partito nazionale fascista e milizia

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Arc. 3164: Pietro Bolzon, detto Piero in uniforme ordinaria da Console Generale della MVSN (Genova, 24 novembre 1883 – Roma, 5 novembre 1945). Trasferito adolescente a Roma, divenne un sostenitore del socialismo; completò gli studi universitari di giurisprudenza, e nel 1904 emigrò in Svizzera, ove conobbe l’ambiente degli anarchici frequentato in quel periodo anche da Benito Mussolini. Dopo diversi altri trasferimenti, partì per l’Argentina; qui si dedicò all’attività di pubblicista e alla politica. Il 17 luglio 1911 fu iniziato in Massoneria nella Loggia di Buenos Aires Federico Capannella, dipendente dal Grande Oriente d’Italia, il 10 agosto 1915 divenne Maestro. Nel 1915 fu richiamato per la prima guerra mondiale, rimpatriò e fu assegnato alla fanteria come Tenente di complemento. Combatté nelle file del 14º Reggimento Fanteria “Pinerolo”, prima di passare alla specialità Arditi, nella quale conseguì il grado di Capitano in forza al 137° Reggimento Fanteria della Brigata “Barletta”. Nel conflitto fu ferito in più occasioni, restandone mutilato ed invalido, e venendo insignito di una Medaglia d’argento al Valor Militare, una di bronzo e della Croce di guerra al valor militare. Congedato, fu l’ideatore ed il fondatore dell’Associazione Arditi d’Italia; negli anni a venire ne sarebbe stato anche il presidente. Fu tra i fondatori dei Fasci di combattimento nel novembre 1919, e per essi fu candidato a Milano nello stesso anno. Abile nel disegno, ideò il manifesto elettorale per quelle votazioni. Pochi giorni dopo le elezioni fu tratto in arresto con imputazioni di attentato alla sicurezza dello stato e banda armata. Nel gennaio successivo fu accusato di porto abusivo d’armi. Entrato nel comitato centrale fascista, membro della direzione del Partito Nazionale Fascista, fu nominato segretario dei fasci di combattimento di Milano e detenne quella carica sino al 1921, quando, mentre usciva il suo libro Fiamma nera, fu inviato a Genova a governare l’organizzazione dei fasci locali e nel 1922 quelli di Trapani. È al comando delle forze fasciste siciliane al congresso del PNF il 24 ottobre a Napoli, pochi giorni prima della Marcia su Roma. Vice-segretario generale del Partito Nazionale Fascista dal 1922 al 1923. Nel 1923 fu inviato a Rieti come alto commissario politico del fascismo. Fu Alto Commissario del fascismo, Console generale della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale e Lugotenente Generale per meriti speciali. Nel frattempo era diventato direttore del giornale L’Ardito ed ebbe collaborazioni con Roma Futurista. Su L’Ardito disegnò anche diverse vignette satiriche di qualche eco politica. Fu eletto deputato alla Camera nel 1924 (sempre riconfermato, lo sarebbe rimasto sino al 1939, nel 1939 divenne Consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni fino al febbraio 1943. Nel 1924 fu nominato Vicepresidente della Cassa nazionale infortuni, carica che avrebbe mantenuto sino al 1933. Viene chiamato nel 1926 alla presidenza della Commissione per la riorganizzazione della Cinematografia. Dal novembre 1926 al dicembre 1928 fu sottosegretario di stato per le colonie. Il 21 gennaio 1929 fu chiamato al Consiglio di Stato, nel quale sedette fino all’11 ottobre 1944. Su proposta del presidente di quest’ultimo Ente, fu nominato Senatore del Regno il 6 febbraio 1943. In questi anni fu insignito del Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia, del Gran cordone dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia e fu nominato Grande ufficiale dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro. Nel 1943 rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Nel 1944 fu deferito all’Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo, che il 16 novembre ne prescrisse la decadenza dal mandato senatoriale. Fotografia formato 13,5 x 8,7. Fotografo: Caminada – Milano. 

Onorificenze

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
  «Per virtù di esempio e di parola, per ben tre volte, in aspro combattimento, trascinò la compagnia contro forte trinceramento. Al terzo assalto cadde gravemente ferito presso i reticolati nemici, sì da rimanere invalido di guerra.»
— Monte Zebio, 27 giugno 1916.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
  «Con tenecia e coraggio esemplari alla testa di pochi animosi, sotto inaudito bombardamento, assunse volontariamente il delicato e pericoloso incarico di rifornire di munizioni la linea che già ne scarseggiava, ravvivandone così la difesa e contribuendo così al buon successo delle operazioni.»
— Selz, 25 aprile 1916.
— Decreto Luogotenenziale 1 aprile 1919
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
  «Comandante di una compagnia inquadrata, la condusse all’assalto di una forte posizione, trascinando i dipendenti con la parola e con l’esempio e rimanendo ferito presso i reticolati nemici.»
— Monte Zebio, , 27 giugno 1916.
— Decreto Luogotenenziale 30 maggio 1919
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Grand'Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia
 

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Arc. 3071: Rubino don Michelangelo in abito talare da Console Generale Cappellano della M.V.S.N. (Bari, 1869 – Ospizio Sacro Cuore di Roma 1948). Missionario Salesiano a Smirne durante la guerra italo-turca nel 1911-1912, venne poi trasferito a Trieste. Durante la prima guerra mondiale fu Cappellano Militare presso il 9° Reggimento Bersaglieri e nel 1925 Console Ispettore dei Cappellani della M.V.S.N. Dal 1938 al 20 settembre 1943 ricoprì l’incarico di Console Generale e Ispettore Capo Cappellani della M.V.S.N. del Corpo Truppe Volontarie in Spagna dal 1937 al 1939. Nell’aprile del 1930 fu Vice Ispettore dell’Opera Nazionale Balilla e Ispettore dei Cappellani dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra (poi Legione Volontari d’Italia Giulio Cesare). Fotografia formato 18 x 13. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc. 3188: M.V.S.N.: Colonnello comandante Camicie Nere in Africa in uniforme da combattimento con cappotto (1935-1936). Fotografia formato 17,5 x 11,5. Fotografo: Luxardo – Roma. 

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