Generali 1933 – 1940

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Arc. 2096: Mezzetti Ottorino in uniforme ordinaria coloniale da Generale di Corpo d’Armata mod. 18 gennaio 1934 (Roma, 30 novembre 1887 – Arezzo, 29 settembre 1962). All’età di dodici anni venne iscritto a frequentare il Collegio Militare di Roma il 1° gennaio 1889 passando successivamente alla Scuola militare della medesima città il 30 settembre 1895. Sottotenente nel 64° Reggimento Fanteria il 6 gennaio 1898, venne promosso Tenente il 20 gennaio 1901. Venne inviato in Congo nel 1903 al fine di partecipare insieme con altri ufficiali italiani all’organizzazione dell’esercito locale, dal momento che sebbene lo stato fosse possedimento del Regno del Belgio, tale era la presenza di italiani che il governo locale aveva chiesto all’Italia di occuparsi della formazione dell’esercito in cambio di consistenti concessioni. Rimase in Congo sino al 1906, e una volta rientrato in Patria frequentò la Scuola di Guerra di Torino. Capitano nel 1911 prese parte alla guerra italo-turca e il 25 maggio 1915 venne promosso Maggiore Comandante il 1° Battaglione del 59° Reggimento Fanteria. Nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia il 2 aprile 1916, dopo duri combattimenti sarà lui, il 17 dello stesso mese, a dare l’ordine di far saltare i detonatori della mina posta sul picco per conquistare la posizione nemica. Dalla regione del Col di Lana il suo battaglione fu trasferito sul fronte del Monte Colbricon nei pressi di Passo Rolle, dove combatté per alcuni mesi nell’inutile tentativo di sfondare le linee nemiche verso la Val di Fiemme.  Promosso Tenente Colonnello, dal 28 febbraio al 5 giugno 1917, data in cui rimase ferito in azione, fu comandante del 14º Reggimento Fanteria della Brigata Pinerolo. Dopo l’esito negativo della battaglia di Caporetto la Brigata “Calabria” si riposizionò sulla linea del Piave tra il Monfenera e il Monte Tomba, partecipando poi alla battaglia di Vittorio Veneto, compiendo attacchi sull’Asolone. Il 28 dicembre 1919 venne nominato Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia. Terminato il conflitto rimase senza specifici impieghi sino al 1924 quando, durante l’occupazione della Tripolitania, occupò alla testa della sua colonna la città di Sirte. Nel 1927 fu spostato in Cirenaica dove, resosi conto che gli uomini di Omar al-Mukhtar si rifugiavano nel deserto interno dove gli automezzi italiani non potevano raggiungerli per mancanza di autonomia, decise di mutare tattica e di utilizzare mezzi più efficienti e di muoversi su più colonne per operare manovre avvolgenti che circondassero l’avversario. Senza alcun preavviso lanciò le proprie truppe alle quattro del mattino verso il Gebel cogliendo i senussi alla sprovvista e sconfiggendoli in una serie di scontri. Nel suo successivo proclama alle truppe, in data 6 settembre 1927, dopo la fine delle operazioni estive sul Gebel, inneggiò al governo della colonia, all’esercito, al re e all’Italia, senza proferire una parola di apprezzamento per il duce, a cui i riferimenti di Rodolfo Graziani erano costanti. Ciò gli causò problemi, anche se venne promosso Generale di Brigata il 16 giugno 1928. Dati i suoi legami di lunga data con l’Africa, fu nominato governatore dell’Amara (Africa Orientale Italiana) dal 1937 al 1º gennaio 1939 e in quello stesso anno fece definitivamente rientro in Patria. Il 9 settembre 1937, per i meriti acquisiti, era stato elevato al rango di Generale di Corpo d’Armata. Il 25 marzo 1939 fu nominato a Senatore del Regno d’Italia, e dal 17 aprile dello stesso anno al 5 agosto 1943 fece parte della Commissione d’affari dell’Africa italiana. Dopo la caduta del fascismo (25 luglio) e la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 fu sottoposto a procedimento di epurazione, venendo dichiarato decaduto dalla carica di senatore in data 28 dicembre 1944. Non ricoprì mai alcun incarico militare durante la seconda guerra mondiale. Fotografia formato 14,4 x 9,8. Fotografo: Sconosciuto. 

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     «Provetto coloniale rotto a tutti i disagi e privazioni del deserto, comandante dotato di grande energia, di provetto valore, di sicura perizia, ha messo a profitto dell’Impero la sua tenace attività e la sua profonda esperienza, concorrendo validamente alla repressione di una vasta rivolta e dalla pacificazione di estesi territori. A.O.I., 15 dicembre 1937-15 giugno 1938
Regio Decreto 4 ottobre 1938
Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
     «Con slancio ed energia guidava la sua compagnia all’attacco delle trincee nemiche sotto l’intenso fuoco dell’artiglieria e delle mitragliatrici avversarie, cooperando efficacemente al buon andamento dell’azione. Col di Lana, 9 luglio 1915
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «All’abilità di comandante univa coraggio personale, dando in vari combattimenti mirabile esempio di ardimento e sprezzo del pericolo. Gasr Tellil, 24 dicembre 1918; Gemil, 5 ottobre 1918; Zanzur, 2 gennaio 1919; Zona di Zavia, 8-10 gennaio 1919
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Governatore e comandante delle truppe dell’Amara, ha più volte personalmente assunto il comando di forti e importanti colonne in operazioni di grande polizia coloniale, dando prova di magnifico ascendente sulle truppe ai suoi ordini, per le sue doti di sereno sprezzo del pericolo, di resistenza alle fatiche e ai disagi, per alto sentimento del dovere e profondo spirito di sacrificio. Goggiam-Belesà, gennaio-dicembre 1938
Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
   
Croce al merito di guerra (3 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra (3 concessioni)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia
     21 dicembre 1938
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
     Regio Decreto 16 giugno 1939
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 31 maggio 1934
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
   
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni)
   
Medaglia militare al merito di lungo comando (15 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia militare al merito di lungo comando (15 anni)
   
Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   

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Arc. G2: Scimeca Vito in grande uniforme da Generale di Corpo d’Armata mod. 31 dicembre 1937 – 5 giugno 1940 (Ciminna, 8 gennaio 1875 – 1953). Allievo alla Scuola Militare di Modena, ne uscì Sottotenente di Fanteria il 20 ottobre 1895. Tenente nell’86° Reggimento Fanteria il 29 dicembre 1898, ottenne i gradi di Capitano nel 35° Reggimento Fanteria il 1° luglio 1909. Venne promosso Maggiore e poi Tenente Colonnello Capo di Stato Maggiore della 34^ Divisione il 12 settembre 1915 per poi passare alla 11^ Divisione dal 3 giugno al 23 settembre 1916. Promosso Colonnello il 26 luglio 1917 fu Delegato presso le truppe in Francia al Comando Supremo. Fu rappresentante italiano presso la Commissione per l’armistizio dal novembre 1918 al settembre 1919, comandante del 35° Reggimento Fanteria e poi comandante del 6° Distretto Militare di Bologna nel 1926. Generale di Brigata il 9 ottobre 1927, fu comandante della 6^ Brigata di Fanteria e poi Ispettore presso la Divisione di Milano. Generale di Divisione il 7 ottobre 1933 fu comandante della Divisione Timavo a Trieste e successivamente gli venne affidato il comando del Corpo d’Armata di Bari nel 1935. Generale di Corpo d’Armata il 1° luglio 1937 facente quadro presso il Ministero della Guerra per incarichi speciali a Bologna. Nel 1940 venne collocato nella Riserva. Fotografia formato 38 x 24,5. Fotografo: Pasqucci – Bologna. Datata Bologna 20 agosto 1949. 

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Arc. G3: Nasi Guglielmo Ciro in uniforme ordinaria Coloniale da Generale di Divisione mod. 18 gennaio 1934 (Civitavecchia, 21 febbraio 1879 – Modena, 21 settembre 1971). Dopo essersi arruolato nel Regio Esercito entrò nella Regia Accademia Militare di Modena, da cui uscì con il grado di Sottotenente, assegnato all’Arma di Artiglieria. Nel 1905 fu promosso Tenente, e nel 1912 fu inviato in Libia con il grado di Capitano, in forza all’8º Reggimento Artiglieria. L’anno successivo si distinse nel combattimento di Saf Saf (1º luglio), venendo decorato con una Medaglia d’argento al Valor Militare. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, si distinse in forza all’artiglieria, in particolare nel corso del 1917, ed al termine del conflitto risultava decorato con altre tre Medaglie d’Argento al Valor Militare, ed aveva raggiunto il grado di Tenente Colonnello. Nel 1924 assunse il comando del 3º reggimento d’artiglieria, e l’anno successivo fu nominato addetto militare a Parigi dove rimane per 3 anni fino al 1928. In quell’anno rientrò in Patria per essere quindi inviato nelle colonie africane in qualità di Capo di Stato Maggiore delle truppe coloniali, ricoprendo l’incarico di Vice-governatore della Cirenaica italiana dal 1934 al 1935. Dopo lo scoppio della guerra d’Etiopia, Nasi fu impegnato sul fronte sud al comando della 1^ Divisione Fanteria “Libia”, alle dipendenze del Generale Rodolfo Graziani. In questo frangente portò le sue truppe a scontrarsi con le truppe etiopi al comando di Wehib Pascià, un generale turco al servizio dell’imperatore etiopico. Wehib cercò di attirare l’armata italiana in una trappola facendola spingere il più possibile nel deserto dell’Ogaden. Ma nello svolgimento di tale operazione i reparti italiani al comando di Nasi, e del Generale Navarra, fecero fallire l’operazione infliggendo gravissime perdite agli abissini e mettendo a repentaglio la stessa sopravvivenza dell’armata di Wehib Pascià. Al termine della campagna d’Etiopia fu nominato governatore dell’Harar, ricoprendo tale incarico dal 1936 al 1939, quando assunse quello di governatore dello Scioa che ricoprì fino al 1940 (cumulando anche la carica con quella di vice governatore dell’AOI). La sua politica di governo fu caratterizzata da una forte azione moralizzatrice dell’amministrazione civile e militare. Si dimostrò anche un abile diplomatico nella gestione delle relazioni con le diverse tribù indigene, alternando l’utilizzo della forza con la trattativa. Sostenne, inoltre, il viceré Amedeo d’Aosta nella sua azione di collaborazione con i notabili, inclusi i dissidenti, e in quella di avvicinamento alle popolazioni etiopi. Con l’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, venne inoltre nominato comandante in capo dello scacchiere Est delle Forze armate dell’Africa Orientale Italiana. In questo ruolo organizzò e guidò personalmente una fortunata campagna contro il Somaliland britannico, impiegando gli àscari. L’ultima piazzaforte nell’Africa orientale italiana fu completamente conquistata dagli inglesi a Gondar (Etiopia), nel novembre 1941. Nei mesi precedenti, l’equilibrio delle forze nel corno d’Africa cambiò decisamente costringendo le forze italiane ad assumere una posizione difensiva. Nasi, rimasto completamente isolato, combatté la battaglia di Gondar. Il 27 novembre 1941 iniziò l’attacco finale degli inglesi diretto subito sull’aeroporto di Azozo. Nella mattinata cadde Azozo e le truppe britanniche raggiunsero il castello di Fasilades. Alle 14.30 il generale Guglielmo Nasi inviò in Italia l’ultimo dispaccio: «La brigata di riserva, lanciata sul fronte sud, non è riuscita a contenere l’attacco. Il nemico ha già superato il reticolato e i mezzi blindati sono penetrati in città. Ritengo esaurito ogni mezzo per un’ulteriore resistenza ed invio i parlamentari». Poco dopo il comando italiano di Gondar, locato nella Banca d’Italia, fu preso d’assalto e costretto alla resa. Il 30 novembre deposero le armi gli italiani negli ultimi presidi che ancora resistevano. Guglielmo Nasi fu l’ultimo comandante italiano ad arrendersi nell’Africa Orientale Italiana il 28 novembre 1941. Fatto prigioniero, fu inviato in un campo di prigionia nel Kenya insieme al duca Amedeo d’Aosta, e quando costui morì, Nasi assunse il comando dei circa 60.000 prigionieri italiani. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 con gli Alleati della seconda guerra mondiale, si schierò con il governo del Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. Gli fu consentito di rientrare in Italia solo nel novembre 1945 per presentarsi davanti all’Alta Corte di Giustizia e difendersi dalla denuncia presentata contro di lui dall’Alto Commissario per le sanzioni contro il fascismo. Prosciolto nel corso di quello stesso anno, nel 1949 venne designato a ricoprire la carica di “Commissario straordinario al trapasso” in Somalia tra l’uscente amministrazione britannica e la nuova Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia. Sull’onda delle proteste del governo etiopico, espresse direttamente dall’imperatore Hailé Selassié al governo italiano e riprese nel parlamento italiano dalla sinistra, il Consiglio dei ministri decise di revocargli l’incarico e di sopprimere la stessa figura di Commissario straordinario. Le proteste etiopiche furono collegate al fatto che il suo nome risultava fra quelli dei criminali di guerra denunciati dal governo etiopico alle Nazioni Unite. Lo storico Angelo Del Boca, tra i massimi studiosi del colonialismo italiano, lo considerò il migliore ufficiale del Regio Esercito presente in A.O.I. Particolare di Fotografia formato 18 x 13. Fotografo: Istituto Nazionale Luce.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     19 settembre 1918
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     26 giugno 1924
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
     1º luglio 1937
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     31 luglio 1939
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Diede prova di grande energia e coraggio nella condotta dei suoi pezzi durante il combattimento di Saf Saf, 1º luglio 1913
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Durante le azioni che portarono all’occupazione della testata di Val Travenanzes, concorreva efficacemente alla riuscita delle operazioni compiendo, con tenacia mirevole, intelligenza e grande ardimento, una serie di pericolose ricognizioni, i cui risultati servirono come dati essenziali di base per gli spostamenti ed il più opportuno impiego delle batterie. Val Costeana, maggio-ottobre 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Con calma ed ardire assolveva completamente l’arduo compito assegnatoli, nonostante che l’osservatorio e le batterie fossero soggette al preciso e al violento tiro dei grossi calibri nemici, dando luminosa prova di coraggio e di alto sentimento del dovere. Castagnevizza, 12-24 maggio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Costante esempio di fermezza e coraggio, incaricato di una ricognizione sulla linea dei piccoli posti per constatare la posizione raggiunta dai reparti più avanzati e la loro dislocazione, e sorpreso da un furioso bombardamento nemico, compì risolutamente la propria missione, dimostrando fermezza e tenacia mirabili. Pod Koriti, 19 – 24 agosto 1917
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra   
   
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
     Regio Decreto 19 aprile 1934
Cavaliere di gran croce dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
 
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 16 gennaio 1939
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
     2 giugno 1953
Cavaliere di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Vittorio Veneto
   
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale)
     «Nasi Guglielmo, generale di brigata. – È promosso generale di divisione.- Per la forte e sagace azione di comando nelle operazioni che portarono alla conquista dell’Ogaden e dell’Harrarino.-»
Regio Decreto 6-7-1936-XIV
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale)
     «Nasi Guglielmo, generale di divisione in s.p.e.. – È promosso generale di corpo d’armata. Comandante delle truppe e governatore del territorio dell’Harar, dimostrava eminenti virtù di condottiero e di animatore. Di eccezionali qualità organizzative, tracciava e raggiungeva nel territorio affidatogli sicure vie e fulgide mete per l’avvenire e la grandezza dell’Impero.-»
Regio Decreto 31-7-1938-XIV
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale)
  «Nasi Guglielmo, generale di divisione in s.p.e.. – È promosso generale di corpo d’armata.- Comandante delle truppe e governatore del territorio dell’Harar, dimostrava eminenti virtù di condottiero e di animatore. Di eccezionali qualità organizzative, tracciava e raggiungeva nel territorio affidatogli sicure vie e fulgide mete per l’avvenire e la grandezza dell’Impero.-» Regio Decreto 31-7-1938-XIV
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
   
Medaglia al merito di lungo comando nell'esercito (10 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia al merito di lungo comando nell’esercito (10 anni)
   
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
 

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Arc. 3053: Fornaca Alessandro in uniforme ordinaria Coloniale da Generale di Brigata mod. 18 gennaio 1934 (7 dicembre 1882 – Tripoli 24 luglio 1934). Allievo Ufficiale il 5 novembre 1903, venne promosso Sottotenente di Fanteria il 7 settembre 1905. Promosso Tenente nel 91° Reggimento Fanteria il 7 settembre 1908, ottenne il grado di Maggiore nel 52° Reggimento Fanteria il 1° giugno 1917. Il 19 ottobre 1929 fu promosso Colonnello e ottenne il comando del 75° Reggimento Fanteria per poi passare come facente quadro presso il Regio Corpo Truppe Coloniali in Tripolitania. Passato allo Stato Maggiore del Comando di Corpo nel 1934 divenne Capo di Stato Maggiore del Regio Corpo Truppe Coloniali nel 1934. Nel 1936 ottenne il grado di Generale di Divisione. Fotografia formato 13 x 8,5. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc.G1: Azzariti Luigi in uniforme ordinaria da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1934 – 5 giugno 1939 (5 maggio 1872 – 19..). Sottotenente del Genio il 17 febbraio 1895 venne promosso Tenente nel 2° Genio il 21 agosto 1897. Il 5 settembre 1909 ottenne il grado di Capitano nel 1° Reggimento Genio e successivamente venne promosso Maggiore. Il 31 giugno 1917 venne promosso Tenente Colonnello del Genio Ferrovieri e poco dopo fu Colonnello Comandante l’8° Reggimento Genio. Il 4 aprile 1932 fu Generale di Brigata Comandante il Genio del Corpo d’Armata di Alessandria e il 1° gennaio 1936 venne promosso Generale di Divisione a disposizione del Ministero della guerra per poi essere collocato in Posizione Ausiliaria. Venne poi reintegrato e destinato alla Direzione Generale del genio per poi essere promosso Generale di Corpo d’Armata in Riserva il 1° gennaio 1939. Fotografia formato 11,2 x 16,6. Fotografo: Compagnia Fotografi dell’8° Genio. 

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Arc. 912: Badoglio Pietro in grande uniforme da Maresciallo d’Italia mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 – Grazzano Badoglio, 1º novembre 1956). Entrato all’Accademia Militare di Torino, fu promosso Sottotenente di artiglieria il 16 novembre 1890 e Tenente il 7 agosto 1892. Trasferito al 19° da campagna a Firenze, vi rimase fino al febbraio 1896, quando fu inviato in Eritrea con la spedizione del Generale Baldissera. Partecipò alla puntata su Adigrat per liberare dall’assedio il Maggiore Prestinari e poi, terminate le ostilità con l’Etiopia, rimase per circa due anni in guarnigione sull’altopiano, ad Adi Caieh. Rimpatriato alla fine del 1898, frequentò la Scuola di Guerra, distinguendosi per l’equilibrata intelligenza e la grande tenacia posta nello studio. Promosso Capitano il 13 luglio 1903, fu trasferito al 12° da Campagna di stanza a Capua. Successivamente fu assegnato al comando del Corpo d’Armata di Bari ed al comando del Corpo di Stato Maggiore, all’ufficio regolamenti. Una carriera fino a quel momento regolare, accelerata dalla guerra di Libia, alla quale Badoglio partecipò fin dall’inizio. Fu, infatti, decorato al Valor Militare per aver organizzato l’azione di Ain Zara e promosso Maggiore per merito di guerra per aver pianificato l’occupazione dell’oasi di Zanzur. Rimpatriato, fu assegnato al 3° da Fortezza di stanza a Roma. Tenente Colonnello il 25 febbraio del 1915 fu assegnato al comando della 2ª Armata. Poco dopo l’inizio della guerra passò al comando della 4ª Divisione, il cui settore era dominato dal Sabotino, un monte privo di vegetazione e fortemente fortificato dagli Austriaci, fino ad allora giudicato imprendibile. Badoglio ebbe l’idea di espugnarlo usando il procedimento delle parallele. I lavori per scavare e rafforzare le successive trincee durarono mesi, Badoglio, promosso Colonnello nell’aprile 1916 e divenuto Capo di Stato Maggiore del VI Corpo d’Armata, continuò a dirigerli e comandò la brigata che effettuò la conquista del Sabotino il 6 agosto 1916. Promosso Maggior Generale per merito di guerra, continuò nell’incarico di Capo di Stato Maggiore fino al novembre, quando prese il comando della Brigata Cuneo. Nel maggio 1917 fu incaricato del comando del II Corpo d’Armata qualche giorno prima dell’inizio della 10ª battaglia dell’Isonzo. Il II Corpo d’Armata conquistò il Vodice e Monte Kuk, posizioni ritenute quasi imprendibili, e naturalmente Badoglio acquistò nuovi meriti, tanto che il comandante della 2ª Armata, Capello, nella successiva 11ª battaglia lo destinò al comando del XXVII corpo. Fu promosso Tenente Generale, ancora per merito di guerra. Badoglio continuò a comandare il XXVII corpo e fu proprio nel suo settore che la mattina del 24 ottobre 1917 gli Austro-Tedeschi sfondarono dando inizio alla disfatta di Caporetto. Badoglio fu nominato Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito unitamente al generale Giardino. Lavoratore instancabile, molto preparato professionalmente, intelligente e volitivo, Badoglio divenne presto il punto di forza del nuovo Comando Supremo e quando, nel febbraio 1918, il Generale Giardino fu inviato a Versailles, divenne Sottocapo unico e alter ego di Diaz. Condusse trattative per l’armistizio del 4 novembre 1918 con equilibrio, con fermezza e con signorilità. Il 24 febbraio 1919 Badoglio fu nominato Senatore. Nell’agosto 1919 il Comando Supremo fu sciolto ma Badoglio continuò a ricoprire l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore. Nel settembre il Presidente Nitti lo nominò Commissario straordinario del governo per la Venezia Giulia e lo mandò a Fiume, occupata da Gabriele D’Annunzio con i suoi volontari. Il 2 dicembre Badoglio, promosso Generale d’Esercito e nominato Capo di Stato Maggiore al posto di Diaz, tornò a Roma. Nel febbraio 1921 lasciò l’incarico ed entrò a far parte del Consiglio dell’Esercito. Nel 1923 Mussolini lo mandò in Brasile come ambasciatore, ma già nell’aprile del 1925 fu richiamato a Roma e nominato Capo di Stato Maggiore Generale, incarico allora abbinato a quello di Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Promosso Maresciallo d’Italia nel 1926, dal 1º febbraio 1927 lasciò l’incarico di Capo di Stato Maggiore dell’Esercito al Generale Ferrari. Fu inviato in Libia come Governatore Generale nel gennaio del 1929. Un’esperienza pienamente positiva: la colonia fu pacificata ed avviata ad uno sviluppo civile con l’attuazione di un ampio programma di opere pubbliche. Richiamato in Patria alla fine del 1933, nel novembre del 1935 fu inviato in Eritrea quale Comandante supremo. Entrato trionfalmente ad Addis Abeba il 5 maggio 1936 Badoglio rientrò quasi subito in Patria, accolto con grandi onori e con la concessione del titolo di duca di Addis Abeba. Carico di onori e di prebende, Badoglio non ebbe il coraggio di abbandonare l’incarico di Capo di Stato Maggiore Generale quando Mussolini manifestò l’intenzione di entrare in guerra a fianco della Germania. Le prime cocenti sconfitte in Africa Settentrionale ed in Grecia fecero di Badoglio il capro espiatorio. Di fronte alle accuse di incompetenza, mossegli soprattutto dagli ambienti fascisti, dette le dimissioni. Gli eventi successivi fecero sì che Badoglio, avvicinato da alcuni uomini politici antifascisti (Bonomi, Soleri, Orlando) dimostrasse la sua disponibilità ad assumere la Presidenza del Consiglio ed a porre fine alla guerra. Il 25 luglio 1943 Badoglio divenne il Presidente del Consiglio ed in tale veste gestì le fasi dell’armistizio. Abbandonata Roma dopo l’annuncio dell’armistizio, Badoglio si recò a Brindisi con il sovrano e rimase alla Presidenza del Consiglio fino alla liberazione di Roma. L’8 giugno 1944  cedette, infatti, l’incarico ad Ivanoe Bonomi, un politico che era già stato primo ministro dal luglio 1921  al febbraio 1922. Ritiratosi a vita privata, morì a Grazzano il 10 novembre 1956. Fotografia formato 18 x 13. Fotografo: Sconosciuto. 

Onorificenze 

Onorificenze italiane

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
     Regio decreto 18 ottobre 1928
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     1921
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
     1919
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
 

   «Adamantina tempra di soldato italiano, con tenacia pari al valore e con intelletto pari alla fede, in 41 mesi di guerra consacrò tutto se stesso al trionfo delle armi nostre. Assunto ad alte funzioni presso il comando supremo, fu del capo di stato maggiore dell’Esercito, in intima comunione di opere, di concetti e d’intenti, prezioso, devoto, infaticabile collaboratore, acché spezzata la violenza delle offensive nemiche, le armate italiane, ricostituite in agili e forti organismi, scattassero nell’ora meditata e prescelta alla travolgente manovra intesa a distruggere l’intera compagine dell’esercito nemico. Zona di guerra, 8 novembre 1917 – 4 novembre 1918.»  6 novembre 1918

Gran Croce dell'Ordine coloniale della stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Croce dell’Ordine coloniale della stella d’Italia
     1930
Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta
     23 giugno 1936
Commendatore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
   

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone Bianco - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Leone Bianco
     20 luglio 1926
Gran Croce dell'Ordine di Vytautas il Grande di Lituania - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Croce dell’Ordine di Vytautas il Grande di Lituania
     1930

Decorazioni

Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
     «Per il valore dimostrato sulle linee di S. Daniele, in circostanze critiche di combattimento,  assicurando efficace difesa contro l’incalzante nemico ed esponendosi serenamente ove intenso ferveva il combattimento.»
S. Daniele del Friuli, 30 ottobre 1917.
Medaglia d'argento al valore civile - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore civile
      «Per essersi segnalato nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908»
Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valore militare
     «Incaricato dal comando del corpo d’armata di indirizzare la 6ª brigata su posizioni arditamente da lui riconosciute giorni innanzi, eseguiva il mandato con coraggio ed intelligenza. Rientrato al comando per riferire, ritornava più tardi al comando di brigata per ordini e notizie, traversando, non curante di sé, zone molto battute da proiettili nemici.»
Tripoli, 26 novembre 1911
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra (2 concessioni)
     Comando Supremo (1918) e Campagna Africa Orientale Italiana (1936)

Medaglie

Medaglia Mauriziana pel merito militare di 10 lustri per ufficiali generali - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Mauriziana pel merito militare di 10 lustri per ufficiali generali
   
Medaglia d'oro militare al merito di lungo comando - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’oro militare al merito di lungo comando
   
Croce d'oro per anzianità di servizio militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio militare
   
Medaglia commemorativa della Guerra Italo-Turca (1911-1912) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della Guerra Italo-Turca (1911-1912)
   
Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia (1913) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia (1913)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia (1848-1918) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia (1848-1918)
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti)
   
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale (1935-1936) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell’Africa Orientale (1935-1936)
   
Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano (1915) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano (1915)

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Arc. G: Baistrocchi Federico in uniforme ordinaria da Generale d’Armata mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Napoli, 9 giugno 1871 – Roma, 31 maggio 1947). Studiò al Collegio militare della Nunziatella di Napoli e passò successivamente all’Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino, dove nel 1889 uscirà con il grado di Sottotenente di Artiglieria; nel 1896 combatté nell’ultima fase della guerra italo-abissina mentre nel 1912 partecipò alla guerra italo-turca dove fu promosso Maggiore ed ottiene per meriti di guerra la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Nella Prima guerra mondiale prestò servizio in Albania al comando di un raggruppamento d’artiglieria fino al 1916. Rientrato in Italia col grado di Tenente Colonnello, operò in Vallarsa e sul Pasubio, dove incaricò il matematico Mauro Picone di redigere nuove tavole di tiro per le artiglierie pesanti in montagna. Successivamente fu assegnato al fronte dell’Isonzo: durante la ritirata di Caporetto i suoi artiglieri si distinsero perché trasportarono i loro pezzi, quaranta batterie circa, dalla Bainsizza fino al fiume Tagliamento ma che dovettero abbandonare ai ponti perché fatti saltare in precedenza. Nel corso della battaglia di Vittorio Veneto con il grado di Brigadiere Generale era comandante dell’artiglieria della 7ª Armata delle Giudicarie. Alla fine del conflitto, dove era stato decorato con tre Medaglie d’Argento al Valore Militare, fu inviato in Libia per tutto il 1919. Nell’ottobre 1922, in prossimità della marcia su Roma, assicurò a Mussolini che la piazza di Napoli, del quale era comandante, non sarebbe intervenuta contro di lui durante l’adunata fascista nella città partenopea. Nel 1924 venne eletto alla Camera dei deputati nella XXVII legislatura per il PNF (primo eletto) in Campania, e confermato nel 1929 nella XXVIII legislatura e nel 1934 nella XXIX. Nel 1926 fu promosso Generale di Divisione e quando nel 1931 divenne Generale di Corpo d’Armata, fu inviato a Verona per assumere il comando del Corpo d’Armata ivi stanziato. Nel luglio 1933 Mussolini assunse anche il Ministero della Guerra, e Baistrocchi assunse l’incarico di Sottosegretario di Stato, con l’obiettivo di iniziare un “programma di ammodernamento delle Forze armate” che prevedeva: l’istituzione del premilitare e postmilitare, ammodernamento e meccanizzazione, la creazione delle divisioni celeri e dei reparti autotrasportati, l’ammodernamento delle artiglierie e delle armi individuali. Tuttavia questo programma, forse troppo ambizioso, fu attuato solo in parte. Il 14 novembre 1933 emanò la cosiddetta “Riforma Baistrocchi”, su uniformi, gradi ed equipaggiamento del Regio Esercito, della Milizia e dei Reali Carabinieri. Durante la guerra d’Etiopia favorì la costituzione di divisioni di camicie nere, comandate però da ufficiali dell’esercito. Ricoprì l’incarico di Sottosegretario di stato fino all’ottobre 1936. Già Segretario dell’Ordine Militare di Savoia, fu anche Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito dal 1º ottobre 1934 al 7 ottobre 1936. Il 23 maggio 1936 raggiunse il grado di Generale d’Armata. Il 7 ottobre 1937 gli fu concesso con Regio Decreto il titolo di “Conte”. Il 25 marzo 1939 fu nominato senatore del Regno d’Italia. Nel 1944 fu collocato in riserva per raggiunti limiti d’età. Il 18 aprile 1945 fu arrestato con l’accusa di fascistizzazione dell’esercito per l’inserimento della Milizia Fascista: processato al tribunale militare di Roma, fu assolto con formula piena nel settembre 1946. Fotografia formato 24 x 18. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     «Nel periodo preparatorio all’avanzata su Misurata, colla sua feconda operosità portò al maggiore grado di efficienza le opere di difesa della base e tutti gli elementi mobili di artiglieria destinati a prendere parte a tale avanzata. Nei combattimenti di misurata (8 luglio 1912) e del Gheran (20 luglio 1912) diresse l’impiego di tali elementi con eccezionale abilità, dando prova ammirabile di calma, sangue freddo ed ardimento
Regio Decreto lettera A del 16 marzo 1913
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     «Quale comandante di Artiglieria di un’Armata, dimostrava elettissime qualità militari, vasta e profonda competenza tecnica, preziosissime doti di organizzatore nella preparazione dell’Arma e del suo impiego. Sprezzante sempre del fuoco nemico nella sua inesauribile attività che lo ha fatto accorrere ovunque la situazione era più difficile e il pericolo più intenso. Efficacissimo coadiutore del comando nel dar vita al più stretto accordo fra i comandi delle Grandi Unità e gli organi da lui dipendenti, e nell’assicurare il più intimo collegamento tra Fanteria e Artiglieria nel combattimento. – Valtellina – Valcamonica e Val Giudicarie, marzo-novembre 1918» Regio Decteto n. 107 del 17 maggio 1919
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Sprezzante del pericolo, si portava presso un pezzo, che aveva avuto quasi tutti i serventi fuori combattimento, e assicurava il proseguimento del tiro. Atterrato dal vicino scoppio di una granata nemica di medio calibro e colpito al capo da un sasso, nonostante lo stordimento ritornava subito al suo posto di combattimento, conservando la direzione del tiro. Val Popena Bassa, 12 settembre 1915.»
Regio Decreto 16 novembre 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «In varie contingenze di guerra preparava e dirigeva, con grande abilità e perizia, l’azione d’artiglieria da lui dipendente, e dava continue e mirabili prove di slancio e coraggio personale. Vallarsa, Pasubio, Lora, Alpe di Cosmagnon, giugno, settembre, ottobre 1916.»
Regio Decreto 25 gennaio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «In numerosi aspri combattimenti fu sempre ammirevole per sereno coraggio e alto valore. Altipiano di Bainsizza, agosto-settembre 1917.»
Regio Decreto 16 agosto 1918
Croce al merito di guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra (2 concessioni)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
     Regio Decreto 14 settembre 1933
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
   
Medaglia militare d'oro al merito di lungo comando (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia militare d’oro al merito di lungo comando (20 anni)
   
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni)
   
Medaglia commemorativa delle campagne d'Africa (1882-1935) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa (1882-1935)
   
Medaglia commemorativa Guerra Italo Turca 1911-1912 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa Guerra Italo Turca 1911-1912
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia a ricordo dell’unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia a ricordo dell’unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale superiore) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale superiore)
     28 maggio 1917

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno
     25 giugno 1935
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
   

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Arc. G: Gabba Melchiade in grande uniforme da Generale di Corpo d’Armata 1° Aiutante di Campo del Principe Umberto mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Milano, 20 agosto 1874 – Roma, 17 novembre 1952). Giovanissimo decise di intraprendere la carriera militare, dapprima frequentando, a partire dal 15 ottobre 1892, il Collegio Militare di Milano e poi la Regia Accademia d’Artiglieria e Genio ove si iscrisse l’8 agosto 1895. Passò infine alla Scuola di Guerra nel 1905. Dal 1911 al dicembre 1915 fu in Eritrea come ufficiale del Corpo di Stato Maggiore, e poi comandante l’Artiglieria del Regio corpo truppe coloniali. Rientrato in Patria in piena prima guerra mondiale, a partire dal maggio 1916, con il grado di Tenente Colonnello, prestò servizio sul fronte giulio al comando di un gruppo di unità d’artiglieria del XVIII Corpo d’Armata e del XX Corpo d’Armata. Fu poi Capo di Stato Maggiore della 13ª Divisione, della 57ª Divisione, e Capo dell’ufficio operazioni e affari generali del Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, Generale Luigi Cadorna. Ferito nel giugno 1916 ebbe nell’estate del 1917 la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia sull’altopiano di Asiago. In seguito ricoprì il ruolo di Capo di Stato Maggiore del XXIX Corpo d’Armata, del XIV Corpo d’Armata e Capo di Stato Maggiore della Divisione militare territoriale di Chieti meritandosi nel 1918 la Croce d’Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia.. Divenne membro della Società geografica italiana (1919) perfezionandosi nella cartografia militare. Promosso Colonnello, fu capo di una missione militare in Transcaucasia, e poi ricoprì il ruolo di direttore della Regia agenzia politica del Regno d’Italia presso le repubbliche di Georgia, Azerbaigian e di Armenia (28 febbraio 1920-16 marzo 1922). Rientrato in Italia fu in successione Capo di Stato Maggiore del III Corpo d’Armata di Milano, Capo ufficio operazioni allo Stato Maggiore dell’Esercito, e segretario del Consiglio dell’Esercito (1921). Nel settembre 1921 ritornò in Eritrea come comandante di quel corpo di truppe coloniali. Promosso Generale di Brigata nel maggio 1926 e nel 1927 nominato Capo di Stato Maggiore del comando designato d’Armata di Firenze. Nel gennaio 1931 è promosso Generale di Divisione, e divenne Comandante della 20ª Divisione di Fanteria “Curtatone e Montanara”. Fu poi primo Aiutante di Campo Generale di S.A.R. il Principe di Piemonte (17 novembre 1932-25 maggio 1934). Nel 1934 si iscrive al PNF. Nel novembre 1934 fu promosso al grado di Generale di Corpo d’Armata. Dal marzo 1935 prese parte alla guerra d’Etiopia come Capo di stato maggiore del Comando superiore dell’Africa Orientale, retto dal Generale Emilio de Bono. Nel 1936 divenne Generale designato d’Armata. Nominato senatore del Regno d’Italia il 25 marzo 1939 su proposta del Ministro della guerra, divenne Membro della Commissione degli affari dell’Africa italiana (dal 1939 e poi Vicepresidente della medesima commissione dal 1941) e Membro della Commissione per il giudizio dell’Alta Corte di Giustizia (1939-1943). Nel maggio 1940 è promosso Generale d’Armata. Il 27 luglio 1943 viene nominato da Pietro Badoglio Ministro dell’Africa Italiana, carica che deterrà sino al 24 febbraio 1944 quando tale ministero verrà assunto ad interim da Badoglio, e pochi mesi dopo dichiarato decaduto dal Senato. Ritiratosi a vita privata dopo la formazione della Repubblica Italiana, si spense a Roma il 17 novembre 1952. Fotografia formato 20,7 x 13,7. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     Regio Decreto 24 febbraio 1918
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     11 novembre 1920
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
     9 luglio 1936
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     30 novembre 1936
Croce al merito di guerra (2 volte) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra (2 volte)
   
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
     31 dicembre 1914
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
     12 maggio 1921
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
     11 novembre 1933
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
     11 novembre 1934
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     14 gennaio 1916
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     30 dicembre 1919
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     15 gennaio 1931
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     21 marzo 1935
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     14 gennaio 1937
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
   
Commendatore dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
   
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
   
Cavaliere di gran croce dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
 
Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri
   
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni)
   
Medaglia commemorativa delle campagne d'Africa (1882-1935) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa (1882-1935)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   
Medaglia militare al merito di lungo comando di bronzo (10 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia militare al merito di lungo comando di bronzo (10 anni)
   
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti)
   

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Arc. 2546: Calcagno Riccardo in uniforme ordinaria da Generale di Corpo d’Armata Designato Comandante d’Armata mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 ( Lecce 1872 – Roma 1953). Sottotenente alla Scuola di Applicazione di Artiglieria l’11 settembre 1892, venne promosso Tenente nel 18° e poi nel 22° Reggimento Artiglieria il 1° settembre 1895. Fu insegnante alla Scuola di Applicazione nel 1899 e frequento la Scuola di Guerra nel 1902 venendo promosso Capitano nell’11° Reggimento Artiglieria il 21 settembre 1906. Nel 1908 passò nello Stato Maggiore, venne promosso Tenente Colonnello il 28 novembre 1915 e fu Capo Sezione Nazionale all’Ufficio Situazione e Operazioni Comando Supremo fino al gennaio 1916 e poi alla Sezione Internazionale fino all’aprile 1916. Promosso Colonnello Comandante del 46° Reggimento Artiglieria da campagna, da luglio al dicembre del 1917 fu Capo Ufficio Situazioni Comunicati di Guerra. Colonnello Brigadiere Comandante la Brigata Padova dal 18 marzo al 20 maggio 1918, venne promosso Brigadiere Generale il 20 giugno 1918 e fu Capo della Delegazione Italiana presso il Comitato Internazionale a Parigi. Dal 17 settembre 1919 al 26 febbraio 1927 fu Capo Delegazione Italiana presso la Commissione contro la Germania e il 1° febbraio 1923 ottenne il grado di Generale di Brigata. Nel novembre del 1927 ottenne il grado di Generale di Divisione e venne destinato al Ministero della Guerra con incarichi speciali per poi passare al comando della Divisione Messina nel giugno del 1928. Fu alla Regia Accademia Militare e alla Scuola di Applicazione nel luglio 1930 e il 14 novembre 1932 fu promosso Generale di Corpo d’Armata. Il 4 dicembre 1932 gli venne affidato il comando del Corpo d’Armata di Udine e dal 15 luglio 1934 al 1° settembre 1938 fu Comandante Generale della Guardia di Finanza. Collocato in Posizione Ausiliaria il 1° settembre 1938 con il grado di Generale di Corpo d’Armata Designato Comandante d’Armata, fu Generale di Corpo d’Armata in Riserva con rango Designato per il Comando d’Armata nel 1941. Fu Senatore del Regno dal 23 marzo 1939. Fotografia formato 10,5 x 7,8. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
     
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
     5 giugno 1915
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
     13 settembre 1918
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
     8 agosto 1920
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
     19 gennaio 1933
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
     14 novembre 1935
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     13 settembre 1917
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     19 giugno 1924
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     14 gennaio 1932
Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     14 gennaio 1937
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     28 novembre 1933
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     
Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
   
Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri
   
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni)
   
Croce al merito di guerra (2 volte) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra 
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   

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Arc. 2798: Generale di corpo d’Armata in uniforme ordinaria mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940. Fotografia formato 13,2 x 8,7. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc. 3054: Montù Carlo in uniforme ordinaria da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Torino, 10 gennaio 1869 – Bellagio 19 ottobre 1949). Allievo all’Accademia Militare ne uscì Sottotenente presso la Scuola di Applicazione di Artiglieria. Promosso Tenente di Artiglieria il 12 novembre 1889 fu a La Spezia e poi in servizio presso l’11° Reggimento. Ufficiale di Complemento nel 1893, ottenne la Laurea in Ingegneria Elettrotecnica per poi essere promosso Capitano nel 1911. Allo scoppio della guerra italo – turca fu destinato in Africa e fu comandante della Flottiglia Aviatori Volontari in Libia ottenendo una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Rientrato in patria venne promosso Maggiore M.T. di Artiglieria il 14 aprile 1912 e venne richiamato per organizzare il Battaglione Aviatori nel 1914. Fu comandante della Scuole di Aviazione il 10 marzo 1915 e, promosso Tenente Colonnello il 31 ottobre 1916, venne destinato al 9° Raggruppamento Bombardieri. Nel 1917 venne trasferito al 45° Raggruppamento d’Assedio per poi passare al 1° Raggruppamento Truppe Ausiliarie in Francia dove rimase fino al 1918. Rientrati in Italia fu alla Scuola Ufficiali Inferiori della 7^ Armata  e il 10 giugno 1918 ottenne il grado di Colonnello Comandante la 54^ Divisione di Artiglieria. Il 1° gennaio 1928 venne promosso Generale di Brigata in Riserva e il 16 giugno 1934 Generale di Divisione. Richiamato presso il Ministero per incarichi speciali il 1° aprile 1943 venne posto in Congedo Assoluto il 10 gennaio 1947. Amante di molte discipline sportive, partecipò con la squadra dell’F.C. Torinese al primo campionato di calcio del 1898, venendo eliminato in semifinale. Si occupò di ferrovie e costituì quello che diventerà anni dopo l’Aeroclub di Torino. Scrisse alcune opere letterarie, tra le quali la Storia dell’Artiglieria italiana, che copre il periodo dal Rinascimento alla prima guerra mondiale. Richiamato sotto le armi nel 1914, nonostante il servizio militare non resiste al “richiamo” dello sport e accetta di ricoprire l’anno dopo le cariche di presidente della Federcalcio e vice presidente del CONI. Dopo il primo conflitto bellico si dedica alla vita civile e allo sport, ricoprendo cariche di vertice nelle federazioni di scherma e di canottaggio. Messo definitivamente a riposo nel’47, muore due anni dopo. Nello stesso anno la FIGC gli conferisce il riconoscimento di “pioniere del calcio”. Fotografia formato 15 x 10,2. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     Libia 1912
Medaglia commemorativa della Guerra italo-turca 1911–1912 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della Guerra italo-turca 1911–1912
     Libia 1912
Promozione per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra
     Libia 1912
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Comandante di un raggruppamento di bombarde, diede costanti prove di valore personale e sprezzo sotto l’intenso fuoco nemico, per imprimere all’azione delle dipendenti batterie il massimo vigore e per compiere studi e progetti per l’impianto di nuove batterie»
Medio Isonzo, agosto – dicembre 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     Italia 1915/1918
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
     Italia 1915/1918
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
     Italia 1915/1918
Croce al merito di guerra - III concessione - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra – III concessione
     Italia 1915/1918
Nastrino per le fatiche di guerra - nastrino per uniforme ordinaria    Nastrino per le fatiche di guerra
     Italia 1915/1918
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18
     Italia 1915/1918
Medaglia commemorativa italiana della vittoria del 1918 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria del 1918
     Italia 1915/1918
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia 1848-1918 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia 1848-1918
     Italia 1915/1918
Croce commemorativa del II Corpo d'Armata - nastrino per uniforme ordinaria    Croce commemorativa del II Corpo d’Armata
     Francia 1918
Distintivo del periodo bellico 1940-43 - nastrino per uniforme ordinaria    Distintivo del periodo bellico 1940-43
     Italia 1943
Distintivo della guerra di liberazione in corso contro i tedeschi - nastrino per uniforme ordinaria    Distintivo della guerra di liberazione in corso contro i tedeschi
     Italia 1943/1945
Distintivo della guerra di liberazione - nastrino per uniforme ordinaria    Distintivo della guerra di liberazione
     Italia 1943/1945

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Arc.G3: Azzariti Luigi in uniforme ordinaria da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1934 – 5 giugno 1939 (5 maggio 1872 – 19..). Sottotenente del Genio il 17 febbraio 1895 venne promosso Tenente nel 2° Genio il 21 agosto 1897. Il 5 settembre 1909 ottenne il grado di Capitano nel 1° Reggimento Genio e successivamente venne promosso Maggiore. Il 31 giugno 1917 venne promosso Tenente Colonnello del Genio Ferrovieri e poco dopo fu Colonnello Comandante l’8° Reggimento Genio. Il 4 aprile 1932 fu Generale di Brigata Comandante il Genio del Corpo d’Armata di Alessandria e il 1° gennaio 1936 venne promosso Generale di Divisione a disposizione del Ministero della guerra per poi essere collocato in Posizione Ausiliaria. Venne poi reintegrato e destinato alla Direzione Generale del genio per poi essere promosso Generale di Corpo d’Armata in Riserva il 1° gennaio 1939. Fotografia formato 23,4 x 15,5. Fotografo: Compagnia Fotografi dell’8° Genio. 

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Arc. G: Moizo Riccardo in grande uniforme da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Saliceto, 22 agosto 1877 – Roma, 27 febbraio 1962). Arruolatosi nel Regio Esercito il 14 ottobre 1894 iniziò a frequentare la Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino da cui uscì con il grado di Sottotenente assegnato all’arma di artiglieria il 4 luglio 1897, mandato quindi alla Scuola di applicazione di artiglieria e genio. Promosso Tenente il 1 settembre 1899, al termine dei corsi fu assegnato in servizio alla 7ª Brigata di artiglieria da costa. Tra l’ottobre del 1905 e l’agosto 1908 frequentò i corsi della Scuola di Guerra dell’esercito a Torino, al termine della quale fu mandato a Roma, presso il comando del Corpo di Stato Maggiore e poi, dal 13 maggio 1909, fu di nuovo a Torino in forza allo Stato Maggiore del I Corpo d’armata. Il 10 agosto dello stesso anno, promosso Capitano “a scelta”, fu assegnato al 3º Reggimento Artiglieria da Fortezza, passando quindi al 1º Reggimento Artiglieria da Montagna dal 2 giugno 1910, ma prestando effettivo servizio presso il comando del I Corpo d’Armata. Mentre si trova a Torino dimostrò molto interesse per la neonata aviazione, attirato dalla novità del mezzo aereo, e ottenne di poter frequentare un corso di pilotaggio, venendo comandato in servizio presso il Battaglione Specialisti del Genio il 17 novembre 1910 Trasferitosi a Roma iniziò a seguire il corso per divenire pilota d’aeroplano sul campo d’aviazione di Centocelle, completandolo poi sul campo della Malpensa dove il 31 maggio 1911 conseguì il brevetto pilota d’aeroplano e il 1º agosto quello di pilota militare In quello stesso mese, volando su un monoplano Nieuport, partecipò alle grandi manovre del Regio Esercito tenutesi nel Monferrato, le prime in Italia che videro la partecipazione del nuovo mezzo aereo impiegato con le sole funzioni di ricognizione. Nel mese di ottobre il neocostituito reparto di aviazione, operante in seno al battaglione specialisti del genio, mandò in Libia, dato che il 29 settembre era scoppiata la guerra italo-turca, una squadriglia di sette velivoli che effettuarono i primi voli di guerra, nel corso dei quali ai compiti di ricognizione si aggiunsero quelli di direzione del tiro dell’artiglieria, di studio del terreno e i primi, rudimentali, bombardamenti. Il 23 ottobre 1911 dopo essere decollato individuò i movimenti di circa 2.000 soldati nemici, scoprendo nel contempo che la località di Azizia era situata a 60 km da Tripoli e non ad 80, come erroneamente indicato sulle imprecise carte geografiche dell’epoca. Partecipò fin dall’inizio alle operazioni aeree, venendo rimpatriato il 7 maggio 1912, ma, a causa della carenza di piloti, il 12 agosto successivo si imbarcò nuovamente per la Libia, dove una volta arrivato fu destinato al campo d’aviazione di Zuara, sito a un centinaio di km da Tripoli. Dopo alcune missioni in cui il suo aereo non aveva dato buona prova, ricevuto l’ordine di rientrare a Tripoli e la mattina del 10 settembre decollò con il suo Nieuport, ma a causa del cattivo funzionamento del motore lo costrinse a una serie di atterraggi di emergenza, al termine dei quali fu catturato da irregolari arabi e portato a El Hascian. Preso in consegna da soldati dell’Esercito ottomano fu trasferito a Fessato, dove rimase fino al termine delle ostilità. Rimpatriato in condizioni fisiche debilitate riprese servizio nel novembre 1913, presso il 2º Reggimento Artiglieria da Montagna, venendo decorato con la concessione della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Nel luglio 1914, mentre prestava servizio a Roma presso lo Stato Maggiore dell’esercito, fu posto a disposizione del Ministero delle colonie e destinato al comando truppe della Tripolitania. Promosso primo capitano il 28 marzo 1915, si imbarcò subito dopo per l’Italia, riassegnato allo Stato Maggiore e, a partire dal 23 maggio, all’ingresso del Regno d’Italia nella prima guerra mondiale, fu distaccato come consulente aeronautico presso il Comando Supremo. Promosso Maggiore il 7 luglio, restò in zona di operazioni fino al 21 dicembre, quando fu trasferito al Ministero della guerra, assegnato all’organizzazione e all’impiego dei primi reparti aerei. Rimase nella Capitale, praticamente senza interruzioni, sino all’ottobre 1917, venendo promosso in successione Tenente Colonnello (16 dicembre 1916) e Colonnello (16 agosto 1917). Nell’ottobre 1917 ritornò al fronte, dapprima come comandante dell’aviazione della 3ª Armata, poi, fino al marzo 1918, come Capo ufficio servizi aeronautici presso il Comando Supremo. Per i suoi meriti di pilota e di organizzatore venne decorato di una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Dal 1º aprile assunse l’incarico di Capo di Stato Maggiore della 15ª Divisione, e il 27 ottobre rimase gravemente ferito alla testa sul Monte Pertica, nel settore del Grappa, venendo per questo insignito di una seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare. Rimasto quasi cieco ebbe una lunga convalescenza e rientrò in servizio nell’agosto 1919, assegnato allo stato maggiore dell’8ª Armata con Quartier generale a Udine. Prestò poi nuovamente servizio in aeronautica durante la fase organizzativa organizzativa della costituzione della nuova Arma. Dal novembre 1919 si trovò in forza al comando dell’Aeronautica (aviatori) di Roma, divenendo poi comandante superiore dell’Arma aeronautica e direttore generale degli Affari militari del commissariato per l’Aeronautica dal gennaio 1923, transitando infine come Generale di Brigata aerea nel Corpo di Stato maggiore della neocostituita Regia Aeronautica. Tra il maggio 1923 e il 21 ottobre dello stesso anno fu Comandante Generale dell’Aeronautica, sostituito poi da Aldo Finzi. Rientrato dietro sua domanda, avvenuta il 30 dicembre, in servizio nell’esercito con il grado di Colonnello, dal 24 febbraio 1924 comandò il 6º Reggimento di artiglieria pesante campale e dal 1º novembre 1926 il 3º Reggimento di artiglieria pesante campale. Promosso Generale di Brigata il 21 febbraio 1929, prestò servizio presso il comando dell’artiglieria del Corpo d’armata di Roma. Il 16 novembre 1930 divenne Ispettore per la mobilitazione della 21ª Divisione militare territoriale di Roma, e il 16 settembre 1931 fu messo a disposizione del comando designato d’Armata di Firenze. Generale di Divisione dal 1º dicembre 1932 diventò dapprima Comandante della 6ª Divisione Militare Territoriale di Milano che diventò nel febbraio 1934 la 58ª Divisione Fanteria “Legnano”, e poi dal 16 settembre 1934 della 1ª Divisione celere “Eugenio di Savoia”. Nominato Comandante generale del Corpo dei Carabinieri Reali il 30 novembre 1935, durante il suo mandato l’Arma conobbe una buona espansione, e in occasione della guerra d’Etiopia fu costituita nell’Italia meridionale la 3ª Divisione Carabinieri, che partecipò alle operazioni belliche in Etiopia con bande autocarrate. Dopo la proclamazione dell’Impero curò la successiva estensione a tutti i nuovi territori del servizio dell’Arma, che fu comunque limitato dalla costituzione della Polizia dell’Africa Italiana, cosa che fece anche dopo l’occupazione dell’Albania, anche attraverso l’assorbimento della preesistente gendarmeria locale. Il 1º ottobre 1936 venne elevato al rango di Generale di Corpo d’Armata e nominato senatore del Regno il 25 marzo 1939. Assegnato dapprima alla commissione degli Affari interni e della Giustizia e poi, dal 23 gennaio 1940, a quella delle Forze Armate, si interessò quasi esclusivamente ai provvedimenti relativi all’Arma dei Carabinieri. Per sopraggiunti limiti d’età nel 1939 è poi collocato a riposo a disposizione del Comando, curando la mobilitazione generale dell’Arma dei carabinieri in occasione dell’entrata in guerra del Regno d’Italia, avvenuta il 10 giugno 1940. Il 27 agosto dello stesso anno lasciò l’incarico di Comandante Generale del Corpo dei Carabinieri Reali. Alla vigilia del suo collocamento definitivo a riposo, il 12 agosto 1943 fu nominato Alto Commissario della Provincia di Lubiana dal nuovo Governo Badoglio, ma il precipitare degli eventi non gli diede tempo di esercitare i suoi poteri in quanto la provincia era stata dichiarata zone di operazioni. Alla proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943 la città slovena fu occupata dai tedeschi che lo misero agli arresti domiciliari ove rimase fino al 10 ottobre, prima della destituzione formale confermata dalla Repubblica Sociale il 1º ottobre. Ottenuta la possibilità di rientrare in Italia si trasferì a Camogli ove rimase fino al febbraio 1944 quando seppe di essere oggetto di indagine e si trasferì a Saliceto che era il suo paese natale. Arrestata la moglie il 1º marzo decise di costituirsi. Detenuto nelle carceri di Verona, Venezia e Brescia, venne prosciolto dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato della RSI in fase istruttoria dall’accusa di aver favorito lo sbandamento delle truppe italiane nella provincia di Lubiana, e il 6 ottobre 1944 riottenne la libertà. Prese successivamente contatti con il Comitato di Liberazione Nazionale attraverso la figura del Generale Raffaele Cadorna, ma la fine del secondo conflitto mondiale arrivò prima che potesse avere un effettivo impiego. Dichiarato decaduto dalla carica di senatore dall’Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo con ordinanza del 6 febbraio 1945, presentò ricorso avverso che fu accolto da parte della Corte Suprema di Cassazione il 9 giugno 1947, quando si ritirò a vita privata. Fotografia formato 25,4 x 18,8. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     «Addetto alla Squadriglia aviatori di Tripoli. Fu dei primi aviatori militari che abbiano volato su campi nemici, sfidando i rischi del volo e quelli delle fucilate nemiche, che più volte colpirono il suo aeroplano. Ben 54 volte egli volò sulle oltre le nostre posizioni, giungendo una volta, con insuperato ardimento fin sul Kasr Garian, tre volte su Aziziah, una volta su Homs, una a Tarhuna ed una a Zavia quando le nostre truppe non erano arrivate che a Gargaresch. Nelle giornate del 26 ottobre e del 4 dicembre 1911, portatosi ripetutamente sul nemico, ne osservò la forza e le posizioni, riferendone al Comando. Unendo all’ardimento intelligente criterio e sicuro colpo d’occhio, concorse a raccogliere i dati necessari per compilare una carta dei dintorni di Tripoli, che è la più esatta di quante finora si posseggano
Regio Decreto 16 marzo 1913.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Pilota d’aeroplano, fra i primi che dedicarono all’arma aerea coraggio, entusiasmo e fede, durante il servizio prestato nell’aeronautica mobilitata, accoppiando con giovanile ardimento l’azione al pensiero, prendeva parte a difficili operazioni aeree dando costante mirabile esempio ai soldati dell’aria. Cielo Carsico e dell’Alto Isonzo; maggio-dicembre 1915-ottobre 1917-dicembre 1918
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Capo di stato maggiore di una Divisione di fanteria, si recava durante lo svolgersoi di un aspro combattimento sulle linee più avanzate per rendersi conto della situazione creatasi in seguito a violenti e ripetuti contrattacchi del nemico. Con precisione e chiarezza di vedute, coordinava l’azione dei comandanti delle truppe per il riordinamento di alcuni reparti e per la loro raccolta in riserva; indi, sereno ed intrepido, si dirigeva su terreno infestato da gas tossici e violentemente battuto, dove una scheggia di granata nemica lo colpiva gravemente alla testa. Appena ripresi i sensi, le sue uniche parole furono: “Viva l’Italia !” parole che sono il compendio e la prova delle elette virtù militari di cui e dotato il distinto ed eroico ufficiale superiore. Monte Pertica (Grappa), 27 ottobre 1918
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra    
   
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 13 settembre 1917.
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 15 gennaio 1931.
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 14 gennaio 1937.
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
     Regio Decreto 12 novembre 1911.
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
     Regio decreto 29 gennaio 1922.
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
     Regio decreto 14 ottobre 1923.
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
     Regio decreto 9 maggio 1935.
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia
     Regio Decreto 18 ottobre 1938.
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
   
Croce d'oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 25 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 25 anni)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
   
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti)
   
Medaglia d'argento al merito di lungo comando - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al merito di lungo comando
   

Onorificenze estere

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona del Belgio - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona del Belgio
     24 gennaio 1931
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre di S. Agata (Repubblica di San Marino) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre di S. Agata (Repubblica di San Marino)
     12 maggio 1936

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Arc. G1: Bobbio Valentino in uniforme ordinaria da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Alessandria, 29 settembre 1872 – Torino, 13 giugno 1940). Allievo alla Scuola Militare l’11 ottobre 1890, uscì Sottotenente degli Alpini l’11 settembre 1892. Capitano il 16 dicembre 1906, passò allo Stato Maggiore nel 1908. Nel 1914 fu Maggiore Capo di Stato Maggiore del Corpo di occupazione in Albania e, dopo lo scoppio della guerra, venne promosso Tenente Colonnello Capo di Stato Maggiore del 14° Corpo d’Armata dal 13 giugno al 23 giugno 1916. Passò poi con il grado di Colonnello alla 51^ Divisione dal 14 marzo al 2 aprile 1917 e all’11° Corpo d’Armata dal 7 aprile al 7 settembre 1917. Fu Intendente della 2^ Armata il 29 ottobre 1917, della 5^ Armata il 21 marzo 1918, della 9^ Armata il 1° giugno 1918, dell’8^ Armata il 1° settembre 1918 e della 4^ Armata dal 23 novembre 1918 al 18 luglio 1919. Passò poi come Capo di Stato Maggiore alla Divisione di Alessandria e il 20 giugno 1918 venne promosso Brigadiere Generale. Nel 1921 ebbe il comando della Brigata Livorno e il 1° febbraio 1923 ottenne il grado di Generale di Brigata. Fu Comandante Militare a Modena dal 15 ottobre 1925 al 15 ottobre 1927 e successivamente venne promosso Generale di Divisione. Ispettore delle Truppe Alpine il 28 novembre 1932, fu promosso Generale di Corpo d’Armata il 4 dicembre 1932. Comandante di Corpo d’Armata di Verona il 1° agosto 1933, fu Ispettore dell’Arma di Fanteria dal 30 novembre 1935 al 1° ottobre 1937 per poi passare in Posizione Ausiliaria. Fu Generale di Corpo d’Armata Comandante Designato d’Armata il 30 novembre 1935 e senatore del Regno il 25 marzo 1939. Fotografia formato 24 x 18. Fotografo: Vasari – Roma.

Onorificenze

Civili

Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro
   
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro
   
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro
   
Grande Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro decorato di gran cordone - nastrino per uniforme ordinaria    Grande Ufficiale dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro decorato di gran cordone
   
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di gran cordone - nastrino per uniforme ordinaria    Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia decorato di gran cordone
   

Militari

Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra
   
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
   
Croce d'oro per anzianità di servizio - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio
   
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918
   
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia interalleata della vittoria
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri
   
Medaglia d'argento al merito di lungo comando di reparto - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al merito di lungo comando di reparto
   
Medaglia d'oro al merito di lungo comando di reparto - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’oro al merito di lungo comando di reparto
   
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia

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Arc. 3056: Scuero Antonio in uniforme ordinaria da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940(Carrù, 29 novembre 1885 – Montechiaro d’Asti, 25 luglio 1960). Dopo aver frequentato la Regia Accademia Militare di Modena, da cui uscì il 5 settembre 1907 con il grado di Sottotenente, partecipò alla guerra italo-turca nel 1911-1912. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il 24 maggio 1915, fu assegnato al corpo degli Alpini e combatté sul fronte dell’Isonzo, passando quindi a ricoprire incarichi come ufficiale di Stato Maggiore presso comandi di Divisione. Promosso Maggiore nel 1917, al termine del conflitto risultava decorato una Medaglia di Bronzo al Valor Militare, una Croce di guerra al valor militare e il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Nel 1921 fu mandato in Eritrea, assegnato al 10º Battaglione del locale Regio Corpo Truppe Coloniali, trasferito quindi a quello della Libia, dove partecipò alla operazioni di controguerriglia e fu insignito di una Medaglia d’Argento al Valor Militare nel 1924 e promosso Tenente Colonnello nel 1926.  Tra l’agosto 1928 e l’ottobre 1931, quando viene promosso Colonnello, ricopre l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Divisione Territoriale di Novara, assumendo poi il comando del 12º Reggimento Fanteria che mantenne fino al 1934 quando fu nominato Capo di Stato Maggiore del Corpo d’armata di Bologna. Allo scoppio della guerra d’Etiopia prende parte alle operazioni belliche in qualità di Capo di Stato Maggiore del Corpo d’Armata Eritreo, venendo insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia per il suo contributo all’andamento delle operazioni belliche. Promosso Generale di Brigata il 1 luglio 1937, presta servizio presso la Brigata “Monviso” che aveva Quartier generale a Cuneo. Dopo aver ricoperto l’incarico di intendente presso il comando della 4ª Armata nel 1938, nel marzo 1940 assunse il comando della 59ª Divisione Fanteria “Cagliari”. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940, partecipa alle operazioni belliche contro la Francia. Insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia al termine della breve campagna viene promosso Generale di Divisione nel mese di luglio, a partire dal mese di dicembre ricoprì l’incarico di Intendente superiore delle Forze Armate in Albania prendendo parte alla campagna di Grecia e all’invasione della Jugoslavia. Ricoprì l’incarico di Sottosegretario al Ministero della Guerra dal 24 maggio 1941 al 13 febbraio 1943 e consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni venendo promosso Generale di Corpo d’Armata il 4 ottobre 1942. Lasciato l’incarico al Ministero, il 13 maggio 1943 assume il comando del V Corpo d’Armata in Croazia, con Quartier generale a Cirquenizza. All’atto dell’armistizio dell’8 settembre intavola negoziati con i capi partigiani Jovo Lončarević e Ivan Barbačić-Ivić al fine di organizzare il ritiro delle forze italiane. Ricevuto l’ultimatum di unirsi ai partigiani e combattere i tedeschi o arrendersi e consegnare le armi e ritirarsi, nella notte tra il 9 e il 10 lascia Cirquenizza e con il personale dello Stato Maggiore del V Corpo d’armata si trasferisce a Fiume provocando il caos tra le rimanenti forze italiane rimaste in città, per venire poi catturato dalle truppe tedesche ed internato in Germania. Nel gennaio 1944 viene deferito al tribunale speciale della RSI e condannato a pena detentiva ma rientra in Italia nel 1945. Dopo la fine della guerra lascia il servizio attivo ritirandosi a vita privata a Montechiaro d’Asti dove si spense nel 1960. Fotografia formato 18 x 13,2. Fotografo: Istituto Nazionale Luce – Roma.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia
     «Capo di Stato Maggiore del Corpo d’Armata Eritreo, ha concorso validamente prima della      costituzione della Grande Unità e poscia ha cooperato brillantemente al buon successo di tutte le operazioni della vittoriosa campagna che si sintetizzano nei nomi di: Amba Augher – 5 ottobre 1935; M. Gundì – 5 novembre; Macallè – 8 novembre; Amba Tezellerè – 22 dicembre; 1ª battaglia del Tembien – 20-24 gennaio 1936; 2ª battaglia del Tembien – 27 febbraio, 3 marzo 1936; Lago Ascianghi – 31 marzo-4 aprile 1936; Dessiè – 15 aprile 1936.»
R.D. n.180 del 24 agosto 1936.
Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia
     «Comandante di una Divisione di Fanteria di prima schiera, nella battaglia del fronte alpino occidentale, in quattro giornate di lotta accanita, fra difficoltà di ogni genere opposte dall’avversario, dal terreno, dall’inclemenza del tempo, guidava personalmente le colonne d’attacco in una geniale manovra di avvolgimento per l’alto, trascinando le truppe con l’esempio e imprimendo costantemente all’azione l’impronta della sua forte personalità di animatore e di Capo. Assicurava così il successo delle nostre Armi e l’occupazione di una vasta zona di territorio nemico. Piccolo Moncenisio-Le Planey-Bramaus, 21-25 giugno 1940.»
R.D. n.243 del 6 gennaio 1941.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Comandante di battaglione si slanciava con tenace impulso e magnifico ardire, alla testa dei suoi reparti, all’assalto delle posizioni avversarie. Sventando in una possibile minaccia di aggiramento, con travolgente impeto cooperava con la sua fulminea azione alla schiacciante vittoria. Due giorni dopo col proprio battaglione di avanguardia batté nuovamente i ribelli provocando la fuga disordinata dell’avversario. Già distintosi in precedenti combattimenti per slancio, ardire e perizia.»
Belhiusc Berat, 17-19 aprile 1924.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
     «In giornata di furiosi e sanguinosi combattimenti per la conquista di forti posizioni nemiche, dette prova di esemplare sprezzo del pericolo, percorrendo zone intensamente battute dal fuoco avversario, per portare ordini e controllare situazioni fra le nostre truppe di prima linea.»
Monte Forno, 10-19 giugno 1917
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di guerra al valor militare
     Decreto Luogotenenziale 20 agosto 1916
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
 
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918
   
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia interalleata della vittoria
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   

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Arc. G: Gambelli Remo in alta uniforme da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Bologna, 23 febbraio 1880 – Montevirginio, 2 agosto 1976). Colonnello d’Artiglieria il 31 marzo 1926, venne promosso Generale di Brigata Comandante l’Artiglieria del Corpo d’Armata di Firenze il 21 settembre 1933. Nel 1936 fu Addetto al Comando del Corpo di Stato Maggiore e nel 1938 ottenne il grado di Generale di Divisione Comandante la Divisione Metauro. Nel 1939 passò al comando della 18^ Divisione Messina e poi al Corpo Motorizzato. Generale di Corpo d’Armata il 19 luglio 1939, fu al comando dell’VIII Corpo e nel 1940 del XXXV Corpo. Nel 1940 divenne Comandante Interinale della 1^ Armata e dal 27 agosto 1940 al 22 febbraio 1943 fu Comandante Generale dei CC.RR. Nel 1943 venne collocato nella Riserva con funzioni di Direttore Generale della Leva di Sottufficiali e Truppa. Fotografia formato 27,3 x 18,8. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
   
2 Medaglie d'Argento al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria   Medaglie d’Argento al Valor Militare
   
2 Medaglie d'Argento al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria   Medaglie d’Argento al Valor Militare
   
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di Bronzo al Valor Militare
   
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra   
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   

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Arc. 1087b: Assanti Rosario in uniforme ordinaria da Generale di Divisione mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Catanzaro, 3 agosto 1884 – Milano, 15 gennaio 1960). Si laureò in chimica pura all’università di Modena nel 1917, quando aveva già intrapreso la carriera militare e conseguì anche un diploma in farmacia presso la Regia Scuola Universitaria di Catanzaro. Il 5 novembre 1904 cominciò la carriera militare come soldato volontario e allievo nella Scuola Militare di prima categoria. Prestò giuramento di fedeltà a Parma il 21 ottobre 1906. Nello stesso anno venne nominato Sottotenente nel 94º reggimento Fanteria. Nel 1908 venne trasferito al 48º Reggimento Fanteria dove nel 1909 verrà promosso per anzianità a Tenente. Il 18 novembre 1911 s’imbarcò a Napoli con il 50º Reggimento Fanteria per la Tripolitania e Cirenaica da dove farà ritorno il 2 settembre del 1912 a causa di malattia. Dal settembre del 1913 al maggio del 1914 fu effettivo alla Scuola Applicazione Fanteria. Promosso per anzianità a Capitano nel 1915. Dopo essere stato rimandato in Tripolitania e Cirenaica partì nel marzo del 1916 per la guerra Italo-Austriaca. Promosso a Maggiore per anzianità nel 1917. Nel 1921 cessò di appartenere al R. Corpo Coloniale in Somalia e venne trasferito al 19º Fanteria. Nel 1926 venne promosso per anzianità a Tenente Colonnello e nel 1930 nominato osservatore industriale nell’ordinamento della commissione suprema di difesa. Promosso per anzianità a Colonnello nel 1931 venne nominato comandante dell’84º Reggimento Fanteria. Nel 1935 fu comandante del Distretto di Modena. Promosso nel 1939  a Generale di Brigata venne destinato al comando del Corpo d’Armata di Bologna con sede a Modena. Nel marzo del 1940 venne nominato comandante di zona militare del territorio di Piacenza. Nel 1942 fu promosso Generale di Divisione e collocato per anzianità nelle riserve. VeNne richiamato nel luglio del 1942 come comandante della zona militare di Piacenza. Collocato in congedo dal 1º luglio 1945, cessò di appartenere alla categoria di riserva per età ed fu collocato in congedo assoluto nell’agosto del 1957.

Onorificenze

Medaglia commemorativa per il terremoto calabro-siculo - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa per il terremoto calabro-siculo
     «Per l’opera soccorritrice del 28 dicembre 1908»
   1908
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912 (2 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912 (2 anni di campagna)
     1911–1912
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra 
     31 dicembre 1918
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra 
     5 marzo 1919
Medaglia commemorativa delle campagne d'Africa - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle campagne d’Africa
   
Croce al Merito di Guerra - Concessione per Valore Militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra – Concessione per Valore Militare
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (2 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (2 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Medaglia di bronzo al merito di lungo comando - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al merito di lungo comando
   
Cavaliere dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia
   
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Ufficiale dell'ordine Coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’ordine Coloniale della Stella d’Italia
   
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
   
Croce per anzianità di servizio militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce per anzianità di servizio militare
   
Distintivo della guerra di liberazione - nastrino per uniforme ordinaria    Distintivo della guerra di liberazione
   

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Arc. 559: Chiarizia Ettore in uniforme ordinaria da Tenente Generale Commissario  mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Napoli, 13 giugno 1871 – Roma, 10 novembre 1938). Sottotenente Commissario nel 7° Corpo d’Armata di Ancona il 14 aprile 1892, fu Tenente nel 10° Corpo d’Armata di Napoli il 9 luglio 1896. Capitano il 17 giugno 1906, fu Tenente Colonnello  presso la Direzione del Commissariato di Firenze il 31 ottobre 1917 per poi passare a quello di Palermo. Fu trasferito poi all’Ispettorato del Servizio del Commissariato il 13 gennaio 1920 e venne promosso Colonnello nel 1920. Maggior Generale Commissario il 22 gennaio 1930, fu Ispettore Commissario della 1^ Zona di Milano e il 10 gennaio 1934 fu Tenente Generale Commissario Capo del Corpo e Ispettore dei Servizi di Commissariato. In Posizione Ausiliaria il 12 aprile 1937, fu Tenente Generale Capo Onorario con rango e uniforme da Generale di Corpo d’Armata dal 28 aprile 1937. Fotografia formato 13,5 x 8,5. Fotografo: Sconosciuto. 

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
     
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di Bronzo al Valor Militare
   
Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri
   
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   

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Arc. 1366: Generale di Divisione in uniforme ordinaria mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940. Fotografia formato 13,5 x 8,4. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc. G1: Mazzetti Loreto in uniforme ordinaria da Generale di Divisione Medico mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Nola, 4 dicembre 1877 – Roma 1957). Compì i suoi studi nell’Università di Roma e di Napoli dove si laureò nel 1902 col massimo dei voti. Entrò effettivo nell’esercito con il grado di Sottotenente medico il 22 agosto 1903 e fu assegnato quale Assistente militare presso l’Istituto d’Igiene della Regia Università di Napoli. Prese parte alla campagna di Libia e, appena l’Italia entrò in guerra contro l’Austria, fu inviato al fronte dove, oltre al servizio alle truppe, ebbe incarichi importanti fra i quali l’organizzazione degli Ospedali contumaciali in zona di guerra e quello di Consulente Igienista della 3^ Armata. Promosso Tenente Colonnello il 26 luglio 1917 presso l’Ospedale Militare di Napoli, tornò in Tripolitania e vi rimase per otto anni fino al 1° Settembre 1927 quando venne promosso Colonnello Direttore dell’Ospedale Militare di Roma. Tenne in seguito la direzione di sanità del Corpo d’Armata di Napoli e, promosso Generale di Brigata il 30 luglio 1933 ottenne la direzione della Scuola di Applicazione di Sanità Militare di Firenze. Generale di Divisione il 7 ottobre 1936 fu Direttore Generale della Sanità Militare (Capo del Servizio Sanitario Militare). Il 4 dicembre 1940 fu presso il Ministero della Guerra con incarichi speciali e in seguito Professore presso l’Università di Roma. Fotografia formato 22 x 15. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc. 1536: Bastico Ettore in uniforme ordinaria da Generale di Corpo d’Armata mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Bologna, 9 aprile 1876 – Roma, 2 dicembre 1972). Ettore Bastico entrò nell’Accademia Militare di Modena il 14 ottobre 1894; conseguita la nomina a Sottotenente, fu assegnato il 30 ottobre 1896 al 3º Reggimento Bersaglieri dove si distinse fin dall’inizio, ed il 21 dicembre 1899 fu promosso Tenente nello stesso reggimento. Dopo aver frequentato la Scuola di Guerra ove risultò tra i primi in graduatoria, venne promosso Capitano a scelta il 3 settembre 1909 e destinato al 2º Reggimento Bersaglieri; lo troviamo in Libia come osservatore dirigibilista, poi dal 20 marzo 1913 nel Corpo di Stato Maggiore. Vi percorse rapidamente i gradi con promozioni sempre a scelta fino a quello di Colonnello. Durante la prima guerra mondiale è ufficiale di Stato Maggiore presso 28ª Divisione di Fanteria. Nel 1928 divenne Generale. Successivamente prese parte alla guerra d’Etiopia e alla guerra civile spagnola, in cui fu capo del contingente dei volontari d’Italia. Nel maggio 1935 assuse il comando della 1ª Divisione CC.NN. “23 marzo” in Africa Orientale. Passò quindi al comando del terzo Corpo d’Armata operante in Etiopia. Nel 1937 fu inviato a comandare il Corpo truppe volontarie italiane nella guerra civile spagnola. Dopo la vittoria nella battaglia di Santander lascia il comando al Generale Mario Berti e rientrò in Italia ove gli venne affidata l’organizzazione della motorizzazione dell’Esercito. Assunse il comando dell’Armata del Po (6ª Armata). Nel 1939 fu nominato Senatore nella XXX legislatura del Regno d’Italia. Amico personale di Benito Mussolini, fu governatore delle Isole italiane dell’Egeo dal 10 dicembre 1940 al 19 luglio 1941, giorno in cui sostituì Italo Gariboldi in qualità di governatore della Libia e comandante delle truppe delle dell’Asse. Come Gariboldi aveva insegnato arte militare pubblicando le sue lezioni in un saggio dal titolo Evoluzione dell’arte della guerra. Il suo capo di stato maggiore, Gastone Gambara, era amico di Galeazzo Ciano e una sorta di eroe della guerra di Spagna; per questo i maligni vociferavano della “mafia spagnola”, ossia di un gruppo che aveva sfruttato la guerra per ottenere dei vantaggi personali. L’arrivo dei tedeschi fece perdere a Bastico molto prestigio a causa dei contrasti sulla conduzione della guerra con Erwin Rommel che, pur essendo suo subordinato, fu di fatto la mente delle azioni italo-tedesche. Rommel ne aveva una pessima opinione, lo giudicava “difficile, autocratico e violento” tanto da chiamarlo “Bombastico”; inoltre diceva di lui e Gambara che erano delle “merde”. Nel diario dell’interprete di Rommel, Wilfred Armbruster, questi epiteti furono spesso riportati in particolar modo in occasione della crisi delle fanterie italiane nell’estate del 1942. Tale giudizio di Rommel va letto alla luce degli scontri verbali tra Bastico e lo stesso Rommel; diverbi aspri e duri soprattutto dopo la conquista di Tobruch nel giugno del 1942; Bastico, unitamente al Maresciallo Kesselring, si oppose fermamente ed inutilmente al piano di Rommel d’inseguimento del nemico inglese oltre il confine libico fino a distruggerlo per poi occupare nel più breve tempo possibile il Cairo. Inoltre, Bastico ed il Maresciallo Cavallero premevano per l’approvazione del “Piano Malta” (“Esigenza C3” o Operazione Hercules nella terminologia tedesca) e enfatizzavano l’importanza di una preventiva e immediata occupazione dell’isola prima di una prosecuzione offensiva in Egitto. Il possesso di tale isola da parte degli inglesi consentiva all’Aviazione ed alla Marina Inglese di bloccare tutte le vie di rifornimento dall’Italia verso il continente africano. Lo stesso Rommel nel libro Guerra senza odio scrisse «Nel periodo dal 6 settembre al 23 ottobre, divampò con grande violenza la guerra dei rifornimenti. Il 23 ottobre l’avevamo definitivamente perduta e i britannici, invece, avevano vinto la loro con molta precedenza su di noi». Dopo la battaglia di El Alamein le forze italo-tedesche furono costrette a ritirarsi continuamente, abbandonando sia la Cirenaica che la Tripolitania (Tripoli cadde il 23 gennaio 1943), e attestandosi in Tunisia; Bastico venne richiamato in patria il 5 febbraio 1943 al momento dello scioglimento ufficiale del Comando Superiore in Libia; il 12 agosto 1942 (dopo le grandi vittorie di Gazala e Tobruch) era stato nominato Maresciallo d’Italia in parte per controbilanciare la nomina a feldmaresciallo di Rommel. Caustico fu, a tal proposito, il commento di Mussolini: «Anche Bastico sarà nominato Maresciallo e dopo di lui altri generali e non escludo anche Navarra, il mio usciere». Dopo il fallimento delle operazioni di guerra in Africa, il 5 febbraio 1943 fu esonerato dal comando e poi nominato governatore generale onorario della Libia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre visse a Roma, agendo in clandestinità fino alla liberazione della Capitale. Al termine della seconda guerra mondiale fu collocato in riserva e scrisse delle opere sulla storia militare. Nel 1957 ricevette la Gran Croce al merito della Repubblica. Morì a Roma il 2 dicembre 1972, all’ospedale militare del Celio. Fotografia formato 18,2 x 13. Fotografo: Istituto Nazionale Luce – Roma.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
     2 giugno 1957
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
     17 febbraio 1942
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     1º maggio 1939
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
     9 luglio 1936
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
   
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 16 gennaio 1939
Cavaliere di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Vittorio Veneto
   
Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
  «Capo di Stato Maggiore di una divisione,con instancabile,intelligente e coraggiosa opera,compiva ripetute e pericolose ricognizioni in zone avanzate e battute dal fuoco nemico ,contribuendo efficacemente al buon funzionamento del comando in tutte le circostanze e alla brillante riuscita di importanti azioni offensive.»
— Col del Rosso 25-30 1918
Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valore militare
  «Incaricato, con alto ufficiale,di riconoscere con esattezza i lavori fortificatori del nemico sul fronte del corpo d’armata,assolveva in più riprese il difficile compito,non esitando,per meglio constatare l’entità dei lavori stessi,ad esporsi ripetutamente e da vicino alle offese nemiche.»
— Medio Isonzo autunno 1916
Croce al merito di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra al valor militare
  «Capo di stato Maggiore di una divisione,in un periodo d’intensa attività belli ed in zone battute,nel compiere numerose ricognizioni,e nel disimpegnare importanti incarichi,dimostrava altosenso del dovere e sereno sprezzo del pericolo. Altipiano di Asiago, marzo-16 giugno 1918.»
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale)
   
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale superiore) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale superiore)
   
Croce al merito di guerra (7 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra (7 concessioni)
   
Medaglia commemorativa delle operazioni in Africa Orientale - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni in Africa Orientale
   
Medaglia commemorativa della guerra 1940–43 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra 1940–43
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca (1911-1912) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca (1911-1912)
   
Medaglia Commemorativa della Guerra di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Commemorativa della Guerra di Spagna (1936-1939)
   
Medaglia commemorativa della Divisione Volontari del Littorio (guerra di Spagna 1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della Divisione Volontari del Littorio (guerra di Spagna 1936-1939)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915–1918 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915–1918 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta
     18 febbraio 1941
Croce dell'Ordine al Merito Militare spagnolo (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce dell’Ordine al Merito Militare spagnolo (Spagna)
   
Croix de Guerre francese del 1914-1918 (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Croix de Guerre francese del 1914-1918 (Francia)
   
Croce tedesca in oro - nastrino per uniforme ordinaria    Croce tedesca in oro
     5 dicembre 1942

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Arc. G2: Badoglio Pietro in grande uniforme bianca mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 – Grazzano Badoglio, 1° novembre 1956). Fotografia formato 22,8 x 15,5. Fotografo: N. Benassi – Asti. 

Onorificenze 

Onorificenze italiane

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
     Regio decreto 18 ottobre 1928
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     1921
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
     1919
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
 

   «Adamantina tempra di soldato italiano, con tenacia pari al valore e con intelletto pari alla fede, in 41 mesi di guerra consacrò tutto se stesso al trionfo delle armi nostre. Assunto ad alte funzioni presso il comando supremo, fu del capo di stato maggiore dell’Esercito, in intima comunione di opere, di concetti e d’intenti, prezioso, devoto, infaticabile collaboratore, acché spezzata la violenza delle offensive nemiche, le armate italiane, ricostituite in agili e forti organismi, scattassero nell’ora meditata e prescelta alla travolgente manovra intesa a distruggere l’intera compagine dell’esercito nemico. Zona di guerra, 8 novembre 1917 – 4 novembre 1918.»  6 novembre 1918

Gran Croce dell'Ordine coloniale della stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Croce dell’Ordine coloniale della stella d’Italia
     1930
Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta
     23 giugno 1936
Commendatore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
   

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone Bianco - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Leone Bianco
     20 luglio 1926
Gran Croce dell'Ordine di Vytautas il Grande di Lituania - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Croce dell’Ordine di Vytautas il Grande di Lituania
     1930

Decorazioni

Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
     «Per il valore dimostrato sulle linee di S. Daniele, in circostanze critiche di combattimento,  assicurando efficace difesa contro l’incalzante nemico ed esponendosi serenamente ove intenso ferveva il combattimento.»
S. Daniele del Friuli, 30 ottobre 1917.
Medaglia d'argento al valore civile - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore civile
      «Per essersi segnalato nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908»
Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valore militare
     «Incaricato dal comando del corpo d’armata di indirizzare la 6ª brigata su posizioni arditamente da lui riconosciute giorni innanzi, eseguiva il mandato con coraggio ed intelligenza. Rientrato al comando per riferire, ritornava più tardi al comando di brigata per ordini e notizie, traversando, non curante di sé, zone molto battute da proiettili nemici.»
Tripoli, 26 novembre 1911
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra (2 concessioni)
     Comando Supremo (1918) e Campagna Africa Orientale Italiana (1936)

Medaglie

Medaglia Mauriziana pel merito militare di 10 lustri per ufficiali generali - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Mauriziana pel merito militare di 10 lustri per ufficiali generali
   
Medaglia d'oro militare al merito di lungo comando - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’oro militare al merito di lungo comando
   
Croce d'oro per anzianità di servizio militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio militare
   
Medaglia commemorativa della Guerra Italo-Turca (1911-1912) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della Guerra Italo-Turca (1911-1912)
   
Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia (1913) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia (1913)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia (1848-1918) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia (1848-1918)
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti)
   
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale (1935-1936) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell’Africa Orientale (1935-1936)
   
Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano (1915) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano (1915)

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Arc. 560: Chiarizia Ettore in uniforme ordinaria bianca da Tenente Generale Commissario  mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Napoli, 13 giugno 1871 – Roma, 10 novembre 1938). Sottotenente Commissario nel 7° Corpo d’Armata di Ancona il 14 aprile 1892, fu Tenente nel 10° Corpo d’Armata di Napoli il 9 luglio 1896. Capitano il 17 giugno 1906, fu Tenente Colonnello  presso la Direzione del Commissariato di Firenze il 31 ottobre 1917 per poi passare a quello di Palermo. Fu trasferito poi all’Ispettorato del Servizio del Commissariato il 13 gennaio 1920 e venne promosso Colonnello nel 1920. Maggior Generale Commissario il 22 gennaio 1930, fu Ispettore Commissario della 1^ Zona di Milano e il 10 gennaio 1934 fu Tenente Generale Commissario Capo del Corpo e Ispettore dei Servizi di Commissariato. In Posizione Ausiliaria il 12 aprile 1937, fu Tenente Generale Capo Onorario con rango e uniforme da Generale di Corpo d’Armata dal 28 aprile 1937. Fotografia formato 18,1 x 13,1 . Fotografo: Foto Attualità – Napoli. 

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
     
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di Bronzo al Valor Militare
   
Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri
   
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   

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Arc. 1956: Generale di Brigata in alta uniforme bianca mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940. Fotografia formato 18 x 12. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc. G3: Carboni Giacomo in uniforme ordinaria con cappotto da Generale di Divisione (Reggio nell’Emilia, 29 aprile 1889 – Roma, 2 dicembre 1973). Allievo all’Accademia Militare, ne uscì Sottotenente nel 5° Reggimento Alpini il 19 maggio 1912. Partecipò alla guerra italo-turca come volontario, ottenendo la promozione a Tenente per meriti di guerra il 17 luglio 1913. Prese parte al primo conflitto mondiale e il 1° settembre 1915 venne promosso Capitano in servizio presso lo Stato Maggiore. Maggiore il 13 settembre 1917, venne promosso Tenente Colonnello nel 3° Reggimento Alpini il 31 marzo 1926. Il 16 gennaio 1935 ottenne il grado di Colonnello presso il Ministero della Guerra e il 1° novembre 1936 venne posto al comando dell’81° Reggimento Fanteria. Promosso Generale di Brigata il 1° luglio 1937, fu Vicecomandante della Divisione Cacciatori delle Alpi e dal 3 novembre 1939 fu a capo del S.I.M.. Generale di Divisione il 1° gennaio 1940 fu comandante dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione di Fanteria il 15 settembre 1940. Fu comandante della Divisione Friuli dal 2 dicembre 1941 al 30 novembre 1942 e il 1° gennaio 1943 ottenne il grado di Generale di corpo d’Armata. Comandante del 7° Corpo d’Armata e Governatore Militare della Corsica dal 25 gennaio 1943 al 18 marzo 1943, passò poi al comando del Corpo d’Armata Motorizzato il 27 luglio 1943. Fu alla Commissione del S.I.M. il 18 agosto 1943 e Comandante delle Truppe a difesa di Roma il 9 e il 10 settembre 1943. Posto in Congedo Assoluto il 1° marzo 1945, il provvedimento venne annullato e il Carboni venne collocato nella riserva nel 1951. Particolare di fotografia formato 27 x 20,5. Fotografo: U. Orlandini – Modena. 

Onorificenze

Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valore militare
     «In una circostanza eccezionalmente pericolosa, sotto intenso fuoco nemico che faceva prevedere imminente un attacco, per rendersi conto esatto della critica situazione, eseguiva in pieno giorno una ricognizione su posizione isolata occupata da truppe in combattimento ed alla quale non si accedeva che a mezzo di una cordata e soltanto di notte a causa del tiro efficace nemico, dando esempio di cosciente coraggio e di alto sentimento del dovere. Si distingueva quindi per esemplare volonterosità e sprezzo del pericolo nel compiere altre ardite ricognizioni durante lo svolgimento di cruenta azione.»
Rauchlkopf, val Popena, val Vanoi – maggio settembre 1916
Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto
   
Croce al Merito di Guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al Merito di Guerra   
   
Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria

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Arc. G2: Bastico Ettore in uniforme ordinaria coloniale con sahariana da Maresciallo d’Italia (Bologna, 9 aprile 1876 – Roma, 2 dicembre 1972). Fotografia formato 23,3 x 17,4. Ettore Bastico entrò nell’Accademia Militare di Modena il 14 ottobre 1894; conseguita la nomina a Sottotenente, fu assegnato il 30 ottobre 1896 al 3º Reggimento Bersaglieri dove si distinse fin dall’inizio, ed il 21 dicembre 1899 fu promosso Tenente nello stesso reggimento. Dopo aver frequentato la Scuola di Guerra ove risultò tra i primi in graduatoria, venne promosso Capitano a scelta il 3 settembre 1909 e destinato al 2º Reggimento Bersaglieri; lo troviamo in Libia come osservatore dirigibilista, poi dal 20 marzo 1913 nel Corpo di Stato Maggiore. Vi percorse rapidamente i gradi con promozioni sempre a scelta fino a quello di Colonnello. Durante la prima guerra mondiale è ufficiale di Stato Maggiore presso 28ª Divisione di Fanteria. Nel 1928 divenne Generale. Successivamente prese parte alla guerra d’Etiopia e alla guerra civile spagnola, in cui fu capo del contingente dei volontari d’Italia. Nel maggio 1935 assuse il comando della 1ª Divisione CC.NN. “23 marzo” in Africa Orientale. Passò quindi al comando del terzo Corpo d’Armata operante in Etiopia. Nel 1937 fu inviato a comandare il Corpo truppe volontarie italiane nella guerra civile spagnola. Dopo la vittoria nella battaglia di Santander lascia il comando al Generale Mario Berti e rientrò in Italia ove gli venne affidata l’organizzazione della motorizzazione dell’Esercito. Assunse il comando dell’Armata del Po (6ª Armata). Nel 1939 fu nominato Senatore nella XXX legislatura del Regno d’Italia. Amico personale di Benito Mussolini, fu governatore delle Isole italiane dell’Egeo dal 10 dicembre 1940 al 19 luglio 1941, giorno in cui sostituì Italo Gariboldi in qualità di governatore della Libia e comandante delle truppe delle dell’Asse. Come Gariboldi aveva insegnato arte militare pubblicando le sue lezioni in un saggio dal titolo Evoluzione dell’arte della guerra. Il suo capo di stato maggiore, Gastone Gambara, era amico di Galeazzo Ciano e una sorta di eroe della guerra di Spagna; per questo i maligni vociferavano della “mafia spagnola”, ossia di un gruppo che aveva sfruttato la guerra per ottenere dei vantaggi personali. L’arrivo dei tedeschi fece perdere a Bastico molto prestigio a causa dei contrasti sulla conduzione della guerra con Erwin Rommel che, pur essendo suo subordinato, fu di fatto la mente delle azioni italo-tedesche. Rommel ne aveva una pessima opinione, lo giudicava “difficile, autocratico e violento” tanto da chiamarlo “Bombastico”; inoltre diceva di lui e Gambara che erano delle “merde”. Nel diario dell’interprete di Rommel, Wilfred Armbruster, questi epiteti furono spesso riportati in particolar modo in occasione della crisi delle fanterie italiane nell’estate del 1942. Tale giudizio di Rommel va letto alla luce degli scontri verbali tra Bastico e lo stesso Rommel; diverbi aspri e duri soprattutto dopo la conquista di Tobruch nel giugno del 1942; Bastico, unitamente al Maresciallo Kesselring, si oppose fermamente ed inutilmente al piano di Rommel d’inseguimento del nemico inglese oltre il confine libico fino a distruggerlo per poi occupare nel più breve tempo possibile il Cairo. Inoltre, Bastico ed il Maresciallo Cavallero premevano per l’approvazione del “Piano Malta” (“Esigenza C3” o Operazione Hercules nella terminologia tedesca) e enfatizzavano l’importanza di una preventiva e immediata occupazione dell’isola prima di una prosecuzione offensiva in Egitto. Il possesso di tale isola da parte degli inglesi consentiva all’Aviazione ed alla Marina Inglese di bloccare tutte le vie di rifornimento dall’Italia verso il continente africano. Lo stesso Rommel nel libro Guerra senza odio scrisse «Nel periodo dal 6 settembre al 23 ottobre, divampò con grande violenza la guerra dei rifornimenti. Il 23 ottobre l’avevamo definitivamente perduta e i britannici, invece, avevano vinto la loro con molta precedenza su di noi». Dopo la battaglia di El Alamein le forze italo-tedesche furono costrette a ritirarsi continuamente, abbandonando sia la Cirenaica che la Tripolitania (Tripoli cadde il 23 gennaio 1943), e attestandosi in Tunisia; Bastico venne richiamato in patria il 5 febbraio 1943 al momento dello scioglimento ufficiale del Comando Superiore in Libia; il 12 agosto 1942 (dopo le grandi vittorie di Gazala e Tobruch) era stato nominato Maresciallo d’Italia in parte per controbilanciare la nomina a feldmaresciallo di Rommel. Caustico fu, a tal proposito, il commento di Mussolini: «Anche Bastico sarà nominato Maresciallo e dopo di lui altri generali e non escludo anche Navarra, il mio usciere». Dopo il fallimento delle operazioni di guerra in Africa, il 5 febbraio 1943 fu esonerato dal comando e poi nominato governatore generale onorario della Libia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre visse a Roma, agendo in clandestinità fino alla liberazione della Capitale. Al termine della seconda guerra mondiale fu collocato in riserva e scrisse delle opere sulla storia militare. Nel 1957 ricevette la Gran Croce al merito della Repubblica. Morì a Roma il 2 dicembre 1972, all’ospedale militare del Celio. Fotografo: Sconosciuto. Autografa e datata Roma aprile 1951.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
     2 giugno 1957
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di gran croce dell’Ordine militare di Savoia
     17 febbraio 1942
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     1º maggio 1939
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
     9 luglio 1936
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
   
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Grande ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     Regio Decreto 16 gennaio 1939
Cavaliere di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Vittorio Veneto
   
Medaglia d'argento al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valore militare
  «Capo di Stato Maggiore di una divisione,con instancabile,intelligente e coraggiosa opera,compiva ripetute e pericolose ricognizioni in zone avanzate e battute dal fuoco nemico ,contribuendo efficacemente al buon funzionamento del comando in tutte le circostanze e alla brillante riuscita di importanti azioni offensive.»
— Col del Rosso 25-30 1918
Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valore militare
  «Incaricato, con alto ufficiale,di riconoscere con esattezza i lavori fortificatori del nemico sul fronte del corpo d’armata,assolveva in più riprese il difficile compito,non esitando,per meglio constatare l’entità dei lavori stessi,ad esporsi ripetutamente e da vicino alle offese nemiche.»
— Medio Isonzo autunno 1916
Croce al merito di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra al valor militare
  «Capo di stato Maggiore di una divisione,in un periodo d’intensa attività belli ed in zone battute,nel compiere numerose ricognizioni,e nel disimpegnare importanti incarichi,dimostrava altosenso del dovere e sereno sprezzo del pericolo. Altipiano di Asiago, marzo-16 giugno 1918.»
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale)
   
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale superiore) - nastrino per uniforme ordinaria    Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale superiore)
   
Croce al merito di guerra (7 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra (7 concessioni)
   
Medaglia commemorativa delle operazioni in Africa Orientale - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa delle operazioni in Africa Orientale
   
Medaglia commemorativa della guerra 1940–43 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra 1940–43
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca (1911-1912) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca (1911-1912)
   
Medaglia Commemorativa della Guerra di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia Commemorativa della Guerra di Spagna (1936-1939)
   
Medaglia commemorativa della Divisione Volontari del Littorio (guerra di Spagna 1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della Divisione Volontari del Littorio (guerra di Spagna 1936-1939)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915–1918 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915–1918 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta
     18 febbraio 1941
Croce dell'Ordine al Merito Militare spagnolo (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce dell’Ordine al Merito Militare spagnolo (Spagna)
   
Croix de Guerre francese del 1914-1918 (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Croix de Guerre francese del 1914-1918 (Francia)
   
Croce tedesca in oro - nastrino per uniforme ordinaria    Croce tedesca in oro
     5 dicembre 1942

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Arc. 2532: Adalberto Luitpoldo Elena Giuseppe Maria di Savoia-Genova in uniforme ordinaria coloniale con sahariana da Generale di Divisione (Torino, 19 marzo 1898 – Torino, 15 dicembre 1982). Adalberto di Savoia-Genova nacque nel 1898 a Torino, quarto figlio di Tommaso di Savoia-Genova e di Isabella di Baviera. Suo padre era nipote di Carlo Alberto di Savoia e di Giovanni di Sassonia. Sua madre era nipote di Ludovico I di Baviera e pronipote di Carlo IV di Spagna e di Francesco I delle Due Sicilie. Partecipò alla prima guerra mondiale e combatté con il suo reparto sul Montello nell’ottobre 1917 e in Vallagarina nel febbraio 1918. Successivamente la sua carriera militare si svolse fra l’Italia e l’Africa Orientale Italiana. Dal 1927 al 1930 fu attendente alla Scuola Militare e dal 1931 al 1934 fu comandante del Reggimento Savoia Cavalleria. Fu Generale di Brigata nel 1934 e dal 1934 al 1935 fu comandante della 6^ Brigata di Fanteria. Nel 1935 venne promosso vice comandante di Divisione e fino al 1936 fu vice comandante Generale della 24^ Divisione di Fanteria “Gran Sasso” in Etiopia per poi diventarne il Comandante quando venne promosso Generale di Divisione. Passò poi al comando della 58^ Divisione di Fanteria “Legnano” per poi ottenere il comando del 3° Corpo. Nel 1940 fu comandante dell’8^ Armata e dal 1941 al 1943 passò al comando della 7^ Armata. Dopo l’occupazione italiana dell’Albania per Adalberto si parlò della nomina a Luogotenente Generale del Re, in quanto aveva rappresentato Casa Savoia al matrimonio di re Zog suscitando molte simpatie fra gli albanesi, ma la cosa non ebbe alcun seguito. Guidò a Sofia la delegazione ufficiale italiana ai funerali del re Boris III di Bulgaria, morto in circostanze misteriose il 28 agosto 1943. Durante il fascismo l’OVRA raccolse un dossier, più o meno fondato, riguardante la presunta omosessualità di Adalberto. Il duca di Bergamo, tuttavia, intrattenne una lunghissima relazione con una nobile piemontese che, però, non si concluse con il matrimonio per via dell’opposizione di Umberto II. Nonostante vivesse in anni così importanti per l’Italia, Adalberto si tenne sempre lontano dalla mondanità e dalla corte e condusse una vita abbastanza anonima, soprattutto se paragonata a quella dei cugini del ramo Savoia-Aosta. Non si sposò mai e non ebbe figli. Dopo il mutamento istituzionale del 1946 visse per trent’anni, insieme a suo fratello maggiore Filiberto, all’Hotel Ligure di piazza Carlo Felice a Torino. Nel 1977, dopo che alcuni malviventi avevano assaltato l’albergo e trafugato il contenuto di alcune cassette di sicurezza, fra le quali la sua, il solo Adalberto si trasferì in una villetta precollinare di proprietà di Gertrud Kiefer von Raffler, vedova di Massimo Olivetti, dove morì nel 1982. È sepolto nella cripta reale della basilica di Superga, sulle alture del capoluogo piemontese. Adalberto, durante la sua vita, non godette di particolare stima, se si tiene presente che Galeazzo Ciano, alla data del 24 agosto 1939, riportò nel suo diario un commento sprezzante di Vittorio Emanuele III, il quale lamentava il fatto che Mussolini avesse appositamente messo in forzata inattività militare suo figlio Umberto, escludendolo così non solo dalla possibilità di prendere decisioni, ma anche dal poter ricevere gloria militare: «Hanno il comando quei due imbecilli di Bergamo e di Pistoia, ben può averlo anche mio figlio». Allo stesso modo, ai tempi del referendum del 1946, nel diario di Falcone Lucifero si trovano alcuni riferimenti poco lusinghieri nei confronti di Adalberto e di Filiberto con riguardo al loro acume, non già al loro stile di vita, che fu sempre improntato al riserbo e alla semplicità. Fotografia formato 15 x 10,5. Fotografo: Sconosciuto. 

Onorificenze

Onorificenze italiane

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
     1919
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     1919
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia
     1919
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di Bronzo al Valor Militare
     «Trovandosi col proprio squadrone in trincea di prima linea, durante un fuoco di artiglieria nemica che sconvolgeva con grossi calibri un tratto di trincea stessa, rimaneva sereno e impavido al proprio posto, fra i suoi soldati, dando nobilissimo esempio di calma, ardimento e di alte virtù militari.»
25 ottobre 1916

Onorificenze straniere

Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta
   
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Nera
   
Cavaliere dell'Ordine di San'Uberto - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di San’Uberto

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Arc. G2: Geloso Carlo in uniforme ordinaria coloniale con sahariana da Generale di Divisione (Palermo, 20 agosto 1879 – Roma, 25 luglio 1957). Entra nella Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio nel 1898, per uscirne da Sottotenente di Artiglieria nel 1901. Due anni dopo è promosso a Tenente presso il 3º Reggimento Artiglieria da fortezza. Da Capitano venne inviato a Zuara durante la guerra italo-turca e sul fronte giulio allo scoppio della Grande Guerra, durante la quale viene promosso al grado di Maggiore e guadagna tre Medaglie d’Argento al Valor Militare durante la sesta e la decima battaglia dell’Isonzo e la prima croce dell’Ordine Militare di Savoia. Promosso Colonnello nel 1917, alla fine della guerra viene assegnato al comando del corpo di Stato Maggiore, prima di passare in ausiliaria speciale nel 1920. Con l’avvento del Fascismo viene richiamato in servizio presso la Commissione superiore di difesa. Dopo un periodo al comando del 6º Reggimento Artiglieria pesante campale (1928-1931) rientra nel corpo di Stato Maggiore, venendo promosso al grado di Brigadiere Generale d’artiglieria. Inviato in forza al Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia italiana nel 1936, partecipa alla guerra d’Etiopia dove, al comando della Divisione Speciale “Laghi”, sconfigge il ras Destà Damtù ed occupa la regione dei Galla e Sidama, della quale assume la carica di governatore e comandante militare. Per la condotta tenuta durante la guerra e nella successiva fase di “pacificazione”, viene promosso Generale di Divisione e riceve la seconda croce dell’Ordine militare di Savoia. Promosso Generale di Corpo d’Armata, dopo aver comandato nel 1938 il V Corpo d’Armata venne inviato in Albania, dove assume il comando del XXVI Corpo d’Armata dal 1939 al 1940, prima di essere rimpatriato. In seguito alla disastrosa campagna di Grecia, viene rispedito in Albania al comando dell’11ª Armata come Generale designato d’Armata, ottenendo il grado di Generale d’Armata solo nel 1942. Coinvolto in uno scandalo ed entrato in contrasto con il generale tedesco Alexander Löhr, venne rimosso e sostituito con il Generale Vecchiarelli dal 3 maggio del 1943 e messo a disposizione del Ministero della Guerra per l’inchiesta condotta dall’ammiraglio Domenico Cavagnari. In pratica Geloso, e buona parte del suo comando d’armata, fu inquisito con accuse riguardanti traffici illeciti, contrabbando su larga scala, speculazione sui flussi monetari, corruzione, sfruttamento della prostituzione e relazioni sessuali non compatibili con la dignita’ del grado elevato ricoperto. Una trentina di ufficiali superiori furono trasferiti, come ad esempio i generali Adolfo Naldi, comandante da tre anni della 29ª Divisione fanteria “Piemonte”, Ugo Marfuggi, intendente dell’armata, e Arturo Fortunato, comandante del genio dell’armata. Il generale Donato Tripiccione, capo di SM dell’armata, anche lui rimpatriato, si avveleno’ a Roma il 1 giugno per il disonore. Tuttavia lo scandalo fu soffocato per ragioni di opportunità e per solidarietà di casta e la cosa decadde presto per l’incalzare degli avvenimenti bellici generali. In seguito all’armistizio di Cassibile venne catturato a Roma dai tedeschi ed internato nell’Offizierslager di Schocken (Poznań), dove verrà liberato dai sovietici e trasferito a Char’kov. Rimpatriato il 9 ottobre 1945, rientrò brevemente in servizio nell’Esercito italiano per essere collocato in congedo assoluto nel 1954. Morì a Roma il 23 luglio 1957. Il generale Geloso fu ritenuto responsabile di una dura repressione verso le popolazioni e i ribelli etiopi nel corso della guerra e, soprattutto, della pacificazione (il suo nome è incluso nel libro verde dei criminali di guerra di cui il governo etiope chiese, senza esito, l’estradizione, nel 1947); ma è in occasione della campagna di Grecia che si distinse particolarmente in negativo. In particolare emise una circolare, nel marzo 1943, in cui ordinava rappresaglie secondo il principio della “responsabilità collettiva”, ovvero in caso di attacco partigiano a colonne italiane si sarebbe dovuto procedere alla fucilazione di massa dei maschi adulti (dai 14/15 anni in su) del centro abitato più vicino, che sarebbe stato dato alle fiamme, con la deportazione degli abitanti, la distruzione di campi e l’uccisione del bestiame. Questo comportò le stragi di Domenikon (circa 140/150 morti di cui 97 “civili” e gli altri “fiancheggiatori” o “partigiani”, incluse alcune donne), 40 furono i civili fucilati a Tsaritsani, numerosi altri anche a Domokos, Farsala, Oxinià, ma in totale furono circa 200 i villaggi che, nel periodo del comando di Geloso, subirono rappresaglie, o saccheggi, o distruzioni e danneggiamenti deliberati. In questo Geloso intendeva allineare l’azione dell’esercito italiano in Grecia a quanto eseguito da Roatta nei Balcani. Coprì costantemente vari crimini di guerra compiuti da truppe italiane (ad esempio nella zona di Elassona), inclusi alcuni stupri di massa, furti, saccheggi. Il campo per internati militari greci a Larissa in Tessaglia, che già si era distinto per la sua durezza, divenne un vero e proprio lager, con la morte, nei primi mesi del ’43, di circa 1.000 internati per fame o fucilazione. Inoltre nel corso del suo comando in Grecia avvennero numerosi fatti che, per quanto non di sua esclusiva responsabilità, comportarono condizioni gravissime per la popolazione civile, soprattutto perché le requisizioni alimentari (in particolare di grano) eseguite dal Regio Esercito furono moltiplicate, causando una estesa carestia che fu responsabile della morte di decine di migliaia di civili greci (forse tra il 1941 e il 1943 morirono tra le 200.000 e le 300.000 persone, il solo inverno del 1941 potrebbe aver comportato 50.000 morti). Carlo Geloso non fu incluso nella prima lista di criminali di guerra di cui il governo Greco chiedeva l’estradizione, però nel 1946, con la prematura comparsa della guerra fredda nei Balcani (in Grecia era in corso la guerra civile), il governo filo-occidentale intese lasciar cadere le richieste di estradizione ai danni dell’Italia (cancellandole completamente nel 1948); peraltro aveva comunicato già ai governi dell’URSS e della Jugoslavia che non intendeva procedere con alcuna estradizione, ma per indagini interne. Queste ultime non ebbero alcun esito e tutti i responsabili delle rappresaglie e delle fucilazioni in Grecia poterono essere graziati e dimenticati. Fotografia formato 24 x 17,8. Fotografo: Sconosciuto. Autografa, datata 22 marzo 1938.

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
     16 gennaio 1941
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
     1º ottobre 1937
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia
     17 maggio 1919
Medaglia di argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di argento al valor militare
     Prima guerra mondiale, 1915-18
Medaglia di argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di argento al valor militare
     Prima Guerra Mondiale, 1915-18
Medaglia di argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di argento al valor militare
     Prima guerra mondiale, 1915-18
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
   
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
     Regio Decreto 27 dicembre 1934
Commendatore dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
     Regio Decreto 24 ottobre 1935

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Arc. 3184: Guzzoni Alfredo in uniforme di marcia con sahariana da Generale di Divisione (Mantova, 12 aprile 1877 – Roma, 15 aprile 1965). Entrato come allievo nella Scuola militare di Modena nel 1894, ne uscì due anni dopo Sottotenente di Fanteria, destinato al 59° Reggimento a Monteleone Calabro. Rimase nel medesimo reparto fino al 1907, anche dopo la promozione a Tenente accordatagli nel 1899. Dal 1907 all’agosto 1911 frequentò i corsi della Scuola di Guerra, essendo poi promosso, a scelta, Capitano. In esperimento al corpo di Stato Maggiore, fu dapprima impiegato a Roma e, successivamente, a Padova. Assegnato ai primi del 1913 al 51° Reggimento Fanteria, passò, dopo un anno, al II battaglione mobilitato del 52° Reggimento, con il quale raggiunse Bengasi alla fine di febbraio. Per un anno fu capo di Stato Maggiore della zona militare di Cirene, per ritornare poi al battaglione mobilitato, con il quale ottenne un encomio solenne per gli scontri di Mkeinen e Gerrari e per la sorpresa di Kaulan. Tornato in Italia nel maggio 1915 al 51° Fanteria, fu subito dopo assegnato all’intendenza della IV Armata e, a dicembre, promosso Maggiore. Capo di Stato Maggiore della 7ª Divisione Fanteria dall’agosto 1916, fu trasferito al comando del IV Corpo d’Armata nel gennaio 1917, venendo subito dopo promosso Tenente Colonnello e nominato capo di Stato Maggiore dell’11ª Divisione Fanteria. Con questa grande unità, e grazie anche ai suoi interventi in prima linea, ottenne una Medaglia d’Argento al Valor Militare per la sua azione sul San Gabriele, presso Gorizia, e successivamente la promozione a Colonnello. Per breve tempo a disposizione del comando supremo, venne nominato capo di Stato Maggiore del XXVII Corpo d’Armata, dal gennaio 1918, e del III Corpo d’Armata dal settembre dello stesso anno, meritando una seconda Medaglia d’Argento e la croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia per il suo operato sul Montello, a giugno, durante la battaglia del Piave, e poi nel Trentino occidentale, durante l’ultima fase del conflitto; venne quindi assegnato, nel dicembre 1918, al comando dell’Ufficio operazioni. Qui ebbe modo di far valere le sue doti di organizzatore nel gestire i due maggiori problemi, legati all’esecuzione delle clausole dell’armistizio, che si affacciavano in quei primi mesi del dopoguerra: l’occupazione, oltre che delle “terre redente”, anche del Tirolo e della Dalmazia e i lavori di ricostruzione nelle zone liberate, il tutto da conciliare nell’ambito della progressiva smobilitazione dell’esercito. Le capacità e le conoscenze acquisite in questo delicato compito furono alla base dei due successivi incarichi: dal febbraio 1920 al luglio 1921, capo di Stato Maggiore della Commissione interalleata di controllo per l’Austria e, successivamente, di quella per l’Ungheria, fino al maggio 1924. Nel giugno di quell’anno venne nominato capo della segreteria militare del ministro della Guerra e, nell’aprile dell’anno successivo, ricoprì per brevissimo tempo l’incarico di capo di gabinetto. Nel giugno 1925 tornò in Ungheria, come presidente della Commissione interalleata di controllo, e vi rimase fino all’aprile 1927, pur essendo stato nominato, nel dicembre 1926, comandante del 58° Reggimento Fanteria. Conservò quest’ultimo comando sino al maggio 1929, per passare poi a disposizione del ministero della Guerra come capo dell’Ufficio ordinamento. Promosso Generale di Brigata il 1° gennaio 1930, venne nominato comandante della III Brigata Alpini a Gorizia, per divenire poi, il 1° ottobre 1931, comandante dell’Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena e della Scuola di applicazione di Fanteria di Parma. Dopo due anni, promosso Generale di Divisione, venne trasferito a Roma, per comandarvi la locale divisione militare territoriale, divenuta divisione Granatieri di Sardegna nel febbraio 1934. Negli anni 1933 e 1935 fu chiamato a far parte del Consiglio dell’Esercito. Posto a disposizione del ministero delle Colonie, nel novembre 1935 partì per l’Eritrea, rimanendo ad Asmara, prima come vicegovernatore di quella colonia e poi, dal giugno 1936, come governatore. Anche in questo ruolo ebbe modo di far valere le proprie capacità organizzative, tenuto conto che l’Eritrea costituiva non solo la retrovia del fronte settentrionale – attraverso le cui scarse infrastrutture portuali e stradali dovevano affluire tutti i rifornimenti necessari per una positiva conclusione della campagna etiopica – ma anche la colonia sui cui abitanti si faceva affidamento per la costituzione e per l’inquadramento delle truppe coloniali. Il 1° gennaio 1937, la promozione per meriti eccezionali a Generale di Corpo d’Armata sancì la piena approvazione del suo operato, confermata poi dal titolo di governatore onorario, conferitogli nel 1938. Rimpatriato nell’aprile 1937, fu nominato comandante del Corpo d’Armata di Udine. Il 31 marzo 1939 venne improvvisamente convocato a Roma, dove gli fu conferito il comando delle truppe destinate a occupare l’Albania di lì a qualche giorno. La ristrettezza dei tempi, la composizione poco omogenea del corpo di spedizione e le continue interferenze politiche non resero facile il compito, che si trovò costretto a seguire un piano che puntava esclusivamente sulla velocità di esecuzione. Comunque le operazioni, iniziate nella notte del 7 aprile con lo sbarco in quattro punti diversi della costa albanese, si conclusero nel giro di poco più di 24 ore, sia per la netta preponderanza delle forze italiane, sia per la ben congegnata preparazione politica, sia, soprattutto, per la scarsissima opposizione locale, concretatasi in un’iniziale resistenza a Durazzo e dintorni. Seppe sfruttare la situazione spingendo al massimo le truppe celeri sul più importante obiettivo della spedizione, Tirana, che venne contemporaneamente raggiunta anche da un battaglione granatieri trasportato per via aerea. Non sembra possano essere imputate al Guzzoni alcune deficienze riscontrate nello svolgimento delle operazioni dovute soprattutto alla composizione dei reparti – con richiamati che non conoscevano l’uso delle armi e dei mezzi di trasporto e di comunicazione di cui erano ora dotati – e a una superficiale pianificazione degli sbarchi, con piroscafi inadatti e mancato rispetto delle modalità previste. In riconoscimento dell’opera svolta ebbe la nomina a comandante designato di armata e rimase a Tirana, come comandante superiore delle truppe d’Albania, provvedendo alla sistemazione difensiva di quel territorio e all’immissione delle forze armate albanesi in quelle italiane. Rientrato in patria, venne designato al comando della 4ª Armata. Con questa, nel giugno 1940, prese parte alla breve campagna contro la Francia, che gli valse la nomina a Commendatore dell’Ordine militare di Savoia. Il riordinamento dei vertici militari, seguito al disastroso inizio della campagna di Grecia e alle dimissioni del maresciallo Pietro Badoglio, permise al Guzzoni di raggiungere l’apice della carriera con la contemporanea nomina, il 30 novembre 1940, alle cariche di sottosegretario di Stato per la Guerra e di sottocapo dello Stato Maggiore Generale. Incarico, quest’ultimo, di particolare rilievo in quanto l’assenza da Roma del capo di stato maggiore generale U. Cavallero, impegnato direttamente in Albania, gli consentiva inevitabilmente una maggiore libertà di azione. Tuttavia, tale libertà di azione non fu apprezzata dal generale Cavallero che, rientrato a Roma, riorganizzò lo Stato Maggiore Generale abolendo la carica di sottocapo e costringendo il Guzzoni, il 24 maggio 1941, alle dimissioni da sottosegretario. Il 1° novembre dello stesso anno, promosso Generale di Armata, venne collocato in congedo per raggiunti limiti di età. Fu però richiamato in servizio il 20 ottobre 1942 e posto a disposizione del ministero della Guerra con incarichi speciali, per esser poi nominato, il 1° giugno 1943, comandante della 6ª Armata e delle forze armate della Sicilia. Caduta il 7 maggio Tunisi, era quasi certo che la Sicilia sarebbe stata il successivo obiettivo alleato. Dato il pieno dominio del cielo da parte degli Angloamericani, la situazione dell’isola si presentava già allora difficile, con la popolazione civile quasi del tutto priva di rifornimenti e con il grosso delle truppe disposto a cordone lungo le coste, con approntamenti difensivi e armamenti inadeguati, quasi senza mezzi di trasporto, con ufficiali anziani e con il 70% della truppa composto da richiamati. Il Guzzoni, pur richiedendo rinforzi, dispose che, in caso di sbarchi nemici, venisse attuata dalle forze costiere una resistenza a oltranza, così da permettere l’intervento delle unità mobili italotedesche, tenute in riserva di armata. Ma, nella notte del 10 luglio, la netta superiorità aeronavale e l’abbandono delle piazze costiere di Augusta e Siracusa resero possibile lo sbarco angloamericano mentre quasi dovunque la difesa del litorale, affidata ai reparti costieri, non riuscì a essere protratta più di qualche ora. La controffensiva delle divisioni Livorno e Goering nelle zone di Licata e Gela venne ben presto stroncata dal fuoco navale. Messo così solidamente piede a terra, gli Alleati poterono proseguire nella loro offensiva, che il Guzzoni cercò di rallentare nei limiti del possibile, riuscendo a far traversare lo stretto di Messina a buona parte delle forze ai suoi ordini dopo 37 giorni di resistenza. Sorpreso dall’armistizio dell’8 settembre, si ritirò a vita privata. Due attacchi di R. Farinacci alla sua condotta delle operazioni in Sicilia, apparsi su Regime Fascista, ne provocarono l’incarcerazione il 26 ottobre; l’11 novembre, comunque, anche per l’intervento dei vertici militari tedeschi in Italia, era già stato scarcerato. Nel dopoguerra tentò, inutilmente, di veder riconosciuta la propria azione di comando nella difesa della Sicilia. Fotografia formato 11 x 6,2. Fotografo: Sconosciuto. Datata 26 settembre 1936.

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
   
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine militare di Savoia
     16 gennaio 1941
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
   
Croce di guerra al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di guerra al valore militare
   
Croce al merito di guerra (2) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce al merito di guerra (2)
   
Ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia
     Regio Decreto 27 dicembre 1934
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni)
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912 - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa italiana della vittoria
   
Distintivo d'onore per i feriti di guerra; - nastrino per uniforme ordinaria    Distintivo d’onore per i feriti di guerra

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Arc. 2555: Zingales Francesco in uniforme di marcia da Generale di Corpo d’Armata mod. 1940 – 1945 (Longi, 10 gennaio 1884 – Milano, 1º dicembre 1959). Dopo aver frequentato la Regia Accademia Militare di Modena, da cui uscì con il grado di Sottotenente, partecipò alla guerra italo-turca dove fu decorato con una Medaglia d’Argento e una di Bronzo al Valor Militare. Durante il corso della prima guerra mondiale nel 1915 si distinse nel settore di Oslavia, rimanendo ferito in azione il 27 settembre 1915. Partecipò poi alla presa di Gorizia (agosto 1916), e alla battaglia di Vittorio Veneto (ottobre-novembre 1918) come ufficiale addetto allo Stato Maggiore della 48ª Divisione, e al termine del conflitto risultava decorato con altre due Medaglie d’Argento e una di Bronzo al Valor Militare e promosso Maggiore per merito di guerra. Nel 1925 fu promosso Colonnello e divenne comandante del 23º Reggimento Fanteria. Nel 1936 venne promosso Generale di Brigata e divenne comandante dell’Accademia di Fanteria e Cavalleria e della Scuola di Applicazione di Parma. Nel corso del 1939 è promosso Generale di Divisione e comandò la 10ª Divisione Fanteria “Piave”. Nel 1941, divenuto Generale di Corpo d’Armata, assunse il comando del Corpo d’Armata Autotrasportato (C.A.T.). A partire dal 13 aprile 1941 partecipò all’invasione della Jugoslavia, venendo decorato con la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, e nel giugno dello stesso anno assunse il comando del neocostituito Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR). Durante il viaggio di trasferimento cadde ammalato a Vienna e il 17 luglio fu sostituito dal Generale Giovanni Messe. Trasferito in Africa settentrionale italiana, a partire dal mese di dicembre assunse il comando del XX Corpo d’armata, e dall’aprile 1942 del XXI.  Nell’ottobre 1942 partì per il fronte orientale assumendo il comando del XXXV Corpo d’Armata (ex C.S.I.R.), al posto del Generale Messe. iI 17 dicembre 1942 a seguito della rottura del fronte sul Don iniziò la lunga ritirata dal fronte russo, e una volta ritornato in Patria, il 12 luglio 1943 fu nominato comandante del XII Corpo d’Armata, dislocato nella Sicilia orientale al posto del Generale Mario Arisio, dopo lo sbarco alleato in Sicilia. Il 16 agosto il Corpo d’armata lascia definitivamente la Sicilia per essere riorganizzato, fino al 13 settembre 1943 quando viene sciolto. Fotografia formato 14,8 x 10,2. Fotografo: Sconosciuto. 

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia
     12 gennaio 1942
Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria    Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia
     9 giugno 1943
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Comandante di sezione mitragliatrici, benché avesse cinque serventi feriti e quattro colpiti da insolazione, seppe con coraggio e intelligenza far funzionare egregiamente la sezione eseguendo personalmente il tiro nell’ultima fase del combattimento. Quando dovette ritirarsi, mancando il personale, trasportò egli stesso per un certo tratto una mitragliatrice, dando esempio della fermezza e dell’energia. Regdaline, 15 agosto 1912
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «Per la bella condotta nei combattimenti che condussero alla presa di Gorizia, ove prestò opera efficace, non solo nei servizi di stato maggiore a lui affidati, ma prendendo parte volontariamente alle azioni delle truppe, che con slancio ed ardire seppe spingere all’assalto. Gorizia, 6 al 16 agosto 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’argento al valor militare
     «In tutti i combattimenti ai quali prese parte, e specialmente a quelli che fruttò la conquista di una importante posizione, rifulse nei momenti più difficili pel valore e per lo sprezzo del pericolo, che egli sempre serenamente affrontò, fornendo così mirabile esempio alle truppe da lui guidate nell’azione. Oslavia, 27 settembre 1915
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
     «Diede bella prova di coraggio ed iniziativa nella condotta della sezione mitragliatrici sotto il vivo fuoco avversario. Bir Mofsel (Tobruk), 12 marzo 1912
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di bronzo al valor militare
     «Quale ufficiale superiore di Stato maggiore, incaricato con particolare missione di fiducia di dirigere il gittamento di un ponte, riuscì nell’impresa invano precedentemente tentata, vincendo con energia ed esemplare valore le difficoltà opposte dal nemico e dal fiume. Benché colpito da leggero intossicamento di gas venefici, seguì le successive operazioni, che si conclusero con la completa vittoria delle nostre armi. Nervesa-Fadalto-Belluno, 29 ottobre-3 novembre 1918

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Arc. 101: Chiarizia Ettore in uniforme di gala da Tenente Generale Commissario  mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (Napoli, 13 giugno 1871 – Roma, 10 novembre 1938). Sottotenente Commissario nel 7° Corpo d’Armata di Ancona il 14 aprile 1892, fu Tenente nel 10° Corpo d’Armata di Napoli il 9 luglio 1896. Capitano il 17 giugno 1906, fu Tenente Colonnello  presso la Direzione del Commissariato di Firenze il 31 ottobre 1917 per poi passare a quello di Palermo. Fu trasferito poi all’Ispettorato del Servizio del Commissariato il 13 gennaio 1920 e venne promosso Colonnello nel 1920. Maggior Generale Commissario il 22 gennaio 1930, fu Ispettore Commissario della 1^ Zona di Milano e il 10 gennaio 1934 fu Tenente Generale Commissario Capo del Corpo e Ispettore dei Servizi di Commissariato. In Posizione Ausiliaria il 12 aprile 1937, fu Tenente Generale Capo Onorario con rango e uniforme da Generale di Corpo d’Armata dal 28 aprile 1937. Fotografia formato 18,1 x 13,1 . Fotografo: Foto Attualità – Napoli. 

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
     
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
   
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia di Bronzo al Valor Militare
   
Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri
   
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
   

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Arc. 3130: Coppi Amerigo in uniforme di gala da Generale di Brigata mod. 14 novembre 1933 – 5 giugno 1940 (23 aprile 1884 – 19..). Allievo Ufficiale il 3 novembre 1902, venne  promosso Sottotenente del 5° Reggimento Artiglieria il 5 settembre 1904. Tenente il 24 agosto 1907, ottenne il grado di Capitano del 31° Reggimento Artiglieria 1915. Entrato in guerra contro l’Austria, venne promosso Maggiore il 4 gennaio 1917 e Tenente Colonnello presso il Comando del Corpo di Stato Maggiore il 1° dicembre 1918. Trasferito al Ministero della Guerra il 21 aprile 1921 passò al Corpo d’Armata di Torino IL 30 maggio 1922. Nel 1923 fu Capo di Stato Maggiore della Divisione Palermo e il 16 novembre 1924 tornò presso il Ministero della Guerra. Addetto Militare presso l’ambasciata di Londra il 1° marzo 1925, fu Aiutante di Campo Onorario del Re dal 25 novembre 1926 al 1à gennaio 1937. Passato al 4° Reggimento Artiglieria il 2 dicembre 1928, ottenne il grado di Colonnello e il comando del 15à Reggimento Artiglieria il 14 maggio 1930. Rientrato nello Stato Maggiore a Disposizione dell’Accademia Navale della Regia Marina il 15 settembre 1932, venne promosso Generale di Brigata il 1° gennaio 1937 e ottenne il comando della 29^ Brigata Fanteria. Fu comandante della 2^ Divisione CC.NN. Fiamme Nere durante la guerra di Spagna. Comandante l’Artiglieria del Corpo d’Armata di Bari il 1° ottobre 1937, passò al comando della 2^ Brigata Corazzata a milano il 1° settembre 1938. Fu presso il comando del Corpo d’Armata di Milano il 15 gennaio 1939 e venne promosso Generale di Divisione il 19 luglio 1939 e posto al comando della Divisione Corazzata Ariete. Comandante della Difesa Territoriale di Milano nel 1940 passò a quello di Genova il 25 ottobre 1941. il 3 giugno 1943 passò alla Riserva e dopo l’armistizio nel 1943 aderì alla R.S.I. e fu Presidente del Tribunale Militare di Torino. Fotografia formato 13,7 x 8,3. Fotografo: Sconosciuto. 

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Arc.  2111: Muratori Stanislao in uniforme di gala da Generale di Brigata ( Guardia di Finanza) mod. 16 settembre 1926 – 14 novembre 1933 ( Roma 1° novembre 1875 -…). Colonnello Comandante della 10^ Legione di Napoli, venne promosso Generale di Brigata Comandante della 3^ Zona di Napoli nel 1933. Dal 1948 al 1957 fu Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia. Fotografia formato 15 x 10,5. Fotografo: P. De Angelis – Napoli. 

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
     
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
     
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
   
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia