale di Brigata nel 1868 nella Fanteria di Marina e partecipò ai combattimenti di Sedan, Bazeilles e Orléans durante la guerra franco-prussiana del 1870. Venne Promosso Generale di Divisione e posto al comando della 1^ Divisione di Fanteria del 13° Corpo d’Armata. Durante il 1870 e il 1873, sul sito della vecchia (1790) cittadella di Saigon, chiamata Caserne Martin des Pallières, furono costruiti nuovi quartieri e caserme militari per la fanteria marina francese. Il sito ebbe un ruolo oscuro durante la seconda guerra mondiale, quando l’esercito giapponese invasore lo usò come campo di internamento. Questo vasto campo di concentramento conteneva circa 4.500 prigionieri francesi. Oggi, il primo livello dell’edificio è occupato dall’Università di scienze sociali e umanistiche del Vietnam, Dinh Tien Hoang Campus. Fu rappresentante della Gironda dal 1871 al 1876, fu membro del partito monarchico conservatore chiamato Union des Droites e fece una campagna per il ritorno di Napoleone III o di suo figlio Napoleone IV. Fu Questore dell’Assemblea Nazionale. Scrisse due libri. Nel primo, chiamato Riorganizzazione dell’esercito francese, propose una modifica completa dell’esercito, compresa una coscrizione generale della popolazione maschile per un minimo di un anno. Nel secondo libro, intitolato Orléans, pubblicato nel 1872, raccontò la storia della guerra franco-prussiana, compresi i suoi commenti su Gambetta. A lui è stata intitolata la caserma Martin-des-Pallières, situata a Cherbourg. Questo luogo era un’antica abbazia chiamata Notre-Dame du Vœu, che nel corso dei secoli ha cambiato la sua funzione: residenza del governatore della Normandia, ospedale navale, campo militare e infine caserma per la Fanteria di Marina di Cherbourg. Le caserme persero la loro importanza militare e furono vendute nel 1928. Durante la seconda guerra mondiale, gli edifici furono pesantemente danneggiati e bruciati dai tedeschi nel giugno 1944. Il comune acquisì il sito nel 1961 e iniziò il restauro delle parti più antiche degli edifici come monumento e sito storico. La nuovissima caserma Martin-des-Pallières si trova ora nel campo militare di Auvours nel comune di Champagné, a circa 12 km a est di Le Mans. È la base del 2° Reggimento Fanteria Marina. Fotografia CDV. Fotografo: Le Jeune – Paris.
Arc. 2169:Nicolas Charles Victor Oudinot in piccola montura da Generale di Divisione (Bar-le-Duc, 3 novembre 1791 – Bar-le-Duc, 7 luglio 1863). Nacque nel 1791 a Bar-le-Duc, cittadina del dipartimento della Mosa, in Lorena, figlio di Nicolas Charles, allora modesto ex-sergente dell’esercito reale. Appena un anno più tardi, nel 1792, con la generale cacciata degli ufficiali, in quanto in gran parte nobili o monarchici, Nicolas Charles ebbe la sua grande occasione: divenne tenente colonnello del terzo battaglione dei volontari del Meuse e difese con accanimento il piccolo forte di Bitsch, nei Vosgi. Da lì cominciò una travolgente carriera che lo fece maresciallo di Francia dopo Wagram, “Pari di Francia” con Luigi XVIII, comandante del corpo di spedizione francese in Spagna nel 1823 e, infine, nel 1847, governatore dell’Hôtel des Invalides. Nel 1805 Napoleone lo nominò suo primo paggio al Congresso di Erfurt. Mantenne l’incarico nel corso della campagna della quinta coalizione, quando seguì l’Imperatore nella campagna e questi gli affidò, per tre volte, l’incarico di tornare a Parigi per riferire le novità al (meramente rappresentativo) Senato dell’Impero. Venne poi nominato luogotenente del 5º Reggimento Ussari e aiutante di campo del maresciallo di Francia Masséna nel corso della campagna di Portogallo. Rientrato in Francia nel 1811 venne ammesso nel corpo della Guardia imperiale, che seguì alla terribile Campagna di Russia, e poi contro la sesta coalizione in Sassonia ed in Francia. Nel 1814, Napoleone, al momento di lasciare Fontainebleau per l’Isola d’Elba, concesse al maresciallo Nicolas Charles, per il di lui figlio, il brevetto di colonnello. Luigi XVIII confermò tale nomina il 27 aprile ed incaricò il giovane ufficiale della organizzazione del Reggimento Ussari del Re. Nel corso dei cento giorni, in linea con le scelte del padre, rifiutò ogni comando. La battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815, diede ragione ai due Oudinot e il giovane Victor, nel settembre 1815, ebbe incarico di formare, a Lilla, il Reggimento Ussari del Nord, che comandò sino al 1822. Quell’anno gli fu affidato il 1º Reggimento granatieri a cavallo della Guardia Reale. Nel 1824 venne nominato maresciallo di campo, ed assunse il comando di una brigata alle manovre Lunéville. A quel punto il nuovo re Carlo X lo incaricò di riorganizzare la scuola di cavalleria di Saumur, ove seppe farsi apprezzare anche da osservatori esteri. Scoppiata la rivoluzione di Luglio (27-29 luglio 1830) diede le proprie dimissioni da Saumur, citando la propria conservata fedeltà al deposto monarca. Nel 1835, suo fratello, colonnello del 2º Reggimento dei Cacciatori a cavallo d’Africa, fu ferito a morte mentre caricava i ribelli del Muley-Ismaël. Alcuni mesi più tardi, Oudinot stesso ricevette l’ordine di partire per Orano ove assunse il comando della 1ª Brigata del corpo di spedizione rivolto alla città di Mascara, agli ordini del maresciallo Clauzel. Nel corso della spedizione venne gravemente ferito, salvato da una coraggiosa azione del Mollière e rimpatriato in Francia per la convalescenza. In premio, il 31 dicembre 1835, fu promosso luogotenente-generale. Nel 1842 venne eletto deputato nel ristretto parlamento della Monarchia di Luglio, ove, curiosamente, sedette a sinistra. Ma si occupò soprattutto delle leggi concernenti l’esercito, l’Algeria o il codice penale militare. Caduta la Monarchia di Luglio, nel 1849 Oudinot venne incaricato dal nuovo presidente della Repubblica, Luigi Napoleone, di guidare una assai munita spedizione volta a sopprimere la neonata Repubblica Romana, guidata dal Mazzini. La spedizione partì da Marsiglia il 18 aprile 1849, sbarcò il 25 a Civitavecchia, occupando la città. Il 30 i 6000 soldati francesi si presentarono di fronte alle mura leonine ed incontrarono una imprevista resistenza da parte della Guardia Civica mobilizzata (Guardia Nazionale) al comando del capitano Ignazio Palazzi, appostata sui bastioni disegnati da Michelangelo e sugli avamposti esterni. Un’altra colonna francese nel frattempo operava una manovra diversiva sulla via Aurelia verso le mura gianicolensi presidiate dalla Legione italiana di Garibaldi. La prima colonna, si divise in due tronconi, il primo si diresse verso Porta Angelica, ma fu praticamente annientato dagli italiani, che uccisero anche il comandante; il secondo troncone si diresse verso Porta Cavalleggeri, dove all’altezza di Santa Marta fu respinto dalla Civica nonostante l’utilizzo di alcuni pezzi di artiglieria. Al termine della giornata, quando il 20º battaglione di linea francese era già in ritirata, fu travolto da un attacco alla baionetta dei garibaldini che dopo aver conquistato Villa Pamphili e Villa Corsini (in quell’occasione Giuseppe Garibaldi ebbe una ferita al fianco), erano scesi ad attaccare ed inseguire i francesi in fuga. Duecento fanti caddero prigionieri a Porta San Pancrazio. Giunse da Parigi come plenipotenziario il Lesseps che pattuì una tregua d’armi. Ciò consentì a Oudinot di mettere insieme 30.000 uomini ed un possente parco d’assedio. Il successivo 3 giugno Oudinot, mentendo sulle assicurazioni fatte di non attaccare prima del 4,comandò un secondo attacco, che permise di aprire una breccia solo il 29 ed indusse il governo della Repubblica Romana ad accettare la capitolazione la sera del 30, i cui termini vennero discussi nei due giorni successivi. Resta famigerato il suo bombardamento di Roma dal Gianicolo con bombe a scoppio ritardato, che uccisero soprattutto bambini, andati a vedere da vicino quei proiettili inesplosi. Oudinot entrò in città il giorno 3 luglio e, il 5, prese possesso di Castel Sant’Angelo. Dopodiché, rientrò in Francia, ove poté solo riprendere il proprio posto nella Assemblea Legislativa, per altro rappresentativa e priva di reale potere dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851. Oudinot era divenuto assai popolare fra i conservatori francesi, ma detestabile ai democratici ed ai patrioti italiani. Ciò che impedì ogni suo coinvolgimento nella successiva campagna di Napoleone III alla seconda guerra di indipendenza. Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Commendatore dell’Ordine di San Luigi
Cavaliere dell’Ordine de la Réunion
Cavaliere dell’Ordine della Corona Ferrea
Medaglia di Sant’Elena
Onorificenze straniere
Cavaliere Gran Commendatore dell’Ordine di Nichan Iftikar (Impero Ottomano)
Medaglia commemorativa della restaurazione dell’autorità pontificia (Stato Pontificio)
Arc. 2297:Pierre Hippolyte Publius Renault in gran montura da Generale di Divisione (La Valletta Champigny Dopo la Scuola Militare di Saint-Cyr il 1° ottobre 1827, fu nominato il 1° ottobre 1828 Sottotenente del 6° Reggimento Fanteria di linea. Luogotenente il 20 giugno 1832, ottenne l’ingresso il 24 agosto 1833 nel 3° Battaglione di fanteria leggera africana ad Algeri. Combatté in Spagna e tornò come Capitano Aiutante della legione straniera francese il 3 agosto 1837. Partecipò alla spedizione di Djidjelli, Bougie, Médéah e alla conquista del Col de Mouzaïa. Era al comando del Battaglione d’élite ad Akbet-el-Kedda. Oltre alle due ferite subite in Spagna, fu colpito alla testa il 15 ottobre 1840, al Passage des Gouttes, nella provincia di Orano; un altro proiettile al ginocchio destro il 29 ottobre, nella battaglia degli ulivi; un terzo colpo ai reni nell’affare Oued-el-Hordjau il 9 luglio 1843. Nominato Generale di Brigata il 23 agosto 1846, messo a disposizione del governatore generale d’Algeria, non tornò in Francia fino al 10 aprile 1848. Il 14 luglio 1851 promosso Generale di Divisione tornò in Africa. Il 2 settembre 1857 e fino al 26 giugno 1858 vi servì come governatore. Richiamato in Francia nel 1859 per comandare una divisione nella campagna contro l’Austria, al suo ritorno l’Imperatore lo nominò senatore il 16 agosto 1859. Fu Grande Ufficiale della Legion d’Onore il 26 dicembre 1852 e Gran Croce nel 1859. Nel 1870, partecipò alla difesa di Parigi e fu ferito a una gamba il 30 novembre 1870 nella battaglia di Champigny. Il giorno seguente fu amputato il 2 dicembre e il 6 dicembre morì. Il suo funerale ebbe luogo il 9 dicembre nella cappella dell’Hôtel des Invalides ed è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. Fotografia CDV. Fotografo: Numa Blanc – Paris.
Onorificenze
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
26 dicembre 1852
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
1859
Arc. 412:Adolphe Charles Emmanuel Le Flô in gran montura da Generale di Divisione (Lesneven, 2 novembre 1804 – Morlaix, 16 novembre 1887). Lasciò Saint-Cyr nel 1825. Dopo aver prestato servizio in Algeria (prendendo Costantino dove si distinse), divenne Colonnello nel 1844, nominato comandante del 32° Reggimento di Fanteria di linea, poi Generale di Brigata nel 1848 e fu nominato comandante della suddivisione Bône. Fu inviato in Russia come ministro plenipotenziario il 23 agosto dello stesso anno. Nell’aprile del 1848 fu eletto deputato del Finistère all’Assemblea Costituente. Fu rieletto nel maggio 1849 all’Assemblea legislativa, di cui divenne questore. Sedette nella maggioranza antirepubblicana fino alla rottura tra i monarchici parlamentari e l’Eliseo. Combattè la politica del principe-presidente Luigi Napoleone Bonaparte, che aveva precedentemente sostenuto. La sua qualità di feroce avversario del presidente gli valse l’esilio dopo il colpo di stato del 2 dicembre 1851. Imprigionato a Vincennes e Ham, fu poi espulso dalla Francia, si rifugiò in Belgio poi in Inghilterra e poi sull’isola di Jersey dove Victor Hugo e la sua famiglia arrivarono nell’agosto del 1852. Tra i due esiliati si strinse una solida amicizia e le due famiglie si frequentarono regolarmente. Esiliato da Napoleone III, conquistò l’amicizia dell’imperatore di Russia. Autorizzato a rientrare in Francia nel 1857, si tenne lontano dall’Impero e visse nel suo castello di Nec’hoat. All’inizio delle ostilità con la Prussia, chiese di essere reintegrato nell’esercito, cosa che gli rifiutò il ministro della Guerra. Ma dopo la caduta dell’Impero e la proclamazione della Terza Repubblica, e nonostante le sue famigerate convinzioni orléaniste, il governo della Difesa Nazionale lo nominò Ministro della Guerra. Reintegrato nell’esercito come Generale di Divisione, Le Flô fu incaricato di modernizzare l’esercito attivo e la Guardia Nazionale. Durante l’assedio della capitale, gli furono attribuiti diversi progetti offensivi rimasti senza effetto. Il 19 febbraio 1871 Thiers lo mantenne nella sua posizione di Ministro della Guerra nel governo, che assistette nella sua lotta contro la Comune. Si dimise nel giugno 1871, dopo l’assedio di Parigi da parte dei Versaillesi e la “settimana di sangue”. Fu rieletto deputato del Finistère dal 1871 al 1876. Fu nominato ambasciatore a San Pietroburgo dal 1871 al 1879 e utilizzò i suoi rapporti personali con lo zar Alessandro II per neutralizzare la politica aggressiva della Germania nel 1875. Ritiratosi nel 1879, fu sostituito a San Pietroburgo dal generale Alfred Chanzy. Morì nel suo castello di Nec’hoat il 16 novembre 1887. Fotografia CDV. Fotografo: Mayer & Pierson – Paris.
Arc. 2298: François-Henri-Ernest baron de Chabaud-Latour in gran montura da Generale di Divisione ( Nîmes Paris . Figlio di Antoine Georges François de Chabaud-Latour e nipote di Henri Verdier de Lacoste, entrò nell’École Polytechnique nel 1820. Diplomato 7° all’École Polytechnique nel 1822, scelse l’arma del genio. Si laureò prima nella sua promozione presso la Scuola di Ingegneria di Metz. Capitano ingegnere all’età di ventidue anni, partecipò con gli ufficiali dell’esercito russo agli assedi delle roccaforti del Danubio nel 1829, poi fu chiamato a Parigi per servire nel ministero di Polignac. Nel 1830 si offrì volontario per la spedizione di Algeri e fu decorato in seguito al bombardamento di Fort-l’Empereur e all’occupazione di Blida. Divenne quindi un Ufficiale d’Ordinanza del Duca d’Orleans che accompagnò nella campagna belga e in particolare all’assedio di Anversa, poi nelle campagne algerine (1837, 1839, 1840) dove partecipò alle battaglie di Sig , Habra, Mascara, poi, nel 1839, alla spedizione Iron Gates che gli valse la Legion d’Onore e, nel 1840, alle battaglie di Médéa, El-Affroun, il col de Mouzaïa. Rimase aiutante di campo del duca d’Orleans fino alla morte del principe nel 1842. Favorevole alla monarchia di luglio, Chabaud-Latour fu eletto deputato del Gard il 4 novembre 1837. Alla Camera faceva costantemente parte della maggioranza del governo e si adoperò per sostenere la politica liberale-conservatrice di Guizot. Sarà successivamente rieletto nel 1839, 1842, 1845 e 1846. Nel 1840 fu posta la questione di dotare Parigi di fortificazioni. Responsabile del progetto preliminare, François de Chabaud-Latour raccomandò la costruzione di un recinto fortificato continuo delimitato da una cintura di fortezze avanzate destinate a prevenire la popolazione dai rigori di un assedio. Come deputato difese lui stesso il progetto alla Camera e ne ottenne l’adozione. In qualità di capo ingegnere a Belleville, fu allora incaricato per cinque anni dell’esecuzione dei lavori della parte orientale delle mura di Parigi. Promosso Tenente Colonnello nel 1842, poi Colonnello nel 1845, fu chiamato al comando del 3° Reggimento Ingegneri ad Arras nel 1846. Durante la rivoluzione francese del 1848, Chabaud-Latour fu uno degli ufficiali orleanisti disposti a resistere: il 24 febbraio 1848 si mise a disposizione della duchessa d’Orleans, e fu lui che, quando credendo di salvare la dinastia nominando la duchessa reggente, sollevarono il conte di Parigi tra le sue braccia e lo mostrarono al popolo. In seguito all’abdicazione del re, si dimise dall’esercito. Messo in disponibilità per alcune settimane, fu poi richiamato al dipartimento di ingegneria di Amiens, poi, dopo il colpo di stato del 2 dicembre 1851, fu completamente reintegrato e inviato a Grenoble. Nel 1852, assunse la carica di comandante ingegnere in Algeria, dove fu rapidamente nominato Generale di Brigata (1853). Vi rimase cinque anni, anni durante i quali prese parte alle spedizioni dei Babors nel 1853, la Beni-Iuya nel 1854, la Guetchoula nel 1855 e la Gran Kabylia nel 1857, campagne dopo le quali fu promosso a Generale di Divisione. (1858). Durante questo soggiorno in Algeria, dimostrò ancora una volta il suo talento di progettista costruendo la strada da Tizi-Ouzou a Souk El Arba in soli sedici giorni. Poi, in quattro mesi, costruì Fort-Napoléon al centro del territorio della tribù dei Beni Raten. Si occupò anche della costruzione di dighe idrauliche e fondò diversi villaggi. Nel 1858 fu richiamato a Parigi per partecipare al comitato delle fortificazioni, all’ispezione generale delle roccaforti, ai reggimenti di ingegneria e alla scuola politecnica, e al comitato consultivo per gli affari algerini. Durante la guerra italiana comandò il corpo degli ingegneri posto in osservazione sul confine orientale. Fu promosso a Grande Ufficiale della Legion d’Onore nel 1861, divenne Presidente del Comitato delle Fortificazioni nel 1864 e trasferito alla Riserva il 25 gennaio 1869. François de Chabaud-Latour fu richiamato all’attività nel 1870, per farsi carico degli ingegneri della difesa di Parigi. Riprese la presidenza del comitato delle fortificazioni e mise in stato di difesa il campo trincerato della capitale. Oggi sostituito dalla circonvallazione, il recinto, comunemente chiamato recinto di Thiers ma in gran parte dovuto a Chabaud-Latour, è lungo 35 chilometri e ha 94 bastioni e 17 porte. Nominato Gran Croce della Legion d’Onore nel 1871 in riconoscimento di queste opere faraoniche, Chabaud-Latour fu mantenuto in attività senza limiti di età. Eletto deputato conservatore del Gard l’8 febbraio 1871, siedette a destra con gli orleanisti e prese parte a tutti i progetti volti a rovesciare Thiers. Diventò vicepresidente dell’Assemblea nazionale e presiedette la commissione dell’esercito che stese la legge del 1872 ed fu relatore del progetto di legge relativo ai nuovi forti da costruire intorno a Parigi. Fu, dal 1872, ispettore generale del Politecnico e membro del consiglio superiore di guerra. Membro del comitato di difesa, fu anche coinvolto nell’organizzazione difensiva del nuovo confine orientale. Figura eminente dello Stato, fu nominato a giudicare, nel 1873, il maresciallo Bazaine, accusato di aver contribuito alla sconfitta francese durante la guerra franco-tedesca del 1870. Fu chiamato dal Maresciallo Mac Mahon alla carica di ministro degli interni il 20 luglio 1874 e mantenne questo portafoglio fino al 10 marzo 1875. Fu presidente del consiglio generale del Gard dal 1874 al 1878. Dopo un fallimento alle elezioni senatoriali del 30 gennaio 1876, fu nominato senatore a vita il 15 novembre 1877 e siedette con i conservatori nella camera alta. Morì a Parigi il 10 giugno 1885 in seguito a una caduta sulle scale della Compagnie des chemin de fer de l’Ouest di cui era amministratore. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
27 dicembre 1830
Ufficiale della Legion d’onore
23 novembre 1839
Commendatore della Legion d’onore
29 luglio 1854
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
12 agosto 1861
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
7 gennaio 1871
Cavaliere dell’Ordine di Leopoldo
Ufficiale dell’Ordine di Leopoldo
Commendatore dell’Ordine Nichan Iftikar (Tunisia)
11 agosto 1856
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine imperiale dell’Aquila Bianca (Impero russo)
Arc. 2660:François-Henri-Ernest baronde Chabaud-Latour in piccola montura da Generale di Brigata(Nîmes – Paris ). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 983:Grégoire Gaspard Félix Coffinières de Nordeck in gran montura da Generale di Divisione (Castelnaudary, 3 settembre 1811 – Parigi, 7 gennaio 1887). Figlio di Alexandre Coffinières e di Paule Adélaïde Marquier, Grégoire nacque a Castelnaudary. Nel 1829 entrò nell’ École polytechnique, periodo durante il quale venne inoltre chiamato a prendere parte alla rivoluzione di luglio. Uscì dalla scuola nel 1831 col grado di Sottotenente del genio militare francese. Successivamente seguì i corsi dell’ École d’application de l’Artillerie e du Génie a Metz, dopo i quali venne inviato in Algeria. Tornato in Francia nel 1837, vi rimase sino al 1844 quando prese parte alla spedizione in Marocco. Nominato direttore del genio ad Auch nel 1845, Coffinières tornò nel 1849 in Marocco. Partì poco dopo per l’Argentina dove tracciò la prima cartografia completa del bacino del Río de la Plata nel 1850; all’epoca aveva già raggiunto il grado di Tenente Colonnello. Con lo scoppio della Guerra di Crimea, prese parte all’Assedio di Sebastopoli e venne nominato in seguito Generale di Brigata. Grégoire Coffinières succedette nel 1860 al Generale Charles Eblé nel comando dell’ École polytechnique dove creò una cattedra di storia con Victor Duruy come primo titolare. Coffinières comandò la scuola sino al 1865. Nel 1865 venne promosso Generale di Divisione. Con lo scoppio della guerra franco-prussiana nel 1870, venne nominato comandante superiore della piazza di Metz. Durante questo periodo ad ogni modo la sua condotta fu controversa, venendo accusato di aver lasciato la piazza indifesa; egli rivoltò le proprie responsabilità sul Generale Bazaine, ma era lui il vero responsabile della piazza d’arme locale; quando Bazaine venne portato in giudizio per tradimento, il nome di Coffinières venne citato a sua volta nel processo. Coffinières era nel frattempo stato fatto prigioniero dai tedeschi ad Amburgo. Liberato dopo la fine della guerra, si pose in riserva dal 1876, pensionandosi nel 1881 e morendo a Parigi nel 1887. Fotografia CDV. Fotografo: C. Reutlinger – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Commendatore dell’Ordine della Legion d’onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Onorificenze straniere
Commendatore dell’Ordine militare di Savoia (Regno di Sardegna)
Compagno dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 2659: Jules Henri Soumain in gran montura da Generale di Brigata (Parigi, 1826 – 1879). Nato a Parigi nel 1826, intraprese la carriera militare in giovane età e rapidamente salì di grado, servendo in numerose campagne importanti, tra cui la guerra di Crimea e la guerra franco-prussiana. Durante la guerra franco-prussiana del 1870-71, Soumain servì come comandante dell’esercito francese a est, conducendo la difesa contro l’invasione prussiana. Alla fine venne catturato dai prussiani e tenuto prigioniero di guerra fino alla fine del conflitto. Dopo la guerra, Soumain tornò in Francia e continuò a servire nell’esercito. Venne nominato comandante dell’esercito francese in Algeria, dove prestò servizio fino alla sua morte nel 1879. Fotografia CDV. Fotografo: P. Petit – Paris.
Arc. 2661: François Grenier in gran montura da Generale di Brigata (Besnçon 26 dicembre 1810 – 21 dicembre 1892). Il 9 gennaio 1833 è fatto Cavaliere della Legion d’Onore e il 1° maggio 1851 gli viene conferita la Croce di Ufficiale. Il 5 settembre 1854 fu promosso Colonnello e gli venne affidato il comando del 4° Reggimento di Fanteria Leggera. Nel gennaio 1855 il suo Reggimento divenne il 79° Fanteria Leggera e nello stesso anno venne inviato in Crimea. Il 13 dicembre 1856 gli venne conferita la Croce di Commendatore della Legion d’Onore e il 16 agosto 1860 venne promosso Generale di Brigata. Il 20 Aprile del 1870 fu fatto Grand Ufficiale della Legion d’Onore, il 31 luglio 1870 ottenne il grado di Generale di Divisione, partecipò alla guerra franco-prussiana e gli venne affidato il comando dell’Armata di Versailles. Il 3 agosto 1875 ricevette dalle mani del Generale Louis René Paul Ladmirault, Governatore di Parigi, la gran Croce della Legion d’Onore. Fotografia CDV. Fotografo: Disderi – Paris.
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
9 gennaio 1833
Ufficiale della Legion d’onore
1° maggio 1851
Commendatore della Legion d’onore
13 dicembre 1856
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
20 aprile 1870
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
7 gennaio 1871
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
1855
Arc. 2176: Auguste Henri Lefèvre in gran montura da Generale di Brigata (1813 – 1882). Era un generale francese e ingegnere militare. Ha prestò servizio nell’esercito francese e ha partecipato a diverse campagne militari, tra cui la guerra di Crimea e la campagna d’Italia al comando della 1^ Brigata del 2° Corpo d’armata di Mc Mahon. Nel 1870 prese parte alla guerra franco-prussiana. Lefèvre è stato anche coinvolto nella costruzione di diverse fortificazioni, tra cui le fortificazioni di Anversa e le fortificazioni di Lione. In seguito venne nominato Ispettore generale delle fortificazioni e ricoprì questo ruolo fino alla sua pensione nel 1880. Fotografia CDV. Fotografo: A. La Fléche.
Onorificenze
Ufficiale della Legion d’onore
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 161: Jean Jaques Urich in gran montura da generale di Divisione ( 1802 – 1886). Ufficiale nel 1822 combattè in Algeria e divenne Generale di Brigata nel 1825. Partecipò alla guerra di Crimea, fu promosso Generale di Divisione nel 1855, combattè nel 1859 nella campagna d’Italia e nel 1867 passò nella riserva. Durante la guerra del 1870 riprese servizio e legò il suo nome alla difesa di Strasburgo. Fotografia CDV. Fotografo: Ch. Reutlinger – Paris. 1865 ca.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Grand’Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
Arc. 2662:Armand-Octave-Marie visconte d’Allonville in piccola montura da Generale di Divisione (Hanovre – Versailles
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
Ufficiale della Legion d’onore
1845
Commendatore della Legion d’onore
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
1855
Commendatore dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Gand Ufficiale dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
Arc. 2966: Léon Valérien comte de Nouë in piccola montura regolamentare da Generale di Divisione 1847-71 (Dhuizel 18 maggio 1805 – Paris 19 maggio 1885). Allievo della Scuola di Saint Cyr nel 1821, uscì Sottotenente nell’8° Reggimento Fanteria di Linea nel 1823. Successivamente venne promosso Tenente nel 14° Reggimento Fanteria di Linea e il 27 dicembre 1836 fu Comandante di Battaglione al servizio della Spagna. Dimissionario nel 1838 rientrò nell’esercito francese come Capitano del 43° Reggimento Fanteria di Linea. Nel 1840 fu Comandante di Battaglione nel 7° Reggimento Fanteria Leggera e il 4 novembre 1844 venne promosso Tenente Colonnello nel 1° Reggimento Fanteria. Il 13 giugno 1848 fu promosso Colonnello Comandante il Reggimento Zuavi e il 15 giugno dello stesso anno venne trasferito al comando del 2° Reggimento. Il 10 giugno del 1852 ottenne il grado di Generale di Brigata comandante il dipartimento della Haute-Marna e il 7 marzo 1861 fu promosso Generale di Divisione Comandante la 17^ Divisione. Fu membro del Comitato di Fanteria e nel 1867 fu comandante delle truppe francesi a Roma. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
Commendatore dell’Ordine di Isabella la Cattolica
Ufficiale dell’Ordine di San Ferdinando (Regno di Spagna)
Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 1428:Barthélémy Louis Joseph Lebrun in piccola montura da Generale di Divisione (Landrecies, 22 ottobre 1809 – Parigi, 6 ottobre 1889). Entrato nella scuola militare speciale di Saint-Cyr nel 1829, la lasciò come sottotenente nel 1831. Promosso Luogotenente nel 1834, lasciando 1° nella promozione della scuola del personale, poi Capitano, prestò servizio nel 5° Reggimento dei Dragoni. Capo squadrone, durante gli eventi del 1848, era al fianco del generale Négrier quando quest’ultimo fu ferito. Partecipò poi all’assedio di Roma del 1849, Capo di Stato Maggiore della 2^ Divisione del corpo di spedizione nel Mediterraneo. Promosso Tenente Colonnello, fu assegnato alla divisione Costantino come Capo di Stato Maggiore nel 1852. Colonnello nel gennaio 1855, partecipò alla guerra di Crimea come capo di stato maggiore del 2°, poi della 1^ divisione del 2° Corpo. Capo di stato maggiore del generale Mac Mahon nel 1855 in Algeria, fu poi nominato allo stesso posto nella divisione di Parigi due anni dopo. Nominato Generale di Brigata nel 1858, prese parte alle battaglie di Turbigo, Magenta, poi Solferino. Capo di stato maggiore della Guardia Imperiale nel 1860, fu promosso a Generale di Divisione nel 1866, poi servì come Aiutante di Campo dell’Imperatore nel 1868. Nel 1870 era in missione diplomatica a Vienna prima di assumere la funzione di primo Aiutante Generale dell’esercito del Reno nel 1870. Comandò quindi il 12° Corpo d’Armata nel 1870 e prese parte alla sua testa alle battaglie di Beaumont, Mouzon, Bazeilles e infine Sedan. . Dapprima prigioniero nella penisola di Iges, volendo restare vicino ai suoi uomini, andò in prigionia in Germania. A Coblenza, poi Aix-la-Chapelle. Al termine della prigionia ha svolto diverse funzioni quali: membro della Commissione paritetica per i lavori pubblici, ispettore generale della scuola di candidatura del personale, membro del comitato di difesa e presidente della commissione di riorganizzazione del corpo di stato maggiore. Prese il comando del 3° Corpo d’Armata nel 1873, lasciò il comando del 3° Corpo d’Armata a Rouen nel 1879, all’età di 70 anni. Il Generale Lebrun è autore di numerosi documenti e libri e un’importante collezione si trova nel Dipartimento storico della difesa.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Onorificenze straniere
Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno (Santa Sede)
Cavaliere dell’Ordine Piano (Santa Sede)
Medaglia commemorativa della restaurazione dell’autorità pontificia (Santa Sede)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 2169:Jean Jacques Paul Félix Ressayre in piccola montura da Generale di Divisione (Castelsarrazin – . Volontario alla scuola di cavalleria nel 1827, fu promosso sottotenente nel 3° Reggimento Cacciatori africani il 09 febbraio 1835. Il 16 dicembre 1838, durante la spedizione Setif, fu colpito al braccio sinistro. Divenne poi l’alfiere del suo reggimento nel 1839. Promosso Luogotenente il 07 luglio 1840, venne citato per essersi particolarmente distinto il 20 maggio 1842 nella difesa del campo di El Arrouch dove, a capo dei gendarmi moreschi e di Spahis, iniziò tra i primi la carica e si ritrovò per un attimo compromesso e quasi solo in mezzo alle Kabyles. Fu promosso Capitano il 6 maggio 1842, e passò al 3° Reggimento dei cacciatori africani nel 1843, poi al 1° Spahis l’8 aprile 1845. Comandante di Squadrone il 10 settembre 1848, fu trasferito nel 4° reggimento cacciatori africani. Il 15 gennaio 1853 fu nominato Tenente Colonnello nel 6° Reggimento dei Dragoni. Il reggimento era destinato a partire per l’Oriente e si imbarcò a Marsiglia il 05 giugno 1854 per arrivare a Gallipoli il 06 gennaio 1854. Assegnato alla brigata del generale Cassaignoles, compì la campagna di Varna e si ammalò di colera. Il 17 novembre 1854, il 6° Dragoni sbarcò in Crimea. Il 19 gennaio 1855, venne promosso a Colonnello del 6° Dragoni. Durante l’assedio di Sebastopoli, il suo reggimento fu utilizzato per la ricognizione nella valle di Tchernaïa e, il 09 agosto 1855, fu inviato con la spedizione a Eupatoria. Il 29 settembre 1855, il reggimento fu impegnato nella battaglia di Kanghil, che oppose la brigata di cavalleria francese (6° reggimento Ussari, 6° Dragoni, 7° reggimento Dragoni) a 6 squadroni di Cosacchi supportati dall’artiglieria. Dopo una prima carica guidata dal 4° Ussari, “il colonnello Ressayre, su ordine del generale d’Allonville, mosse con energico vigore il suo reggimento, generale de Chapéron alla testa. Le squadriglie nemiche, che in alcuni punti ancora esitarono per abbandonare il terreno, girate subito le briglie e sparirono in tutte le direzioni. Per più di due ore i Dragoni furono impegnati all’inseguimento “. I russi persero in questo combattimento 110 morti e feriti, 169 prigionieri, 250 cavalli, 3 cannoni, 3 obici e 12 scatole di artiglieria, con la fucina di campagna. Per il suo comando quel giorno, Ressayre ricevette la Croce di Commendatore della Legion d’Onore. Fu promosso Generale di Brigata il 14 marzo 1863, comandò una brigata di cavalleria al campo di Chalons. Nel 1870 fu nominato comandante della 2^ Brigata della divisione di cavalleria del 13 ° Corpo d’Armata. Fu promosso Generale di Divisione il 10 aprile 1870, prese la testa della divisione di cavalleria del 16 ° Corpo d’Armata e l’11 settembre 1870 a Coulmiers, il suo cavallo fu ucciso sotto di lui e fu ferito da una scheggia. Nel marzo 1871 fu nominato comandante della 3^ Divisione di cavalleria dell’esercito di Versailles. Dopo la guerra, fu nominato giudice del tribunale incaricato di giudicare la condotta del maresciallo Bazaine durante la guerra. Lasciò il servizio attivo nel 1874, Grande Ufficiale della Legion d’Onore. Morì il 16 novembre 1879. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore
1859
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
1874
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 2673: Philogène de Monfort (Reims, 5 aprile 1806 – Parigi, 19 marzo 1883). Allievo della scuola di Saint Cyr (1823-1825), fu nominato Sottotenente il 1° ottobre 1825 nel 64° Reggimento di Fanteria. Nel giugno 1827 passò e si arruolò nell’esercito di cavalleria, nel 10° Reggimento dei Dragoni. Completò poi la sua formazione a Saumur nel 1830. Nominato Luogotenente il 25 gennaio 1831, poi Capitano il 29 settembre 1837. Il 27 aprile 1846 fu nominato maggiore nel 12° Reggimento dei Dragoni e lì fu nominato Cavaliere della Legion d’Onore il 30 aprile 1849. Nominato Tenente Colonnello il 3 gennaio 1851 nel 4° Reggimento Ussari, e promosso Ufficiale della Legion d’Onore il 2 gennaio 1852. Nominato Colonnello l’8 ottobre 1853, comandò il 4° Reggimento Cacciatori che guidò in Algeria dal 1855 al 1858, poi durante la campagna d’Italia a Magenta e a Solferino. Fu promosso Commendatore della Legion d’Onore il 25 giugno 1859 e Ufficiale dell’Ordine di Savoia. Dopo la campagna d’Italia, de Montfort fu nominato Generale di Brigata il 2 agosto 1860 e comandò poi varie brigate di cavalleria. Commendatore dell’Ordine di Sant’Olaf (Norvegia), fu inserito nella sezione di riserva nel 1868, per ricoprire la carica di Governatore del Palazzo del Lussemburgo. Allo scoppio della guerra del 1870, de Montfort fu richiamato in servizio attivo e prese il comando del settore Villette sulle mura di Parigi durante l’assedio. Minacciato dall’insubordinazione di diversi battaglioni della Guardia Nazionale posti ai suoi ordini, fu dimissionato dal Generale Trochu. Morì a Parigi il 19 marzo 1883.
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
30 aprile 1849
Ufficiale della Legion d’onore
2 gennaio 1852
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore
25 giugno 1859
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
25 giugno 1859
Arc. 2669:Sylvain-François Jules Merle de la Brugière, comte de Laveaucoupet in piccola montura da Generale di Divisione (Saint-Sulpice-le-Dunois, 28 aprile 1806 – Parigi, 18 maggio 1892). Figlio di Sylvie de la Celle e di suo marito, François Merle de la Brugière, émigré e soldato dell’ Armée des émigrés guidata da il principe Luigi Giuseppe di Borbone-Condé. François fu capitano durante la restaurazione borbonica. Nel 1814, Jules venne ammesso alla scuola militare La Flèche e poi all’ École spéciale militaire de Saint-Cyr nel 1824, dove ricevette una spada d’onore per mano di re Carlo X per essere stato uno dei migliori studenti del suo corso. Col grado di sottotenente venne destinato al 34º Reggimento di Fanteria di linea, prendendo parte alla conquista francese dell’Algeria e, su consiglio di suo padre, fece pubblico giuramento di aderenza alla nuova costituzione del 1830. Tornò in Algeria nel 1836 come aiutante di campo del generale Trézel, col quale prese parte alla spedizione di Costantina del 1836. Per la sua condotta nella campagna militare e per aver salvato il generale Trézel dopo che questi era stato ferito da un colpo di moschetto, ottenne la Legion d’onore. Per aver respinto la rivolta popolare del 15 settembre 1841 a Clermont-Ferrand, furono in molti a richiedere la sua promozione, ma questa gli venne rifiutata da Luigi Filippo di Francia per l’appartenenza della sua famiglia al movimento ultra-realista. Candidato deputato nel 1848, non venne eletto, ma nel 1851 venne promosso colonnello. Nella seconda guerra d’indipendenza italiana fu capo di stato maggiore della divisione del generale De La Motte-Rouge del 2º corpo d’armata agli ordini di Mac-Mahon. Venne ferito nel corso della battaglia di Turbigo e poi alla battaglia di Magenta. Promosso generale il 28 febbraio 1868, ricevette il comando della 3ª divisione del 2º corpo d’armata nel 1870. Il 2 agosto 1870 con Bataille combatté la battaglia di Saarbrücken. Combatté poi nella battaglia di Spicheren il 6 agosto e poi si ritirò verso Metz, dove si arrese il 28 ottobre, divenendo prigioniero dei tedeschi. Quando tornò in Francia venne richiamato dall’Assemblea Nazionale nel 1871. Combatté le sue ultime battaglie nella repressione della Comune di Parigi il 28 maggio 1871 a Montmartre. Venne chiamato a testimoniare al processo al generale Bazaine. Morì a Parigi 18 maggio 1892.
Onorificenze
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Legion d’onore
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Arc. 1649: Henry Jules Bataille in tenuta di gala da Generale di Brigata (Bourg d’Oisan 11 settembre 1816 – Parigi 8 gennaio 1882). Figlio del capitano Jean Pierre Bataille e Sophie Antoinette Garnier. Jean Pierre Bataille si arruolò nel 1791 nel primo battaglione dell’Isère, successivamente inglobato nell’Esercito delle Alpi. Giovane caporale, a Rivoli, fa 116 prigionieri con tre compagni e riceve una sciabola d’onore per la sua prodezza. Dal 1800 al 1815 partecipò a tutte le campagne dall’Egitto a Waterloo. Morì nel 1823. Durante un tour nel Delfinato del ministro della Guerra, il marchese de Clermont-Tonnerre, la madre di Henri Jules Bataille gli chiese che suo figlio fosse adottato come allievo del re presso il Reale Collegio Militare di La Flèche e fu accettato . Entrato a Saint-Cyr il 16 novembre 1834, lo lasciò nell’ottobre 1836 come sottotenente nel 22° Reggimento di Fanteria di linea. Il 30 gennaio 1839 fu imbarcato con il suo reggimento per l’Algeria dove rimase, per la prima volta, fino al 10 settembre 1831. Tenente il 25 maggio 1840, capitano il 12 marzo 1843, passò il 9 febbraio 1847, come Aiutante Maggiore nel 2° Reggimento della Legione Straniera. Nel 1849 era al quartier generale di Zaatcha e nel 1850 prese parte alla campagna di Kabylie, ed in particolare il 24 giugno tra i Beni Habibi, ricevette il 12 dicembre la croce di cavaliere della Legion d’Onore. Fece un secondo soggiorno di quattro anni, fino al settembre 1857, durante il quale meritò la croce da ufficiale, che gli fu assegnata il 12 giugno 1856. Colonnello del 45° Reggimento di Fanteria di linea il 7 febbraio 1854, continuò rimanere in Algeria, in campagna e spesso in spedizioni. Il 12 agosto 1857 fu nominato Generale di Brigata e inviato, nell’aprile 1859, al 3° Corpo d’armata italiano. Prese parte alla battaglia di Magenta e il 16 agosto 1866 fu promosso al grado di Maggiore Generale. Nel 1870, si trovò nelle grandi battaglie di agosto, ebbe uccisi due cavalli sotto di lui a Gravelotte. Ferito da un proiettile allo stomaco durante la battaglia di Rezonville, fu trasportato a Metz dove fu fatto prigioniero. Tornato in Francia, dopo la sua prigionia in Germania, fu nominato nel luglio 1871 comandante del 2° Corpo d’Armata di Versailles. Nel 1873 fu nominato capo del 5° Corpo d’Armata con sede a Orléans. Nel 1879, la sinistra della Camera con Gambetta propose a Mac-Mahon un decreto relativo alla loro funzione i generali Bourbaki, Bataille, du Barail e Ducros, che il maresciallo rifiutò. Il decreto fu firmato l’11 febbraio da Jules Grévy. Consigliere generale del cantone di Bourg-d’Oisans, per due anni, si è dimise perché non poteva sostenere la vita politica.
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
Ufficiale della Legion d’onore
Commendatore della Legion d’onore
Grande Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Arc. 1791:Henry Jules Bataille in tenuta di gala da Generale di Brigata (Bourg d’Oisan 11 settembre 1816 – Parigi 8 gennaio 1882). Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Arc. 846: Laurent Jules Favas in tenuta di gala da Generale di Brigata (Vienne, 6 dicembre 1802 – 20 febbraio 1870). Favas iniziò la sua carriera militare come semplice gendarme nella 17^ Legione di Gendarmeria nel 1821 e fu nominato brigadiere nel 1824. Il 23 maggio 1827 entrò a far parte della compagnia di guardie del corpo di Croy, con il grado di Sottotenente. Fu licenziato nell’agosto 1830. Riprese il servizio nel maggio 1832 come ufficiale del 1° Reggimento di cacciatori africani e iniziò una presenza in Algeria dal 1832 al 1847. Fu promosso Tenente nel 2° Reggimento di cacciatori africani. Ottenne i gradi di Capitano il 25 luglio 1833. Il 26 giugno 1835 fu citato nell’ordine della divisione di Orano per avere in combattimento a Muley Ismael, rimosso nella mischia e sotto il fuoco nemico, il corpo del colonnello Oudinot ucciso nel combattimento ed ebbe un cavallo ucciso sotto di lui. Ricevette la Croce della Legion d’Onore nel gennaio 1836. Nel novembre 1841 fu citato per l’ottima condotta nel combattimento di Mascara, poi ancora nel maggio 1843, durante la battaglia di Sidi Bached, con 60 cavalieri, attaccò la cavalleria nemica e salvò uno squadrone circondato. Le sue truppe resistettero per tre ore contro 1.600 nemici. Il 25 luglio 1843 fu promosso capo dello squadrone di Oran del corpo di cavalleria nativo, che divenne il 2 ° reggimento Spahis nel 1845. Si distinse ancora in un’incursione il 2 luglio 1844, poi durante la battaglia di Isly il 14 agosto 1844. Fu nominato Ufficiale della Legion d’Onore il 18 settembre 1844. Nel 1845 fu nuovamente menzionato due volte in Algeria, a maggio, poi a ottobre per la battaglia di Tilouanet. Tenente Colonnello del 2° Reggimento Cacciatori il 22 aprile 1847, venne trasferito nel 4° Reggimento Corazzieri nell’aprile 1847. Divenne Colonnello nel luglio 1850 e Commendatore della Legion d’Onore nel dicembre 1852. Favas fu finalmente promosso a Generale di Brigata nel dicembre 1858 e prese il comando di varie brigate di cavalleria prima di ritirarsi nel 1864, Grande Ufficiale della Legion d’Onore. Nel 1870 fu brevemente richiamato al comando della suddivisione Seine et Marne, ma lasciò il comando in agosto per motivi di salute. Morì il 20 febbraio 1870. Fotografia CDV. Fotografo: Durand – Lyon.
Arc. 152:Louis Eugène Cavaignac (Parigi, 15 ottobre 1802 – Castello di Ourne, 28 ottobre 1857) in gran tenuta da Generale di Divisione. Dopo una rapida carriera militare che lo vide generale nel 1844, divenne governatore della provincia di Orano e nel marzo 1848 governatore dell’Algeria. Richiamato a Parigi fu nominato ministro della Guerra; investito dei pieni poteri durante l’insurrezione operaia del giugno 1848, annientò la sommossa con terribile spietatezza. Il 28 giugno abbandonò i poteri dittatoriali. Venne battuto alle elezioni presidenziali dal principe Luigi Napoleone Bonaparte (1848). Arrestato il 2 dicembre 1851, fu rimesso in libertà un mese più tardi; eletto deputato al Corpo Legislativo (1852 e 1857), avendo rifiutato di prestare giuramento fu considerato dimissionario. Era padre dell’uomo politico e ministro Jacques Marie Eugène Godefroy Cavaignac e nonno dello storico Eugène Cavaignac. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore
Medaglia di Sant’Elena
Onorificenze straniere
Commendatore dell’Ordine di Leopoldo (Belgio)
Croce d’oro dell’Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)
Arc. 2298:Joseph Jean-Nicolas Bernelle in gran montura da Generale di Brigata (Versailles – Parigi . Figlio del Generale Pierre-Antoine Bernelle e Marguerite Desnoyers, il 15 maggio 1801 entrò nel collegio militare di Saint-Cyr. Lo lasciò con il grado di Sottotenente il 10 settembre 1803 e nel 1805 prese parte alla campagna d’Italia. Fu ferito da un colpo di pistola alla presa di Vicenza il 18 Vendémiaire dell’anno XIV (10 ottobre 1805). Partecipò alle due campagne di Dalmazia (1806-1807 e 1809) e il 22 ottobre 1806 fu promosso al grado di Tenente nella semi-brigata di fanteria di linea, che divenne il 97°, quindi il 60° reggimento di fanteria di linea. Fu promosso al grado di Capitano il 26 marzo 1811 nel 2° Reggimento penale mediterraneo, che il 20 settembre 1812 divenne il 133° Reggimento di Fanteria di Linea. Aiutante di campo della Comando generale durante la campagna di Sassonia, Bernelle fu promosso comandante di battaglione il 20 luglio 1813 nel 18° Reggimento di Fanteria Leggera. Fu nominato Cavaliere nell’Ordine Imperiale della Legion d’Onore il 16 agosto, poi Ufficiale il 28 novembre dello stesso anno. Durante la prima restaurazione, il 3 novembre 1814, fu nominato Cavaliere dell’Ordine Reale e Militare di Saint-Louis. Prese parte alla campagna di Francia come Maggiore della Guardia Imperiale durante i Cento giorni. Il 1 giugno 1815 fu assegnato al personale del generale Drouot. Waterloo lo vede unirsi alla folla “a metà paga”. Il 21 aprile 1817 sposò Tharzile Bazin e il 1° luglio 1818 riprese il servizio con il personale della 27^ Legione del Finistère, poi la 4^ Legione dell’Ardèche, prima di entrare a far parte del 20° Reggimento di Fanteria di Linea. Nel 1824 fu posto in trattamento di riforma. Nel 1826 riuscì a riprendere il servizio e fu promosso Tenente Colonnello nel 10° Reggimento di Fanteria Leggera il 3 giugno 1831. In seguito iniziò le sue campagne in Africa. Nell’agosto 1832 fu distaccato al comando della Legione Straniera, poi distaccato alla 1^ Brigata il 5 febbraio 1833. Promosso al grado di Colonnello il 9 aprile 1833, tornò alla Legione. Fu citato lì il 18 maggio 1833, durante un’operazione a Mitidja contro gli Hadjoutes. Tre mesi dopo il suo arrivo, il 1° e il 5° battaglione furono citati come esempio dello spirito e del vigore che dimostrarono nella costruzione del fortino al guado di Arrach, della Chaussée di Sidi Amsa e della costruzione dei campi di Kouba e Oufferia. Nel settembre 1833 organizzò la difesa di Goéla. A seguito di un infortunio causato dal suo cavallo, lasciò il comando di tre battaglioni della Legione, di stanza al campo di Douera, al comandante Conrad. A causa del Trattato della Quadrupla Alleanza del 22 aprile 1834, la Legione fu ceduta alla Spagna l’11 giugno 1835. Riunita in sei battaglioni, 123 ufficiali e 4.021 sottufficiali e sottufficiali si imbarcarono su navi raggruppate nel Porto di Algeri. Il 16 agosto, non appena le navi entrarono nelle acque spagnole, il colonnello Bernelle fu promosso comandante della Legion d’Onore e nominato Feldmaresciallo con il titolo spagnolo. La Legione sbarcò a Tarragona il 17 agosto 1835, con il titolo di divisione ausiliaria francese. Avendo pianificato da tempo una revisione della Legione, Bernelle la sta organizzò su nuove basi. Unì questo corpo che gli era stato affidato mescolando uomini di diverse nazionalità. Si distinse nella battaglia di Arlabán, Tirapegui, Zubiri e Inigo. Un buon combattente, ma un cattivo amministratore, polemico, stanco e malato, chiese il suo ritiro. Rientrato nell’ambito dell’esercito francese con il grado di Colonnello, il 3 novembre fu messo a disposizione del governatore generale dei possedimenti francesi in Nord Africa. Il 4 dicembre comandò le truppe di stanza a Bône e venne nominato al comando superiore di Costantino nell’ottobre 1837 quando fu nominato Maresciallo di Campo l’11 novembre. Nominato comandante del dipartimento dell’Hérault, tornò in Francia nel 1839. Nel 1846 comandò il dipartimento di Loiret e il 6 ottobre 1847 entrò a far parte della sezione di riserva e quando questa sezione fu sciolta, fu messo in pensione il 30 maggio 1848, per un totale di 44 anni di servizio. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
Medaglia di Sant’Elena
Cavaliere di 3^ Classe dell’Ordine di San Ferdinando (Regno di Spagna)
Cavaliere di 4^ Classe dell’Ordine di San Ferdinando (Regno di Spagna)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Luigi
Arc. 2452:Joachim Ambert in gran tenuta da Generale di Brigata. Con il suo nome completo Joachim Marie Jean-Jacques Alexandre Jules Ambert, noto come barone generale Ambert ( castello di Lagrezette 8 febbraio 1804 – Parigi 31 marzo 1890) fu un generale francese e scrittore militare e figlio del generale della Repubblica Jean-Jacques Ambert. Si diplomò all’École Militaire nel 1824, prestò servizio per sei anni nella fanteria leggera e poi passò alla cavalleria. Fece nove campagne, in Spagna (1825-1826), in Belgio e in Algeria. Fu successivamente promosso tenente il 21 dicembre 1830, capitano il 28 febbraio 1837. Si dimise nel giugno 1839 da capitano della Legione Straniera. Distaccato allo stato maggiore, fu messo a disposizione del Governatore Generale d’Algeria nel 1841. Prese poi servizio nel 9 ° Reggimento Ussari e si distinse nel 1841 durante la spedizione Mascara, dove rimase ferito. Fu nominato capo squadrone il 19 gennaio 1843, Tenente Colonnello il 22 aprile 1847, Colonnello comandante il 2 ° reggimento Dragoni il 16 aprile 1850, Generale di Brigata il 12 agosto 1857, nominato Ispettore Generale nel 1860 e ammesso nella riserva nel 1867. Nel settembre 1870 fu richiamato in attività e incaricato del comando del 5 ° settore ma fu presto licenziato dal governo della Difesa Nazionale a seguito di manifestazioni ostili provocate contro di lui per i suoi sentimenti politici. Aveva fatto parte, nel 1848, dell’Assemblea Costituente, in rappresentanza del Lot, che lo aveva eletto e che lo aveva inviato, nel 1849, all’Assemblea Legislativa. Sotto il Secondo Impero divenne Consigliere di Stato in servizio ordinario (5 maggio 1866) e Ispettore Generale della Gendarmeria (1860). Fu promosso Commendatore della Legion d’Onore il 14 marzo 1860. Era il suocero di Edgar Demange (1841-1925) che difese in particolare il capitano Dreyfus. Fu soprattutto come giornalista e scrittore che il generale Ambert si fece conoscere al pubblico. Durante le frequenti vacanze viaggiò in Europa e in America, trascorse molto tempo in Guadalupa oltre che a New Orleans, dove scrisse sul quotidiano l’Abeille. Aveva sposato Julie Hopkins, originaria della Louisiana. In Francia ha pubblicato numerosi articoli storici al National, al Courrier français, al Siècle, al Messager, allo Spectateur Militaire. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore
Cavaliere di III Classe dell’Ordine Nichan Iftikar (Tunisia)
Commendatore dell’Ordine imperiale della Corona ferrea
Cavaliere dell’Ordine spagnolo di Carlo III (Spagna)
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)
Cavaliere dell’Ordine di Leopoldo (Regno del Belgio)
Cavaliere dell’Ordine della Corona Wendica
Arc. 2667:Arc. 2452:Joachim Ambert in gran tenuta da Generale di Brigata. Con il suo nome completo Joachim Marie Jean-Jacques Alexandre Jules Ambert, noto come barone generale Ambert ( castello di Lagrezette 8 febbraio 1804 – Parigi 31 marzo 1890). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 2083:François Louis Alfred Durrieu in gran tenuta da Generale di Brigata (Hambourg 18 gennaio 1812 – Parigi 27 settembre 1877). Nipote del Generale Antoine Simon Durrieu ed erede del titolo di barone nel 1862. Studente della Scuola Militare speciale di Saint-Cyr, poi della Scuola del personale nel 1836, divenne Capitano nel 1840 e fu assegnato al lavoro topografico in Algeria. Comandante di Squadrone negli Spahis nel 1845, Tenente Colonnello nel 1° Cacciatori nel maggio 1849, Colonnello nel 2° Spahis nel luglio 1851, divenne Generale di Brigata il 29 agosto 1854. Ricevette il comando della Divisione di Mascara e, promosso Generale di Divisione l’11 dicembre 1859. Dal 19 novembre 1861 fino alla soppressione dell’incarico il 24 novembre 1870 fu vicegovernatore dell’Algeria. Dal 27 luglio 1870 al 24 ottobre 1870 fu Governatore dell’Algeria.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Nichan Iftikar (Tunisia)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Dannebrog (Danimarca)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica
Arc. 2658:François Louis Alfred Durrieu in gran montura da Generale di Divisione (Hambourg – Paris . Fotografia CDV. Fotografo: Disderi – Paris.
Arc. 2685:Justin Clinchant in gran montura da Generale di Brigata (Thiaucourt, 24 dicembre 1820 – Parigi, 20 marzo 1881). Entrò nell’esercito a Saint-Cyr-l’École nel 1841. Dal 1847 al 1852 è stato impiegato nelle campagne algerine; nel 1854 partecipò alla guerra di Crimea. All’assalto di Malakoff (8 settembre 1855) si distinse particolarmente al comando di un battaglione. Durante la campagna del 1859 fu promosso al grado di tenente colonnello nella battaglia di Solferino, e come colonnello prestò servizio nell’intervento francese in Messico. Fu nominato generale di brigata nel 1866. Guidò una brigata dell’Armata del Reno nel 1870, durante la guerra franco-prussiana. Le sue truppe furono tra quelle che combatterono nell’assedio di Metz, dove fu fatto prigioniero, ma ben presto riuscì a fuggire. Il governo di Difesa Nazionale lo nominò generale di divisione e fu messo a capo del XX Corpo dell’Armata dell’Est. Fu sottoposto di Charles Denis Bourbaki e quando questi tentò di suicidarsi, Clinchant gli subentrò al comando (23 gennaio 1871) su disposizione dello stesso Bourbaki. Da solo guidò l’ultima armata dell’esercito repubblicano francese (84.000 uomini) oltre il confine svizzero a Pontarlier. Nel 1871, Clinchant comandò il quinto corpo contro i ribelli comunardi. Fu governatore militare di Parigi nel 1881. Morì nello stesso anno. Fotografia CDV. Fotografo: Berthaud – Paris.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Cavaliere della Legion d’onore
1854
Ufficiale della Legion d’onore
1855
Commendatore della Legion d’onore
1864
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
1875
Médaille commémorative de la expedition in Mexique
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859
Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Leopoldo
1878
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Regno di Sardegna)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Cavaliere dell’Ordine austriaco imperiale di Leopoldo
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)
Arc. 1821:Justin Clinchant in gran montura da Generale di Brigata (Thiaucourt, 24 dicembre 1820 – Parigi, 20 marzo 1881). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 2668:Charles François Christine Chalon in gran montura da Generale di Brigata (Besançon 2 novembre 1804 – 1872). Studente alla Scuola Superiore Militare nel 1822. Nominato sottotenente nel 1824, poi luogotenente nel 1830. In Africa dal 1835 al 1839. Citato il 2 dicembre 1836 durante l’affare Chair, al ritorno dalla spedizione di Tlemcen. “Ha comandato la seconda compagnia. Di corsa, con gli schermagliatori, mette in fuga un gran numero di nemici e infligge loro notevoli perdite con il suo fuoco ben diretto (un capo nemico ucciso). La cavalleria ausiliaria araba, rapidamente ricondotta, trovò protezione riformandosi dietro la sua compagnia ”. Capitano nel 1837, fu Cavaliere della Legion d’Onore nel 1841. Nominato comandante di battaglione nel 10° Reggimento Fanteria nel 1844. Poi tenente colonnello nel 1° Reggimento della Legione Straniera nel 1850. In Africa dal 1850 al 1852, comanda il circolo di Bougie. Colonnello dell’8° Reggimento Fanteria nel 1852, fu nominato Brigadiere nel 1857. Comanda la suddivisione della Loira, poi nel 1859 la 1^ brigata dell’esercito di Parigi. Nel 1860 comanda la 2^ brigata della 2^ Divisione del campo di Chalons e poi prese il comando della sottodivisione Ile et Vilaine. Commendatore della Legion d’ Onore nel 1860, entrò nella Riserva nel 1866. Fu comandante della sottodivisione del Finistère dal 19 luglio 1870 al 1871. Morì nel 1872. Fotografia CDV. Fotografo: Disdéri – Paris.
Onorificenze
Cavaliere della Legion d’onore
1841
Commendatore della Legion d’onore
1860
Arc. 2672:Charles François Christine Chalon in gran montura da Generale di Brigata (Besançon 2 novembre 1804 – 1872). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Arc. 2453: Nöel Raoult in gran montura da Generale di Brigata ( Meaux 26 dicembre 1810 – Froeschwiller 6 agosto 1870). Nato a Meaux il 26/12/1810, figlio di un fornaio, frequentò la Scuola di Saint Cyr e la scuola del personale. Prestò servizio in Algeria nello staff del generale Pelissier e si distinse in Crimea dove fu ferito due volte il 6 giugno e l’8 settembre 1855. Di ritorno dalla Crimea come Commendatore della Legion d’Onore, unico tenente colonnello ad avere questa distinzione, fu nominato Capo di Stato Maggiore della Guardia Imperiale, posizione che ricoprì quando fu fotografato da Le Gray. Fu nominato Generale di Brigata dopo la campagna d’Italia e Generale di Divisione nel 1867. Nel 1870, comandò una divisione dell’esercito di Mac Mahon. Questi ultimi momenti durante la battaglia di Froeschwiller del 6 agosto 1870 furono raccontati dal maresciallo Mac Mahon. “Poco dopo, il generale Raoult ha evacuato le posizioni che occupava di fronte a Froeschwiller. Diverse volte, stretto troppo da vicino, ha eseguito ritorni offensivi che hanno respinto gli aggressori. Non ha evacuato Froeschwiller finché non ha stava per essere colpito. Di persona era rimasto con i suoi ultimi schermagliatori. Fu lì che ricevette un proiettile che lo ferì mortalmente. Cadde; i soldati si precipitarono in avanti e volevano soccorrerlo, ma aveva ancora abbastanza forza per dare loro ordini formali di lasciarlo lì. Lo sollevarono, ma poi, prendendo la sua spada, minacciò di colpirli con essa, se si fossero rifiutati di obbedirgli. Si ritirarono. Fu preso dal nemico e portato in ambulanza dove è morto pochi giorni dopo”. È sepolto nel cimitero di Meaux. Fotografia CDV. Fotografo: Franck – Paris.
Onorificenze
Commendatore della Legion d’onore
1855
Arc. 2296: Etienne Hugues Rose in gran montura da Generale di Brigata ( Tolone 25 settembre 1812 – Tolone 2 agosto 1899). Allievo di Saint Cyr (1830-1832) dove si diplomò in fanteria. Servì per la prima volta con il 62° Reggimento di Fanteria come Sottotenente (1/10/1832) e andò a combattere in Algeria tra il 1836 e il 1841. Luogotenente nel 1837, fu citato per la sua buona condotta nella battaglia del wadi Lalleg, il 31 dicembre 1839. Fu nominato Capitano nel 1840. Dopo aver lasciato l’Africa, Rose si unì al battaglione di fanti nativi di Costantina nel giugno 1842. Fu Cavaliere della Legion d’Onore nel dicembre 1843. Comandante di battaglione il 30 giugno 1849, fu assegnato al 1 ° Reggimento della Legione Straniera, quindi al 29 ° Reggimento di Fanteria 4 mesi dopo. Fu nominato Ufficiale della Legion d’Onore nell’agosto 1850. Prese il comando del battaglione dei fucilieri indigeni della provincia di Algeri il 25 settembre 1851 e venne citato il 12 febbraio 1852 durante la cattura di El-Arouath (Laghouat) per aver comandato con vigore il battaglione schermagliatori. Tenente Colonnello il 30 dicembre 1852 con il 2° Reggimento della Legione Straniera, poi il 14° Reggimento di Fanteria Leggera nel 1853 e presterà servizio a Roma tra il 1853 e il 1855. Il 21 marzo 1855 fu nominato Colonnello del 1 ° reggimento di fanteria algerino e combatté in Crimea tra l’aprile e il settembre 1855. Comandò un reggimento durante l’assedio di Sebastopoli e si distinse il 7 giugno 1855 durante la cattura del mammellone verde. “I razzi di segnalazione attraversano l’aria e subito le truppe si precipitano dalle trincee; sotto i fuochi convergenti del ridotto del gran redan e le batterie a sinistra della torre Malakov, attraversano i parapetti e balzano verso il nemico . Il generale de Wimpfenn è alla loro testa e, guidati dal colonnello Rose, gli schermagliatori algerini si precipitano in avanti con irresistibile entusiasmo. In un batter d’occhio il terreno è disseminato di cadaveri, ma nulla può fermarli e in mezzo con un uragano di vinaccioli invadono la collina come una marea viva sospinta da un potere irresistibile. Mentre alcuni degli schermagliatori penetrano nel Green Mamelon, altri si precipitano con il colonnello Rose su una batteria annessa alla ridotta. Vi si avvicinano risolutamente e nonostante la terribile resistenza dei russi che combattono disperatamente, nonostante il tiro che abbatte i primi ranghi a distanza ravvicinata, vi arrivano vittoriosi. Animati dal successo, ascoltando solo l’ardore che trascinandoli con sé, alcuni partirono all’inseguimento dei russi fino al fossato della batteria di Malakoff; attraversano questo fosso e vogliono arrampicarsi sulle feritoie, ma all’improvviso un incendio rotolante li decima e in un attimo ricopre il suolo di morti e feriti. Improvvisamente compaiono enormi riserve nemiche, riempiono i bastioni che vomitano fuoco e ferro e, dopo eroici sforzi, i nostri valorosi soldati sono tuttavia costretti a ripiegare davanti a forze considerevoli che marciano dritte al nostro attacco dal centro. Molti di loro furono feriti e rimasero sotto il potere dei russi.” Prese quindi parte alle battaglie di Tratkir, Malakoff e alla cattura di Kinburn. Dopo la guerra di Crimea, si distinse in Kabylia nel 1857 con la sua brigata, conquistando diversi villaggi contro i Beni Raten. Promosso Generale di Brigata il 2 aprile 1858, prese parte alla campagna d’Italia presso il comando, poi come comandante a Milano. Reso Commendatore della Legion d’Onore, prese la testa di una brigata di fanteria della Guardia Imperiale. Fu inviato in Algeria nel 1864 per guidare una colonna contro la Flitta. Tornato in Francia, riprese il comando nella Guardia e poi fu nominato Generale di Divisione nel marzo 1869. Durante la guerra del 1870, fu nominato al comando di una divisione del Corpo d’Armata del Generale Ladmirault, ma a causa dei rumatismi dovette lasciare rapidamente il suo comando attivo e ottenne un comando territoriale a Marsiglia . Terminò la sua carriera come Grande Ufficiale della Legion d’Onore il 25 luglio 1864. Si ritirò nel 1872 e morì il 2 agosto 1899. Fotografia CDV. Fotografo: Disdèri – Paris.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore
1859
Grand’Ufficiale della Legion d’onore
1864
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Arc. 1952: Pierre Louis Alphonse Courby de Cognord in gran montura da Generale di Brigata (Thiers, 26 agosto 1799 – Odos, 4 dicembre 1862). Entrò in servizio il 1 marzo 1815 come moschettiere del re. Prestò servizio come Sottotenente e Luogotenente nei Draghi del Calvados, negli Ussari della Mosella e nella Guardia Reale. Nel 1823-24 fece una campagna in Spagna e il 4 luglio 1830 fu promosso Capitano. L’anno successivo partecipò alla spedizione belga. Passò poi al 15° Dragoni e al 5° Ussari. Nel 1833 fu nominato Cavaliere della Légion d’Honneur, una decorazione aggiunta a quella dell’Ordine di San Ferdinando di Spagna ricevuto nel 1824. Nel 1840 arrivò in Africa; partecipò a varie operazioni e fu colpito a una gamba il 15 giugno 1840 mentre attraversava il Col de Ténia. Fu promosso a capo squadrone nel 1° Reggimento Chasseurs d’Afrique. Nel gennaio 1841 fu trasferito al 2° Ussari a Vesoul. Nel 1844, il comandante Courby de Cognord partì per l’Africa con elementi del 2° ussari. Dette prova di coraggio in diverse occasioni e fu citato nell’ordine del giorno dell’esercito per la sua buona condotta nella battaglia di Isly. Nonostante due successive proposte per il grado di Tenente Colonnello, nel 1845 non sembrava essere nominato al grado più alto. Aveva allora 46 anni e non aveva ottenuto una promozione commisurata ai suoi brillanti servizi. Nel 1845, il 23 settembre, avvenne un’eroica impresa d’armi di cui si glorificano tutti i battaglioni di cacciatori a piedi, ma di cui una parte andò anche al 2° Ussari, reggimento di Chamborant, il cui 2° squadrone era presente in questo glorioso combattimento e dove fu quasi annientato. Nello scontro cadde il Tenente Colonnello de Montagnac e Il Maggiore Courby de Cognord fu colpito con tre colpi e due colpi yatagan; venne fatto prigioniero e portato via a cavallo da un capo arabo. Courby de Cognord fu fatto prigioniero in Marocco e riscattato dopo numerose negoziazioni nel 1846 con altri 11 prigionieri, di cui quattro del 2° ussari. Il comandante Courby de Cognord fu citato nell’ ordine dell’Armata d’Africa con la seguente motivazione: “Comandante dello squadrone del 2° Ussari che faceva parte della colonna del Tenente Colonnello de Montagnac, distrutto da Abd-el-Kader a Sidi- Brahim il 23 settembre 1845, il Tenente Colonnello de Montagnac, in agonia gli affidò il comando dei resti del 2° ussari e dell’8° battaglione di cacciatori. Compì prodigi di valore e prolungò, contro diverse migliaia di arabi, una lotta eroica che terminò solo quando, stremato da numerose ferite, cadde privo di sensi sotto il potere del nemico, fatto prigioniero con ciò che restava dei suoi valorosi fratelli d’arme, soffrì crudelmente per un anno e due mesi e fu rilasciato solo il 27 novembre, 1846.” Per premiare il loro coraggio, il comandante Courby de Cognord è stato nominato Ufficiale della Legion d’Onore e promosso Tenente Colonnello. Nell’agosto del 1846, il 2° Reggimento Ussari ottenne questa citazione: “Dal suo arrivo in Africa, il 2° Ussari ha preso parte a numerose e brillanti imprese d’armi. Ha meritato di essere citato gloriosamente, anche nei disastri che il suo coraggio non poteva evitare. Fu grazie al buon spirito del corpo, all’energia dei suoi capi e alla devozione degli ussari che riuscì a collocarsi in prima fila nell’Armata d’Africa”. Il Tenente Colonnello Courby de Cognord fu poi nominato Colonnello del 6° reggimento ussari. Nel dicembre 1851 guidò il suo reggimento durante la repressione dei movimenti popolari contro il colpo di stato di Luigi Napoleone. Ad Auch, quattro plotoni del suo reggimento si confrontarono con una massa di quasi 4.000 civili, armati di pistole sciabole e falci. Per liberarsi, Cognord devette comandare la carica