Arc. 950:Genova Giovanni Battista Thaon di Revel in gran montura da Tenente Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877(Genova, 21 novembre 1817 – Como, 3 settembre 1910). Frequentò la Reale Accademia Militare di Torino e nel 1834 entrò a frequentare la scuola complementare dell’accademia per tre anni. Nel 1840 ottenne la promozione a luogotenente. Scoppiata la Prima guerra d’indipendenza italiana, il 31 marzo 1848 fu nominato capitano di Artiglieria nella 4ª divisione. Nella notte tra il 12 e 13 aprile, ricevette l’ordine dal maggiore La Marmora di schierare l’artiglieria per bombardare la fortezza di Peschiera. L’operazione mise “di Revel” (come si firmò nei dispacci) a fianco del maggiore Alfonso Ferrero della Marmora con quale rimase legato da sincera amicizia per tutta la sua vita. Prese in seguito parte (6 maggio 1848), alla battaglia di Santa Lucia alle porte di Verona con la divisione del duca di Savoia, dopo la quale fu destinato al comando della 9ª batteria (1 giugno 1848) presso la Veneria Reale. Partecipò alle battaglie di Staffallo e Valeggio dove ebbe il primo riconoscimento per il valore. Dopo questi episodi, Thaon seguì la ritirata della divisione di riserva a Codogno. Quando (4 agosto), Carlo Alberto decise di portare l’esercito a Milano e disporla all’esterno delle mura, Genova Thaon fu dislocato a Porta Vigentina dove con la propria batteria contrastò gli assalti delle forze austriache. In seguito partecipò alla battaglia di Novara per la quale si distinse e fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare. L’11 aprile 1855 il capitano Genova fu convocato, insieme all’ufficiale d’artiglieria Vittorio Asinari di San Marzano, presso il ministero della guerra dove ricevettero la richiesta di recarsi in Crimea con l’incarico di commissari militari per conto del Regno della Sardegna presso i quartieri generali degli alleati inglesi e francesi. Il Thaon fu destinato al quartiere generale inglese al comando del generale Lord Raglan. Quando il consiglio di guerra degli alleati decisesero l’attacco (18 giugno 1855) contro le fortificazioni di Sebastopoli, Genova ne prese parte insieme agli ufficiali inglesi dello stato maggiore. Si trovò in trincea vicino alla linea del fuoco russe quando le truppe britanniche si lanciarono nell’attacco, poi respinta dalle truppe russe. In seguito ricevette la nomina a maggiore, il 27 giugno 1856. L’incarico principale fu l’intensa e delicata attività di collegamento tra il comando italiano, quello inglese ed in seguito alla morte del San Marzano (causato dalla colera), quella francese. A metà luglio si ammalò seriamente (la colera, secondo alcuni calcoli, avrebbe ucciso circa il 30% dell’intero contingente occidentale) e fu imbarcato direttamente a Costantinopoli per le prime cure per poi rientrare in Piemonte. Durante la navigazione stette nuovamente male, forse per tifo con febbre alta. Al suo rientro fu destinato al comando della 9ª batteria a Veneria Reale dal ministro della guerra, Giuseppe Dabormida. Si candidò per la prima volta nelle elezioni del 15-18 novembre 1857 presso il collegio di Gassino. Venne eletto deputato (la sesta legislatura del Parlamento subalpino) e si schierò nelle file della destra costituzionale guidato dal fratello Ottavio Thaon. Fu riconfermato nella VII, fino al 1860. Scoppiata la seconda guerra d’indipendenza italiana, ai primi di maggio 1858, il maggiore Thaon di Revel fu a Valenza inserito nella 5ª divisione sotto il comando di Domenico Cucchiari, per poi passare nella 3ª divisione comandato dal generale Giovanni Durando composta dalla brigate Cuneo (al comando del magg. generale Annibale Arnaldi) e brigata Pinerolo (al comando del maggior generale Della Rocca). Revel assunse il comando della brigata d’artiglieria composta dalla 4ª, 5ª e 6ª batteria. Il 22 maggio ricevette ordini di eseguire una manovra diversiva in congiunta con la 2ª e 5ª divisione; fu simulato un tentativo di attraversamento del fiume Sesia presso Palestro. L’obiettivo fu di tenere impegnati le forze austriache, locati sulla riva sinistra del fiume, e sostenere l’avanzata della 4ª divisione che aveva precedentemente attraversato il fiume. Non avendo a disposizione l’equipaggiamento per gettare ponti, il Revel fece correre lungo la riva i carri della batteria che furono pesantemente bersagliati dagli austriaci, avvantaggiati della posizione coperta dietro l’argine. L’azione di disturbo generò gravi perdite alla divisione comandata dal maggiore Revel. Gli valse la “menzione onorevole per essersi destino nella dimostrazione al porto di Palestro e sulla Sesia e per l’abilità e sangue freddo con cui diresse l’artiglieria sotto i suoi ordini”. L’11 giugno il comando della 3ª divisione fu assegnato al generale Filiberto Mollard che poco dopo prese parte nella decisiva battaglia di Solferino e San Martino, durante la quale Genova Thaon ebbe la gamba contusa. Distinguendosi, ricevette la Croce d’Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia per l’abilità spiegata nel dirigere l’azione dell’artiglieria durante il combattimento. Ristabilito, il 5 luglio fu trasferito al comando d’artiglieria della 1ª divisione di Giovanni Durando che ebbe l’incarico di investire Piacenza dove giunse la notizia dell’armistizio di Villafranca, tra la Francia e l’Austria. Ottenne la promozione a tenente colonnello e nel mese di ottobre del 1859, fu nominato comandate della brigata di artiglieria di Milano. Lasciato il parlamento sardo nel maggio 1860 per la promozione a colonnello, partecipò alla spedizione nelle Marche e diresse le operazioni dell’artiglieria nell’assedio di Ancona. Il 12 dicembre di quell’anno fu nominato Direttore generale per gli affari della guerra nelle Province napoletane e, nel 1861, fu promosso Maggior generale dell’appena costituito Regio Esercito italiano. Fino al 1862 comandò a Terni di una brigata di granatieri. Nel 1865 fu eletto al deputato del Regno d’Italia per tre legislature, e vi restò fino al 1874. Prese parte nel giugno 1866 alla terza guerra d’indipendenza e in qualità di commissario del Re, fu importante organizzatore e mediatore durante il Plebiscito del Veneto del 1866, che sancì il passaggio di quella regione al Regno d’Italia. Come riconoscimento, venne promosso, il 19 ottobre 1866, tenente generale. Fu in seguito Ministro della Guerra del Regno d’Italia nel Governo Rattazzi II, per qualche mese nel 1867, In quei giorni Garibaldi, raccolse un corpo di volontari ai confini con il Lazio. Rattazzi e Thaon di Revel lo fecero arrestare a Sinalunga, ma la situazione sfuggì di mano alle autorità italiane, quando il 19 ottobre il generale fuggì rocambolescamente da Caprera e sbarcò in Toscana per invadere i resti dello Stato pontificio. Il governo così nell’ottobre 1867 fu costretto a dimettersi. Thaon fu poi comandante di corpo d’Armata nel 1877. Ricevette nel corso della sua carriera militare due medaglie di bronzo e due d’argento al valore militare.Nel 1879 fu nominato senatore del Regno. Nel 1887 fu posto in ausiliaria dall’esercito. Nel 1905 fu insignito del collare dell’ordine della Santissima Annunziata, la massima onorificenza di Casa Savoia e del regno. Visse una lunga vita (morì all’età di 93 anni) e servì il suo paese sotto quattro sovrani. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Farina e Compagni – Padova.
Onorificenze
Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
1905
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1905
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
1905
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
12 luglio 1859
Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
1º giugno 1861
Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
6 dicembre 1866
Medaglia di bronzo al Valor Militare
«Per essersi distinto nella battaglia di Palestro.» 1859
Medaglia d’Argento al Valor Militare
«Per essersi distinto nella Battaglia di Goito» 30 maggio 1848
Medaglia d’Argento al Valor Militare
«Per essersi distinto nella Battaglia di Novara.» 23 marzo 1849
Medaglia inglese della Guerra di Crimea
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Arc. 2951: Petitti Bagliani conte di Roreto Agostino in gran montura da Tenente Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Torino, 13 dicembre 1814 – Roma, 28 agosto 1890). Agostino Petitti Bagliani di Roreto apparteneva ad una nobile famiglia piemontese originaria di Cherasco. Il padre, conte Carlo Ilarione Petitti di Roreto (Torino, 1790 – 1850), valente economista e scrittore, da molti considerato il maggior ispiratore delle riforme carlo-albertine, rimasto vedovo della moglie Gabriella Genna dei conti di Cocconato lo iscrisse ancora in giovane età all’Accademia Reale militare di Torino dalla quale uscì nel 1833 con il grado di Sottotenente. Dopo un periodo trascorso a Torino alla Venaria Reale e poi al Comando del Corpo di Artiglieria, nel 1848 partecipò alla prima guerra d’indipendenza meritando una menzione onorevole. Nel novembre dello stesso anno fu promosso Maggiore e con tale grado ricoprì l’incarico di capo di Stato Maggiore della 6ª Divisione agli ordini del Generale Alfonso La Marmora. Nel 1853 fu promosso Tenente Colonnello e nominato segretario generale del Ministero della guerra. Capo di Stato Maggiore nella guerra di Crimea (1855-1856), nel novembre del 1858 assunse il comando del Reggimento di Artiglieria da campagna a Venaria reale che tenne fino al 26 aprile 1859. Nel 1859 prese parte, come Aiutante del Generale Alfonso La Marmora, alle operazioni della seconda guerra d’indipendenza ed accanto a lui visse le battaglie di Palestro, Magenta, battaglia di Solferino e San Martino ed in particolare della Madonna della Scoperta. Durante la guerra del 1859 fu promosso Maggior Generale e nel 1860 Tenente Generale, quand’era comandante della 3ª Divisione a Milano. Deputato al Parlamento per il collegio di Cherasco dal 1849 al 1867, fu nominato Ministro della guerra nel primo governo di Urbano Rattazzi (1862) e nel terzo governo di Alfonso La Marmora (1864). La sua attività ministeriale fu caratterizzata da importanti interventi di riordino dell’esercito, compresa la fusione del corpo dei volontari garibaldini nelle truppe regolari, e dall’impulso dato all’istituzione di scuole per i militari ed ai relativi programmi di istruzione. Nel 1866 partecipò alla terza guerra d’indipendenza in qualità di Aiutante Generale dell’esercito e poi come comandante del IV Corpo d’Armata. Il 12 agosto 1866 firmò in nome dell’Italia l’armistizio di Cormons con l’omologo austriaco Maggior Generale barone Karl Möring. Terminata la guerra fu nominato Comandante Generale della Divisione militare di Alessandria e, nel 1870, della Divisione militare di Milano, conservando l’alto comando delle divisioni di Torino, Alessandria e Genova. Del 1870 è pure la sua nomina a senatore del Regno che giungeva quale meritato riconoscimento per i servizi resi alla costruzione dell’unità nazionale ed alla gestione dello Stato, e che si univa alle numerose altre onorificenze italiane e straniere. Nel 1873 ebbe il Comando generale di Milano che comprendeva le Divisioni di Milano e di Alessandria. Fu collocato a riposo nel 1877 dopo 44 anni di vita militare attiva. Morì a Roma il 28 agosto 1890. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Marcozzi – Milano.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
12 giugno 1856
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dell’Aquila Rossa (Germania)
Cavaliere dell’Ordine di Sant’Anna (Russia)
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
Compagno dell’Ordine del Bagno (Regno Unito)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dell’Immacolata Concezione di Vila Viçosa
Medaglia inglese della Guerra di Crimea
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana
Arc. 2946:Cadorna conte Raffaele in gran montura da Tenente Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Milano, 9 febbraio 1815 – Roma, 6 febbraio 1897). Sottotenente di fanteria nel 1834, nel 1848 fu al servizio del Governo Provvisorio Lombardo per organizzarvi i servizi del genio. Nel 1851 seguì la Legione Straniera in Algeria e prese parte alla spedizione della Cabilia. Nel 1855 fece la campagna di Crimea, guadagnandovi la croce dell’Ordine Militare di Savoia. Fu promosso Colonnello per meriti di guerra a San Martino; l’anno stesso divenne Maggior Generale nell’esercito toscano e ministro della guerra a Firenze. Predispose allora le cose in modo che avvenisse agevolmente il passaggio delle truppe toscane nell’esercito italiano. Comandò poi la Brigata Aosta, e la XVII divisione nella campagna del 1860. Promosso Tenente Generale nel 1861, comandò le divisioni di Chieti, Perugia e Firenze. Nel 1870 ebbe il comando del corpo destinato a occupare Roma. Ottenne allora la nomina a Cavaliere di Gran Croce, decorato del Gran Cordone dell’Ordine Militare di Savoia. Comandò il corpo d’Armata di Torino e nel 1877 venne collocato a riposo. Fu deputato per i collegi di Oleggio, Borgomanero, Pallanza, Pontremoli, nelle legislature II e III e dalla V alla XI. Nel 1871 venne nominato Senatore del Regno. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Schemboche – Torino.
Onorificenze
Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
1895
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1895
Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
23 ottobre 1870
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
1895
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia di Bronzo ai Benemeriti della Liberazione di Roma 1849-1870
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Arc. 2531: Valfrè di Bonzo Cav. Leopoldo in gran montura da tenente Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877(Brà 1808 – Torino 1887). Entrato all’ Accademia Militare di Torino l’11 agosto 1818, uscì il 22 marzo 1828 Luogotenente d’artiglieria. Prestò servizio nell’artiglieria da piazza, nelle batterie a cavallo e di battaglia, e, Capitano nel l835, fu nominato segretario del Consiglio superiore d’artiglieria, nella qual carica rimase quando nel marzo 1848 fu promosso Maggiore. Nominato Colonnello fuori turno nell’anno stesso, fu segretario generale al Ministero della guerra dopo la campagna del 1849. Comandante superiore dell’artiglieria del Corpo di spedizione di Crimea, si guadagnò la Croce dell’Ordine Militare di Savoia, e al ritorno riprese il comando del reggimento in Venaria Reale, che tenne fino alla promozione a Maggior Generale il 21 novembre 1858. Di nuovo segretario generale al ministero, fu poi nel marzo 1860 membro del Comitato d’artiglieria e ·il 6 ottobre, colla promozione a Tenente Generale, ebbe il comando superiore dell’artiglieria del Corpo di spedizione nell’Italia meridionale. L’attività e l’energia da lui spiegata all’assedio di Gaeta gli valsero l’altissima onorificenza della Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia. Il 13 marzo 1861 all’assedio di Messina si guadagnò la Medaglia d’Oro al Valor Militare “per le sagge decisioni date alle sue truppe durante l’assedio e la presa della Cittadella di Messina”. Dal 1861 al 66 appartenne al Comitato, nel 66 fu Comandante Generale dell’Artiglieria in campagna e il 24 ottobre di quell’anno fu nominato presidente del Comitato d’artiglieria, restando in tale carica fino al 21 dicembre 1873. Il 17 maggio 1877 fu collocato a riposo e venne nominato direttore dell’Armeria Reale di Torino. Nel 1873 era stato nominato Senatore del Regno. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Montabone – Torino.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia d’oro al valor militare
Messina 13 marzo 1861
Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
Assedio di Gaeta 1860
Medaglia inglese della Guerra di Crimea
Commendatore dell’Ordine della Legion d’onore (Francia)
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 551: Deleuse Giuseppe in gran montura da Tenente Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Torino 24 ottobre 1816 – Milano 12 gennaio 1884). Entrato all’Accademia Militare di Torino l’11 marzo 1826, uscì il 6 febbraio 1836 Luogotenente di Artiglieria. Capitano nel 1847, Maggiore il 4 maggio 1853 fu comandante della I^ Batteria Campale. Fece la campagna di Crimea e si segnalò alla battaglia della Cernaia. Nel 1859 venne promosso Tenente Colonnello, l’11 marzo 1860 Colonnello Comandante il 6° Reggimento Artiglieria, il 16 marzo 1861 Maggior Generale Comandante a Napoli. Nel 1862 fu Segretario Generale al Ministero della Guerra e nel 1863 comandante di artiglieria del I° Dipartimento Militare di Torino. Il 16 marzo 1869 venne promosso Tenente Generale e Membro del Comitato di Artiglieria. Nel 1878 venne posto in Riserva. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: C. Marcozzi – Milano.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Cavaliere dell’Ordine della Legion d’onore
1859
Arc. 2945: Lombardini Camillo in gran montura da Tenente Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Parma 10 marzo 1821 – Brescia 25 luglio 1883). Figlio di Antonio e di Corinna Drugman fu educato nel collegio di Neustadt. Fu volontario nella Fanteria delle Reali Truppe Parmensi nel 1841 e il 29 gennaio 1843 venne nominato Sottotenente nel 2° Battaglione di Fanteria. Nel 1845 fece parte dell’Ispezione di Artiglieria e Genio del Comitato Truppe e il 13 febbraio 1847 venne nominato I° Tenente Capo Sezione del Genio. Nella guerra del 1848 contro l’Austria entrò nel I° Battaglione Fanteria del Governo Provvisorio di Parma e meritò a Santa Lucia la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il I° gennaio 1849 entrò nell’Esercito Sardo come Tenente del Genio, partecipò alla campagna di quell’anno e nel 1850 passò come Tenente nello Stato Maggiore. L’11 agosto 1851 venne promosso Capitano e nel 1855 – 56 partecipò alla guerra di Crimea. Nel 1859, durante la guerra contro l’Austria, fu Capo di Stato Maggiore della Brigata Aosta e a Confienza ottenne la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Il 24 giugno dello stesso anno alla battaglia di San Martino venne promosso Maggiore per meriti di guerra. Il 15 ottobre 1860 fu promosso Tenente Colonnello e venne destinato come Capo di Stato Maggiore al 3° Dipartimento Militare di Parma. Il 2 marzo 1862 ottenne il grado di Colonnello e fu Capo di Stato Maggiore del 2° Dipartimento Militare di Milano e nel 1866, durante la campagna, fu Capo di Stato Maggiore del I° Corpo d’Armata. A Custoza, nello stesso anno, fu insignito della Croce di Ufficiale dell’ordine Militare di Savoia e il 20 agosto fu nominato Maggior Generale Comandante la Brigata Savona. Nel 1867 passò al comando della Brigata Aosta e nel 1871 al comando della 1^ Brigata di Fanteria della Divisione di Bologna. Fu Aiutante di Campo Effettivo del Re dal 1° febbraio 1872 al 17 maggio 1877 poi Onorario e, dopo la Morte di Re Vittorio Emanuele II lo fu anche di Re Umberto I. Il 17 maggio 1877 venne promosso Tenente Generale Comandante la divisione di Brescia dove morì improvvisamente nel 1883. Fotografia formato Gabinetto. Fotografo: Schemboche – Roma.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
Confienza – 1859
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
Custoza – 1866
Medaglia d’argento al valor militare
Santa Lucia 1848
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1860
Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1864
Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Onorificenze straniere
Cavaliere dell’Ordine della Legion d’onore
1859
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (Francia)
1859
Cavaliere dell’Ordine di San Stanislao (Impero russo)
1873
Cavaliere dell’Ordine del Leone e del Sole (Impero persiano)
1875
Cavaliere di I classe dell’Ordine di Medjidié (Impero ottomano)
1872
Commendatore dell’Ordine di Carlo III (Regno di Spagna)
1873
Cavaliere dell’Ordine Reale di Hohenzollern
1873
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine imperiale austriaco di Francesco Giuseppe
1874
Arc. 3018: Bottacco Carlo in gran montura da Tenente Generale mod. 13 ottobre 1871 – 8 aprile 1872 (Casale M.to 18 giugno 1820 – Torino 1 febbraio 1880). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 10 luglio 1832, uscì il 23 agosto 1842 Tenente di Artiglieria. Partecipò alla campagna del 1848 e nei combattimenti di Pastrengo e Governolo si meritò due volte la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Capitano il 5 dicembre 1848 venne posto al comando della 2^ Batteria a Cavallo e si segnalò l’anno successivo alla battaglia di Novara tanto che il Maresciallo Radetsky ebbe a esprimere la sua ammirazione per quella batteria. Il Capitano Bottacco fu perciò insignito della Croce dei SS. Maurizio e Lazzaro con l’espresso motivo “in compenso della terza medaglia da esso meritata”. Maggiore nel 1859, Tenente Colonnello il 24 giugno 1860, si meritò all’assalto e presa di Perugia e all’assedio di Ancona la Croce di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia, all’assedio di Capua quella di Commendatore dello stesso ordine. Colonnello il 28 luglio 1865 venne posto al comando del 7° Reggimento Artiglieria e il 4 giugno 1864 venne promosso Colonnello Brigadiere guadagnando il comando della Brigata di Fanteria Pistoia. Il 5 giugno 1865 ottenne il grado di Maggior Generale, partecipò alla campagna del 1866 e a Custoza si guadagnò la terza Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel 1870 alla presa di Roma ottenne la Croce di Grand’ Ufficiale della Corona d’Italia, fu al comando del presidio di Mantova e il 10 settembre 1871 venne nominato comandante della Scuola di Guerra. Il 3 maggio 1874 ottenne i gradi di Tenente Generale e il 15 maggio 1877 fu al comando della Divisione di Piacenza. Il 6 agosto 1879 passò al comando dell’Accademia Militare e vi rimase fino al 1 febbraio 1880. Morì in Accademia il 1° febbraio 1880. Fotografia CDV. Fotografo: A. Bertieri – Torino.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
«Per quale comandante l’Artiglieria del 3° C.A. nella Campagna di Guerra nell’Umbria e nella Marche. Attacco e presa di Perugia e assedio di Ancona. 3 ottobre 1860.» Regio Decreto 3 ottobre 1860.
Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
«Per militari benemerenze nella Campagna di Guerra nella Bassa Italia. Presa di Capua il 2 novembre 1860.» Regio Decreto 1 giugno 1861.
Medaglia d’argento al valor militare
«Per essersi distinto nel fatto d’armi di Pastrengo il 30 aprile 1848.»
Medaglia d’argento al valor militare
«Per essersi distinto al fatto d’armi di Governolo il 18 luglio 1848.»
Medaglia d’argento al valor militare
«Per l’intelligenza con cui comandava le Truppe al fuoco nel fatto d’armi di Custoza il 24 giugno 1866.»
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Onorificenze estere
Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie de 1859 (Francia)
Arc. 3157: Gropallo marchese Tommaso in grande uniforme da Maggior Generale mod. 8 marzo 1874 – 30 maggio 1877 (Genova, 22 aprile 1824 – 10 marzo 1908). Allievo all’Accademia Militare il 12 marzo 1834, uscì il 12 settembre 1843 Sottotenente nel Reggimento Nizza Cavalleria. Tenente il 9 settembre 1848, partecipò alla campagna del 1848-49 e il 16 novembre 1856 venne promosso Capitano nel Reggimento Piemonte Reale Cavalleria. Prese parte alla campagna del 1859 ottenendo a Vinzaglio la Menzione Onorevole e l’11 marzo 1860 venne promosso Maggiore nel reggimento Lancieri di Milano. Prese parte alla campagna del 1860-61 riportandovi una grave ferita alla coscia. Nominato Segretario dell’Ordine Militare di Savoia il 5 dicembre 1861, ottenne il grado di Tenente Colonnello nel Reggimento Savoia Cavalleria il 6 maggio 1862. Fu comandante in 2^ della Scuola di Cavalleria il 17 dicembre 1863 e venne promosso Colonnello il 4 giugno 1864. Comandante del Reggimento Cavalleggeri di Caserta il 26 settembre 1865, partecipò alla campagna contro l’Austria del 1866. Promosso Maggior Generale Comandante la 7^ Brigata di Cavalleria il 3 maggio 1874, fu poi Comandante Superiore del Distretto della Divisione Militare di Brescia il 17 maggio 1877. Collocato in Posizione Ausiliaria il 1° dicembre 1881 fu posto in Riserva il 22 dicembre 1881. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Marcozzi – Milano.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Menzione Onorevole
Vinzaglio – 1859
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
5 barrette
Arc. 2956: Migliara Carlo in gran montura da Maggior Generale mod. 13 ottobre 1871 – 8 aprile 1872 ( Milano 1820 – Firenze 3 marzo 1886). Sottotenente nell’8° Reggimento Fanteria nel 1839, venne promosso Tenente nel 1848 e partecipò alle campagne del 48-49. Il 3 marzo 1849 ottenne il grado di Capitano, venne trasferito nei Bersaglieri e il 26 settembre 1859 fu promosso Maggiore nel 4° Battaglione Bersaglieri partecipando alla campagna contro l’Austria. Il 31 dicembre 1861 fu Tenente Colonnello nel Deposito del 3° Battaglione Bersaglieri e il 1° agosto 1862 gli venne assegnato il comando dell’8° Battaglione Bersaglieri per poi divenire Colonnello il 12 marzo 1863. Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Pavia nel 1870 venne promosso Maggior Generale Comandante la 4^ brigata di Fanteria della Divisione di Bologna il 9 dicembre 1871. Nel 1874 Comandò la36^ Brigata di Fanteria e il 27 maggio 1877 ottenne il comando Superiore del Distretto Militare di Palermo. Il 16 marzo 1879 Fu Comandante Superiore della Divisione di Napoli e l’8 novembre 1880 venne posto in Riserva. Fotografia CDV. Fotografo: F.lli Sorgato – Bologna.
Onorificenze
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Arc. 2956: Caldellary Giovanni Battista in gran montura da Maggior Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Torino 1823 – Milano 1882). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 4 maggio 1835, uscì il 31 ottobre 1843 Sottotenente del 15° Reggimento Fanteria. Trasferito nei Bersaglieri, vi fu promosso Capitano il 31 dicembre 1852 e nel 1859 a San Martino la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Promosso Maggiore il 23 febbraio 1860 ebbe nella campagna dell’Umbria e Marche la Medaglia d’Argento al Valor Militare e in quella della Bassa Italia la promozione a Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia. Tenente Colonnello nel 3° Bersaglieri il 31 dicembre 1861 venne promosso Colonnello Comandante del 2° Bersaglieri il 25 novembre 1866. Il 23 dicembre 1875 ottenne il grado di Maggior Generale Comandante della 27^ Brigata Fanteria e nel 1877 venne posto a Riposo. Fotografia CDV. Fotografo: G. Isola – Parma
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
Bassa Italia 1861
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’argento al valor militare
Marche Umbria 1860
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 2974: Scaletta Vittorio in gran montura da Maggior Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Spigno d’Aqui 1816 – Roma 1882). Soldato nel 2° Reggimento della Brigata Aqui il 6 giugno 1836, divenne Capitano nel 2° Reggimento Fanteria il 30 settembre 1848. Partecipò alla campagna del 1848-49 e il 5 marzo 1859 venne nominato Maggiore nel 1° Reggimento Granatieri per passare poi al 3° Reggimento nel 1860. Prese parte alla campagna contro l’Austria e il 17 marzo 1861 venne promosso Tenente Colonnello Comandante del 6° Reggimento Granatieri. Il 13 marzo 1862 ottenne il gradi di Colonnello e il 9 luglio 1866 venne promosso Colonnello Brigadiere Comandante della Brigata Granatieri di Toscana. Il 17 novembre 1867 fu Maggior Generale sempre al comando della stessa Brigata per poi passare nel 1872 al comando della 2^ Brigata di Fanteria della Divisione di Torino. In seguito passò al comando della 3^ Brigata della Divisione di Istruzione. Il 21 dicembre 1872 andò in riposo. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Schemboche – Torino.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
Medaglia d’argento al valor militare
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Arc. 2993: Finazzi Alessandro Giovanni Battista in gran montura da Maggior Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Villanova Monferrato 17 marzo 1825 – Villanova Monferrato 1904). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 4 gennaio 1838 a sedici veniva nominato sergente e ne usciva il 19 luglio del 1844 Sottotenente nel 12° Reggimento Fanteria. Fece la campagne del 1848 – 49, fu promosso Tenente il 12 giugno 1848 e Capitano il 30 marzo 1852. Fu ad Alghero, Nizza Marittima e Genova, dove si imbarcò con le truppe piemontesi dirette in Crimea. “Il capitano Finazzi, con il 12° reggimento di fanteria, teneva le posizioni con il corpo di osservazione. A parte qualche ricognizione e qualche sporadico movimento le operazioni languivano. La vita era parecchio monotona, quasi vita di guarnigione, e gli alleati pensavano a fortificare i campi, a rafforzare le posizioni con trincee, tracciavano strade, si provvedevano di legname”. Prese parte alla campagna del 1859 e ottenne a San Martino il 24 giugno la Medaglia d’Argento al valor Militare “per essersi mostrato sempre fra i primi del Battaglione incoraggiando i subordinati con la voce e con l’esempio e principalmente per aver contribuito al buon esito degli attacchi del Battaglione dopo la morte del Maggiore e degli altri Capitani”. Nel corso della campagna morì a Montebello lo zio Tommaso Morelli di Popolo, fratello della madre Anna, “spirito sensibile e colto, amante dell’archeologia”. Maggiore nel 23° Reggimento Fanteria il 23 febbraio 1860 ebbe all’assedio di Civitella del Tronto, ultimo baluardo della resistenza borbonica, la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Tenente Colonnello il 3 dicembre 1861, fu dal 17 gennaio 1866 comandante del 53° Reggimento e diventò Colonnello il 20 agosto 1866. Nella repressione dei tumulti di Palermo si meritò la Croce di Commendatore dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro e nel 1867, nel portare soccorso ai colpiti dal colera, ebbe la Medaglia d’Argento dei Benemeriti della Salute Pubblica. Il 18 aprile 1875 raggiunse il grado di Maggior Generale e gli fu affidato il comando dell’8^ Brigata di Fanteria e poi della Brigata Casale. Il 20 aprile 1882 fu collocato in Posizione Ausiliaria, il 29 agosto 1891 nella Riserva e il 17 dicembre 1893 venne promosso Tenente Generale. Fotografia CDV. Fotografo: G. Rossi – Genova – Milano.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
Medaglia d’argento al valor militare
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Arc. 1999: Nicolis di Robilant nobile Carlo Alberto in gran montura da Maggior Generale mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 ( Torino 1827 – Firenze 1876). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 20 aprile 1841, uscì il 19 agosto 1846 Luogotenente di Artiglieria. Fece la campagna del 1848 e fu decorato della Medaglia d’Argento al Valor Militare a Sommacampagna il 25 luglio. Nel 1853 fu promosso Capitano, nel 1860 Maggiore, nel 1861 Tenente Colonnello e il 14 gennaio 1864 Colonnello. Fu addetto al Ministero della Guerra e nel 1868 Direttore del Laboratorio Pirotecnico di Torino. Il 4 dicembre 1873 ottenne il grado di Maggior Generale Comandante Territoriale a Firenze dove morì nel 1876. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Schemboche – Torino.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Sommacampagna 1866
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Arc. 2270: Palma di Borgofranco conte Flaminio in gran montura da Maggior Generale nella Riserva mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 ( Trieste 1813 – Torino 1901). Capitano nella Brigata Pinerolo nel 1848, venne promosso Maggiore nel 3° Reggimento Fanteria Brigata Piemonte il 1° agosto 1853. Tenente Colonnello il 20 febbraio 1860 fu nominato comandante del Deposito di Fanteria di Sassari e poi quello di Cagliari. Il 28 luglio 1861 fu promosso Colonnello Comandante il 41° Reggimento Fanteria della Brigata Modena e nel 1864 ottenne il grado di Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Re. Nel 1865 venne posto in disposizione e nel 1866 andò in ritiro. Il 1° gennaio 1874 venne promosso Maggior Generale nella Riserva e il 17 dicembre 1893 Tenente Generale. Fotografia CDV. Fotografo: G. Ambrosetti – Torino.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
Arc. 2272: B(u)ongiorni To(m)maso in gran montura da Maggior Generale in Riserva mod. 08 aprile 1872 – 30 maggio 1877 (Parma 1816 – 1892). Apprendista di Artiglieria e Genio del Ducato di Parma il 26 giugno del 1839, passò al 1° Fanteria il 22 aprile 1840. Il 17 aprile 1841 entrò nel Dipartimento Militare e il 5 novembre 1845 venne nominato Sottotenente Ragioniere del 1° Fanteria. Il 24 aprile 1849 ottenne il grado di Tenente e il 25 agosto 1850 venne promosso Capitano di 2^ Classe. Il 18 febbraio 1851 fu nominato Direttore dei Conti della Brigata di Fanteria e il 23 dicembre 1851 passò all’Ufficio Contabile del Genio e il 1° novembre 1852 fu promosso Capitano di I^ Classe Quartiermastro e il 1° maggio 1854 divenne Direttore Amministrativo del Vestiario. Dal 1° gennaio 1855 fino al 1859 fu Ragioniere del 2° Fanteria quando passò al Regio Esercito Italiano. Il 4 settembre 1862 venne promosso Maggiore di Fanteria e nominato Relatore della Reclusione Militare poi Comandante del Corpo Moschettieri della Reclusione Militare. Il 12 marzo 1862 ottenne il grado di Tenente Colonnello e il 28 novembre 1867 Colonnello. Nel 1874 passò al Ministero della Guerra alla Direzione dell’Ufficio Amministrazione Personale Militare Vari. Il 26 ottobre 1875 fu Colonnello graduato Maggior Generale in Riserva con Ris. di Anzianità e poi dal 28 febbraio 1878 Maggior Generale Effettivo. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (4 barrette)
Arc. 2375: Cosenz Enrico in alta uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Gaeta, 12 gennaio 1820 – Roma, 28 settembre 1898). Fu allievo nel Real Collegio Militare della Nunziatella di Napoli nel corso 1832 – 1840. Nominato Alfiere nell’artiglieria dell’Esercito del Regno delle Due Sicilie, fu successivamente promosso primo Tenente nel 1844. Nel 1848 venne aggregato alle due divisioni dell’Armata di Terra del Regno delle Due Sicilie inviate da Ferdinando II contro l’Austria, nel contesto della prima guerra di indipendenza. Quando, il 25 maggio, fu ricevuto l’ordine di rientrare a Napoli, gran parte dell’esercito si rifiutò di seguire il suo comandante, Generale Guglielmo Pepe, che voleva invece proseguire la guerra. Quest’ultimo l’8 giugno passò il Po, seguito soltanto da artiglieria (con Cosenz), genio e dai reparti dei volontari. Il gruppo comprendeva altri ufficiali quali Carlo e Luigi Mezzacapo, Ulloa, Boldoni, mentre Rosaroll sarebbe giunto alcuni giorni dopo, proveniente dalla Battaglia di Goito. Il 13 giugno 1848 raggiungevano Venezia e Cosenz venne arruolato nell’artiglieria dell’Esercito veneziano, con il grado di Capitano. Sotto la guida di Ulloa, con Sirtori, Cosenz partecipò, mostrando particolare valore, alla eroica difesa del Forte Marghera. Come comandante delle artiglierie dei bastioni egli seppe resistere dall’inizio dell’assalto, il 4 maggio, e per le tre settimane successive. Dopo la caduta del forte si ritirarono verso Venezia e, dopo aver distrutto cinque arcate del ponte ferroviario, si ridussero nell’isola di San Secondo: qui Cosenz rimase due volte ferito. Da Capitano passò nel maggio 1849 Maggiore per nomina del Governo provvisorio di Venezia, Tenente Colonnello poi, e quindi Colonnello. Dopo la caduta della città, il 24 agosto 1849, la flotta francese evacuò circa 600 fra i maggiori esponenti della Repubblica di San Marco: Cosenz (insieme a Ulloa, a Pepe, a Manin e alla sua famiglia e a molti altri) venne imbarcato sul Solon, eppoi sul Pluton, che li scaricò a Corfù, allora protettorato britannico, dove vennero trasferiti al lazzaretto, a causa del colera che infuriava a Venezia. Da Corfù Cosenz passò in Francia, senza incarichi ufficiali. Avvicinato da esponenti del cosiddetto “partito Murattiano”, che militava per un Regno di Napoli liberale ma separato, egli prese definitivamente partito per il Mazzini, ovvero per la causa dell’unificazione nazionale. Negli anni cinquanta fu coinvolto nella preparazione alle ultime iniziative insurrezionali mazziniane: nel gennaio del 1853 partecipò a Locarno ad una riunione preparatoria della insurrezione di Milano del 6 febbraio 1853. Non pago, nel 1857 partecipò alla preparazione dell’ultimissima iniziativa rivoluzionaria in Italia, prima della seconda guerra di indipendenza, cioè la spedizione di Pisacane a Sapri. Alla luce dei due terribili fallimenti, venne cooptato, come un po’ tutto il movimento, nello sforzo patriottico e monarchico di Cavour: dal gennaio 1859, alla vigilia della guerra, Cosenz era in Piemonte, dove fu responsabile, sin dall’inizio e per nomina del ministero dell’interno, della organizzazione dei Cacciatori delle Alpi. Ad aprile ebbe il comando del 1º reggimento, che condusse alle battaglie di Varese, San Fermo e Treponti. Comandante della brigata era Garibaldi. Il 12 luglio 1859, il giorno dopo l’Armistizio di Villafranca, fu insignito della Croce di Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia. Nel settembre 1859 entrava come Colonnello nell’Esercito Sardo, al comando della neonata Brigata Ferrara, conferitogli da Manfredo Fanti per la Lega dell’Italia Centrale. Con la riunione di quest’ultima al Regno di Sardegna Cosenz veniva confermato, il 21 marzo 1860, con lo stesso grado nel Regio Esercito. Subito chiedeva la dispensa dal servizio, per seguire Garibaldi nella spedizione dei Mille col grado di Colonnello Brigadiere. Giunse in Sicilia con la terza spedizione di rinforzo (dopo la prima di Garibaldi e la seconda rinforzo di Medici), con 800 volontari partiti da Genova il 2 luglio 1860 e sbarcati il 5 luglio a Palermo. Portava con sé anche Pilade Bronzetti e il giovane Giorgio Spezia, futuro illustre scienziato. Alla battaglia di Milazzo, dove ebbe una parte determinante nel fermare l’attacco borbonico sulla sinistra e nel contrattaccare sino a chiudere il nemico nelle antiche mura, rimase ferito al collo. Il 23 agosto, sbarcato in Calabria, guidò la colonna che permise di circondare e costringere alla resa due brigate borboniche a Villa San Giovanni e Piale. Il 30 agosto ripeté la manovra costringendo alla resa i 10 000 soldati borbonici di Ghio all’altipiano di Soveria Mannelli. Con il grado di Maggiore Generale comandante di divisione, entrò a Napoli al seguito del Dittatore. Lì venne nominato segretario della guerra del governo luogotenenziale e prese parte all’organizzazione del plebiscito. L’8 settembre 1860 firmava, da Napoli, nella sua qualità di ministro della guerra del governo dittatoriale, il famoso proclama che regolava il passaggio dei soldati del Regno delle due Sicilie, conservando i gradi. Con particolare riguardo agli ufficiali che si fossero presentati con le truppe al seguito. L’intelligenza politica di Cosenz può essere capita tenendo conto che la battaglia del Volturno si sarebbe combattuta solo il 1º ottobre successivo. Nell’ottobre, negli ultimi giorni della Dittatura, Garibaldi gli conferì il grado di Tenente Generale. Nel maggio 1861, Cosenz veniva ammesso nel Corpo Volontari Italiani. Il 12 giugno 1861 fu insignito della Croce di Commendatore dell’Ordine militare di Savoia. Nel marzo 1862, con il grado di Tenente Generale, veniva trasferito nel Regio esercito, ma lasciato a disposizione del ministro della guerra, in quanto nominato Prefetto di Bari. Ricoprì tale carica dal 23 marzo 1862 al 17 agosto 1862, in corrispondenza della fase più acuta del brigantaggio nelle Puglie, durata, peraltro, sino almeno all’autunno del 1863. Colonne di centinaia di predoni saccheggiavano le province e si giunse a temere un’invasione generale del barese dalla zona di concentrazione del brigantaggio, la Basilicata, altrimenti detta il “focolaio lucano”. Cosenz seppe ottenere qualche successo, come, il 9 maggio 1862, la cattura della banda di Ninco Nanco. Dopo l’agosto 1862, gli veniva affidata, come Generale di Divisione, il comando della 20ª divisione attiva dell’esercito italiano. Nel 1866, nel corso della terza guerra di indipendenza guidò la 6ª Divisione, che non fece un gran che. Da segnalare che fra gli altri comandanti di divisione del Regio Esercito comparivano i suoi vecchi compagni di Venezia, Mezzacapo, Sirtori e i garibaldini Medici e Bixio. Nel 1870, alla presa di Roma, fu Generale di Divisione (la 11ª divisione) con Bixio, alle dipendenze del Generale Raffaele Cadorna: la presenza dei due ex-garibaldini doveva, forse, compensare il forte animo cattolico del comandante. Qui gli venne affidato il comando della divisione militare territoriale di Roma, dove rimase, sino a che, nel 1879, venne incaricato del comando del I Corpo d’Armata Torino. Nel 1881, fu nominato Presidente, poi di Capo dello Stato Maggiore dell’Esercito, restandolo fin quando, nel novembre 1893, domandò e ottenne di essere posto in servizio ausiliario. Il 15 novembre 1893 fu nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia. Il 31 agosto 1896 veniva messo a riposo. Il più memorabile contributo di Cosenz, quale capo di Stato Maggiore, fu la predisposizione dello “Studio circa la difensiva e l’offensiva a nord-est”, ovvero verso la frontiera austriaca. Tale compito fu affidato al Tenente Colonnello Ettore Vigano, seguito personalmente da Cosenz, il quale esigeva che lo studio fosse approfondito in ogni dettaglio. Cosenz pretese una dettagliata analisi topografica per permettere l’erezione di un moderno sistema di fortificazione (poi erette, a partire dall’inizio del XX secolo, sul modello ideato dal Generale del Genio Enrico Rocchi). Ma impose, anche, un nuovo piano operativo per una guerra contro l’Austria-Ungheria: esso prevedeva che in caso di difficoltà, l’esercito italiano avrebbe dovuto ritirarsi sul Piave, assorbire l’urto nemico e solo allora contrattaccare; una situazione strategica che si propose nel 1918, con la battaglia del solstizio (giugno) e quella di Vittorio Veneto. Fu eletto nel maggio 1860 deputato al parlamento sabaudo per un collegio della Provincia di Como. L’elezione avvenne nelle elezioni suppletive, dopo che Garibaldi, eletto nel marzo, aveva optato per un altro collegio. Fu rieletto per quattro legislature alla Camera del Regno (1861 Pesaro, 1866 Forlì, 1867 Napoli 4, 1871 Piove di Sacco). Il 9 novembre 1872 venne nominato senatore del Regno da Vittorio Emanuele II di Savoia. Il suo ultimo atto pubblico significativo fu, nel 1898, l’invio di un telegramma di congratulazioni al generale Bava-Beccaris per la feroce repressione degli scioperi di Milano (6-8 maggio 1898), cosa che gli alienò molte simpatie.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
1890
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
15 novembre 1893
Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
12 giugno 1861
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
12 luglio 1859
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Medaglia Mauriziana per Merito Militare di 10 Lustri
Medaglia commemorativa Difensore di Venezia 1848-1849
Medaglia commemorativa della Liberazione di Sicilia (1860)
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (6 barrette)
Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
Onorificenze straniere
Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Nera (Impero di Germania)
Commendatore di Gran Croce dell’Ordine della Spada (Svezia)
Cavaliere di Grande Stella dell’Ordine del Leone e del Sole (Impero persiano)
Cavaliere di III classe dell’Ordine dell’Aquila Rossa (Germania)
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana
Arc. 919: Nunziante di Mignano Alessandro in alta uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Messina 30 Luglio 1815 – Napoli 6 Marzo 1881 ). Nel 1827 a dodici anni entra nel Collegio Militare della Nunziatella iniziando a 18 anni la sua vita militare col grado di Capitano acquistatogli dal padre in uno dei reggimenti siciliani di nuova formazione. Nel 1844 passa nello Stato Maggiore e nel 1847 diventa Maggiore. Nel 1848 viene nominato Tenente Colonnello e partecipa alla repressione dei moti del 15 Maggio. L’anno seguente è al seguito del Generale Carlo Filangeri nelle operazioni di riconquista della Sicilia guadagnando la promozione a Colonnello e la croce di san Ferdinando. La rapidità della sua carriera militare non era solo dovuta alla protezione e alla benevolenza reale, ma anche alle sue indubbie capacità militari. Come Colonnello del VII di Linea si era occupato nel 1850-53 della formazione di tre nuovi battaglioni di cacciatori. Dal 1849 faceva parte della Casa Militare di Ferdinando II con cui era in continuo contatto. Nel 1855 viene promosso Brigadiere Generale rimanendo al seguito del Re continuando a occuparsi dei Battaglioni Cacciatori. Con l’avvento al trono di Francesco II l’influenza di Nunziante aumentò ancora e nell’estate del 1859 fu lui che represse duramente al Campo di Marte l’ammutinamento dei Reggimenti Svizzeri. Il nuovo sovrano lo nominò suo Aiutante Generale consultandolo spesso come persona di piena fiducia. In questo periodo si esaspera il suo contrasto con l’altro generale di belle speranze dell’esercito napoletano, Giuseppe Salvatore Pianell. Il Nunziante aveva fama di reazionario mentre il Pianell era ritenuto fautore delle riforme. Promosso Maresciallo di Campo nel 1860 intravvide nello sbarco di Garibaldi in Sicilia il suo grande momento: si fece infatti designare dal sovrano capo della spedizione che avrebbe dovuto riconquistare l’isola con grandi mezzi. Ma il nuovo ministero costituzionale Spinelli di Scalea rinunziò all’impresa considerando l’isola non più tenibile. A questo punto decise di passare dall’altra parte della barricata prendendo contatti con i rappresentanti piemontesi a Napoli. Si ritirò clamorosamente dal servizio, restituendo al Re in modo poco protocollare le decorazioni ricevute, e si recò poi a Torino offrendo i suoi servigi a Cavour. Ritornato clandestinamente a Napoli ebbe contatti con l’Ambasciatore sardo Villamarina, il ministro Liborio Romano e l’Ammiraglio sardo Persano. Cavour sperava infatti, Con l’aiuto di Nunziante di far scoppiare una rivolta militare a Napoli e occupare la città prima dell’arrivo di Garibaldi. Dopo molti contatti e tentativi infruttuosi fu costretto a rifugiarsi su una nave piemontese e a rientrare a Torino. In premio della sua adesione all’Italia fu ammesso come Tenente Generale nel nuovo esercito italiano e nella guerra contro l’Austria del 1866 fu comandante della IV Divisione comportandosi brillantemente all’assedio di Borgoforte e guadagnando la croce di Grande Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia. Comandò poi la divisione militare di Milano e fu anche Deputato nella X e XIII Legislatura e nel 1879 Senatore del Regno. Gli onori e i riconoscimenti ricevuti non furono però sufficienti a lenire la nevrastenia di cui sempre era stato affetto finì infatti i suoi giorni quasi sull’orlo della pazzia. Fotografia CDV. Fotografo: G. Arena – Napoli.
Onorificenze
Onorificenze borboniche
Grande ufficiale dell’Ordine militare di S. Giorgio della Riunione
27 dicembre 1858
Cavaliere di S. Ferdinando
12 marzo 1850
Onorificenze sabaude
Cavaliere di gran croce dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
22 aprile 1868
Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
6 dicembre 1866
Cavaliere di gran croce dell’Ordine della Corona d’Italia
31 maggio 1877
Onorificenze straniere
Commendatore dell’Ordine di Leopoldo (Austria-Ungheria)
23 febbraio 1856
Ufficiale della Legion d’onore (Francia)
25 marzo 1850
Commendatore dell’Ordine di Carlo III (Spagna)
11 dicembre 1849
Cavaliere dell’Ordine di S. Vladimiro (Russia)
16 dicembre 1845
Arc. 3161: Mayo Emerico in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Vasto, 1824 -Napoli, 1891). Allievo alla Nunziatella nel 1835, divenne Sottotenente del Genio nell’esercito delle Due Sicilie nel 1842. Capitano di Stato Maggiore nel luglio 1860, disertò nell’agosto del 1860 e passò come Maggiore nel Regio Esercito Italiano il 24 gennaio 1861 come Addetto di Stato Maggiore del 4° Dipartimento Militare. Capo di Stato Maggiore della Divisione Cremona nel 1863, fu Ufficiale Superiore di Stato Maggiore Segretario del Comitato Superiore Armi Varie. Tenente Colonnello Capo di Stato Maggiore del Dipartimento di Firenze il 28 luglio 1866 partecipò alla campagna di quell’anno contro l’Austria. Nel 1867 fu al Comando Generale del Corpo e nel 1869 divenne Capo di Stato Maggiore della 9^ Divisione Attiva e poi della Divisione Territoriale di Napoli. colonnello il 28 Agosto 1870 presso il Comando Generale del Corpo, fu Direttore dell’Ufficio Tecnico nel 1871. Vice Direttore dell’Istituto Topografico Militare nel 1872, venne promosso Maggior Generale Direttore dell’Istituto Topografico Militare il 27 maggio 1877. Promosso Tenente Generale il 3 aprile 1884 fu Comandante Militare della Sardegna. Fotografia formato gabinetto ritagliata. Fotografo: R. Canzani – Cagliari.
Onorificenze
Cavaliere di gran croce dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di gran croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (2 barrette)
Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
Arc. 1742:Asinari di San MarzanoAlessandro in alta uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Torino, 20 marzo 1830 – Roma, 16 febbraio 1906). Alessandro Asinari di San Marzano si iscrisse all’accademia militare torinese uscendone appena diciottenne col grado di Sottotenente di cavalleria. Nel 1848 prese parte alla Prima guerra d’indipendenza italiana ove si distinse particolarmente nella battaglia di Santa Lucia per poi prendere parte alla Guerra di Crimea nella quale venne promosso Tenente. Nel 1859 prese parte alla Seconda guerra d’indipendenza italiana venendo promosso Capitano ed entrando a far parte dello Stato Maggiore dopo la Battaglia di San Martino ove si meritò anche la medaglia d’argento al valor militare. Dopo la Battaglia di Castelfidardo venne promosso Maggiore per meriti di guerra e combatté poi nell’Assedio di Gaeta ed in quello di Messina ove ottenne la croce di cavaliere dell’Ordine militare di Savoia. Nel 1866 dopo Villafranca e la Battaglia di Custoza, ottenne la croce da Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia. Il 28 giugno 1867 venne nominato Colonnello di Stato Maggiore e Colonnello Brigadiere Comandante l’8^ Brigata di Cavalleria il 23 novembre 1875. Dopo aver preso parte alla presa di Roma nel 1870, il 27 maggio 1877 venne promosso Maggiore Generale e il 15 ottobre 1878 fu posto al comando della 5^ Brigata di Cavalleria. il 29 gennaio 1882 ottenne il comando della Divisione di Alessandria e il 19 luglio 1883 venne promosso Tenente Generale. In campo coloniale fu governatore di Massaua nella Colonia Eritrea dal 10 ottobre 1887 al 17 maggio 1889 e comandante in capo del grande corpo di spedizione inviato in Africa orientale dopo il disastro di Dogali. San Marzano guidò con prudenza le sue truppe e fronteggiò con successo l’esercito etiopico che dovette alla fine battere in ritirata per le difficoltà logistiche. Fu Ministro della Guerra del Regno d’Italia nei Governi Di Rudinì IV, Di Rudinì V e Pelloux I. Deputato per due legislature, fu nominato senatore il 4 gennaio 1894 ma dovette rinunciarvi poco dopo a causa della salute malferma e dell’età avanzata. Umberto I, che lo aveva in grande stima, lo nominò suo segretario nell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e in seguito Vittorio Emanuele III lo insignì del collare dell’Ordine supremo della Santissima Annunziata. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: G.B. Mignone – Alessandria.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
1901
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1901
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
1901
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
Medaglia d’argento al valor militare
Medaglia mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (8 barrette)
Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
Onorificenze straniere
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (Francia)
Arc. 3010: Ferrero Maurizio – Emilio in alta uniforme da Tenente Generale aiutante Generale Onorario del Re mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Cuneo 13 gennaio 1819 – Firenze 1° dicembre 1887). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 1° aprile 1829, uscì il Sottotenente nel 1837. Tenente del Genio il 13 agosto 1840, venne promosso Capitano nel 5° Reggimento Fanteria il 29 dicembre 1847 e durante la campagna del 1848-49 ebbe a Novara la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Maggiore nel 17° Fanteria il 12 agosto 1854, venne promosso Tenente Colonnello nel 1859, partecipò alla campagna di quell’anno e il 24 giugno a San Martino meritò la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Nella campagna della Bassa Italia, alla Rocca di Spoleto ebbe la Medaglia d’Argento al Valor Militare e il 17 novembre 1860 la promozione a Colonnello e il comando del 4° Reggimento Granatieri. Colonnello Brigadiere nel 1862, ebbe il comando della Brigata Parma e il 3 luglio 1862 fu comandante della Scuola Militare di Modena. Maggior Generale il 28 agosto 1862, durante la campagna del 1866 ebbe il comando della Brigata Parma e “pel molto coraggio e sangue freddo dimostrato nel condurre le sue truppe al combattimento” fu fatto Commendatore dell’Ordine Militare di Savoia. Successivamente gli venne affidato il comando della 4^ Divisione poi la Divisione di Perugia e nel 1867 la Divisione di Brescia. Nel 1868 passò al comando della Divisione di Parma e alla presa di Roma nel 1870 fu al comando della 13^ Divisione Attiva. Tenente Generale l’11 dicembre 1870 fu membro del Comitato delle Armi di Linea e nel 1875 comandante della Divisione di Alessandria. Nel 1879 ottenne il comando del 9° Corpo d’Armata di Bari e dal 4 aprile 1881 al 23 ottobre 1884 fu Ministro della Guerra nei Governi Cairoli III, Depretis IV, Depretis V e Depretis VI. Nel 1885 fu collocato a Disposizione. Fu Aiutante di Campo Generale Onorario del Re dal 4 marzo 1880 e Senatore del Regno dall’8 aprile 1881. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Suscipy – Roma.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Commendatore dell’Ordine Militare di Savoia
1866
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Novara 1849
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Rocca di Spoleto 1860
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (6 barrette)
Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
Arc. 2556: Appelius Emilio in alta uniforme da Tenente Generale Aiutante di Campo Generale di S.M. il Re Umberto I mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Livorno 1838 – Livorno 1911). Sottotenente di Artiglieria nel 1861, partecipò col grado di Capitano alla campagna del 1866 ed entrò nel 1872 nel Corpo di Stato Maggiore ricoprendo importanti funzioni presso il Comando del Corpo e presso i Comandi Territoriali. Nel 1884 da Colonnello, comandò il Reggimento Cavalleggeri Montebello e fu Capo di Stato Maggiore del 5° Corpo d’Armata; promosso Maggior Generale nel 1892 ebbe il comando della Brigata Reggio e ricoprì la carica di Aiutante di Campo Generale di S.M. il Re Umberto I. Nel 1897 raggiunse il grado di Tenente Generale e dal 1898 al 1900 comandò la Divisione Militare di Palermo. Fotografia formato gabinetto ritagliata. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (8 barrette)
Arc. 2928: Bottilia di Savoulx conte Vincenzo in alta uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Genova 1826 – Torino 22 maggio 1866). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 22 ottobre 1842, uscì Luogotenente di Artiglieria il 28 marzo 1848. Fu addetto al Parco d’Artiglieria per l’assedio di Peschiera e fatto Aiutante Maggiore. Nel 1849 fu incaricato della formazione di una batteria a cavallo che venne incorporata nella Divisione Lamarmora. Dopo la guerra fu Aiutante Maggiore in 2^ nel Reggimento da Piazza e più tardi partecipò alla spedizione in Crimea con il grado di Capitano. Nuovamente Aiutante Maggiore nel Reggimento da Piazza, assunse nel 1859 il comando di una batteria e a San Martino meritò la Croce dell’ordine Militare di Savoia ” per l’energia e l’intelligenza con cui seppe dirigere il fuoco dei suoi pezzi”. Promosso Maggiore in quell’anno, fu chiamato agli uffici del Ministero, poi fu Comandante in 2^ della Scuola di Applicazione, poi di nuovo al Ministero. Maggior Generale il 3 maggio 1874, fu comandante territoriale a Piacenza, quindi Comandante della Scuola di Applicazione e raggiunse nel 1882 il grado di Tenente Generale. Collocato nel 1885, in seguito ad infermità, a disposizione, morì il 22 maggio 1886 a Torino. Fotografia CDV. Fotografo: G. Rossi – Milano.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
24 giugno 1859 – San Martino
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. G2: Brusati Ugo Pio Enrico Natale in alta uniforme da Tenente Generale Primo Aiutante di Campo di Vittorio Emanuele III mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Monza, 25 giugno 1847 – Roma, 4 novembre 1936). Nacque a Monza il 25 giugno 1847, figlio primogenito di Giuseppe e di Teresa Aman, in una famiglia animata da forte spirito patriottico. Deciso ad intraprendere la carriera militare frequentò il Collegio militare di Firenze per entrare, il 2 giugno 1864 nell’Accademia Militare di Torino. Nel 1866, all’epoca della Terza guerra di indipendenza italiana, ottenne la nomina a Sottotenente. Rivelatosi ben presto un ottimo ufficiale di stato maggiore, dal 1870 frequentò la Scuola di guerra di Torino, di cui in seguito divenne professore. Tra il 20 dicembre 1887 ed il 10 marzo 1891 ricoprì l’incarico di addetto militare presso l’Ambasciata italiana di Vienna. Promosso al grado di Colonnello il 23 agosto 1891, assunse il comandò il 71º Reggimento di Fanteria. Durante il servizio effettuato redasse alcune opere letterarie di carattere militare, destinate all’uso degli Ufficiali di Stato Maggiore. Nel corso del 1895, mentre espletava l’incarico di Capo di Stato Maggiore dell’XI Corpo d’armata, venne destinato al corpo di spedizione che, sotto la guida del generale Oreste Baratieri, doveva affrontare la guerra con l’Abissinia. Sbarcato a Massaua il 2 gennaio 1896, gli venne affidato il comando del 2º Reggimento Fanteria d’Africa, inquadrato nella 1^ Brigata al comando del Generale Giuseppe Arimondi. Appena preso servizio riportò subito un’impressione molto negativa dell’ambiente coloniale, che gli parve dominato dall’arrivismo e da una colpevole sottovalutazione delle forze nemiche. I suoi timori ebbero conferma durante la battaglia di Adua, avvenuta il 1º marzo 1896. Il reggimento al suo comando venne impegnato in combattimento su un terreno sconosciuto e del tutto sfavorevole, contro un nemico superiore di numero, andando praticamente distrutto. Egli fu uno dei pochi ufficiali superstiti della battaglia, scampando alla morte grazie alla sua energia. Per il suo comportamento durante la battaglia fu decorato con la Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia. Ritornato in Italia, il 1º marzo 1897, ad un anno esatto dalla battaglia, tenne a Torino una conferenza, dal titolo Impressioni e ricordi d’Africa, in cui parlò delle cause della sconfitta con estrema franchezza. Il 29 agosto dello stesso anno fu promosso al grado di Maggior Generale e nominato comandante della Brigata “Friuli”. L’anno successivo, assunse l’incarico di Primo Aiutante di Campo del principe ereditario, S.A.R. Vittorio Emanuele di Savoia Principe di Napoli. Alla morte del re Umberto I, continuò a servire il suo successore, Vittorio Emanuele III, come Aiutante di Campo Generale Effettivo. Il 2 giugno 1902 assunse la carica di Primo Aiutante di Campo Generale del Re. Tale carica era estremamente importante in quanto all’epoca il sovrano aveva ancora una diretta ingerenza nella vita quotidiana del Regio Esercito e della Regia Marina, specialmente nelle promozioni ai più alti gradi militari. La delicatezza di questo incarico era evidente, ed egli mantenne sempre un innato riserbo, oltre che una stretta riservatezza, su come Sua Maesta trattasse i problemi che di volta in volta gli venivano sottoposti. Il 17 marzo 1912 ricevette la nomina a Senatore del Regno, giurando il 27 dello stesso mese. Il 25 maggio dello stesso anno fu elevato al grado di Tenente Generale. L’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, rese la sua posizione più importante, ma anche estremamente delicata, in quanto il fratello Roberto era il comandante della 1ª Armata (Regio Esercito) impegnata sul fronte trentino. Il successivo “siluramento” del fratello da parte del generale Luigi Cadorna, comandante supremo dell’esercito, avvenuto l’8 maggio 1916 e la successiva campagna di stampa contro di esso segnarono l’inizio delle sue disavventure. Durante lo svolgimento della guerra seguì sempre il re in ogni ispezione alle linee o ai reparti. Un altro degli aiutanti del re, il Tenente Colonnello Luciano degli Azzoni Avogadro lo descrisse come “Persona intelligente, attivissima, attaccato cordialmente al Re, di forme cortesi con tutti”. Il 23 ottobre 1917, alla vigilia dell’Offensiva di Caporetto, il Generale Cadorna lo fece allontanare dall’incarico fino ad allora ricoperto. Egli infatti attribuì il fatto all’inimicizia del Cadorna per avere chiesto subito spiegazioni sulla destituzione del fratello. La motivazione ufficiale addotta fu il raggiungimento dei limiti di età, ma essa non era stata fatta valere per molti altri generali poi destituiti. Si rinchiuse nel più assoluto silenzio, ma mantenne una fitta corrispondenza con suo fratello, fatto che testimonia quanto ciò gli costasse. Seguì dapprima con sdegno, e poi con malinconia, le successive vicende dell’Italia durante la prima guerra mondiale. Si batté sempre per la completa riabilitazione del fratello, avvenuta nel 1919. Con l’avvento del fascismo, nel 1925 fu promosso Generale d’Armata in posizione ausiliaria per venire subito collocato a riposo per anzianità. È da ricordare che durante la guerra sua moglie, la contessa Bice Pedotti, fu sospettata dall’Ufficio Riservato del Ministero dell’Interno di spionaggio a favore del nemico prima e dopo la dichiarazione di guerra, senza che fosse mai emersa la benché minima prova a sostegno. Durante la sua attività di senatore svolse per due volte l’incarico di Questore, fu Membro della Commissione per l’esame del disegno di legge “Contravvenzioni per porto d’arma”, Membro della Commissione di contabilità interna e Presidente della Commissione di contabilità interna. Il 30 dicembre 1933 fu nominato Ministro di Stato. Fotografia formato 29,5 x 22. Fotografo: I. Strizzi – Roma. Datata 19 marzo 1907 e autografata.
Onorificenze
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
11 marzo 1898
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
31 dicembre 1884
Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
28 dicembre 1893
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
8 giugno 1897
Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
22 marzo 1900
Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
14 giugno 1903
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
13 gennaio 1889
Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
20 gennaio 1898
Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
5 gennaio 1899
Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
8 giugno 1902
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
18 giugno 1908
Croce d’oro per anzianità di servizio
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa (1882-1935)
Arc. 2988: Generale Gené Carlo (Torino 16 aprile 1836 – Stresa 6 dicembre 1890). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 27 agosto 1851, uscì Sottotenente del Genio il 9 agosto 1856. Tenente nel 1858, venne nominato Capitano nel 1859. Partecipò alla Campagna di quell’anno meritandosi la Menzione Onorevole a Peschiera. Il 12 marzo 1863 venne nominato Maggiore Sotto Direttore del Genio di Ancona e nel 1864 fu a Bologna con lo stesso incarico. Nel 1866 partecipò alla campagna contro l’Austria meritando la Croce di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia a Borgoforte. Nel 1867 fu addetto alla Direzione del Genio di Venezia, nel 1870 passò agli Zappatori e il 9 novembre 1872 ottenne il grado di Tenente Colonnello di Stato Maggiore al comando di Corpo. Il 15 ottobre 1876 venne promosso Colonnello, nel 1878 fu Capo di Stato Maggiore del VI Corpo d’Armata e nel 1880 passò al comando del 6° Reggimento Bersaglieri. Il 2 gennaio 1881 fu Capo di Stato Maggiore del IV corpo d’Armata, nel 1883 fu nominato Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Regina e il 15 aprile dello stesso anno fu Direttore dell’Istituto Geografico Militare di Firenze. Il 17 novembre 1883 gli venne concesso il grado di Maggior Generale e il 6 ottobre 1885 venne nominato Comandante Superiore nei possedimenti in Africa. Il 10 aprile 1887 tornò in Italia e gli venne affidato il comando della Brigata Basilicata per poi tornare l’8 novembre 1887 in Africa al comando della 1^ Brigata di Fanteria della spedizione San Marzano. L’8 aprile 1888 fu nominato comandante della Divisione Messina e il 24 settembre dello stesso anno ottenne il grado di Tenente Generale. Fotografia CDV. Fotografo: G. Boggiani – Novara.
Onorificenze
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
“Per la buona direzione da lui data ai lavori del Genio nell’espugnazione della piazzaforte di Borgoforte dove si mostrò sempre coraggioso e impavido”.
Menzione Onorevole
Peschiera 1859
Arc. 2948: Ponzio-Vaglia conte Emilio in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Torino 5 dicembre 1831 – Roma 31 dicembre 1913). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 14 novembre 1845, uscì il 1° ottobre 1849 Sottotenente di Artiglieria. Tenente l’11 agosto 1851 partecipò alla spedizione di Crimea del 1855 e il 13 marzo 1859 venne promosso Capitano. Il 31 dicembre 1861 ottenne il grado di Maggiore e nel 1866 partecipò alla campagna contro l’Austria meritandosi una menzione Onorevole e, a Custoza, la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Il 18 aprile 1869 fu Comandante in 2^ della Scuola di Applicazione e il 1° giugno 1871 venne promosso Tenente Colonnello. Il 6 maggio 1875 gli venne affidato il comando del 12° Reggimento Artiglieria e il 23 dicembre 1875 fu promosso Colonnello. Il 9 giugno 1877 fu al comando del 7° Reggimento Artiglieria e il 14 luglio 1881 passò al comando Territoriale di Artiglieria di Piacenza. Il 27 aprile 1882 ottenne il grado di Colonnello Brigadiere e venne posto al comando della Brigata Pistoia. Il 1° giugno 1882 divenne Maggior Generale e il 4 ottobre 1883 fu nominato Aiutante di Campo Effettivo del Re. Comandante del Distretto di Firenze il 6 marzo 1887 fu nominato Aiutante di Campo Generale Onorario il 10 marzo 1887. Il 2 ottobre 1887 venne nominato Tenente Generale e l’11 dicembre 1892 fu Comandante dell’11° Corpo d’Armata. Aiutante di Campo Generale Effettivo dal 26 gennaio 1893 al 15 dicembre 1899 poi Onorario e Cessata Casa in Riserva fino al 16 dicembre 1899. Fu Ministro della Real Casa dal 10 dicembre 1899 al 16 dicembre 1899 e nel 1909 Ministro di Stato. Fu nominato Senatore del Regno dal 1896. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: E. Lo Forte – Palermo.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
Medaglia di bronzo al valor militare
«Per il valore dimostrato nello scoppio della polveriera di Borgo Dora»
Medaglia Mauriziana
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Onorificenze straniere
Commendatore dell’Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe (Impero austro-ungarico)
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito)
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (Francia)
Arc. 2990: De Merzlyac nobile Luigi in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Venezia 26 ottobre 1826 – Genova 1907). Alfiere della Marina al servizio dell’Impero d’Austria nel 1847, rimase con il Governo Provvisorio di Venezia nel 1848. Nominato Alfiere di Vascello nel 1848, fu nominato successivamente Tenente di dettaglio e incaricato delle funzioni di Aiutante del Comando della Divisione Navale. Nel 1849 fu nominato Aiutante del Comando della Divisione Marittima di Chioggia e a seguito della capitolazione di Venezia cessò dal servizio. A settembre, con il grado di Capitano venne posto al comando delle forze militari della provincia di Massa Carrara. Il 29 aprile 1859 venne nominato Maggiore e successivamente venne trasferito allo Stato Maggiore della Brigata Modena, nell’agosto dello stesso anno passò al comando militare delle provincie parmensi e successivamente come Capo di Stato Maggiore con funzione di Capo Sezione del gabinetto al Ministero della Guerra a Bologna. Il 29 marzo 1860 venne ammesso nel Regio Esercito come applicato allo Stato Maggiore della Divisione Militare Territoriale di Bologna poi nell’arma di Fanteria e Capo di Stato Maggiore della Divisione Militare territoriale di Sardegna; giudice supplente al Tribunale Militare di Cagliari e dal 1861 Giudice Effettivo. Nel 1861 fu promosso Tenente Colonnello e nel 1862 venne trasferito nel 68° Reggimento Fanteria. Nel 1866 ottenne il comando dell’87° Reggimento temporaneo e successivamente del 23° Reggimento Fanteria dove venne poi promosso Colonnello. Nel 1874 fu promosso Colonnello Brigadiere e gli fu affidato il comando della 3^ Brigata di Fanteria della Divisione Territoriale di Roma. Nel 1875 passò al comando della 34^ Brigata di Fanteria e nello stesso anno ottenne il grado di Maggior Generale. Fu membro della commissione per l’esecuzione della legge 7 luglio 1876 sulla reintegrazione dei gradi militari pervenuti per causa politica e sulla concessione degli assegni vitalizi a titolo di ricompensa nazionale. Nel 1877 fu comandante della 32^ Brigata di Fanteria e nel 1878 venne esonerato dal comando e nominato membro del Comitato delle armi di linea, come direttore del 3° ufficio. Nel maggio 1878 venne nominato Aiutante di Campo Onorario del Re e nel 1879 Presidente della Commissione esaminatrice presso la Scuola Militare di Roma. il 26 ottobre 1881 venne riammesso al comando della Brigata Como, nel 1882 venne nominato Aiutante di Campo Generale Onorario e in aprile fu collocato in posizione di Servizio Ausiliario. Nel 1886 venne posto nella Riserva e nel 1901 fu promosso Tenente Generale. Fotografia CDV. Fotografo: Z. Guglielmo – Genova.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1879
Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1867
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
1862
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
1886
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
1879
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
1868
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
4 barrette
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana
1859
Arc. 2493: Cagni Manfredo in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907(Asti, 6 ottobre 1834 – Asti, 19 febbraio 1907). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 30 gennaio 1849, uscì il 5 agosto 1853 Sottotenente nel 1° Reggimento Granatieri di Sardegna. Tra il 1855 e il 1856 prese parte alla guerra di Crimea. Tenente Applicato di Stato Maggiore, nel 1859 partecipò alla Seconda guerra d’indipendenza guadagnandosi una Medaglia d’Argento al Valor Militare per il coraggio dimostrato durante il corso della battaglia di San Martino. Capitano di Stato Maggiore il 1° giugno 1860, nel 1863 ricopriva l’incarico di Ufficiale d’Ordinanza del Principe Ereditario Umberto di Savoia, che fu padrino del figlio Umberto quando quest’ultimo fu battezzato. Nel 1866, durante la Terza guerra d’indipendenza, partecipò alla battaglia di Custoza dove fu decorato con una seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare “per l’intrepidezza e l’intelligenza con cui portò gli ordini durante il combattimento”. Maggiore nel 7° Reggimento Granatieri il 17 settembre 1868, ritornò nello Stato Maggiore e poi fu Tenente Colonnello in Cavalleria il 22 ottobre 1874. Colonnello il 15 luglio 1877, comandò il 14° Reggimento Cavalleggeri di Alessandria e il 5° Reggimento Novara. Maggior Generale il 22 ottobre 1884 comandò la Brigata Abruzzi e nel 1887 venne inviato in Eritrea dove divenne comandante della 2ª Brigata del Corpo di spedizione agli ordini del generale Alessandro Asinari di San Marzano. Prese parte alle operazioni di riconquista delle posizioni italiane perdute in seguito all’infausto esito della battaglia di Dogali. Rientrato in Patria dal 1890 al 1894 comandò in successione le divisioni militari di Ravenna, Brescia e Verona. Tenente Generale il 27 marzo 1890, venne collocato in Posizione Ausiliaria il 1° aprile 1894. Fotografia CDV. Fotografo: C. Capitanio – Brescia. Datata 4 dicembre 1894 e autografata.
Onorificenze
Medaglia d’argento al valor militare
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’argento al valor militare
Custoza 24 giugno 1866
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (3 barrette)
Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Onorificenze estere
Medaglia britannica di Crimea
Ordine di Mejīdiyye (Impero ottomano)
Ufficiale della Legion d’onore (Francia)
Cavaliere di III classe dell’Ordine dell’Aquila Rossa (Germania)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Dannebrog (Danimarca)
Arc. 637: Driquet nobile Edoardo in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Budapest 1824 – Firenze 1916). Cadetto dell’Impero Austriaco nel 1838, venne nominato Sottotenente nel Reggimento Fanteria Ungherese. Nel 1848 si arruolò nel 1° Reggimento Fanteria del Governo Provvisorio Lombardo. Nel 1849 passò nel 5° Reggimento Fanteria dell’Esercito Sardo e il 31 ottobre 1853 passò come Capitano nello Stato Maggiore. Nella guerra del 1859 fu al Quartier Generale e a San Martino si meritò la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Maggiore il 13 marzo 1860, venne nominato Tenente Colonnello il 14 aprile 1861. Il 24 settembre 1862 fu Capo di Stato Maggiore della Divisione Messina e il 1° ottobre 1862 venne nominato Direttore dei Lavori Topografici in Sicilia. Nominato Colonnello il 12 marzo 1863 fu destinato come I° Capo dell’Ufficio Informazioni (Servizi Segreti) il 15 giugno 1863. Durante la guerra del 1866 fu Capo di Stato Maggiore del Quartier Generale e dal 31 agosto 1866 al 25 novembre 1869 fu Segretario Generale al Ministero della Guerra. Successivamente ottenne il grado di Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Forlì e il 21 agosto 1870 venne promosso Maggior Generale comandante la Brigata di Fanteria della Divisione di Firenze. Nel 1872 passò al comando della 2^ Brigata di Fanteria della Divisione di Palermo e nel 1875 fu Comandante in 2^ del Corpo di Stato Maggiore. Il 17 maggio 1877 venne promosso Tenente Generale comandante la Divisione di Palermo e successivamente di quella di Brescia e poi Verona. Nel 1887 gli venne affidato il comando dell’8° Corpo d’Armata di Firenze e il 6 gennaio 1895 venne posto in Posizione Ausiliaria. Nel 1899 venne trasferito alla Riserva. Venne nominato Senatore nel 1896. Fotografia formato 20,7 x 13,2. Fotografo: G. Brogi – Firenze.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia
Battaglia di San Martino, 24 giugno 1859
Medaglia Mauriziana
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia commemorativa delle Campagne d’Africa
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Onorificenze straniere
Cavaliere di II classe dell’Ordine dell’Aquila Rossa (Impero tedesco)
Commendatore dell’Ordine di Nichan Iftikar (Tunisia)
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana (Francia)
Arc. 2379: Piola – Caselli conte Carlo in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Alessandria 12 settembre 1821 – Torino 01 marzo 1881). Entrato il 1° aprile 1831 uscì Sottotenente di Fanteria il 4 settembre 1841. Il 23 agosto 1842 venne nominato Tenente e passò all’Artiglieria. Il 22 aprile 1845 venne trasferito al Reggimento Novara Cavalleria e nella campagna del 1848 si segnalò a Santa Lucia. Passato nello Stato Maggiore il 24 marzo 1849 venne promosso Capitano e vi rimase prendendo parte alla spedizione in Crimea e alla battaglia della Cernaia dove fu ferito e guadagnò la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Maggiore il 12 marzo 1859 partecipò alla campagna contro l’Austria come Comandante del Quartier Generale e guadagnando la Croce di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia. Il 1° agosto 1859 fu nominato Capo di Stato Maggiore della 5^ Divisione e nella campagna del 1860-61 fu decorato con la Croce di Commendatore dell’Ordine Militare di Savoia. Tenente Colonnello il 14 giugno 1860 fu nominato Capo di Stato Maggiore del 4° Gran Comando di Bologna. Il 3 ottobre 1860 venne promosso Colonnello e nel 1861 gli venne conferito il grado di Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Savona e capo di Stato Maggiore del 6° Gran Comando di Napoli. Il 26 dicembre 1861 gli venne conferito il grado di Maggior Generale e il 3 maggio 1866 passò al 4° Corpo d’Armata come Capo di Stato Maggiore. Il 24 agosto 1866 venne nominato Sotto Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e dal 29 agosto al 22 ottobre dello stesso anno ne divenne Capo di Stato Maggiore passando poi al comando della Divisione Livorno. Il 29 settembre 1869 venne trasferito al comando della Divisione Brescia e l’11 dicembre 1870 fu promosso Tenente Generale responsabile del Comitato Armi Leggere. Il 30 aprile 1872 passò al comando della 2^ Divisione Istruzione e l’11 ottobre 1872 tornò al Comitato. Il 1° dicembre 1873 venne trasferito al comando della Divisione di Firenze e il 17 maggio 1877 gli venne affidato il comando dell’11° Corpo d’Armata di Bari. Il 12 gennaio 1879 fu messo in disposizione e il 29 agosto 1880 venne trasferito alla Riserva. Fotografia formato Gabinetto. Fotografo: F.lli De Mattia – Bari.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
Cernaia 1855
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
1859
Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
Bassa Italia 1860
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
1855
Arc. G: Galleani di Saint Ambroise Orazio in gran montura da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Mentone 1835 – Torino 1908). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 27 gennaio 1850, uscì Sottotenente di Artiglieria il 9 agosto 1855. Tenente nel 1857, guadagnò a San Martino nel 1859 la Medaglia d’Argento al Valor Militare e, promosso Capitano il 6 novembre dello stesso anno, ottenne una seconda Medaglia d’Argento nella campagna del 1860 nella Bassa Italia. Maggiore il 31 maggio 1866, Tenente Colonnello il 22 ottobre 1874 venne promosso Colonnello il 27 giugno 1878 e nominato Direttore della Fabbrica d’Armi di Brescia. Nel 1879 fu Direttore dell’Arsenale di Costruzione di Torino e il 16 ottobre 1884 venne promosso Colonnello Brigadiere Comandante Territoriale dell’Artiglieria di Torino. Il 21 marzo 1886 fu promosso Maggior Generale Comandante di Artiglieria del Corpo d’Armata di Roma e il 13 dicembre 1891 ottenne il grado di Tenente Generale e la nomina a Ispettore delle esperienze e Comandante della Scuola Centrale di tiro di Artiglieria. Il 26 gennaio 1895 venne posto in Posizione Ausiliaria e nel 1898 passò alla Riserva. Fotografia formato 22 x 17,2. Fotografo: Bosco & Bricca – Torino.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia d’Argento al Valor Militare
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Bassa Italia 1860
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. G1: Asinari di Bernezzo Cav. Vittorio in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Casasco 3 agosto 1842 – Torino 1923). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 3 novembre 1856, uscì il 1° aprile 1860 Sottotenente nel Reggimento Guide. Prese parte alle campagne di Ancona e della Bassa Italia(1860-61) e il 12 marzo 1863 ottenne il grado di Tenente. Nella campagna contro l’Austria del 1866, a Custoza, “caricando valorosamente alla testa di tre plotoni cadeva ferito al petto da palla nemica ed avendo il braccio sinistro rotto da calcio di fucile, rimase prigioniero”. Gli venne conferita la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Frequentò poi la Scuola di Guerra, fu promosso Capitano il 13 dicembre 1871, Maggiore il 17 marzo 1878, Tenente Colonnello il 9 dicembre 1883, e Colonnello Comandante il Reggimento Umberto I l’8 aprile 1888. Il 4 luglio 1895 ottenne il grado di Maggior Generale Comandante la 4^ Brigata di Cavalleria. Successivamente passò al comando della 7^ Brigata e nel 1900 fu promosso Tenente Generale e venne posto al comando della Divisione Militare di Bologna fino al 1904. Dal 1906 al 1909 Comandò prima il VII Corpo d’Armata e poi il III. Nel 1909 pronunciò a Brescia, consegnando al Reggimento di Cavalleria Aquila lo stendardo, un discorso patriottico, nel quale auspicava la completa liberazione dell’Italia. L’Austria protestò vivamente e l’Asinari dovette essere collocato a riposo. Scoppiata la guerra con l’Austria, venne richiamato in servizio e resse dal 1915 al 1917il comando del Corpo d’Armata Territoriale di Ancona. Nel 1923 venne nominato Senatore. fotografia formato 25 x 16. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia
Custoza 24 giugno 1866
Medaglia d’argento al valor militare
settembre 1917
Arc. 1265: Caneva Carlo in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Udine 22 aprile 1845 – Roma 25 settembre 1922). Arruolatosi nell’Imperiale e regio esercito entrò come allievo presso l’Accademia militare di Wiener Neustadt, passando poi alla scuola d’artiglieria di Märisch-Weisskirchen, conseguendo il grado di Sottotenente. Partecipò alla guerra del 1866 combattendo in Boemia nelle file del 7º Reggimento d’artiglieria; quindi, in seguito alla cessione al Regno d’Italia del Veneto, lasciò l’esercito austriaco ed entrò in quello italiano il 31 gennaio 1867 come Sottotenente d’artiglieria. Frequentò la Scuola di applicazione d’artiglieria e genio, poi, promosso Luogotenente (1869), la scuola superiore di guerra, passando quindi nel Corpo di Stato Maggiore. Capitano nel 1875, maggiore nel 1882, poi tenente colonnello capo di Stato Maggiore della divisione di Genova, nel 1891 ottenne il grado di Colonnello e il comando del 41º Reggimento di fanteria, che tenne fino al 1895. Fu quindi Capo di stato Maggiore del VI Corpo d’armata e poi dal settembre 1896 al marzo 1898 in Eritrea, dove prese parte alla campagna contro i Dervisci. Maggior Generale nel 1898, comandò per quattro anni la Brigata “Re”; Tenente Generale nel 1902, resse successivamente la Divisione di Palermo e quella di Messina, indi dal 1904 al 1907 fu comandante in seconda del Corpo di Stato Maggiore. Tenne poi il comando della Divisione di Verona, nel 1909 passò a quello del VII Corpo d’Armata di Ancona e subito dopo a quello del III Corpo d’Armata di Milano; il 30 settembre 1910 ricevette la designazione al comando di un’armata in caso di guerra. Verso la metà del settembre 1911, quando si era appena messo in luce dirigendo il partito vincente nelle grandi manovre estive, fu prescelto a comandare il Corpo d’Armata speciale incaricato di occupare la Tripolitania e la Cirenaica (il conferimento ufficiale dei pieni poteri militari e civili porta la data dell’8 ottobre). Data la repentinità con cui il governo Giolitti aveva deciso di ricorrere alle armi, i piani e le predisposizioni relative dovettero essere improvvisati da lui e dal Generale Alberto Pollio, Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, in pieno accordo, del resto, con le autorità governative e gli ambienti che avevano appoggiato l’espansione italiana in Africa settentrionale. Si deve quindi attribuire a lui solo una responsabilità minore nella sottovalutazione delle difficoltà dell’impresa. Poiché infatti si calcolava che le truppe turche in Tripolitania e Cirenaica (meno di 5.000 uomini) non avrebbero avuto l’appoggio delle popolazioni arabe, fu ritenuta sufficiente per il corpo di spedizione italiano una forza totale di 34.500 uomini, 6.300 quadrupedi e 72 pezzi d’artiglieria. Con queste truppe furono occupati tra il 4 e il 21 ottobre 1911 i centri di Tobruk, Tripoli, Derna, Bengasi, Homs; ma i violenti combattimenti di Sciara Sciat e Bu Meliana (oasi di Tripoli, 23 e 26 ottobre) dimostrarono che i turchi avevano dietro a sé tutta la popolazione ed erano quindi in grado di impedire ogni progresso italiano nell’interno e addirittura di esercitare una seria minaccia per i presidi delle città occupate. Essa appare in alcune fotografie scattate dal corrispondente di guerra francese Gaston Chérau, che cita anche il comportamento nelle lettere scambiate con la moglie. La strategia italiana fu perciò sottoposta a revisione, sulla linea di una sua relazione al Ministro della guerra del 6 novembre. Prima della fine dell’anno vennero sbarcati in Tripolitania e Cirenaica altri 67.000 uomini, 8.300 quadrupedi e 154 pezzi d’artiglieria, con i quali fu consolidata l’occupazione italiana dei centri costieri e iniziati grossi lavori di fortificazione. La proclamazione della legge marziale, da lui fortemente voluta, in tutta la regione (23 ottobre) segnò inoltre l’inizio di una politica più dura verso la popolazione. Attraverso perquisizioni, processi ed esecuzioni sommarie, distruzioni di case e di coltivazioni e il blocco economico tra le oasi costiere e l’interno, i comandi italiani miravano a stroncare la resistenza araba dando la misura della loro potenza e decisione. Questa linea d’azione metteva le truppe italiane al sicuro da rovesci parziali (e infatti tutti gli attacchi turco-arabi alle fortificazioni italiane nel corso dell’inverno vennero respinti con successo), ma allontanava nel tempo l’estensione del dominio italiano a tutto il territorio libico. Ne derivava un grave ostacolo all’azione diplomatica per il riconoscimento internazionale della sovranità italiana sulla Tripolitania e la Cirenaica, proclamata unilateralmente il 5 novembre 1911. Giolitti e il Ministro degli esteri Marchese di San Giuliano richiesero quindi a più riprese e con energia una più dinamica condotta della guerra, ma lui, sempre più convinto delle difficoltà della situazione, fu sostenuto da Pollio e dal Ministro della guerra Spingardi, decisi a evitare ogni rischio di insuccesso anche parziale che riaprisse le ferite di Adua. Anche le proteste della stampa nazionalista, che lo accusavano di inerzia, contribuirono a scuoterne la posizione. L’espansione del dominio italiano in terra libica fu quindi proseguita con cautela, più che altro con l’ampliamento dei campi trincerati attorno ai centri costieri. Nel corso dell’inverno fu esteso il controllo italiano a tutta l’oasi di Tripoli. Poi la primavera del 1912 vide lo sviluppo di offensive a medio raggio: nell’aprile ebbero inizio le operazioni nella zona di Zuara (occupata in agosto) e del confine tunisino, in giugno fu attaccata Zanzur, tra giugno e luglio conquistata Misurata. Alla fine d’agosto le truppe italiane avevano esteso il proprio dominio a tutta la fascia costiera della Tripolitania; assai minori i progressi in Cirenaica, sempre limitati ai dintorni dei centri occupati. Tutto l’interno restava saldamente nelle mani degli arabo-turchi, tanto che il governo italiano fu costretto a cercare una soluzione del conflitto colpendo la Turchia nell’Egeo. A fine agosto egli fu richiamato a Roma e il 2 settembre 1912 esonerato dal comando, che fu ripartito tra il Generale Ottavio Ragni, per la Tripolitania, e il Generale Briccola, per la Cirenaica. Con questo provvedimento il governo voleva dare l’impressione che la situazione si andasse normalizzando, tanto da non richiedere più un comando unico (e infatti erano a buon punto le trattative diplomatiche col governo turco). Per evitare che il suo esonero assumesse un significato punitivo, egli fu promosso Generale d’Esercito (19 settembre 1912), il più alto grado della gerarchia militare conferibile solo a chi avesse comandato un’armata in battaglia. Un anno e mezzo più tardi, nel maggio 1914, lasciò il servizio attivo per raggiunti limiti di età. Durante la prima guerra mondiale non fu richiamato in servizio, a causa dell’età ormai avanzata e del grado superiore a quello di Cadorna. Furono proprio il suo alto grado e l’estraneità al conflitto in corso a farlo designare come presidente della Commissione nominata dal presidente del Consiglio Orlando il 12 gennaio 1918 per indagare sulle cause e le responsabilità del disastro di Caporetto. La Commissione d’inchiesta sul ripiegamento dall’Isonzo al Piave era composta, oltre che da lui, da sei membri: il Generale Ragni, il viceammiraglio Canevaro, l’avvocato generale militare Tommasi, il senatore Bensa e gli onorevoli Raimondo e Stoppato. Nel 1912 fu nominato senatore del Regno, carica che ricoprì fino al 1922. Fotografia formato cartolina 13,8 x 8,8. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Croce al Merito di Guerra
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
Medaglia Mauriziana
Croce d’oro con corona reale per anzianità di servizio militare per gli ufficiali con 40 anni di servizio
Medaglia commemorativa delle Campagne d’Africa
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
Arc. 2536: Marchesi Carlo in gran montura da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Sassari 19 dicembre 1836 – Torino 27 dicembre 1912). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 29 ottobre 1852, uscì il 9 agosto 1856 Sottotenente del 15° Reggimento Fanteria. Partecipò alla campagna del 1859 meritando una Medaglia d’Argento al Valor Militare a Palestro e il 19 ottobre dello stesso anno venne promosso Tenente Aggregato allo Stato Maggiore. Nel 1860-61 partecipò alla campagna della Bassa Italia guadagnando una seconda Medaglia d’Argento a Capua e il 24 marzo 1861 fu promosso Capitano effettivo di Stato Maggiore. Nel 1866 partecipò alla guerra contro l’Austria e il 9 luglio 1869 venne promosso Maggiore nel 56° Reggimento Fanteria. Il 21 maggio 1876 ottenne il grado di Tenente Colonnello di Stato Maggiore e il 30 maggio 1878 fu Colonnello Capo di Stato Maggiore del 1° Corpo d’Armata e poi addetto all’Ambasciata di Parigi. Il 6 dicembre 1885 venne promosso Maggior Generale Comandante la Brigata Salerno, il 12 dicembre 1891 ottenne il grado di Tenente Generale Comandante del Presidio di Sardegna e nel 1893 passò al comando della Divisione Ancona. Il 16 marzo 1896 passò in disposizione, il 1° aprile 1896 venne trasferito in Posizione Ausiliaria e il 25 maggio 1899 nella Riserva. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Palestro 1859
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Capua 1860
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 979: Gobbo Gaetano in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Torino 1840 – Torino 1923). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 30 ottobre 1857, uscì il 30 giugno 1859 Sottotenente nel 1° Reggimento Granatieri. Tenente il 10 giugno del 1860, Capitano il 31 marzo del 1864 combatté nella guerra contro l’Austria del 1866. Frequentò la Scuola di Guerra dal 1869 al 1871 e l’11 dicembre del 1873 venne promosso Maggiore. Comandò un Battaglione di Alpini e continuò in quel comando dopo che l’8 novembre 1880 ebbe raggiunto il grado di Tenente Colonnello. Colonnello degli Alpini il 21 luglio 1884 fu comandante del 3° Reggimento e l’11 dicembre 1892 venne promosso Maggior Generale Comandante della Brigata Casale. Il 25 febbraio 1898 ottenne il grado di Tenente Generale e fu posto al comando della Divisione di Messina per poi passare, il 14 gennaio 1900 al comando della Divisione di Alessandria. Il 25 maggio 1902 gli fu affidato il comando del 5° Corpo d’Armata e il 1° dicembre 1908 venne posto in Posizione Ausiliaria. Il 2 dicembre 1913 venne trasferito alla Riserva e allo scoppio della guerra nel 1915 venne richiamato e posto al comando del Corpo d’Armata Territoriale di Verona che resse per due anni. Fotografia formato 14,4 x 10. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. G1: Barbieri Lodovico Domenico in gran montura da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Bologna 1843 – Monte San Pietro 1927). Allievo dell’Accademia Militare di Torino il 26 settembre 1861 ne uscì Sottotenente il 5 ottobre 1862. Il 19 luglio 1863 passò allo Stato Maggiore del Genio e il 31 dicembre 1864 fu trasferito al Corpo di Stato Maggiore. Il 12 agosto 1865 ottenne il grado di Tenente, il 28 settembre 1865 passò al 7° Reggimento Fanteria e il 27 maggio 1866 fu nello Stato Maggiore delle Truppe. Partecipò alla campagna contro l’Austria del 1866 e il 25 novembre 1868 ottenne il grado di Capitano passando poi il 28 marzo 1869 al Ministero della Guerra. L’8 aprile 1888 venne promosso Colonnello Comandante il 50° Reggimento Fanteria e il 30 marzo 1890 ritorna allo Stato Maggiore con l’incarico di Comandante in 2^ della Scuola Militare. Maggior Generale comandante la Brigata Regina il 4 luglio 1897, dal 13 febbraio 1896 al 21 giugno 1896 gli venne affidato il comando della Brigata del Corpo di Spedizione in Africa e poi il comando della Brigata Brescia. Il 14 gennaio 1900 venne promosso Tenente Generale e ottenne il comando della Divisione di Novara e il 22 giugno 1902 il comando della Scuola Militare. Il 26 ottobre 1905 venne posto a Disposizione e il 22 febbraio 1910 ottenne il comando del 1° Corpo d’Armata per passare poi il 2 giugno 1910 in Posizione Ausiliaria. Il 2 luglio 1914 venne trasferito nella Riserva. Fotografia formato 23,5 x 17. Fotografo: C. De Marchi – Milano.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia commemorativa delle Campagne d’Africa
Arc. 844: Della Chiesa della Torre Camillo in grande uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Casale 1812 – Cuneo 1889). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 26 aprile 1822 , ne uscì il 21 febbraio 1831 Sottotenente della Brigata Savona. Tenente nel 1836, Capitano nel 1846, guadagnò la Menzione Onorevole alla battaglia di Novara nel 1849. Maggiore il 2 marzo 1851, fece parte della spedizione in Crimea e alla battaglia della Cernaia si meritò la Croce dell’Ordine Militare di Savoia. Tenente Colonnello nel 1856, ottenne il grado di Colonnello il 13 agosto 1858 e il comando del 3° Reggimento Fanteria. L’11 dicembre 1859 venne promosso Colonnello Brigadiere e ottenne il comando della Brigata Piemonte. Maggior Generale il 17 marzo 1861, venne poi promosso Tenente Generale il 7 agosto 1862 e passò al comando della 16^ Divisione. Nel 1863 era al comando della Sotto Divisione di Pavia, della Divisione di Bari nel 1864 e nel 1866 della Divisione di Forlì. Nel 1867 ritornò al comando della Divisione di Bari e infine nel 1869 passò alla Divisione di Genova. Nel 1874 venne trasferito nella Riserva. Fu Aiutante di campo Onorario del Re dall’11 giugno 1863 al 9 gennaio 1878 poi con distintivo di Cessata Casa. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: C. Lose – Milano.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
1859
Menzione Onorevole
Novara – 1848
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. G1: Tenente Generale in grande uniforme mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907. Fotografia formato 25 x17. Fotografo: G. Rossi – Milano.
Arc. 1893: Cagni Manfredo in piccola uniforme da Tenente Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Asti 6 ottobre 1834 – Asti 1890). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 30 gennaio 1849, uscì il 5 agosto 1853 Sottotenente nel 1° Reggimento Granatieri di Sardegna. Fece parte del Corpo di Spedizione in Crimea (1855 – 1856) e, nominato Tenente Applicato di Stato Maggiore nel 1859, ebbe a San Martino la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Capitano di Stato Maggiore il 1° giugno 1860, ricevette a Custoza il 24 giugno 1866, la seconda Medaglia d’Argento “per l’intrepidezza e l’intelligenza con cui portò gli ordini durante il combattimento”. Nel 1863 ricopriva l’incarico di Ufficiale d’Ordinanza del Principe Ereditario Umberto di Savoia, che fu padrino del figlio Umberto quendo quest’ultimo fu battezzato. Maggiore nel 7° Granatieri il 17 settembre 1868, ritornò nello Stato Maggiore e poi fu Tenente Colonnello nel reggimento Cavalleria Alessandria il 22 ottobre 1874. Colonnello il 15 luglio 1877, comandò il 5° Reggimento Lancieri Novara. Maggior Generale il 22 ottobre 1884, comandò la Brigata Abruzzi partecipando alla campagna d’Africa del 1887. il 27 marzo 1890 venne promosso Tenente Generale e comandò la Divisione di Verona fino al 1° aprile 1894 quando fu collocato in Posizione Ausiliaria e nel 1898 a riposo. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: C. Capitanio – Brescia.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Medaglia d’argento al valor militare
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’argento al valor militare
Custoza 24 giugno 1866
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza (3 barrette)
Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Onorificenze estere
Medaglia britannica di Crimea
Ordine di Mejīdiyye (Impero ottomano)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Dannebrog (Danimarca)
Arc. 2113: Tenente Generale della Riserva in grande uniforme mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: D. Sala – Napoli.
Arc. 2799: Prato Cesare ( Mortara, 24 ottobre 1832 – Torino, 1901). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 17 ottobre 1849, uscì il 9 agosto 1855 Sottotenente del Genio. Tenente nel 1857, venne promosso Capitano nel 1859, partecipò alla campagna contro l’Austria di quell’anno meritandosi una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Maggiore nel 1862, ottenne il grado di Tenente Colonnello nel 1872 e quello di Colonnello nel 1877. Direttore del Genio a Torino nello stesso anno, venne promosso Maggior Generale nel 1883 ed ebbe il comando Territoriale del Genio di Torino. Tenente Generale Direttore Generale al Ministero della Guerra nel 1888, dal 1891 al 1892 fu Ispettore delle truppe del Genio. Nel 1892 venne collocato in Posizione Ausiliaria e poi nella Riserva. Fotografia CDV. Fotografo: L. Kaiser – Verona.
Onorificenze
Medaglia d’argento al valor militare
Arc. 721: Serra conte Giacomo (Cagliari, 25 luglio 1840 – Viareggio, 1922). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 16 ottobre 1854, ne uscì Sottotenente di Artiglieria il 30 giugno 1859. Tenente l’11 marzo 1860, venne promosso Capitano il 17 marzo 1861. Partecipò alla campagna del 1866 e nel 1870 alla presa di Roma meritò la Menzione Onorevole. Promosso Maggiore il 7 dicembre 1873 fu applicato per più anni al Ministero della Guerra, diventandovi Tenente Colonnello il 27 marzo 1879. Colonnello il 29 novembre 1883, comandò un Reggimento di Artiglieria da Fortezza: fu quindi trasferito nel personale delle Fortezze. Fu Direttore d’Artiglieria a Firenze, quindi comandò i forti di Moncenisio.In Posizione ausiliaria nel 1897, passò nella Riserva nel 1910 con grado di Maggior Generale e nel 1920 venne promosso Tenente Generale. Fotografia CDV. Fotografo: G. Borelli – Roma.
Arc. 847: Ferraris Carlo Ignazio in grande uniforme da Maggior generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Biella 1° dicembre 1841 – Milano 22 settembre 1906). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 15 marzo 1860, venne promosso Sottotenente di Artiglieria l’8 settembre 1861. Tenente il 21 aprile 1862 venne promosso Capitano il 5 luglio 1866; Maggiore il 21 ottobre 1881 venne trasferito all’8° Reggimento Artiglieria e nominato Aiutante di Campo Onorario del Re. Il 13 aprile 1884 passò allo Stato Maggiore. Tenente Colonnello l’11 ottobre 1885 fu Capo di Stato Maggiore della Divisione di Alessandria e il 30 marzo 1890 venne promosso Colonnello Comandante dell’11 Reggimento Bersaglieri. Successivamente ebbe il trasferimento allo Stato Maggiore e fu Comandante in 2^ della Scuola Centrale di Tiro di Fanteria di Parma e il 23 luglio 1893 ne divenne il comandante. Il 24 dicembre 1896 ottenne il grado di Maggior Generale e il 10 agosto 1898 fu messo a disposizione. Il 22 dicembre dello stesso anno fu in Posizione Ausiliaria e il 21 giugno 1906 fu promosso Tenente Generale nella Riserva. Fotografia formato 12,3 x 9,5. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
Arc. G: Biandrà dei Conti di Reaglie Nob. Vittorio in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Torino 1828 – Montegrino CO 1913). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 21 ottobre 1843, uscì il 28 marzo 1848 Sottotenente dei Granatieri Guardie e il 30 novembre dello stesso anno venne nominato Tenente partecipando alla campagna del 1848-49. Il 16 novembre 1856 fu promosso capitano nel 9° Reggimento Fanteria e nella campagna del 1859 ottenne la Medaglia d’Argento al Valor Militare nel fatto d’arme di Palestro. Maggiore il 17 marzo 1861 venne nominato Comandante in 2^ del Collegio Militare di Milano e poi di Parma. Nel 1864 passò come Direttore Studi alla Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena e il 20 luglio 1866 venne promosso Tenente Colonnello. Nel 1867 passò al 1° Reggimento Fanteria, nel 1868 al 4° Reggimento Granatieri e nel 1870 al comando del 54° Reggimento Fanteria. Il 1° giugno 1871 fu promosso Colonnello e il 20 giugno 1878 Colonnello Brigadiere Comandante l’8^ Brigata Fanteria. Il 13 ottobre 1881 fu Comandante Superiore dei Distretti della Divisione di Genova e il 1° dicembre dello stesso anno venne promosso Maggior Generale Comandante Superiore dei Distretti della Divisione di Torino. Nel 1889 venne messo in Posizione Ausiliaria e il 12 marzo 1895 venne promosso Tenente Generale nella Riserva. Fotografia formato 26,4 x 17,4. Fotografo: Montabone – Torino.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Palestro 1859
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 719:Biandrà dei Conti di Reaglie Nob. Vittorio in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Torino 1828 – Montegrino CO 1913). Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Montabone – Torino.
Arc. 1275: Galletti Angelo in gran montura da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Cunico 1818 – Piossasco 1886). Sottotenente di Fanteria nel 1841, partecipò alla campagna del 1848 meritandosi la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il 3 marzo 1849 fu nominato Capitano e trasferito ai Bersaglieri e nel 1859 si distinse a San Martino meritandosi la Croce dell’Ordine Militare di Savoia. Il 31 dicembre 1861 ottenne il grado di Tenente Colonnello e durante la campagna del Brigantaggio ottenne una Menzione Onorevole. Il 31 dicembre 1863 venne promosso Colonnello Comandante il 1° Reggimento Bersaglieri e nella campagna del 1866, comandante della riserva dei Bersaglieri addetta al 1° Corpo d’Armata meritandosi una seconda Menzione Onorevole. Il 4 giugno 1877 ottenne il grado di Maggior Generale della Riserva. Fu Aiutante di Campo Effettivo del Re dal 6 giugno 1868 e Onorario dal 4 giugno 1877 al 23 gennaio 1878 poi con distintivo di Cessata Casa. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: Schemboche – Torino.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’Argento al Valor Militare
1848
Menzione Onorevole
Campagna della Bassa Italia 1861
Menzione Onorevole
Campagna del 1866
Arc. 3013: Baulina Giovanni in gran montura da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Cuneo 1827 – Padova 1883). Prese parte da sottufficiale dei Bersaglieri alla campagna del 1848 meritandosi la Medaglia d’Argento al Valor Militare nel fatto d’ armi di Santa Lucia e la promozione a Sottotenente nel combattimento di Governolo. Durante la stessa campagna ottenne la Menzione Onorevole per essersi distinto nei fatti d’armi di Sommacampagna, Berettara, Custoza, Valeggio e sotto le mura di Milano. Partecipò quindi alla campagna del 1849 e nel 1859 riaffermò il suo valore con il grado di Capitano di Stato Maggiore alla battaglia di san Martino guadagnando la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Prese parte da Maggiore Capo di Stato Maggiore della 13^ Divisione attiva alla campagna del 1866. Nel 1872, da Colonnello, comandò il 28° Reggimento Fanteria e successivamente il 1° Reggimento Bersaglieri. Nel 1877 venne promosso Maggior Generale e gli venne affidato il comando della 28^ e della 24^ Brigata e in seguito la Brigata Reggio e la brigata Regina. Nel 1882 fu Direttore dell’Istituto Geografico Militare. Fotografia CDV. Fotografo: A. Sorgato – Bologna.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia d’argento al valor militare
Santa Lucia 1848
Menzione Onorevole
Campagna del 1849
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 2537: Taffini d’Acceglio conte Luigi in grande uniforme da Maggior Generale Aiutante di Campo Generale Effettivo del Re mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Chambery 24 settembre 1830 – Roma 11 aprile 1897). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 23 settembre 1845, uscì il 2 agosto 1851 Sottotenente di Artiglieria. L’11 agosto 1851 venne promosso Tenente nella 6^ Compagnia da Fortezza e il 24 maggio 1859 ottenne il grado di Capitano nel 6° Reggimento Artiglieria. Partecipò alla campagna del 1859 e il 23 marzo 1862 venne promosso Maggiore nel 3° Reggimento Artiglieria. Prese parte alla guerra contro l’Austria del 1866 e nel 1867 tornò al 6° Reggimento. Il 17 novembre 1871 fu Tenente Colonnello e nel 1875 venne nominato Direttore d’Artiglieria ad Alessandria per poi essere promosso Colonnello Comandante il 2° Reggimento Artiglieria il 15 ottobre 1876. Il 27 aprile 1882 ottenne il grado di Colonnello Brigadiere Comandante l’Artiglieria di Piacenza e il 17 novembre 1883 venne nominato Maggior Generale. L’8 aprile 1888 fu nominato Tenente Generale e venne posto al comando della Divisione di Genova per poi passare al comando della Divisione di Napoli il 27 marzo 1890. Il 17 aprile 1891 divenne Comandante Generale dei CC.RR dove rimase fino al 15 settembre 1896 per poi essere nominato Presidente del Tribunale Supremo di Guerra e Marina. Fu Ufficiale d’Ordinanza Onorario del Re dal 17 marzo 1867 e Aiutante di Campo Onorario dal 31 dicembre 1876 al 9 gennaio 1878 poi con distintivo di Cessata Casa. Fu anche Aiutante di Campo Onorario di Umberto I dal 3 giugno 1880 al 17 novembre 1883, Aiutante di Campo Generale Onorario il 3 febbraio 1884 e Effettivo dal 29 giugno 1884 all’8 aprile 1888.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 2983: Guidotti Ernesto in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Firenze 1833 – La Spezia 1918). Partecipò con l’Esercito Toscano alla campagna del 1859 e successivamente passò nell’Esercito Italiano. Partecipò alla Campagna del 1866 meritandosi la Croce di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia. Colonnello nel 1874, ebbe il comando del 2° Reggimento Bersaglieri e nel 1877 venne nominato Aiutante di Campo di Vittorio Emanuele II, alla morte del quale passò con la stessa carica al servizio di Umberto I. Maggior Generale nel 1881 venne posto al comando della Brigata Bergamo, venne promosso Tenente Generale nel 1887 e comandò la divisione di Bari e poi quella di Torino. Nel 1893 fu collocato nella Riserva. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: G. Brogi – Firenze. Datata Firenze 11 novembre 1884.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
1866
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Arc. 2556: Zoppi conte Enrico Giuseppe in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Alessandria 10 gennaio 1827 – Firenze 1898). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 30 agosto 1841, uscì il 20 settembre 1845 Sottotenente nel 16° Reggimento Fanteria. Tenente nel maggio 1848, fu a Peschiera decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare e il 30 settembre 1848 venne trasferito ai Carabinieri Reali. Partecipò alla campagna del 1859 contro l’Austria e il 24 ottobre 1860 venne promosso Maggiore nella Divisione di Novara. Promosso Tenente Colonnello nella Legione di Milano della Divisione di Pavia il 22 marzo 1863, passò nel 1866 alla Legione di Genova. Il 24 marzo 1867 venne trasferito e gli venne affidato il comando della Legione di Catanzaro; il 28 novembre dello stesso anno venne promosso Colonnello e il 29 marzo 1868 venne posto al comando della Legione di Bologna. Il 10 giugno 1875 passò alla Legione di Roma e il 30 maggio 1878 ottenne il grado di Maggior Generale ed entrò nel Comitato dei Carabinieri. Il 1° novembre 1882 al 13 marzo 1887 fu Comandante in 2^ dei Carabinieri Reali e il 1° aprile 1887 venne posto in Disposizione. Il 16 aprile 1891 fu in Posizione Ausiliaria e il 20 ottobre 1894 venne promosso Tenente Generale nella Riserva. Fotografia CDV. Fotografo: H. Zinsler – Roma.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Peschiera 1848
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 2950: Sironi Enrico in gran uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Vico Seprio 1825 – Milano 1893). Volontario nel 1848, passò come Sottotenente di Fanteria nell’esercito regolare rimanendo ferito gravemente a Milano e ottenendo la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Combatté poi nel 1849, in Crimea nel 1855, nella campagna del 1859 e nel 1862-63 contro i briganti guadagnando una seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel 1866 partecipò alla campagna contro l’Austria ottenendo una Menzione Onorevole e nel 1873 venne promosso Colonnello Comandante del 27° Reggimento Fanteria. Nel 1881 ebbe il Comando Superiore dei Distretti Militari a Genova e il 27 aprile 1882 venne promosso Maggior Generale e posto al Comando Superiore dei Distretti Militari di Firenze. Nel 1883 fu collocato in Posizione Ausiliaria e nel 1891 passò alla Riserva. Fotografia formato 17,4 x 8,6. Fotografo: Schemboche – Firenze.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Menzione Onorevole
1866
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Arc. G: Cugiani Edoardo in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Torino 1832 – Firenze 1902). Entrato all’ Accademia Militare di Torino il 6 ottobre 1847, uscì il 15 agosto 1853 Sottotenente nel 6° Reggimento Fanteria. Prese parte alla spedizione di Crimea (1855-1856) ed alla campagna del 1859 guadagnandosi a San Martino una Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Promosso Tenente nei RR Carabinieri il 21 dicembre 1859, ottenne il grado di Capitano il 18 agosto 1861 e quello di Maggiore il 10 febbraio 1876. Il 6 maggio 1880 venne promosso Tenente Colonnello e Colonnello il 21 giugno 1884. Comandò le Legioni di Firenze e di Bari e nel 1890 venne collocato in Posizione Ausiliaria. Nel 1894 raggiunse il grado di Maggior Generale nella Riserva. Fotografia formato 24,5 x 17,3. Fotografo: U. Baldi & C. Firenze.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia di Bronzo
San Marino 24 giugno 1859
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia
Arc. G2: Cordero di Montezemolo Adriano in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Mondovi 1831 – Mondovì 1902). Sottotenente di Fanteria al servizio del Governo Provvisorio Lombardo nel 1848, prese parte alla campagna del 1848-49; entrato nell’Esercito Sardo come Sottotenente nell’8° Reggimento Fanteria il 17 marzo 1849 prese parte alla campagna del 1859 rimanendo ferito a San Martino e guadagnandosi la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il 23 febbraio 1860 venne nominato Capitano, prese parte alla campagna del 1860 e il 28 novembre 1867 fu promosso Maggiore nel 57° Reggimento. Partecipò alla campagna del 1866 e alla presa di Roma del 1870. Il 15 ottobre 1876 fu promosso Tenente Colonnello e l’11 marzo 1880 divenne Colonnello e venne posto al Comando del 61° Reggimento Fanteria. Il 25 settembre 1884 fu trasferito al comando del 47° Reggimento Fanteria e nel 1887 fu promosso Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Bergamo. Il 2 ottobre 1887 ottenne il grado di Maggior Generale e il 1° aprile 1890 venne posto in Posizione Ausiliaria. Il 1° gennaio 1893 fu collocato in Riserva e il 3 marzo 1898 venne promosso Tenente Generale. Fotografia formato 21,5 x 13,4. Fotografo: Montabone – Genova.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia d’Argento al Valor Militare
San Martino 24 giugno 1859
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 3134: Conti-Vecchi Nicola in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Fivizzano, 1838 – Loano Ligure, 1898). Sottotenente di Fanteria nel 1859, prese parte alla campagna contro l’Austria dello stesso anno e a quella del 1860-61, meritandosi una Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Fu poi insegnante di topografia alla Scuola di Guerra. Colonnello nel 1885, comandò il 58 reggimento Fanteria, la Scuola di Fanteria nel 1886 ed il 2° Reggimento Alpini nel 1888. Promosso Maggior Generale nel 1893, ebbe il comando della Brigata Salerno e fu poi Ispettore degli Alpini, carica che continuò a ricoprire anche con il grado di Tenente Generale nel 1898. Fotografia formato 11 x 9,4. Fotografo: Sconosciuto.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia di Bronzo
1859
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. 2949: Moreno Gennaro in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Gaeta 1838 – Bologna 1901). Sottufficiale nell’esercito delle Due Sicilie passò nell’esercito sardo nel 1860. Il 16 marzo 1862 ottenne il grado di Sottotenente del 58° Reggimento Fanteria e nel 1865 passò come Allievo alla Scuola di Applicazione di Stato Maggiore. Il 7 giugno 1866 venne assegnato come Tenente allo Stato Maggiore della 5^ Divisione e, nella guerra contro l’Austria di quell’anno, a Custoza meritò la croce di Cavaliere dell’ordine Militare di Savoia. Capitano il 22 maggio 1872, Maggiore il 20 febbraio 1879 nel 31° Reggimento Fanteria. Il 9 dicembre 1883 venne promosso Tenente Colonnello di Stato Maggiore alla Scuola di Guerra e l’8 aprile 1888 ottenne il grado di Colonnello Comandante in 2^ della Scuola di Guerra. Il 29 ottobre 1892 fu comandante del 15° Reggimento Fanteria e il 14 maggio 1894 venne nominato Direttore delle Leve del Ministero della Guerra. Maggior Generale il 3 novembre 1895 venne assegnato al comando della Brigata Pavia il 1° aprile 1896. Il 14 gennaio 1900 passò al comando della Divisione Ravenna e il 6 febbraio 1901 andò in pensione.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
Custoza 24 giugno 1866
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Arc. G2: Tarditi Cesare in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Torino 16 aprile 1842 – Roma 22 febbraio 1913). Entrato all’Accademia Militare di Torino il 15 ottobre 1858 e venne trasferito al Corso Suppletivo di Ivrea il 5 agosto 1860. Il 6 marzo 1861 venne nominato Sottotenente del 13 ° Reggimento Fanteria e il 24 giugno 1866 fu promosso Tenente nell’ 11° Reggimento Fanteria. Il 13 agosto 1870 entrò nel Comitato di Stato Maggiore della 13^ Divisione e successivamente, il 3 ottobre 1870 alla Divisione di Brescia. Il 29 giugno 1872 venne aggregato allo Stato Maggiore e il 2 luglio 1873 fu promosso Capitano. Il 4 luglio 1873 fu trasferito alla Stato Maggiore al Comando di Corpo. Dal 13 marzo 1879 al 16 febbraio 1896 fu Ufficiale d’Ordinanza Onorario del Re e il 21 marzo 1880 venne promosso Maggiore nel 21° Reggimento Fanteria per poi passare, il 18 settembre 1883, come Capo Sezione di Stato Maggiore presso il Ministero della Guerra. Il 13 aprile 1884 fu promosso Tenente Colonnello Capo Divisione di Stato Maggiore e il 3 luglio 1888 passò al comando del 10° Reggimento Bersaglieri. L’11 ottobre 1888 ottenne il grado di Colonnello e dal 10 settembre al 27 dicembre 1891 fu in Eritrea il Comitato del Governatore. Il 12 giugno 1892 divenne Capo di Stato Maggiore del 3° Corpo d’Armata di Milano e il 16 febbraio 1896 venne promosso Maggior Generale Comandante la Brigata Regina. Il 1° aprile 1896 divenne Direttore Generale della Leve Truppe del Ministero della Guerra e il 16 agosto dello stesso anno passò come Direttore Generale ai Servizi Amministrativi. Il 3 giugno 1898 fu Sottosegretario al Ministero della Guerra e il 14 gennaio 1900 ritornò al servizio attivo al comando della Brigata Torino e il 16 febbraio 1901 al comando della Divisione Ravenna. Il 23 settembre 1901 fu promosso Tenente Generale e il 1° luglio 1902 passò al comando della Divisione di Napoli. Il 17 marzo 1907 venne posto in Posizione Ausiliaria e l’8 maggio 1910 venne trasferito alla Riserva. Fu Presidente dell’Organizzazione Volontari Ciclisti e Automobilisti e il 4 aprile 1909 fu Senatore del Regno. Fotografia formato gabinetto. Fotografo: H. Le Lieure – Roma.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
Cavaliere dell’Ordine della Legion d’onore (Francia)
Arc. 2093: Paladini Cesare in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Livorno 1846 – Livorno 1907). Sottotenente del Genio nel 1867, passò nel Corpo di Stato Maggiore. Nel 1889, in Roma, nel portare soccorso ad operai sepolti sotto macerie, meritò la Medaglia d’Argento al Valor Civile. Colonnello nel 1891, comandò il 47° Reggimento Fanteria Brigata Ferrara, poi fu comandante in 2^ della Scuola Militare e infine del 35° Reggimento Fanteria della Brigata Pistoia. Nel 1901 fu promosso Maggior Generale al comando della Brigata Ancona e andò in Posizione ausiliaria nel 1906. Fu anche Commissario Internazionale per la cessione della Tessaglia alla Grecia. Fotografia formato Umberto. Fotografo: F.lli Lovazzano – Torino.
Onorificenze
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 3021: Ambreck Giuseppe in grande uniforme da Maggior Generale mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 (Firenze 29 dicembre 1836 – Parma 15 luglio 1920). Partecipò quale Sottotenente di Fanteria nell’Esercito Toscano alla campagna del 1859 e il 1° marzo 1860 entrò nel Regio Esercito con il grado di Tenente nel 31° Reggimento Fanteria. Capitano il 5 gennaio 1862, partecipò alla campagna del 1866 contro l’Austria e il 13 ottobre 1877 ottenne il grado di Maggiore. Tenente Colonnello il 10 ottobre 1882, venne nominato Colonnello Comandante il 31° Reggimento Fanteria il 20 marzo 1887. Comandante del Distretto Militare di Piacenza il 19 agosto 1891 venne collocato in Posizione Ausiliaria il 16 maggio 1896 per poi passare alla Riserva il 18 agosto 1899. Il 24 dicembre 1899 venne promosso Maggior Generale. Fotografia 13,5 x 8,5. Fotografo: Ermini – Milano.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza
2 barrette
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Arc. 2270: Machiavelli Paolo in grande uniforme da Maggior Generale Medico mod. 30 maggio 1877 – 14 febbraio 1907 ( Genova 1827 – 01 ottobre 1887). Volontario nel Governo Provvisorio Lombardo nel 1848, venne promosso Medico di Divisione all’Ospedale di Napoli il 20 agosto 1859. Il 31 luglio 1866, durante la campagna contro l’Austria, meritò una Menzione Onorevole come responsabile dell’Ospedale di Milano. l’11 dicembre 1873 venne promosso Colonnello Medico e confermato come Direttore dell’Ospedale Militare di Milano e nel 1882 fu nominato Ispettore del Corpo di Sanità Militare. Nel 1885 fu nel Comitato di Sanità Militare e il 30 dicembre 1886 fu promosso Maggior Generale Medico e Presidente del Comitato di Sanità Militare. Pubblicò numerose monografie. Fotografia CDV. Fotografo: Shemboche – Roma.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
Menzione Onorevole
1866
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d’Indipendenza 3 barrette